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Autore: Hikari93    15/07/2011    13 recensioni
[SasuSaku]
In una calda giornata estiva, Sasuke viene siturbato non solo dal caldo asfissiante, ma anche dalla presenza di un biondo, petulante, rompiscatole, ma suo migliore amico, ovvero Naruto Uzumaki. Il ragazzo tenterà di dare delle dritte a Sasuke riguardo la vita di coppia e... non solo!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Naruto consiglia: come sostenere la vita di coppia
 

 

 
 

Sasuke era intento a guardare fuori dalla finestra e a maledire quegli orribili raggi solari che facevano aumentare oltremodo la temperatura di casa sua, rendendolo persino più irascibile del solito. Le foglie degli alberi che intraveda non accennavano a muoversi nemmeno di un millimetro, segno che fuori non c’era un alito di vento. Si soffiava con un ventaglio che aveva trovato quasi per caso, cercando comunque di non far trapelare la sua insofferenza verso l’estate e tutto quello che essa comportava.
Ma farla in barba a Naruto era proprio impossibile.
 
L’Uzumaki, al suo fianco, soffriva al suo stesso modo, per cui si sventagliava in modo ridicolo, con un povero pezzettino di carta – usato a mo di ventaglio – che quasi gli volava da mano. Inoltre, sbuffava periodicamente, aumentando il nervoso che Sasuke sentiva crescere dentro di lui, direttamente proporzionale all’aumentare dei gradi.
Tutto intorno assumeva quell’immobilità che la stagione più calda di tutte sembrava conferire all’atmosfera e ai malcapitati che si trovavano coinvolti. La voglia di parlare, di muoversi, di fare qualunque cosa spariva, sostituita da un senso della pigrizia alla Shikamaru.
Tuttavia, per Naruto Uzumaki era impossibile sottostare a questi atteggiamenti per più di cinque minuti.
 
