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Autore: Pattychan    17/02/2004    1 recensioni
Introduzione rimossa perchè non presenta nessun riferimento alla trama della fanfiction.
Inserirne al più presto una valida.
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PER SEMPRE

Lentamente apro gli occhi, in un primo momento non capisco dove mi trovo…mi guardo attorno, ora lo so….sono in un ospedale, ma cosa ci faccio qui?!
La testa mi fa male….non mi è chiaro come sia successo, ma credo di essere stato investito, sì è così….Ricordo l’acuto e stridente rumore di un’auto che frena, le urla di qualche passante e poi un forte dolore al petto. Dopo è arrivata un’ambulanza, c’erano due o forse tre persone che mi domandavano come stavo,quale fosse il mio nome, ma io non riuscivo a rispondere.
Mi hanno messo su una barella, sento ancora l’assordante suono della sirena, la folle corsa verso l’ospedale….non capivo bene cosa stesse succedendo, cosa quelle persone mi stessero facendo….piano piano ogni voce e suono si facevano sempre più lontani e impercettibili e poi mi sei apparsa tu…sì…il tuo volto sorridente….credo di aver chiesto di te…..e poi più nulla….devo aver perso i sensi.
Osservo la stanza in cui mi trovo, la finestra è socchiusa, fuori splende ancora il sole….allora non è da molto che sono qui. Ci sono altri due letti, entrambi vuoti……si sente un forte odore di medicinali e disinfettante……vorrei alzarmi, ma non ci riesco…mi guardo,ho un sacco di tubi addosso inoltre mi sento stringere il busto….mi devono aver fasciato e anche la testa è bendata…..certo che sono ridotto proprio male….sorrido…..l’importante è essere ancora vivo! Chissà se lo hai già saputo….mi piacerebbe vederti…
Dopo un po’ sento delle voci dietro alla porta….sono i miei genitori, penso stiano parlando con un medico e poi….sì, c’è qualcun altro con loro….non riesco a distinguere bene la voce, ma di sicuro è una ragazza….il cuore inizia a battere più velocemente al pensiero che ci possa essere anche tu lì fuori.
La porta si apre, ecco la mamma entrare, si avvicina subito a me e mi abbraccia….la guardo….sta piangendo….non fare così, sto bene…..accanto a lei c’è anche mio padre,mi sorride…..non l’ho mai visto così, sembra quasi una persona seria!
Saluto entrambi, poi allungo il collo per guardare alle loro spalle, ma non ci riesco….sono legato nei movimenti

- Dov’è lei?!- chiedo loro

-E’ qui- risponde mio padre – i medici ci hanno riferito che prima di perdere i sensi hai chiesto di una ragazza, non ricordavano bene il suo nome, ma noi abbiamo capito….-

Si spostano, ma io non ti vedo…

- Ciao Hiro….eccomi..-mi dice lei

Io la osservo stupito

- Che ci fai tu qui?!- le chiedo

Forse avrei dovuto avere più tatto, mi sembra che ci sia rimasta male…

- Scusa – mi affretto a dire –sono contento che tu sia venuta….solo che…-

- Che non sono io la ragazza di cui hai chiesto, vero?!-

I miei genitori si scambiano un’occhiata interrogativa

-Ma allora tu…- credo che mio padre abbia capito – non ti preoccupare figliolo, ora ci penso io- così dicendo esce di corsa dalla stanza.
Lei intanto si avvicina a me e a mia madre, mi chiede come sto….sembra molto preoccupata…. Le dico di star tranquilla, sono un osso duro io….mi fa piacere che ci sia anche lei, ma in questo momento è solo di te che ho bisogno….
La porta si riapre, è mio padre

-E’tutto a posto….Noda la porterà qui!-

Lo ringrazio e inizio ad aspettarti….

