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Autore: Ababyworld    15/07/2011    0 recensioni
Da quando Lya se n'è andata, Dam ha cercato di sopportare la lontananza ed è riuscito a racchiudere i ricordi di lei in uno spazio censurato della sua mente. Ma quando lei torna, Dam si accorge di non avere la stessa Lya di fronte a sè. Qualcosa l'ha cambiata...un destino crudele incombe su di lei.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premeva il bottone con tutta la sua forza ma niente “ nada”; questa volta aveva fallito, aveva deluso tutti, anche sè stesso, come quando un politico non riesce a portare a termine il suo piano o un eroe non riesce nella sua missione per la pace nel mondo. La realtà era proprio quella, se non per una piccola differenza: colui che ha fallito non è né un politico né tanto meno un eroe, Dam è solo uno studente dell'ultimo anno che pratica per diventare tecnico informatico. Forse qualcuno si aspettava qualcosa di romantico, un po' sdolcinato ma non è questo il caso, dato che Dam è semplicemente...

Insomma ragazzo l'hai aggiustato o no quel catorcio?” Per chi non lo sapesse questo è il signor Roland, proprietario della villa situata proprio accanto alla casa di Dam.

Mi scusi ma deve portare un po' di pazienza, il suo computer è proprio messo male, a che decennio risale, scusi? Non so se ne è al corrente, signor Roland, ma siamo nel ventunesimo secolo e questi marchingegni si trovano solo al...museo.” Dam riuscì a scherzare anche da sotto la scrivania, ma ormai il vecchio Roland era abituato a quelle battute dato che conosceva Dam da ormai nove anni.

Dam si era trasferito lì da Edimburgo, la famosa città della Scozia, conosciuta per il magico castello del quale avrete probabilmente sentito parlare, ma tralasciando questi particolari, il giovane protagonista aveva solo dieci anni quando la madre, Petra, lo costrinse a fare le valigie per andare a vivere a San Diego, città californiana. Inizialmente Dam fu traumatizzato dal cambiamento, anche perchè il motivo per cui avevano dovuto fare ciò era la separazione definitiva tra i suoi genitori; ovvio, per quale motivo avevano dovuto allontanarsi in quel modo dal padre? Petra era spaventata dall'idea di poterlo ancora incontrare dopo che lui l'aveva maltrattata per tutti quegli anni, e quando si rese finalmente conto di dover distanziare anche il figlio dalla presenza negativa del padre,Jordan, aprì la pagina di Google e iniziò a cercare un'offerta di alloggio in qualsiasi parte del pianeta. Dam fu fortunato perchè per poco rischiò di andare a vivere in Alaska, ma per grazia del cielo l'offerta era scaduta da tempo e la madre accettò quella seguente, ossia la California.

Dovrò tornare domani per cambiare un pezzo del motore del computer, purtroppo si sono disattivate alcune funzioni e inoltre il suo pezzo da museo' avrebbe bisogno di una ripulita...una profonda ripulita” Dam parlò quasi con disprezzo nei confronti del vecchio rottame, ma quando uscì da sotto la scrivania e alzò il suo sguardi infantile verso quello stanco e offeso di Roland si rese conto di essere stato arrogante, perciò si mise in piedi con un salto leggero e tese la mano al vecchio vicino.

Amici come prima signore?” Si può dire che il suo viso sincero, ma allo stesso tempo misterioso e intrigante, stava venti centimetri al di sopra di quello dell'anziano, infatti Dam aveva un fisico invidiabile, con il suo metro e novanta d'altezza e i suoi muscoli ben scolpiti ma non troppo esagerati, era sempre stato considerato un modello per i compagni di pallacanestro. Questo era sempre stato il suo passatempo preferito, anche se avrebbe trionfato in qualsiasi altra disciplina sportiva, e fino ad allora era riuscito a praticarlo organizzando i tempi di lavoro: tre lavoretti al giorno, un'ora di compiti e poi poteva coltivare la sua passione per quel pallone tondo e da certi punti di vista troppo pesante e arancione, ma per Dam tutto ciò era parte essenziale della sua vita, insieme all'informatica.