-Ehi teme, come va con Sakura-chan?- chiese, per ingannare l’aria calda che sembrava voler appiccicarsi addosso.
Sasuke sussultò invisibilmente. Le ultime cose che aveva scoperto non avevano fatto altro che turbarlo. Certo, ammetterlo mai, ma almeno a sé stesso non poteva negarsi questa confessione.
L’Uchiha scrollò le spalle, continuando a contemplare il panorama.
Nel frattempo, l’Uzumaki si alzò per favorire dal frigo dell’amico, senza ovviamente chiedere il permesso. Del resto sapeva benissimo che Sasuke gli avrebbe concesso un bicchiere d’acqua.
-E’ incinta.- proclamò, infine, Sasuke, come se dichiararlo potesse farlo sentire meglio.
Per tutta risposta, il biondino sputò tutta l’acqua che era appena entrata a contatto con la sua bocca esigente, bagnando tutto il pavimento e rischiando di soffocare.
-Che cosa hai detto?- urlò incredulo, dopo aver tossito e sputacchiato.
-Hai capito bene.- fece l’altro, serio.
Naruto dapprima rimase stupito, ma poi sul suo volto si allargo uno di quei suoi sorrisi magnifici, quelli che solo Naruto Uzumaki sapeva fare.
-E lo dici così? Complimenti teme!- sembrò bloccarsi all’improvviso, come se stesse riflettendo.
Sasuke lo fissò, inarcando un sopracciglio: cosa avrebbe detto quella testa quadra?
-Certo, ammesso che il figlio sia tuo!-
Questa volta fu l’Uchiha a tossire, dato che la saliva gli era andata di traverso. Ma che cavolo diceva quel dobe senza cervello? Era ovvio che il figlio fosse suo.
-Che stai dicendo, dobe?- replicò Sasuke, stizzito, un occhio che lo scrutava critico.
L’altro si portò le mani dietro la testa e parlò con fare innocente: -Beh, da come me l’hai detto, sembrava quasi che ne fossi dispiaciuto! Ho optato per l’unica spiegazione possibile!- spiegò, come se avesse ragione.
Perché non aveva ragione.
-Tsk. Idiota.- disse, voltando la testa di scatto, a guardare di nuovo la finestra.
-E allora qual è il problema?- riprese Naruto, dopo aver – finalmente – bevuto.
-Non esiste alcun problema.-
-Ma capisco che c’è qualcosa che ti preoccupa!- l’Uzumaki mise le braccia conserte e annuì, soddisfatto della sua geniale – a sua detta – intuizione.
-E cosa dovrebbe preoccuparmi?- disse Sasuke, senza reale interesse.
-Questo non lo so.- arrossì lui, grattandosi la testa -Se non temi di non essere il vero padre, non so proprio cosa possa essere.-
-Smettila con questa storia del padre!- sussurrò Sasuke, sull’orlo di una crisi di nervi.
L’avrebbe ucciso. Se quel dobe avesse tirato in ballo di nuovo quel discorso, lo avrebbe ammazzato chiudendolo nel congelatore. E questo solo perché lui era, suo malgrado, il suo migliore amico. Sarebbe stato al fresco, non avrebbe nemmeno potuto lamentarsi.
Naruto ridacchiò.
-Secondo me il vero problema è mancanza di comunicazione, Sasuke.-
-Ah sì?- ironizzò l’Uchiha.
-Certamente! Conoscendoti, ti starai crucciando nel peggiore dei modi, ipotizzando chissà quanti e quali problemi!- affermò Naruto, teatrale.
-Tu cosa faresti? Dai, voglio saperlo!-
L’interpellato si portò la mano sotto al mento e guardò il soffitto.
-Non ne ho idea. Ma per questo ci sto attento quando vado a letto con qualcuna.- rise malizioso.
L’Uchiha si richiuse nel suo silenzio, non più intenzionato a proferire parola con quello lì, che si faceva tanto intellettuale quando, in realtà, sapeva risolvere ben poco.
-Però ho un’idea per aiutarti!-
Sasuke lo degnò nuovamente di attenzione.
-E sarebbe?-
-Orami è chiaro che tu e la vita di coppia siete completamente agli antipodi.- spiegò, prendendo posto di fronte all’Uchiha. Questi aspettava che l’altro continuasse.
-Perciò, io ti darò dei consiglio su come devi comportarti, teme!-
-Tu? Tu che nemmeno ce l’hai la ragazza?- proclamò Sasuke, scettico.
-Questi sono dettagli, e comunque sì, proprio io. Non la trovi un’idea sensazionale?-
-In tutta sincerità, no.-
-Perfetto, cominciamo, allora!-
Sasuke sospirò, preparando le proprie orecchie alla tortura che avrebbe dovuto sopportare da lì in poi. Sapeva che quando l’amico si metteva era impossibile farlo smettere. Adesso, avrebbe dovuto sopportare non più solo il caldo, ma anche un uragano di parole provenienti dalla bocca più larga di Konoha, colui che non se ne stava in silenzio nemmeno a pagarlo.
-Procedi, sono proprio curioso.- disse, per niente convinto.
-Sii sincero, però!-
 