E’ passata quasi un’ora, ma ancora non sei arrivata…..poi però udiamo dei passi…qualcuno sta correndo da questa parte….sono sempre più vicini… ci giriamo tutti vero la porta…..sono agitato… Qualcuno la apre con violenza….ecco entrare Noda seguito da Hideo….è venuto anche lui….e poi…sì, ci sei anche tu….hai il fiatone, hai corso…..hai corso per venire da me…grazie…
I miei amici mi salutano e vengono verso di me, ma io non ci faccio caso e continuo a guardarti…. Tu non accenni a muoverti, rimani lì sulla soglia…mi osservi stringendo le mani al petto… hai gli occhi rossi…hai pianto,vero?!….Mi dispiace….sembra che io sia capace solo di farti soffrire…

-Hai visto come mi hanno ridotto?! Avrai un bel da fare per rimettermi in sesto per la finale- ti dico nel tentativo di spazzare via la tristezza che hai sul volto e ci riesco…finalmente lo vedo… il tuo splendido sorriso che è capace di illuminare anche questa asettica camera d’ospedale.
Poi lentamente ti avvicini, i ragazzi si fanno da parte e ora mi sei accanto

- Come ti senti?- mi chiedi

- Sto bene…..un po’ ammaccato,ma bene…-

Nella stanza c’è silenzio… ci stanno osservando, ma non provo imbarazzo…ho rischiato di non vederti più e ora voglio solo perdermi nel tuo dolce sguardo e dirti quello che solo ora ho capito…

- Haruka…io stavo venendo da te…- ti dico

- Cosa?!…- sembri stupita

- Sì, io volevo chiederti scusa…-

- Hiro..- sorridi – non c’è niente per cui tu ti debba scusare-

- Non è vero! Dici così solo perché ora sono sdraiato qui….ma io non posso perdonarmi per quello che ho fatto….-

FLASH BACK

Tre giorni fa, Hiro e Haruka stavano tornando dagli allenamenti come sempre a quell’ora, ma quella sera tra di loro era calato un imbarazzante silenzio, senza che nessuno dei due ne sapesse il motivo. Fu lei ha smuovere la situazione

- Allora adesso che intenzioni hai?!-

- Di cosa stai parlando?- domandò lui

- Beh, ora che con Tachibana è finita, Hikari è disponibile..-

Hiro si bloccò di colpo a quelle parole e rimase qualche istante ad osservare la ragazza che intanto continuava a camminare

- Ma che razza di domande sono?!- replicò poi raggiungendola

- Non fare il finto tonto! Sarò anche un po’ sbadata, ma non sono cieca- il volto della ragazza si fece serio –..tu le vuoi molto bene….-

- E con questo?! Tu non ne vuoi ai tuoi amici?!- disse sbuffando lui – è da quando ti conosco che sei fissata con questa storia!-

Haruka non rispose, per una manciata di secondi nessuno dei due proferì parola. Hiro la guardava di nascosto un po’ preoccupato, era tutto il giorno che le sembrava strana, assente, persa tra i suoi pensieri
“ mi piacerebbe tanto sapere che le passa per la testa!” pensò

- Se..- disse poi d’improvviso lei - …se soltanto tu non fossi stato un piccoletto quando eri alle medie, non sarebbe stato Tachibana il suo primo amore…-

- Cosa?!-

- Già, una vera sfortuna per te….a quei tempi non potevi certo competere con l’affascinante e affidabile Hideo Tachibana, ma poi le cose sono cambiate…-

- ……..- Hiro l’ascoltava incredulo

- E’ stata con Hideo ignorando i tuoi sentimenti- continuò imperterrita lei – ma ora che sei diventato un bel ragazzo, la bella Hikari si è scoperta innamorata di te….incredibile, non credi?!….E’ proprio vero, piove sempre sul bagnato!…-

“Ma cosa sto dicendo?!” pensò la ragazza “perché gli sto parlando in questo modo?!” non capiva perché, ma continuava a stuzzicarlo, non era certo un argomento piacevole per lei eppure non riusciva a smettere…forse era solo un modo per esorcizzare il suo dolore, buttandola sullo “scherzo” stava riuscendo a dire quello che da tanto teneva dentro. Ormai non aveva più freni, era come se avesse perso il controllo, il suo istinto, le sue emozioni stavano avendo la meglio sulla razionalità… ora era il suo cuore a parlare.
Ma la reazione del ragazzo non tardò ad arrivare:

