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Autore: LaUrA43587    15/07/2011    2 recensioni
Qualcuno mi sta toccando le labbra….
Ora il petto e sta spingendo forte su di esso…..
Ora ancora le labbra, petto, labbra, petto.
Andò avanti così per non so neanche io quanto tempo, finche non sentii il grande bisogno di vomitare.
Infatti rigettai acqua. Acqua salata per l’esattezza.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Io & il Bagnino

 

 

Estate eh?

Sentire il caldo ovunque, persino nei posti più freddi, avere ostinatamente voglia di mangiare qualcosa di fresco, voler vivere nuove esperienza estive, andare alla spiaggia a prendere il sole….

 

Le mie giornate erano caratterizzate da tutti questi fattori e vivendo in questo paese, il mare non è così lontano.

Ogni giorno mare, sole, bagno e gelato e quella doveva restare una giornata qualunque, ma non era così.

 

Mi trovavo seduta comodamente su una sdraio ad abbronzarmi nonostante la mia carnagione già  scura (questo perche io vengo dalla Calabria, ma per diverse ragioni ora abito in Liguria).

Ammiravo come sempre il paesaggio attorno a me.

Potevo sentire il mare infrangersi sulla riva, vedere l’acqua –oggi molto sporca- riflettere i raggi solari.

C’era una leggera brezza che mi accarezzava dolcemente il viso, spostando i miei capelli mori davanti ai miei occhi marroni e in più la spiaggia era praticamente spopolata.

 

Stavo per addormentarmi quando udii da lontano qualcuno che pronunciava il mio nome.

< Ste!!! >

 

Nella mia mente già sapevo di chi si trattasse, ma aspettai che chi mi cercava arrivasse da sé accanto a me.

Aprii gli occhi e scorsi la mia amica Greta.

 

Una ragazza dai capelli castani – ancora per poco poichè sogna di essere mora come me – corporatura molto magra e pelle abbastanza chiara.

Mi sorrideva coi suoi occhi di cioccolato e mi chiedevo il motivo di tanta allegria.

 

< Che succede? >

La mia voce è leggermente stanca: in fondo stavo per dormire!

 

< Ci facciamo un bagno? >

 

Mi voltai ancora ad osservare l’acqua. Era lercia e in più il mare era molto agitato.

 

< Ma che scherzi? Come minimo c’è il vomito di qualcuno tra tutta quella rumenta. >

 

< Non ti facevo così schizzinosa. >

Mi stava provocando?

Il tono della sua voce me lo faceva pensare.

 

Mi alzai dalla sdraio stiracchiando le braccia e le gambe.

 

< Ti sei decisa? Si va alla boa? >

Si, così anneghiamo.

Non credevo di aver mai visto il mare così alto e agitato.

Ma lei lo sapeva meglio di me che adoravo le sfide.

Amavo quando l’acqua e la forza del mare erano così potenti.

 

Ad un tratto però, il mio sguardo si posò su un cartello vicino.

 

Attenzione!

Onde molto alte. Fare attenzione

Alla corrente.

 

< Ehi, l’hai già letto quello? >

Indicai il cartello alla mia amica, la quale si voltò all’istante.

 

< Ovvio. Ti ho chiesto apposta di andare in mare. Poi guarda là! C’è già la Ludo e la Samantha. Ci stanno aspettando. >

In effetti le vidi mentre giocavano tra la spuma delle onde.

Sembrava che si divertissero molto, anche se loro erano proprio sulla riva, mentre noi volevamo andare a largo.

 

Ero indecisa.

Da un lato sarei tentata poiché il sole picchiava forte, ma sempre meglio stare qui a cuocere che annegare tra le onde!

 

< Allora vieni? Se si mettesse male c’è quel figo di bagnino!!! >

 

In effetti era proprio bello quel ragazzo che se ne stava seduto ad osservare il mare con un’attenzione quasi sbalorditiva.

