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Autore: Criseys    15/07/2011    0 recensioni
Questa storia parla di Andromeda Tonks, rimasta sola col nipotino Teddy, dopo la morte del marito, della figlia e del genero. La donna ricorda l'annuncio della morte di Tonks, e riflette sul rapporto con la sorella Bellatrix e sulle scelte fatte.
è la prima volta che scrivo una storia qui. spero che venga bene!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Tonks, Harry Potter, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Guardava fuori dalla finestra, la mano appoggiata alla maniglia e la testa appoggiata alla mano. Si sentiva... non sapeva neanche lei come si sentiva. Teddy dormiva nella culla dietro di lei, fra il divano e il tavolino da salotto. "Beato lui...", pensò Andromeda. Almeno finché era così piccolo, non avrebbe sofferto troppo, bastava nutrirlo, lavarlo, vestirlo e coccolarlo. Ma poi sarebbe cresciuto, e avrebbe giustamente cercato di capire perché viveva solo con la nonna. Avrebbe chiesto chi era quel buffo ometto che nelle foto rideva vicino a lei. Chi era quella bella ragazza abbracciata a quell'uomo un po' trasandato, ma con lo sguardo buono. Logico, glielo avrebbe spiegato, e il prima possibile. E lui sarebbe stato orgoglioso della sua mamma e del suo papà. E anche di suo nonno. Ma lei, lo era? Certo, che lo era. Li amava ancora, tutti e tre. Amava suo marito, che lei stessa aveva mandato via per evitargli una fine orribile. Ma non era servito a nulla, alla fine lo avevano catturato e ucciso. Non poteva più sperare di trovare conforto alla sera, sotto le coperte. Non avrebbe avuto compagnia negli anni della vecchiaia. Certo, probabilmente Teddy sarebbe rimasto con lei, ma non era la stessa cosa. Una volta diventata una donna veramente anziana, sicuramente non avrebbe costretto suo nipote a vivere con lei solo per avere un po' di compagnia! Sarebbe stato da malati! Ma di questo se ne sarebbe preoccupata più avanti. Aveva 45 anni, era ancora giovane. Il piccino si rigirò con un piccolo brontolìo. Lei si voltò di scatto, preoccupata, ma vide che era tutto a posto. Lo sguardo cadde sulla foto del matrimonio di Ninfadora e Remus. Trattenne a stento un singhiozzo. Non aveva mai approvato la loro unione, specie quando Remus aveva tagliato la corda per un breve periodo, con la scusa di unirsi al giovane Harry Potter. Chissà cosa lo aveva spinto a tornare. Sospettava che fosse stato lo stesso Harry a intercedere. Comunque, anche se ci aveva messo tanto, alla fine quello strano uomo era riuscito a entrare nelle simpatie dei coniugi Tonks, anche se certi pregiudizi erano duri a crollare. Cosa sarebbe successo al piccolo, se Remus una volta si fosse dimenticato di prendere la pozione anti-lupo, diventata così preziosa con la gravidanza di Tonks? E se Teddy si fosse rivelato anche lui un lupo mannaro? Fortunatamente l'ipotesi si era rivelata sbagliata. Il piccolo aveva preso le caratteristiche magiche di Dora. Dora... - Signora Tonks - Harry stava seduto davanti a lei sul divano e, dopo aver ammirato il suo figlioccio, era rimasto in silenzio per parecchio, prima di prendere la parola e rivelare il motivo della sua visita - sono qui per dirle di Dora e Remus. - Stanno bene? - aveva domandato lei. "Certo che non stanno bene, idiota! Sono morti anche loro, altrimenti ci sarebbero loro, qui, non certo lui con quell'aria mortificata!" - Purtroppo no, signora. Sono deceduti entrambi in battaglia. Il suo cuore aveva saltato parecchi battiti, prima di cominciare a galoppare come un pazzo. Era spuntata una lacrima, ma nonostante tutto era riuscita a mantenersi