- Adesso basta!- esclamò mettendolesi di fronte – non so che ti sia preso, ma smettila! Stai descrivendo Hikari come una cinica calcolatrice e questo non mi piace affatto! Tu non la conosci, non sai come sono andate le cose, non hai il diritto di giudicarla!!!- il suo sguardo era molto severo

- Certo hai ragione..- rispose lei abbassando lo sguardo –io sono solo una sciocca che non ne fa mai una giusta, tutto il suo opposto…..bella, intelligente, dotata di grande talento, spiritosa, dolce….come si fa a non amarla!?!? -

-…. Haruka….- Hiro era davvero senza parole, sempre più spiazzato dallo strano comportamento della ragazza, quella non era la Haruka di sempre, non la sua manager

- Forse è solo l’invidia a farmi parlare così – riprese lei – come mi sarebbe piaciuto incontrarti allora, sai, fino alle medie ero anch’io la più piccola della classe…..ma non sono mai stata fortunata in certe cose….lei invece riesce ad ottenere sempre tutto quello che vuole…-

- Piantala di dire sciocchezze! Non voglio più sentirti dire certe cose!- sbottò Hiro furioso

- E’ vero! Mi ero dimenticata che ho davanti il suo cavaglier servente!- ironizzò amaramente lei

SCIAFF

-………-

-………-

Haruka poggiò una mano sulla guancia dove Hiro l’aveva appena colpita, sembrava bruciare… bruciava come la profonda ferita nel suo cuore.
Il ragazzo le stava ancora di fronte, come paralizzato “non posso crederci” si disse “io….io l’ho calpita…l’ho fatto veramente…..come, come ho potuto farle una cosa simile?!!”

-….i..io…io non…- balbettò

Vedi?!- lo interruppe lei – non mi sbagliavo, sei innamorato di lei…..e allora perché non corri a dirglielo e la finite di giocare a Romeo e Giulietta?!…..credo…- fece una pausa – credo che abbiano sofferto già in troppi…- detto questo corse via.

Hiro non si mosse, per diverso tempo rimase lì, fermo a ripensare a quanto era appena successo, a quello che le aveva fatto
“ stupido….stupido….sono solo un povero STUPIDO!!”

FINE FLASH BACK

- Ogni volta che ripenso a quel giorno mi sento un verme! E i giorni seguenti sono stati ancora peggiori….non ci parlavamo più, eravamo come due estranei e questo mi faceva impazzire…-

- Hiro ti sbagli!- mi dici, sembri commossa e anche un po’ sorpresa, ma credimi io lo sono più di te, è la prima volta che riesco ad affrontare un discorso simile così apertamente, senza mezze parole.

- Non è giusto che ti addossi la colpa di tutto- continui a dire – la responsabilità è mia, sono stata io a provocarti, ho detto delle cose orribili…..tu hai agito solo di conseguenza…-

- Non importa!- controbatto – niente può giustificare quello che ti ho fatto…..io…..perdonami Haruka…-

- Solo se tu perdonerai me…-

Ora sei tu a sorprendermi, sei sempre così dolce….ti ringrazio rispondendo al tuo sorriso.
Poi do una rapida occhiata agli altri presenti…ci guardano senza capire di cosa stiamo parlando, ma hanno l’aria compiaciuta,soprattutto Noda sembra essere contento...lui ha sempre fatto il tifo per noi!
Torno a voltarmi verso di te

- C’è un’altra cosa molto importante che ti devo dire-

Sembri molto incuriosita…… sai, sei ancora più carina quando hai quest’espressione!

