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Autore: NikOttina    15/07/2011    2 recensioni
Preannuncio che la storia non si basa assolutamente sul film. Non trovando nessun altro "gruppo" in cui metterlo, mi sono dovuta arrangiare.
La storia parla di una conversazione avvenuta tra Alessandro e Clito, generale macedone, subito dopo la battaglia di Granico nel 334 A.C., ove Alessandro fu quasi ucciso e Clito gli salvò la vita. La storia dice che Alessandro uccise Clito poiché quest'ultimo gli aveva dato del despota.
-Ma tu non sei lui, Alessandro! Tu non sei Filippo! Quel sogno era suo, non tuo! Sei ancora convinto di dover andare avanti a perseguirlo? È ciò che vuoi veramente?-
*Nick*
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alessandro il Grande
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note: Come già detto, la mia One-Shot non si basa assolutamente sul film. Grazie per la lettura :)
Devo fare anche il disclaimer dicendo che Alessandro Magno non mi appartiene? :P 



 
-Ahi… Ahi… AHIA!-
-La smetta di lagnarsi! Non è più un bambino!-
Era sera tardi, la tenda era illuminata da un debole fuocherello, le ombre lunghe proiettate sul suolo rendevano la stanza un po’ innaturale.
-Sì, ma fa male! Non potresti smettere per un attimo? D’altronde, oggi sono quasi morto!*-
-Sì, ma sei stato salvato da un affascinante cavaliere…-
-CLITO!-
Il generale macedone era appena comparso sulla soglia della tenda e sorrideva ad Alessandro.
Questi fece per alzarsi, ma un giramento di testa lo convinse che non era stata una buona idea. Clito accorse per sorreggerlo e lo fece stendere sulla branda, inginocchiandoglisi affianco.
-Clito! Grazie per essere giunto al mio capezzale ad amarmi e onorarmi- disse Alessandro, battendo una mano sulla spalla dell’amico. Clito ignorò il suo commento e si rivolse direttamente al guaritore.
-Ci puoi lasciare soli? Lo posso medicare io- fece un cenno col capo ad Alessandro.
-Certamente! Tenga, gli spalmi questo sulle ferite più profonde. Dovrebbe bastare…- ed il guaritore porse a Clito un vasetto pieno di una sostanza gelatinosa e verde.
-Dovrebbe bastare?!- chiese Alessandro, allarmato.
-Grazie- disse Clito al guaritore, che salutò con una serie di riverenze e finalmente uscì.
Per un po’ non parlarono. Clito gli medicava le ferite, Alessandro faceva di tutto per non lamentarsi. L’aria era tesa era evidente che dovevano discutere di una questione importante. Finalmente il generale si convinse a parlare.
-Alessandro… Ne sei ancora convinto? Insomma, hai visto cos’è successo oggi…-
-Una vittoria spettacolare!- commentò il re, allegro, ma la sua felicità si diluì in una smorfia di dolore.
-Se non fossi arrivato in tempo…- continuò Clito.
-Me la sarei cavata comunque- disse Alessandro con tranquillità, reprimendo l’impulso di urlare la sua agonia.
-Non ne sarei così sicuro…- mormorò Clito, ma fu udito dal re.
Inviperito per l’oltraggio, Alessandro si alzò dalla branda, incurante del suo dolore, mandando il vasetto con il medicinale in frantumi.
-Non tollero che mi si parli così! So badare a me stesso, non ho bisogno della bambinaia!- gridò, estraendo la spada dal fodero legato alla sua vita.
-No? A me pare proprio di sì. Ma ti rendi conto di ciò che stai facendo?-
-Sto seguendo il mio destino ed il sogno di mio padre!-
-Ma tu non sei lui, Alessandro! Tu non sei Filippo! Quel sogno era suo, non tuo! Sei ancora convinto di dover andare avanti a perseguirlo? È ciò che vuoi veramente?-
-Certamente! Non mi sentirei più me stesso e non sarei degno di essere figlio di Filippo II!- rispose Alessandro, orgoglioso.
-Ma tu non sei più te stesso! Sai cosa sei diventato? Un despota, ecco quello che sei!-
Clito quasi non se ne accorse. Fu come se una lingua di gelo gli avesse sferzato le membra. Non se l’era aspettato: gli aveva appena salvato la vita!
Il braccio di Alessandro era teso in avanti e l’elsa della sua spada spuntava di pochi palmi dall’addome del generale.
Un misto di sorpresa e rancore si dipinse sul volto di Clito; il viso di Alessandro, invece, esprimeva solo determinazione.
-Sei troppo permaloso, te l’ho sempre detto- la fievole voce di Clito si udì appena. Rideva, una risata incredula, la macchia di sangue che si allargava sulla sua camicia lisa.
-Ma spero che la tua permalosità mi consentirà di rivelarti una cosa importante, che dovevo dirti un po’ di tempo fa… -
Inspirò una gran boccata d’aria, sputò sangue sul terreno: stava cercando di prendere tempo.
Ma non può prendere tempo alla morte.
Infine, Clito parlò:
-La tua voglia di essere come Filippo ti condurrà alla morte. Sarai accecato dal tuo potere, non ti accorgerai del malcontento generale. Ti do un consiglio, il mio ultimo: lascia perdere. Per la tua salvezza, Alessandro, lascia perdere…-
Il generale cadde in ginocchio, guardò l’amico, le sue labbra si mossero a pronunciare il nome di Alessandro, ma alcun suono uscì dalla sua bocca.
Alessandro estrasse con forza la spada dall’addome di Clito, e quest’ultimo si afflosciò a terra, non si mosse più.
-Grazie del consiglio- disse il re al corpo del generale, senza guardarlo. –Ma perdona se non lo seguo, ho un compito da svolgere. Sappi, però, che lo terrò a mente, lo ricorderò quando starò morendo. Vedremo, dunque, se avrai avuto ragione almeno questa volta.-
Così disse, ed uscì dalla tenda.

*Nella battaglia del Granico (334 a.C.), Clito salvò la vita di Alessandro che era stato attaccato da Resace e Spitridate (satrapo della Lidia) [Fonte: Wikipedia, in assenza del mio libro di Storia].


Note dell'Autrice:
Dunque, che dire... Alessandro Magno è diventato il mio personaggio storico preferito sin da quando ho ascoltato attentamente per la prima volta "Alessandro e il Mare", canzone di Roberto Vecchioni (che vi consiglio calorosamente di ascoltare). Ma Vecchioni mi ha fatto amore un sacco di altre persone... Rimbaud... Van Gogh... Lista troppo lunga. 
Vi ringrazio per aver letto la mia storia! Mi riempie di felicità!
Nick.
  
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