-Allora. Quante volte al giorno parlate tu e Sakura?- cominciò lui, col fare di uno psicologo. Poco ci mancava che Sasuke dovesse stendersi sul divano.
-Ma come quante volte? Insomma, quando capita, mi pare ovvio.-
-Chi parla di più tra i due?- con queste domanda, apparentemente seria, Naruto si beccò un’occhiata di Sasuke, in bilico tra lo stupito e l’arrabbiato.
-Secondo te?-
-Uchiha! Qui le domande le faccio io!- sbottò l’Uzumaki, passato da psicologo ad agente del FBI.
-Lei.- disse lui, piccato.
Era necessaria quella tortura? Non sapeva nemmeno perché la stava sorbendo, quando poteva benissimo cacciare fuori di casa quel biondo troppo petulante e farla finita. Ma qualcosa in lui lo bloccava: forse, era la voglia – che da tanto non avvertiva – di confessarsi con qualcuno. E chi di più adatto di Naruto?
-Lo supponevo.- affermò, afferrando una penna buttata sul tavolo e il foglio con cui si stava sventolando fino a poco prima. Appuntò quella sensazionale notizia lì sopra.
-Uscite spesso?-
-Non troppo. Odio la gente e il troppo caos, dovresti saperlo, per cui preferisco restare a casa.
-Talvolta, eh? Per esempio, in questa settimana quante volte hai messo il naso fuori di casa insieme a lei?-
Sasuke parve rifletterci su.
-Tre volte.-
-Mmm.- sibilò Naruto, nascondendo la testa dietro quel foglio e scrivendo qualcos’altro.
-Dobe, la smetti con questa idiozia?- sbottò Sasuke, al limite della pazienza.
-Sssh! Mi deconcentri!- replicò, facendo capolino e fissandolo intensamente -E, poi, non si permetta tale confidenza.- arricciò il naso.
Sasuke sospirò.
-Passiamo alla domanda successiva. Atti romantici tra voi?-
-Gli affari tuoi, no?-
-Non ti costringerò ad ammettere che ci sono, anche perché è normale, teme, ma voglio sapere la frequenza.- ammiccò l’Uzumaki, gli occhi in due fessure.
-Scordatelo, dobe.- sussurrò l’Uchiha. Fino ad un certo punto avrebbe anche potuto rispondergli, ma se si andava ad intaccare la sua privacy – beh, perché anche lui ne aveva una – la cosa non poteva continuare.
-Eddai Sasuke!. Implorò, giungendo le mani e facendo gli occhi da cucciolo ferito, senza sapere – oppure ignorando volutamente – che con l’Uchiha certi metodi non funzionavano. Anzi, lo facevano chiudere ancora di più.
-Okay dobe, basta così.- fece per alzarsi dalla sedia, deciso a cacciare fuori l’Uzumaki, quando questi lo spinse giù, costringendolo a starsene fermo.
-Nonono, aspetta. Aspetta, Fermati.- sussurrò, la voce che gli tremava leggermente.
-E allora procedi con un’altra domanda.- tuonò Sasuke.
-Uffa. E va bene, magari ci torniamo alla fine.-
-Vai. Avanti.- scandì lui incutendo un leggero timore nell’Uzumaki.
-Okay, okay, stattene calmo.- mise il broncio, scrivendo qualcosa sul foglio, qualcosa che sembrava simile ad una X -Le fai dei regali?-
-Raramente.- confessò l’Uchiha.
-Sei anche tirchio oltre che sgarbato!?- lo accusò, puntandogli un dito contro.
-Non sono tirchio. Non vedo l’utilità di certe smancerie, ecco.- chiarì il moro, con una certa calma, forse preoccupante.
-Ma alle ragazze piace ricevere dei regali!-
-Ti ricordo che sei single praticamente da sempre.- gli rinfacciò Sasuke, puntando a fermarlo, a farlo offendere: a tutto, purché quella scenata idiota finisse.
-Fatto sta che alle ragazze piace.- arricciò di nuovo il naso, ignorando volutamente la provocazione dell’altro.
-Ho altri punti di forza.- ammise Sasuke, scocciato di vedere quel dobe riuscire sempre a scamparsela, uscendosene con frasi senza senso o arginando l’ostacolo. Soltanto quando guardò l’espressione troppo incuriosita di Naruto capì di aver sbagliato.
-E sarebbero?- ovviamente l’Uzumaki non si era lasciato sfuggire l’occasione.
-Ne ho, punto. Accontentati.- disse, voltandosi dall’altra parte per sfuggire allo sguardo indagatore del biondo.
-Se lo dici tu. Secondo me i tuoi punti di forza sono il non litigare con la ragazza, dato che non parli né esprimi una tua opinione su qualcosa, l’essere gelido e, diciamocelo, in questo periodo di afa servi proprio!- scoppiò a ridere a quella battuta che, a detta di Sasuke, non avrebbe fatto ridere nemmeno chi stava già ridendo.
-Parli tu e le tue freddure. Queste sì che fanno gelare.- ghignò, fermando il riso dell’altro.
-Non è divertente.- imbronciò.
-Eppure, non capisco perché continuo a sentire un caldo pazzesco.- continuò il moro e questa volta fu lui ad ignorare la frese appena detta dall’amico.
-Se non vuoi che ti riempi di pugni, è meglio che continuiamo.- ghignò Naruto, facendosi scoccare le dita.
-Sai, sarei più propenso a picchiarti fino a quando non ti riconoscerai più.- esclamò l’Uchiha, imitando il gesto del dobe.
-Nah, mi dispiacerebbe troppo se il figlio che ti dovrà nascere già non avesse un padre!- sventolò una mano con noncuranza, stando ad indicare che era meglio lasciar perdere -Piuttosto, parliamo proprio di tuo figlio, o figlia. Che preferiresti?-
-Maschio, ma in fin dei conti non cambia granché.-
-E credi che io ti creda?- rise l’Uzumaki, scoccandogli una pacca amichevole, ma fin troppo forte, sulla spalla -Ti preoccupa questa nuova nascita, eh?-
L’altro annuì lievemente, quasi impercettibilmente, come se non volesse ammettere del tutto quel suo pensiero troppo intimo.
-E di cosa hai paura?-
Sasuke scrollò le spalle, intento a non voler assolutamente rispondere. Naruto lo guardò curioso, ma poi capì le intenzione del suo migliore amico e cambiò tattica, cercando di essere meno diretto.
-Cosa faresti se si svegliasse di notte urlando e scalciando? Magari… che so… in una notte calda come quella d’estate!-
“Lo strangolerei”, fu il primo pensiero del futuro padre, ma poi, si mise a rifletterci meglio.
-Cercherei di calmarlo. Cullandolo, dandogli da mangiare… non lo so.- ammise.
L’Uzumaki aggrottò inarcò le sopracciglia: stava riflettendo. All’improvviso sbatté un pugno chiuso sul palmo aperto dell’altra mano.
-Ci sono!- urlò, facendo sussultare l’Uchiha.
-Mh?-
-Stai a guardare!- fece l’occhiolino, alzandosi dalla sedia con uno scatto e guardandosi intorno -Spostati, Sasuke!- comandò, intimandogli di togliersi dalla sedia vicino al divano.
Poi, si accoccolò sul divano e si girò di spalle, ficcandosi un dito in bocca.
 