- Vedi io….- ma che succede?! Non riesco più a parlare….il dolore al petto…sta tornando….mi sento soffocare….alcuni macchinari intorno a me iniziano a suonare….vi guardo, siete tutti agitati, mio padre corre fuori, forse sta cercando un medico…..mi siete tutti vicini, ma non capisco cosa mi state dicendo….il dolore è sempre più forte, mi sento mancare….. cosa mi sta succedendo?!
D’un tratto arrivano delle persone con il camice bianco, un dottore e due infermiere credo, vi stanno mandando via….con molta fatica ti prendo la mano, vorrei dirti di non andartene, di rimanere qui, ma non ci riesco…..però tu sembri aver capito, me la stringi forte e non ti alzi, rimani qui, ma per poco….un’infermiera ti prende per le spalle e ti spinge via…..lentamente la tua presa si scioglie, ti vedo sparire dietro alla porta….Haruka…..
Ora anche la testa è tornata a dolermi, guardo il medico, ma la vista è ofuscata

- La prego, mi aiuti!- gli dico

Credo mi stiano facendo un’iniezione, mi toccano, mi parlano, ma è tutto così confuso…. Haruka…Haruka dove sei?!
Passano alcuni minuti, il dolore è diminuito anche se di poco, però ora riesco a vedere e sentire bene….nella stanza adesso c’è solo un’infermiera che sta scrivendo qualcosa su una cartelletta….mi volto e vedo sulla soglia il dottore parlare con i miei genitori, non riesco a sentire quello che si stanno dicendo…l’uomo sta scuotendo la testa, mia madre si getta tra le braccia di mio padre…sembrano sconvolti….qualcuno emette un debole urlo…sei tu…ti vedo entrare di corsa e inginocchiarti accanto a me, mi prendi la mano e l’accosti al tuo volto….è così morbida la tua pelle….ma cosa?!….la mano è bagnata…

-Perché stai piangendo?!- ti chiedo

Non mi rispondi…mi guardi e continui a piangere

- Basta!- ti dico –ti ho fatto spaventare lo so, ma ora sto meglio….davvero…-

Poi la mia attenzione è catturata da alcuni rumori, ai piedi del letto ci sono i miei genitori, dietro loro in penombra c’è anche Noda con Hikari e Hideo…..hanno il volto pallido e l’aria molto triste

- Ehi! Non fate quelle facce, infondo sono stato investito non potete pretendere che sia al massimo della forma!-

Qualcuno di loro abbozza un sorriso…bene….gli ho già fatti impensierire troppo, non voglio più vederli così per causa mia.
Ora però c’è una cosa che devo fare….

- Haruka…devo dirti una cosa….-

- No…no Hiro…ora riposati, non sforzarti…-

- Tranquilla…poi lo farò…ma prima ascoltami…-

Mi osservi perplessa, poi ti volti verso gli altri…mio padre ti fa un cenno con la testa…chiudi gli occhi per un po’ e poi ti avvicini ancora un po’ di più a me

- D’accordo, ti ascolto…-

- Prima però smetti di piangere!-

- Ok..- ti asciughi le lacrime e mi sorridi – così va bene?!-

- Sì, molto meglio…….sai, in questi giorni ho capito molte cose….non poterti parlare, non avere il tuo saluto, i tuoi incitamenti è stato un incubo….ti sentivo distante, lontana….per questo ero scontroso e distratto…..mi mancava qualcosa….mi mancavi tu, la nostra amicizia…..ho capito che avevo bisogno della mia manager pasticciona, dei suoi sorrisi, della sua allegria.-

- Hiro…- pronunci il mio nome con un filo di voce e mi stringi forte la mano mentre i tuoi occhi si colmano nuovamente di lacrime, provo a sorriderti ma inizio a tossire violentemente….nella camera ora c’è un forte brusio e sospiri, ma io non mi preoccupo perché ci sei tu accanto a me, so che non mi lascerai.
Finalmente la tosse si calma…..in compenso il dolore al petto è tornato forte come prima così come quello alla testa, avverto anche come una sorta di morsa che mi impedisce di respirare bene, ma non mi importa…devo stringere i denti e dirti un’ultima cosa…

