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Autore: Tifawow    15/07/2011    6 recensioni
"Sedevano vicini, silenziosi, timorosi di rompere la magia con le parole. Guardavano il sole tramontare, colorando tutto di un rosso dorato così intenso da ferire gli occhi.
A volte Lovino si addormentava tra le sue braccia, stanco per la dura giornata.
Allora Antonio lo guardava dormire nel suo abbraccio e, nonostante tutto, si sentiva l'uomo più ricco e fortunato del mondo."
[Raccolta sperimentale di drabble e double-drabble sulla coppia Spamano]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tre parole'
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Titolo: Miele Vinagre
Autore: Tifawow
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Arancione
Genere: Generale(c'è un po' di tutto)
Avvertimenti: Shonen-ai, Yaoi, Raccolta, Drabble
Pairing: Spagna/Antonio Fernandez Carriero; Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Questa volta mi hanno proprio reso le cose difficili, è stato un parto riuscire a finire!! Seguendo l'esempio della scorsa serie di drabble da me scritta, “Our life togheter”, ho chiesto ai miei amici di darmi tre parole, le prime che venivano loro in mente, scrivendo storie ispirate a queste e che le includessero nel testo. E stavolta ci si sono messe anche le loro mamme con le parole XD
Premetto che non ho idea di come possa venire: è la prima volta in assoluto che scrivo su questa coppia, una coppia che amo tantissimo ma nella quale mi ritrovo troppo per non avere qualche difficoltà nel descriverla. Io me la sono tentata! Spero che il risultato non deluda nessuno♥





Buscar el poder   – 200 parole
Denaro ~ Potere ~  Sesso



Fin da quando era piccolo, Lovino si era sempre chiesto che cosa fosse il potere.
Da sempre sottomesso dalle nazioni più forti, diviso dal fratello che amava oltre ogni cosa al mondo, non aveva mai provato che cosa volesse dire essere potenti e, di questo potere, non ne capiva la natura.
Aveva domandato spesso alle persone che lo circondavano.
Francia lo trovava nel sesso. Diceva che niente poteva piegare e legare le persone come l'Amore e l'atto fisico che lo incarnava, rendendole schiave dei loro stessi desideri.
Austria lo trovava nella nobiltà e nel denaro, in quel particolare tipo di forza che solo chi era più ricco e altolocato poteva permettersi.
Ma, nonostante le spiegazioni, Lovino continuava a non capire.
Eppure a volte, osservando Spagna sorridere con leggerezza e allegria ai suoi insulti, vedendolo chinarsi su di lui per baciargli la fronte con tenerezza anche se in tutti i modi cercava di allontanarlo, una strana sensazione si faceva largo in lui. Sentiva il cuore scoppiare di un sentimento mai provato prima e, solo allora, riusciva vagamente a capire che cosa significasse essere potenti.
Bastava il sorriso di Antonio a farglielo intuire.
Ma questo, al bastardo, non lo avrebbe mai detto.




Senza parole  – 100 parole
Profumo ~ Calendario ~ Ispirazione



Antonio si era sempre considerato un buon musicista. Amava la musica e, più in generale, amava comporre testi sulle cose che lo circondavano.
Riusciva a trovare ispirazione dalle cose più complesse, come l'amore, alle cose più banali, come una candela accesa o un calendario indietro di due mesi.
Eppure c'era ancora qualcosa in grado di lasciarlo completamente senza parole: il suo Lovino. Esplosivo come una bomba e delicato come il profumo di una margherita, non aveva bisogno di parole per essere descritto.
Sarebbe rimasto ore a fissarlo in silenzio.
-Che cazzo guardi, bastardo?-.
Era pura musica.
-Niente, mi amor. Ascoltavo...-.