Bene, ora la devo salutare Roland, passerò domani pomeriggio per terminare il mio lavoro.”

No mi dispiace Dam, domani sono proprio occupato, torna la mia nipotina, Lya, quella con cui giocavi qualche anno fa, non so se hai presente...”

Certo che la ricordo, come potrei dimenticarmi di Lya.” Lo diceva quasi seccato, dato che l'ultima volta che si erano visti, lei gli aveva detto 'addio per sempre, io me ne devo andare e tra noi non funzionerebbe mai...'. Ormai Dam aveva rimosso il ricordo di Lya dalla mente, ma il posto dal quale non l'aveva lasciato uscire era il cuore, infatti da allora non aveva trovato neanche una ragazza che andasse bene per lui; quando le sue compagne di scuola gli chiedevano di uscire, lui trovava sempre la scusa che doveva allenarsi, lavorare o addirittura fare il baby-sitter a suo fratello di undici anni. Accorgendosi di quanto dolorosa e allo stesso tempo aspra fosse l'impronta che Lya aveva lasciato nella sua vita, Dam si sentì quasi crudele ed egoista dato che la poveretta aveva perso la madre l'anno prima, circa otto mesi dopo che si erano lasciati. Era successo in un incidente, la donna si aggirava per le strade di Tokyo a notte fonda, quando un furgone la investì facendola balzare fuori dalla macchina; da quel momento in poi Lya aveva dovuto affrontare una terapia per riprendersi dal trauma che le aveva segnato definitivamente la vita e dopo aver terminato le cure si era decisa di tornare dal nonno Roland. Non è il caso di chiedersi che ne era stato di suo padre perchè la ragazza non l'aveva mai conosciuto.

Scusi, ma come mai Lya ha deciso di tornare? Non si era trasferita dagli zii a New York?” Dam non sapeva cosa aspettarsi dal suo ritorno a San Diego.

Lì non si trova a suo agio come da noi; io le ho proposto di tornare e le ho anche detto che l'avrei accolta a braccia aperte. Non hai idea di quanto fosse felice, mi ha promesso che appena sarà arrivata preparerà qualche specialità di Tokyo...e ora che ci penso, dovresti farmi un grande favore: domani l'aereo atterrerà alle due e dato che io non ho più la patente da un pezzo...sai, ormai a noi vecchi non danno più la possibilità di guidare e poi...”

Andrò io a prenderla, non si preoccupi!” Dam andò subito al punto, senza vagare in discorsi vuoti e spesso inutili.

Ah, ti ringrazio veramente di cuore. Ovviamente ti pagherò per il tuo serviz...”

Assolutamente no” Ora Dam aveva un'espressione tesa, e per non doversi giustificare con il vicino per la sua irascibilità, tagliò corto ”Lo faccio volentieri, mi creda Roland. Ora devo proprio andare, ci si vede domani allora. Mi raccomando, non tocchi il computer fino a quando non l'avrò aggiustato.”

Dam era quasi alla porta, quando Roland gli fece un cenno con la mano perchè tornasse indietro.

Domani sera sei invitato qui da noi, potremmo cenare tutti insieme, che ne dici? Tu e Lya avrete molte cose da raccontarvi presumo e...spero” Dam, osservando gli occhi di Roland, grigi e ormai non più giovani, ma pieni di speranza, capì quanto l'anziano ci tenesse a far sentire la nipotina a casa e sicuramente non sarebbero stati i sentimenti di un ragazzo egoista a distruggere i sogni del buon uomo. Non potè rispondere altro che 'Sì', e fu proprio quella risposta a scatenare in lui per tutta la notte una tempesta di emozioni, che esplosero come fuochi d'artificio in un cielo stellato. Forse Dam sapeva che qualcosa dentro di lui sarebbe cambiato dal giorno seguente, ma qualsiasi cosa fosse, promise a se stesso che avrebbe cercato in tutti i modi di reprimerla.

E tutto questo per non soffrire.

  
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