Era un bagnino dai capelli biondi, carnagione scura, occhi verdi con qualche riflesso marrone e pettorali scolpiti.

 

Il sogno di ogni ragazza eterosessuale!

 

Io e lui già ci eravamo parlati, ma non ci siamo mai scambiati un discorso serio. La sua voce m’incantava e ogni volta che sorrideva  e  mi mostrava i suoi denti così bianchi e perfetti la mia attenzione ricadeva solo su questi ultimi.

 

Ora l’idea di fare il bagno mi allentava già di più.

 

< Bhè! Se proprio insisti! >

Sorrisi ripensando a quando l’avevo visto salvare un bambina l’anno scorso.

 

< Andiamo! >

Dicemmo all’unisono dirigendoci verso la riva.

 

Il contatto dell’acqua salata alla mia pelle, mi diede una sensazione di sollievo.

 

<  Dove ci tuffiamo? E’ tutta sporca l’acqua qui. >

Mi iniziai a lamentare.

Ma in fondo ero così e chi meglio di lei lo sapeva?

 

Mi conosceva da ben 9 anni. La nostra prima discussione fu alle elementari, quando ci accorgemmo di avere lo stesso zaino delle Bratz.

 

< Andiamo laggiù. Vicino agli scogli l’acqua è molto più pulita. Guarda! >

M’indicò il punto da lei citato e in effetti non potevo darle torto.

 

La mia unica preoccupazione erano appunto gli scogli. Le onde s’infrangevano su di essi con una potenza inaudita.

 

Deglutì al pensiero di schiantarmi su un macigno così, ma presto la paura mi passò vedendo Greta tuffarsi in acqua con una velocità impressionante.

 

La guardai in acqua e sorrisi perche tuffandosi si era procurata una bella panciata! Ahi!

Quando ricomparve mi fece segno di tuffarmi assieme a lei ed io obbedì facendo una corsa contro una grande onda.

 

Che bello stare in acqua!

Niente di meglio dell’acqua fresca per scacciare il caldo!

 

Ridevamo e schivavamo le onde e pian piano, senza che noi ce ne rendessimo neanche conto, ci avvicinavamo sempre di più ai maestosi scogli.

Mi voltai qualche secondo per riosservare il bagnino: ci stava tenendo d’occhio.

 

Per un istante il mio sguardo si scontrò col suo finche non lo vidi spalancare le pupille in maniera impressionate.

Stava guardando qualcosa dietro di me e non doveva affatto essere una bella cosa visto il suo sguardo spaventato.

 

< STE ATTENTA! >

Sentii la Greta urlare alla mia destra.

 

Ma che diamine succedeva!?

Mi voltai di scatto verso il mare e vidi un’onda enorme e…. STAVA PER TRAVOLGERMI!

 

Non potei fare altro se non prendere più aria possibile da immagazzinare nei polmoni e quando l’onda m’investì, venni trascinata molto più a largo.

Per qualche istante facevo fatica a capire cosa fosse appena accaduto.

Mi veniva solo in mente lo sguardo di quel bagnino…. Com’è che si chiamava?

Ah…. Si… Daniele.

 

Quando sentii che stavo rimanendo a corto d’ossigeno, misi il più velocemente possibile la testa fuori dall’acqua ed iniziai a guardarmi attorno.

La prima cosa che vidi furono tutti gli scogli che si ergevano a pochi centimetri da me: se avessi allungato il braccio, li avrei potuti toccare senza problemi.

 

Non feci neanche in tempo a pensare a come poter uscire da quella situazione che subito un’altra

onda mi travolse e questa volta non potei prendere fiato.

 

Iniziai a bere ed il mio solo pensiero era quello respirare, ma più tentavo e più bevevo: m’iniziavano a mancare le forze e cominciavo a vedere tutto nero sott’acqua.

 

Un’altra onda mi fece schiantare contro gli scogli facendomi prendere una forte schienata. Non so quanto fosse grave la ferita perche non sentivo neanche più il dolore.