- Haruka …io….-

- No!- mi interrompi - ora basta, risparmia le forze o…- indugi un po’ – o ti verrà un’altra crisi…-

- Non posso….c’è ….c’è una cosa che devi sapere…- sono costretto a fermarmi, la tosse è tornata a tormentarmi

- Hiro?!- urli preoccupata

-… Scusa….ora va meglio…- ti ho mentito, mi sento davvero male, ma non posso dirtelo…- avevi ragione quel giorno- cerco di continuare il discorso

- Eh?!-

-Sì è vero….io sono innamorato di una persona, ma non è come pensi tu…forse un tempo, ma ora…- sento venirmi meno le forze….sono molto stanco e ho tanto freddo…..ho tutto il corpo scosso da brividi…..forza Hiro, resisti ancora un po’…
- Ora …io…..sei tu….ti voglio bene Haruka…- dico a fatica – è così….io amo te..- ci sono riuscito, te l’ho finalmente confessato….ho il fiato corto, mi sento molto debole ma sono felice.
Vedo qualcuno uscire dalla stanza…è Hikari, mi spiace che l’abbia dovuto sapere così, ma non potevo più aspettare, non so spiegarlo, ma ho sentito che era questo il momento giusto….qualcun altro le corre dietro, Hideo amico mio pensaci tu….

-… Hiro…- mi chiami

Stai sorridendo, anche se hai il volto rigato di lacrime, mi sorridi

- Anch’io..- mi dici dolcemente - anch’io sono innamorata di te…da sempre…-

Haruka…grazie, non sai come le tua parole mi rendano felice, è come se una luce mi stesse scaldando il cuore, nonostante senta il corpo come trafitto da tante fredde lamine d’acciaio, mi sento sereno.

- Ti giuro – dico con voce roca – che…che non…- mi fermo….cerco di prendere fiato – che non dovrai…più piangere…per me..-

- …Sì lo so..- mi dici tra i singhiozzi

- E se..smetti di …piangere…ti prometto che….appena ….uscirò di…qui…ti porterò…al …Luna …Park..-

Ti sento ridere

- Va bene – mi rispondi

Rimaniamo per un po’ a fissarci negli occhi, poi facendo appello alle mie ultime energie cerco di alzarmi per avvicinarmi a te, ma senza troppo successo….ma tu, come se mi avessi letto nel pensiero,accosti il viso al mio e finalmente ti posso baciare….un bacio molto diverso dal primo che ci siamo scambiati, questo profuma d’amore, le tue labbra sono così calde, morbide….sento tanto calore e il cuore mi batte all’impazzata, vorrei che non finisse mai….poi, lentamente ti allontani, posso però ancora sentire il tuo profumo, il sapore della tua bocca e quello delle tue lacrime…
Vorrei dirti qualcosa, ma una lancinante fitta al cuore mi fa ricadere sul letto, mentre il mio corpo è in preda a delle convulsioni…..dura tutto pochi secondi, ma confesso di aver avuto paura….la stessa paura che posso leggere ora nei tuoi occhi lucidi.
Sono fermo, esausto, non ho neanche la forza di stringerti la mano….sei tu che lo fai anche per me, la tua presa è salda e sicura.

- Figliolo..-

Sollevo lo sguardo, i miei genitori ti sono alle spalle e stanno piangendo

- Sto…..sto bene- riesco a sussurrare- sono solo….. un po’ stanco….devo riposare….-

Ma le mie parole non hanno l’effetto desiderato, mia madre barcolla e mio padre la fa sedere sul letto qui vicino

-..Hi..Hiro…-mi chiami con voce incerta, la tua bocca trema

- Ora….dormo un po’…..ma quando….quando mi sveglierò….vorrei trovarti….ancora qui….-

- No…resisti Hiro…ti prego…- mi implori tra le lacrime

-Non posso…sono troppo stanco…vorrei ma…gli occhi mi si chiudono….-

-..Oh…Hiro…- la tua voce sembra quasi un sibilo lontano

- Dimmi….dimmi che ci sarai….-

Non dici nulla, ti avvicini e mi baci sulla guancia

- Ci sarò…resterò qui ad aspettare il tuo risveglio…sì, io ti aspetterò, ma tu non dormire troppo……ti amo Hiro…-

- …Anch’io…- ti dico sorridendo.