Partido odiado  – 200 parole
Fiore ~ Cappello ~ Borsa


Non era che Lovino odiasse le feste nel senso stretto nel termine.
Le feste, prese da sole, avrebbero anche potuto piacergli; era la musica assordante, le luci accecanti, le persone che lo spintonavano senza ritegno che non riusciva a digerire. Non c'era niente al mondo che odiasse di più, a parte il crucco mangia-patate.
Ma tutto quello era ancora sopportabile.
Quello che davvero lo metteva a dura prova, era come quelle feste potessero conciare il bastardo spagnolo! Non era abbastanza doverselo sorbire nella sua versione non festaiola, no di certo! Doveva anche sopportarlo con qui vestiti sexy e fascianti, gli occhi verdi brillanti nella semi-oscurità, il sorriso caldo e avvolgente, con quel suo stupidissimo cappello da festa e con una borsa a tracolla.
Una borsa, per San Gennaro!
-Borsello, Lovi! E' un borsello da uomo!-aveva riso Antonio.
Tutte palle! Una borsa era e una borsa rimaneva, qualsiasi nome gli desse!
E ultimo ma non ultimo, odiava arrossire quando lui, dopo averlo aspettato due ore sotto casa, gli allungava un fiore, con quel suo solito sorriso smagliante.
Era questa la cosa peggiore delle feste: rischiare che Antonio capisse quanto con lui a fianco stesse bene, a dispetto di cosa stessero facendo.




All'ombra del salice – 150 parole
Musica ~ Salice ~ Tesoro



Vi era un posto che per Antonio era speciale, un posto che, più di tutti gli altri, riusciva a farlo sentire veramente a casa propria.
Era un posto magico, un quadrato di terra tra i suoi amati pomodori, all'ombra di un salice piangente  dove, dopo ogni giornata di lavoro nei campi, lui e Lovino si sedevano ad ascoltare le ultime note della giornata che finiva, della musica nella quale, inconsapevolmente, erano avvolti.
Sedevano vicini, silenziosi, timorosi di rompere la magia con le parole. Guardavano il sole tramontare, colorando tutto di un rosso dorato così intenso da ferire gli occhi.
A volte Lovino si addormentava tra le sue braccia, stanco per la dura giornata.
Allora Antonio lo guardava dormire nel suo abbraccio e, nonostante tutto, si sentiva l'uomo più ricco e fortunato del mondo.
Non aveva bisogno d'oro o di altre ricchezze.
Lovino sarebbe stato sempre il suo tesoro più grande.




Perfectamente enmarcada  – 150 parole
Arabia ~ Circe ~ Onda



Una scossa elettrica gli percorse la schiena.
Lovino gemette forte sentendo Antonio farsi strada dentro di lui, premendo le labbra su quelle del suo amante per imporsi di non urlare.
Ogni volta che lo toccava, Lovino perdeva la testa.
Come la sensuale Circe con Ulisse, come una magica notte d'Arabia, Antonio era riuscito a sedurlo con quel suo sorriso sincero, quello sguardo intenso e le sue grandi mani calde.
Dio! Amava quelle mani.
-Mi amor...-.
Gemette ancora sotto il suo tocco, godendo segretamente di ogni singola attenzione.
-Antonio...- mugugnò sulla sua pelle odorante di sesso, respirandole l'inebriante profumo.
-Te quiero Lovi...-.
E di nuovo quella scossa elettrica, quell'onda di passione e desiderio che gli percorreva il corpo ogni volta che lo sfiorava.
Quella sensazione che gli diceva che sì, infondo era giusto così.
Una spinta nel suo corpo. Un gemito. Un sussurro malcelato.
-Mhm... ti amo anch'io, bastardo...-.
Incastrati perfettamente.