 

Credevo fosse la fine per me.

 

Morta per uno stupido bagno. Che orrenda fine. Mi sarei immaginata qualcosa di più,invece di morire a 17 anni, ma si diceva che la morte non rispetti l’età e può avvenire in qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo.

 

Solo ora mi rendevo conto di quanto potesse essere vero.

 

Così mi abbandonai completamente aspettando che la morte mi prendesse.

Ma ad un tratto, sentii qualcuno afferrare la mia mano destra: probabilmente era la presa della morte.

Dovevo essere messa proprio male, ma questa mano fece ogni sforzo per far uscire la mia testa fuori dall’acqua.

 

Non mi sforzai neanche di aprire gli occhi perche ancora non riuscivo a respirare.

Sentii delle parole provenire dal mio salvatore

 

< Resisti. Resisti per favore! >

 

Non capii neanche la metà di quello che disse perche molto probabilmente svenni.

 

 

Qualcuno mi sta toccando le labbra….

Ora il petto e sta spingendo forte su di esso…..

Ora ancora le labbra, petto, labbra, petto.

 

Andò avanti così per non so neanche io quanto tempo, finche non sentii il grande bisogno di vomitare.

Infatti rigettai acqua. Acqua salata per l’esattezza.

 

< Coff, coff >

Quando aprii gli occhi, mi ritrovai tra le sue maestose braccia. Il suo sguardo era preoccupato e solo ora mi resi conto che era completamente bagnato fradicio.

Sono in Paradiso?

 

< Ti senti bene Stefy? >

La sua voce mi appariva così dolce e tenera….. quasi una melodia.

 

< S… si…. C.. cos’è successo >

Balbettai. Probabilmente a causa della botta.

 

< Ti hanno travolto delle onde. Mi hai fatto prendere un bello spavento, lo sai? >

< M…. Mi dispiace. >

Emisi poi un gemito di dolore e non potei fare a meno se non tastarmi la schiena.

 

< Non ti preoccupare. Non è grave, ma ti ci vogliono dei punti. >

La sua voce sembrava essere così rassicurante che in un attimo il dolore si dissolse ed il mio solo pensiero era quello di toccare le sue labbra con le mie.

 

< Sei stato tu a salvarmi? E a “riportarmi in vita”? >

Sorrise scoprendo i suoi denti.

Quanto amavo il suo volto……

 

< Bhè… diciamo di si. >

< P… Potresti rifarlo? >

Mi guardò con aria interrogativa ma senza smettere di sorridermi

 

< A cosa ti riferisci? >

< Alla respirazione bocca a bocca. Potresti rifarla? Credo di avere ancora dell’acqua nei polmoni. >

Lui sapeva meglio di me che era una bugia bella e buona la mia, ma nonostante ciò, mi accontentò e potei sentire la sua lingua venire a contatto con la mia.

 

< Da quando la respirazione si fa con la lingua? >

< Da quando il salvatore decide di voler portare a cena la quasi annegata >

 

Sorrisi anche io e solo ora vidi che attorno a noi c’erano altre persone, tra cui riuscii chiaramente a riconoscere Greta che aveva osservato la scena come altri accanto a lei.

 

Che imbarazzo!

Non solo avevo fatto una pessima figura rischiando di annegare, ma avevo pure chiesto a Daniele un bacio.

Che stupida!

 

Ma se non altro adesso avevo un bagnino tutto per me e di sicuro quella cena sarà stata indimenticabile per tutti.

Specialmente per me.

 

Ma prima avrei dovuto mettermi dei punti nella schiena e la cicatrice che sarebbe rimasta, sarebbe stato il segno indelebile di questa pazza, meravigliosa, quasi tragica giornata.

 

 

 

 

 

Note dell’autrice: alla fine pure io ho deciso di partecipare al concorso e questo è quello che è uscito dal mio cervello.

Eheh! Spero vi piaccia!!!

Baci!!!!

 

 

  
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