Un dito in bocca.
 
Sasuke rimase inorridito a quella scena. Naruto Uzumaki, diciannovenne, steso sul divano ad imitare un bambino appena nato. Cose da prima pagine di giornale. O, semplicemente, cose da manicomio.
-Dobe, non è nel mio stile, ma ti supplico di smetterla con questa pagliacciata.- sussurrò, un sopracciglio che tremava visibilmente.
L’altro si girò di scatto, esibendo degli occhi da triglia, sorpreso e incredibilmente bambino.
-Gne gne.- disse, allungando le mani in avanti, come se volesse essere preso in braccio.
Il moro si mise una mano in volto, esasperato. Decise di togliersela, ma sarebbe stato meglio, molto meglio, non farlo. Quando il suo campo visivo fu nuovamente libero, si trovò innanzi gli occhioni blu di quel figlio troppo cresciuto, che poco ci mancava che scoppiasse a piangere.
-Dobe smettila.- ribadì l’Uchiha, inorridito da quella scena pietosa.
Naruto si guardò intorno, fino a puntare gli occhi verso il frigorifero, sussurrando, così, dei versi.
-Pappa.- biascicò con un tono infantile che, tutto sommato, gli era appropriato.
A quell’ennesima dimostrazione di poca intelligenza, il moro si allontanò dal divano e prese posto sulla sedia. Accese la televisione e prese a guardare il telegiornale. Ormai, aveva rinunciato a far capire qualcosa all’Uzumaki. Lo vedeva proprio come un caso senza speranza.
Questi, però, prese ad esibirsi in quello che avrebbe dovuto essere un pianto disperato. L’altro sentì una vena sbattere furiosamente, ma preferì ignorarla e continuare a guardare la tv. Dopo tutto, prima o poi Naruto l’avrebbe smessa.
 
