Fanfic su artisti musicali > Green Day
Ricorda la storia  |      
Autore: ShopaHolic    15/07/2011    6 recensioni
Spesso ti capita di pensare a come sarebbe la tua vita se la musica non fosse la tua passione più grande, se magari avessi interessi diversi, o se non ne avessi affatto e portassi avanti la tua vita per inerzia, senza esistere realmente.
Ti capita spesso, di pensare a tutto ciò.
Eppure, quando capita, hai sempre le idee chiare, e non hai dubbi a riguardo.
Perché se tu non avessi passioni, o se quelle che avessi non riguardassero la musica, semplicemente non saresti tu.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La passione più grande
 

Spesso ti capita di pensare a come sarebbe la tua vita se la musica non fosse la tua passione più grande, se magari avessi interessi diversi, o se non ne avessi affatto e portassi avanti la tua vita per inerzia, senza esistere realmente.
Ti capita spesso, di pensare a tutto ciò.
Eppure, quando capita, hai sempre le idee chiare, e non hai dubbi a riguardo.
Perché se tu non avessi passioni, o se quelle che avessi non riguardassero la musica, semplicemente non saresti tu.
Perché la musica è la tua arte e tu, Billie Joe Armstrong, per nulla al mondo rinunceresti alle emozioni che ti regala.
E di questo ti convinci più che mai quando, sul finire di ogni concerto, i tuoi compagni si fanno da parte, e rimani da solo in mezzo al palco.
Solo tu.
Tu insieme a tutti loro, però: il tuo pubblico.
E in questi momenti senti di non poter rinunciare neanche a loro.
Perché la musica ti dà emozioni, ma trovarti di fronte a loro ti dà i brividi, ed è la sensazione più bella che tu abbia mai provato.
In assoluto.
Proprio come ora.
Questo momento è tuo, ed è il momento che aspetti dall’inizio di ogni concerto.
Perché adesso che sei lì, in mezzo al palco, da solo, con la tua chitarra tra le mani e le note di quella canzone che vibrano intorno a te e che tu stesso stai facendo vibrare, lo senti come un desiderio irrefrenabile, quello di mescolarti a loro, di diventare uno di loro.
E, forse, per questi tre minuti ci riesci davvero, perché improvvisamente ti accorgi che non sei più tu a cantare per loro.
Sono loro a cantare per te.
Sono le loro voci, che fanno da guida alla tua, e le vere rockstar, i veri protagonisti di questa serata, sono loro.
L’atmosfera che si respira in questi istanti è magica, ed è splendido osservare le spie rosse delle telecamere e i flash che impazziscono di luce come piccole comete.
E solo per un istante ti sembra di riuscire a vederli tutti, a guardarli tutti negli occhi.
Tutti.
Dal primo all’ultimo.
Uno dopo l’altro.
Li vedi tutti, senti i battiti dei loro cuori, leggi l’emozione nei loro occhi, la felicità nei loro sorrisi.
Due ragazze in prima fila che sorridono e piangono nello stesso tempo, con il trucco colato e la fronte imperlata di sudore.
Un ragazzo dai capelli tinti di verde con l’accendino acceso in mano che intona insieme a te le parole della canzone.
Una ragazzina non ancora ventenne che ti osserva, immobile con la bocca socchiusa e gli occhi lucidi per questo suo sogno realizzatosi.
E poco più a sinistra, poi, ci sono loro.
Il tuo sguardo si ferma in quella direzione, e mentre le tue dita scorrono sulla tastiera, in un percorso ripetuto ormai centinaia di volte, familiare forse più di casa tua, un sorriso ti nasce spontaneamente sulle labbra.
Si stanno baciando.
Piano, lentamente, abbracciati stretti in mezzo a centinaia di altri ragazzi.
Capelli biondi e corti lui, rossi e spettinati lei.
Si stringono forte, mescolando i loro sorrisi e respirando ognuno il respiro dell’altro, avvertendo ognuno le emozioni dell’altro.
E mentre suoni, mentre canti, continui a sorridere.