Poi mi rilasso, sono stremato però i dolori sembrano avermi dato tregua….forse riuscirò a dormire, spero di sognarti….la vista piano piano si annebbia….ti sento piangere, mi stai dicendo qualcosa, ma non capisco….beh,non importa, me lo dirai dopo…ora ho proprio bisogno di riposare…..

Così il ragazzo si abbandonò al sonno e chiuse gli occhi…per l’ultima volta…….
Nella stanza calò un triste silenzio rotto solo dal fischio acuto dell’encefalogramma, dove una luminosa e rumorosa linea retta ne annunciava la morte.
La madre perse i sensi accasciandosi sul letto ove era seduta, il padre rimase per qualche istante a fissare il corpo esanime del suo unico figlio, il suo viso era scavato dal dolore, poi con le lacrime agli occhi uscì dalla camera in cerca di un dottore.
Noda, che fino a quel momento era rimasto in disparte, si avvicinò al letto, piangeva come un bambino

- Addio….addio amico mio….- disse. Poi si voltò verso l’amica - Haruka?!-

Perché fate così?!- chiese lei senza alcuna espressività nel tono della voce – non dovete piangere…Hiro è solo un po’ stanco…-

- Eh?!..Cosa dici?! – il ragazzo sgranò gli occhi

- Sì…lui sta solo dormendo…- continuò lei, mentre le lacrime ripresero copiose a rigarle il volto - mi ha detto che aveva bisogno di riposarsi….di aspettarlo…..vuole trovarmi qui quando si sveglierà…..-

- Haruka…Hiro è ….lui è morto…- Noda non sapeva davvero cosa dire per far rinsavire l’amica che non voleva arrendersi alla dura realtà

- No…no ti sbagli Noda! …Hiro…- disse accostandosi al corpo del ragazzo - Hiro digli che non è vero….apri gli occhi e digli che si sta sbagliando…..tu non puoi morire, non adesso….hai ancora tante cose da fare…..c’è la finale da giocare, gli esami di fine anno e poi hai promesso di portarmi al Luna Park….noi ci andremo, vero?!….- poi lo mosse delicatamente – Avanti Hiro, svegliati! Ti prego…. ti supplico Hiro…..apri gli occhi – la sua voce era rotta da un pianto disperato

Noda si sentì morire davanti ad una scena così straziante…dopo tanto finalmente avevano ammesso i loro sentimenti, ma invece di essere felici per la nuova vita insieme, Haruka era lì che continuava a scuotere il corpo senza vita del ragazzo che amava pregandolo tra le lacrime di svegliarsi, di tornare da lei….ma a niente sarebbero servite le sue suppliche….Hiro non si sarebbe più destato da quel sonno….

- Haruka…- la chiamò Noda poggiandole una mano sulla spalla

- Noda…dimmi che non è vero…che non sta succedendo realmente…-

-.. Mi dispiace…- rispose sommessamente lui

- No!….No…Hiro…..perché?!….perché?!- la ragazza si gettò sul suo corpo e lo strinse forte a sè - Perché mi hai lasciata sola Hiro…..non è giusto!…Oh Dio, perché me lo hai portato via….aveva tutta una vita davanti a sé….perché non hai preso me, perché lui…..Hiro… Hiroooooooo…………… NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!! -

Fu un urlo pieno di rabbia e sofferenza che le lacerava il cuore e fu una triste conferma per chi ancora aspettava fuori dalla stanza…..Hiro non c’era più…..il giovane ragazzo, promettente asso del baseball, non avrebbe potuto mai più realizzare il suo sogno, era morto lasciando i suoi genitori, gli amici e la ragazza che amava al più grande dei dolori: la perdita di chi si ama….