 
E invece no.
Dopo quella che per Sasuke era stata mezza eternità, Naruto Uzumaki continuava a far finta di frignare come ossesso. Inutili le mute prediche del moro, lanciate sottoforma di occhiate omicide. Servirono soltanto a far aumentare il pianto del dobe.
-E che cazzo, smettila!- urlò Sasuke, ormai non più lui. Aveva sopportato le sue inutili chiacchiere. Era stato suo complice, avendo risposto a quelle domande senza senso, ma non ce la faceva più a tollerare un simile atteggiamento idiota.
Rabbioso, si alzò dalla sua postazione e, con una calma che non gli apparteneva, si avvicinò a quello che si era proposto come “suo figlio”. Lo squadrò in modo tale che chiunque ne sarebbe rimasto terrorizzato, ma Naruto non diede segni di cedimento. Sasuke, quindi, lo afferrò per la collottola, e lo avvicinò sempre di più al suo viso.
-Smettila, imbecille.- sussurrò.
-Gne, gne. Pa… pà (c)attivo- disse, cacciandogli la lingua.
Nello stesso istante in cui il moro alzò il braccio per colpire quel malcapitato che gli stava rovinando la giornata, Sakura entrò dalla porta, con in mano decine di buste e pacchetti. Il che era normale se si considerava che era andata a fare shopping con Ino.
Rimase allibita dalla scena cui si era trovata ad assistere e qualche busta le cadde anche di mano.
-Che state combinando?-
-Questo idiota fa finta di essere mio figlio.- fu la risposta piccata di Sasuke.
-Mamma.- sorrise Naruto, vedendola rientrare.
Anche Sakura rise, dispiaciuta per non aver assistito a tutta la scenetta che, quasi sicuramente, era stata divertentissima. Beh, d’altronde quando Naruto ci si metteva era in grado di creare dei veri e propri teatrini comici.
-Sakura-chan! Cercavo di insegnare qualcosa a Sasuke su come essere un buon papà. Sai, ho saputo la notizia proprio stamattina… congratulazioni e tanti auguri.- arrossì lievemente.
La ragazza emise un allegro grazie.
-Secondo me, ci sarà da divertirsi con un bebé in giro!- ridacchio Naruto, dando una leggera gomitata a Sasuke -Voglio proprio vedere come te la caverai, teme! Ma con gli insegnamenti che ti ho dato oggi non puoi non riuscirci.- ammiccò verso Sakura.
-Lascia che ti chieda una cosa.- parlò il moro -Quale è stata la morale di tutto questo macello?-
Il ragazzo biondo, per l’ennesima volta in quella giornata, ci pensò su. Poi rise e i due suoi amici capirono all’istante che ne aveva trovata un’altra delle sue.
-Amatevi e tutto il resto verrà di conseguenza!- disse, dando una pacca sulla spalla sia a Sasuke che a Sakura.




 



 
 
Oh mio Jashin, quando l’ispirazione chiama come si fa a non risponderle? Beh, la fic non doveva venire proprio così, ma questo ne è stato il risultato.
Spero vi abbia fatto sorridere almeno un poco, poco.
 
P.S. Scommetto che prima o poi qualcuno comincerà a maledirmi, dato che intaso il fandom peggio delle pulci! XD
 
Alla (sicuramente ci sarà, ormai lo sapete ^_^) prossima.
 
P.P.S. Consideratela pure un seguito di questa: A Uchiha-kun non piacciono i bambini, i matrimoni e i genitori gelosi 

   
 
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