abbastanza impassibile. - C'è anche un'altra persona che è morta. Sua sorella Bellatrix. E' stata colpita da un anatema che uccide scagliato da Molly Weasley. - E Narcissa? - Lei sta bene. Così come suo marito e suo figlio. - Suvvia, figliolo. E' chiaro come il sole che hai altro da dirmi. Perché non lo dici e basta? - Signora Tonks... - Chiamami Andromeda. E dammi del tu. Date le circostanze, immagino che ci vedremo spesso. - l'aveva interrotto, accennando con la testa a suo nipote, che in quel momento guardava con i suoi occhioni ora la nonna, ora il padrino, facendo diventare i suoi capelli biondi e ricciuti in corti e neri. Nonostante fosse ancora piccolissimo, si vedeva lontano un miglio che era orgoglioso di quello che sapeva fare! Ma Andromeda non riuscì a sorridergli, in quel momento. Harry aveva fissato Andromeda negli occhi, cercando di reprimere il pensiero che quella donna era incredibilmente simile alla sorella defunta, a parte alcune piccole differenze. - Andromeda... io non so proprio come dirglielo. Ma preferisco che lo sappia da me, piuttosto che da qualcun altro. Tonks, voglio dire, Ninfadora... cioè, io non ero presente in quel momento, ma insomma... Si era interrotto. Non era facile per lui dire una cosa del genere. Non voleva generare altra rabbia inutile, specie adesso che la guerra era finita. Quella donna meritava un po' di pace, l'unico familiare rimastole era suo nipote! Ma non voleva che Andromeda ricevesse la notizia da terzi, come sospettava sarebbe successo, e nel giro di poco tempo. Il Ministero della Magia l'avrebbe sicuramente chiamata per firmare dei documenti relativi ai suoi parenti deceduti, e l'intera faccenda sarebbe saltata fuori. E anche se non fosse successo così, sicuramente la Gazzetta del profeta avrebbe riportato i fatti, con tanto di testimoni. Non poteva permettere che scoprisse una cosa così grave da un giornale. Andromeda sembrava aspettare. Harry aveva sospirato. - Io non ero presente, in quel momento. E' una cosa che mi è stata riferita solo dopo. Dora è stata uccisa da Bellatrix. Andromeda si era sentita gelare dentro. Qualcosa si era come spezzato. Tornò alla realtà. Aveva il viso inondato di lacrime. Andò a sedersi sul divano, piangendo amaramente. "Perché, Bella? Perché?". Ma lo sapeva perfettamente, il perché. Bellatrix aveva voluto vendicare l'affronto che era stato fatto alla famiglia quando lei aveva voluto sposarsi con Ted. E quale metodo migliore di vendicarsi, se non uccidendo il frutto del suo "peccato"? Bellatrix aveva fatto un buon lavoro, distruggendo la sua famiglia. "L'importante era che io soffrissi, vero, Bella? Se poi le cose fossero andate bene al tuo signore, saresti venuta qui, per uccidere Teddy e poi me. Ma noi eravamo amiche, prima di Ted, prima ancora di Hogwarts... è per questo che mi odiavi così tanto quando mi sono innamorata di Ted, e ho deciso che la storia dei Purosangue era una sciocchezza... ti sei sentita tradita.". Continuò a piangere, a sfogare il dolore che l'attanagliava da quando aveva saputo della morte di Ninfadora. Era pienamente convinta della scelta che aveva fatto tanti anni prima, del suo matrimonio con Ted, ma l'idea che la sua sorella più grande la odiasse a tal punto le faceva male, come una spada piantata sulla bocca dello stomaco. Teddy si svegliò piagnucolando. Andromeda si avvicino alla culla. Tanto bastò per calmare il bambino, che cominciò anche a ridere. Andromeda si asciugò le lacrime, e lo prese in braccio. - Non preoccuparti, Teddy Lupin. - disse con voce un po' tremante - Da ora in poi ci penso io a te.
  
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