MOLTI ANNI DOPO….

Nonno quanto ci vuole ancora?!- sbuffò la bambina

- Non aver fretta, siamo appena arrivati!-

- Uff!…posso chiederti una cosa?!-

- Certo cara- rispose il nonno

- Ma perché vieni qui tutte le settimane?! A me non piace questo posto!-

- Eh eh eh..e a chi piacciono i cimiteri?!- rise l’uomo

- Allora andiamo via! Io voglio andare allo zoo!-

- Dopo ci andremo, ma ora fai la brava…infondo sei tu che sei voluta venire con me!-

- Ero solo curiosa ….volevo sapere chi vieni a trovare così spesso…-

- Eh…beata gioventù!- sospirò il nonno

I due camminarono fino ad arrivare nella parte più tranquilla del cimitero e lì si fermarono davanti a due pietre tombali, erano l’una accanto all’altra perfettamente identiche, all’ombra di un rigoglioso albero.Sembravano essere lì da tempo, in particolar modo una aveva molte crepe, doveva essere molto vecchia forse 50 anni, ma comunque ancora in buono stato.

- Ecco, siamo arrivati- disse l’anziano – aiutami a cambiare i fiori Tamako-

- Ma nonno, sono ancora freschi!-

- Non importa – detto questo l’uomo bagnò le due lapidi, accese l’incenso e iniziò a pregare.

La bambina lo imitò. Passato qualche minuto però, cominciò a spazientirsi, così si girò verso il nonno per capire se ci sarebbe voluto ancora molto, ma rimase senza parole quando lo vide, quell’uomo così forte e grande ai suoi occhi stava piangendo…

- Nonnino…che ti succede?!- chiese preoccupata

- Niente piccola mia, non ti preoccupare – rispose lui asciugandosi gli occhi

- Chi sono queste persone? Gli volevi bene se piangi -

L’anziano signore sorrise – Sì hai ragione Tamako, gli volevo molto bene…..vuoi che ti parli di loro?!-

- Sì-

Erano due miei carissimi amici….lui si chiamava Hiro Kunimi, ci conoscevamo sin da bambini, abbiamo frequentato le scuole insieme…..era il mio migliore amico….giocavamo anche nella stessa squadra di baseball…-

- Ma certo!…è quello delle foto, me le hai fatte vedere,ti ricordi?! Se non sbaglio era un lanciatore- disse la bimba

- Brava, proprio così…Hiro era il lanciatore della squadra, il nostro asso, aveva la stoffa del vero campione!- a questo punto l’uomo si interruppe

- Nonno?!- lo chiamò Tamako preoccupata

Ti ricordi anche della ragazza che era in quelle stesse foto?! – domandò lui

- Mmmmhhh…quella con i capelli corti e la tuta?!-

- Esatto lei, hai un’ottima memoria – sorrise l’uomo, poi si girò e gli indicò l’altra tomba – E’ lei l’altra persona che vengo a trovare….era la nostra manager, Koga Haruka…-

- Conoscevi anche lei da quand’eri piccolo?! -

No, io e Hiro l’abbiamo incontrata al liceo, ma siamo diventati subito buoni amici, è grazie a noi tre se è nato il club si baseball nel nostro liceo-

- Cosa gli è successo? Come sono morti? -

A quella domanda l’uomo si incupì, Tamako si pentì subito per la domanda

- Scusa nonno, non importa-

- No cara, voglio parlartene….è da tanto che non lo faccio…-

Ci fu qualche istante di silenzio, poi riprese a parlare

- Hiro è morto quando era ancora molto giovane…..aveva solo 17 anni….-

- Così presto?!- chiese la piccola

- Già….fu investito da un auto che era passata con il rosso….lo portarono subito all’ospedale, ma non ci fu niente da fare….morì davanti ai nostri occhi poche ore dopo….-