Nella tua testa ti sembra quasi di riuscire a figurartelo, quello che potrebbe essere stato il loro primo incontro.
Li immagini tra i corridoi di scuola durante la ricreazione, tra l’odore di unto delle pizzette e le colonne di ragazzi che gironzolano qua e là sgranchendosi le gambe, o magari tra gli espositori di un negozio di cd, intenti a cercare quel disco -quello appena uscito, o quell’unico che manca per completare la discografia del gruppo del cuore- per il quale hanno risparmiato le paghette per giorni.
E ti focalizzi sull’istante, quello in cui, quasi accidentalmente, scambiano la loro prima occhiata, e l’uno scopre l’esistenza dell’altra, e si accorgono di avere indosso la stessa maglietta dei Green Day.
E si sorridono.
Si sorridono così, senza neppure conoscersi ancora, perché quel niente che sanno l’uno dell’altra basta a far capire loro che incontri del genere sono straordinariamente rari.
E straordinariamente speciali.
Speciali davvero, perché la fortuna di incontrare qualcuno con cui poter condividere qualcosa di così grande non è comune a tutti, anzi, è un privilegio riservato a pochissimi.
Pochissimi davvero, ma maledettamente fortunati.
Li vedi: quei due ragazzi sono giovanissimi, e dalla vita hanno ancora tanto da imparare, però, se stanno insieme, significa che una cosa importantissima l’hanno già capita, e cioè che incontrare persone che abbiano interessi comuni ai nostri è fin troppo facile, ma che quando di comune c’è una passione, allora sì che le cose cambiano sul serio.
Perché le passioni sono ben diverse dai semplici passatempi: non sono hobby, ma veri e propri meccanismi intorno ai quali ruota l’intera esistenza di una persona, anche se la gente comune spesso fatica a capirlo.
Tra le centinaia di migliaia di persone che ciascuno di noi incontra nell’arco della sua vita, incontrare quella persona che ha la stessa nostra stessa, identica passione non è una coincidenza, è un segno.
Perché quando c’è una passione -una passione vera- a tenere insieme un’amicizia, o un amore, si ha la possibilità di condividerla con la persona che si ha accanto, di esprimere quanto questa conti veramente per noi.
Ed essere capiti, soprattutto. 
È per questo che sorridi.
Sorridi perché lo sai, l’hai capito subito che, in fondo, è anche merito tuo se questi ragazzi si sono trovati.
È merito della tua musica, delle tue parole.
Ed è proprio la musica, è proprio la tua passione più grande, che ha dato inizio a tutto.
Lei è la vera forza che ti ha legato ai tuoi amici, i tuoi compagni di vita.
Lei ti ha portato su questo palco.
E, ancora, lei è arrivata fino a loro -a tutti loro- e a quei due, soprattutto, e ha fatto da tramite al loro sentimento.
È grazie alla tua passione più grande, che esiste tutto questo.
E chissà, Billie, chissà quanti altri ragazzi hai fatto innamorare, uniti dalla passione comune per le canzoni che scrivi…

[Fine]
 

E insomma… ogni tanto riappaio all’improvviso con qualche sciocchezzuola nuova, però credo che questa sia la one-shot di cui sono più soddisfatta tra quelle che ho pubblicato fin ora. Forse perché avevo proprio voglia di scriverla, o comunque perché mi sono letteralmente innamorata dell’immagine di Billie Joe che guarda il suo pubblico e si rende conto che lì in mezzo non ci sono solo semplici fan, ma ci sono ragazzi che grazie alla musica, e grazie ai Green Day -alla passione per i Green Day- hanno trovato un’amicizia vera, o magari l’amore. Spero davvero che vi piaccia, perché questa shot voglio dedicarla a tutti quelli che, grazie ai Green Day, non hanno solo riso, o pianto, ma hanno anche conosciuto persone speciali.
Alla prossima.

 

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: ShopaHolic