Sorriso riflesso  – 119 parole
Specchio ~ Onestà ~ Amorevole



Antonio sorrideva.
Come un genitore amorevole guardava Lovino, il suo pequeño, che lo fissava con i pugni chiusi e gli occhi ardenti, le labbra socchiuse in un ringhio sofferente.
-Voglio l'Indipendenza-.
Antonio sorrideva.
Incapace di fare altro sentiva quelle che più che parole suonavano come condanna, non riuscendo ad ascoltarle sul serio, percependo solo il rumore di uno specchio che si infrangeva di sottofondo.
-Mi hai sentito, bastardo?? Me ne vado da qui, coglione!-.
E semplicemente lo aveva fatto. Gli aveva dato le spalle ed era uscito dalla stanza e della sua vita, senza più voltarsi indietro.
Antonio non aveva smesso di sorridere.
Ma non aveva l'onestà per ammettere che il sorriso fosse tutto ciò che gli era rimasto.




Sólo el silencio –  100 parole
Antartide ~ Inferno ~ Telefono



Lovino fissava da ore il telefono.
Lo fissava come se potesse sollevarlo, confortarlo, alleviare quel gelo paragonabile solo al freddo dell'Antartide che sentiva nel cuore, ben diverso dal calore dell'assolata Spagna. Il calore di Antonio, che da tempo aveva lasciato senza rimorso e senza mai guardarsi indietro.
Non capiva.
Era con suo fratello, era libero, indipendente per la prima volta dopo secoli. Eppure si sentiva come se fosse sull'orlo dell'inferno, come se gli mancasse qualcosa.
Lacrime pungenti premettero per uscire.
E Lovino fissava il telefono.
-Chiama, bastardo... chiama...-.
Quel telefono muto.
Possibile Antonio non sentisse la sua mancanza?
-Chiama...-.
Silenzio.




Bacio al cioccolato  – 200 parole
Pasticcini ~ Foto ~ Scarpa



-Dai, apri la bocca, Lovinito...- .
Antonio sorrise, guardando il volto rosso del suo pequeño imbronciarsi, probabilmente rendendosi conto dell'ambiguità della frase appena pronunciata. Sedevano in salotto, in casa della spagnolo dove questo, con una certa insistenza, cercava di imboccarlo con dei pasticcini presi da un vassoio appoggiato di fronte a loro.
-Smettila, coglione! Sono capace di mangiare da solo!- sbuffò l'italiano, dando un colpo alla mano che, insistente, vezzeggiava le sue labbra, sporcandole di cioccolato.
Il sorriso di Antonio si allargò sulle sue labbra, ma la sua mano non si arrese.
-Dai, mi amor. Fa contento il boss! Non ti ricordi che quando eri piccolino e non volevi mangiare ti imboccavo sempre?- sospirò -Va bene, mi costringi a metodi estremi...-.
Non gli lasciò nemmeno il tempo di reagire. Si portò il pasticcino alle labbra, mordendone un'estremità, avvicinandole poi rapidamente a quelle dell'amante, costringendolo ad aprirle con un bacio al sapore di cioccolato e crema e a mordere il dolcetto a sua volta.
Sicuramente lo avrebbe ricoperto di insulti e gli avrebbe fatto ingoiare una scarpa dopo quel gesto.
Ma per vedere il suo visetto gonfiarsi come un piccolo adorabile pomodoro, per baciare quelle labbra, era disposto a sacrificarsi volentieri!




Envidia  – 100 parole
Persona ~ Modella ~ Indignazione



Era risaputo che Italia Romano non fosse una persona silenziosa.
Era sboccato, rumoroso, con una voce così acuta da far tremare i vetri. Era praticamente impossibile vederlo silenzioso e ancor più rare erano le volte che parlava senza insultare qualcuno, in particolare Spagna.
Ma di fronte  ad Antonio che fissava suo fratello Veneziano con sguardo ebete e felice, come se si trovasse di fronte a un'attrice famosa o ad una modella, non potè che serrare le labbra per trattenere un urlo di indignazione.
Si morse la lingua per non piangere quando si accorse di desiderare quegli sguardi solo per sé.



              
..::.Fine.::..



Ringrazio di cuore tutti coloro che si sono soffermati a leggere questa storia♥
Un bacione a tutti voi!
   
 
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