- Vuoi dire che tu eri lì? E c’era anche la tua amica?-

- Oh sì…eravamo lì….Haruka lo stava tenendo per mano quando lui se ne andò…-

- Allora era la sua ragazza?! Poverina!-

- La sua ragazza?!….Sì…..si volevano molto bene, ma non hanno potuto vivere il loro amore…non ne hanno avuto il tempo….la cattiva sorte l’ha strappato alla vita troppo presto…- gli occhi dell’uomo tornarono a farsi rossi e lucidi

- E lei?!- continuò Tamako ormai rapita dal triste racconto del nonno

- Haruka soffrì moltissimo, di un dolore che non si può spiegare…..era come se quel giorno fosse morta anche lei….-

- Si è sposata?-

- No, sebbene fosse molto corteggiata, non si legò mai più a nessuno…..sai, veniva qui ogni giorno, pioggia, neve…non importava, lei doveva venire a salutarlo..-

- Venivi anche tu con lei?-

- I primi tempi sì, beh,magari non tutti i giorni, ma molto spesso…-

- Piangeva come te?-

- L’ho vista piangere tante volte, ma mai, a parte il giorno del funerale, davanti alla sua tomba… diceva che lui non avrebbe voluto vederla piangere…così aspettava di uscire dal cimitero per farlo..-

- Che cosa le è successo nonno?-

- 14 anni fa scoprì di avere un brutto male, tutte le cure erano inutili…le diedero pochi mesi di vita, ciò nonostante, continuò a venire qui fin quando i dolori non la costrinsero a letto. Poi un giorno, quando l’andai a trovare, trovai la porta aperta, entrai e la vidi sdraiata nel letto, sembrava mi stesse aspettando….parlava a fatica, mi disse che era giunto il momento, mi fece promettere di seppellirla accanto a Hiro e di venire a trovarli ogni tanto….poi mi regalò il guantone che usava Hiro.-

- Quello che hai in camera?-

- Sì, proprio quello….fino a quel giorno lo aveva custodito con cura lei… confesso di essermi commosso quando lo presi in mano..- disse arrossendo un pò

- E poi?-

- Poi mi ringraziò per esserle stato sempre accanto e mi salutò…..ricordo che piansi, ma lei mi rimproverò dicendo che non dovevo essere triste perché per lei quello era un giorno di gioia… finalmente avrebbe potuto riabbracciare il suo Hiro, poi mi sorrise ..e morì..- ci fu una lunga pausa - ed eccoti spiegato il perché vengo sempre qui, le ho fatto una promessa. Fino a qualche anno fa venivo tutti i giorni,ma poi gli acciacchi dell’età me lo hanno impedito, ma almeno una volta a settimana sono qui..-

- Nonno..- disse la piccola – ho deciso: d’ora in poi ti accompagnerò io!-

- Cosa?!…Grazie tesoro, ma non serve e poi non hai detto che non ti piace questo posto?!-

- Beh, ho cambiato idea!-

L’uomo rise e poi disse – Ascolta, piuttosto vorrei che tu mi facessi una promessa…quando morirò, verrò seppellito anch’io qui…vorrei che quando mi verrai a trovare portassi dei fiori anche a Hiro e Haruka.…non hanno avuto nè figli né nipoti e i loro genitori sono morti, a parte me non c’è nessuno che venga a pregare per loro….non voglio che le loro tombe vengano trascurate!-

- D’accordo…ci penserò io nonno, te l’ho prometto!-

I due si sorrisero, poi la bima lo abbracciò forte

- Tamakooo! Nodaaa!dove siete?-

- Ehi nonno hai sentito?! La nonna ci sta cercando!-

- E’ vero, tu vai avanti, io vi raggiungo subito-

- Va bene- rispose Tamako – però fai presto, hai detto che mi avresti portato allo zoo!-

- Certo tesoro,ci metto un attimo.- le rispose Noda.

Osservò la bambina andare via e sorrise
- Avete visto amici miei?! Lei è Tamako, la mia nipotina- poi si rimise il cappello in testa e accennò un inchino davanti alle due tombe – Ci vediamo tra una settimana, ragazzi!-

FINE

  
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