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Autore: Miza    16/07/2011    51 recensioni
-Oh Ronald, per l'amor del cielo!- sospirò Hermione -Ti senti bene?-
Ron battè le palpebre un paio di volte.
Poi, lentamente, si rimise in piedi.
Con sommo stupore di tutti, si passò una mano nei capelli con fare suadente, e fece un sospiro teatrale.
-Caspita, spero di non essermi tutto scompigliato!-
Lasciò vagare lo sguardo sui visi attoniti dei quattro amici.
Finchè non incontrò lo sguardo di Hermione.
La osservò per qualche istante.
Poi alzò un sopracciglio, si schiarì la voce e le lanciò un sorrisone seducente.
-Ehilà, Grangy!-
I tre ragazzi strabuzzarono gli occhi, increduli.
Hermione deglutì.
-G...Grangy???-
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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hp14

Capitolo quattordicesimo.





E stavo attento a non amare, prima di incontrarti.
E confondevo la mia vita con quella degli altri.
Non voglio farmi più del male adesso, amore.
Amore dato, amore preso, amore mai reso.
Amore grande come il tempo che non si è arreso.
Amore che mi guarda coi tuoi occhi qui di fronte:
Sei tu il regalo mio più grande.

                                        -Tiziano Ferro.






Era tutta la mattinata che lo evitata.
Non l'aveva degnato di uno sguardo, di una parola, di un minimo d'attenzione.
A colazione si era seduta da sola, in fondo al tavolo.
E durante Incantesimi, addirittura, aveva superato il banco nel quale solitamente si esercitava con lui e con Harry per andare a sedersi con Dean e Seamus.
Se avesse continuato a tenere lo sguardo fisso sul pavimento, la testa le si sarebbe staccata dal collo, prima o poi.
Sapeva ignorarlo con una abilità spaventosa.
Anni di pratica, senza dubbio.
Ma era venuto il momento di finirla con quei giochetti esasperanti.
L'avrebbe costretta a chiarire, una volta per tutte.
Durante la lezione di Pozioni, l'avrebbe incastrata.


-Posso sedermi qui?-
Hermione trasalì, battendo il ginocchio sul banco: Ron la guardava dall'alto, con aria interrogativa.
Senza aspettare una risposta lasciò cadere la propria borsa sul pavimento e prese posto accanto a lei, sulla sedia alla sua destra.
-Allora, hai intenzione di ignorarmi ancora a lungo?-
Hermione fissò ostinatamente la propria pergamena pulita.
-Non ti sto ignorando.- dichiarò, sentendo il volto andarle in fiamme -E' che... sono stata molto occupata.-
Ron emise un suono a metà tra uno sbuffo e una risatina.
-Certo, immagino che fare colazione occupi parecchio tempo...-
Hermione spalancò la bocca, ma furono interrotti dall'arrivo di Harry.
Senza dire una parola, si lasciò cadere nel posto vuoto alla sinistra di Hermione e li fissò.
Aveva un'aria decisamente rintontita.
-Dite un pò- esclamò con uno sbadiglio -Ma voi non vi sentite ancora un pò... strani?-
-Io sono esausto- dichiarò Ron strofinandosi il viso -E ho ancora un pò il cervello annebbiato.-
Harry annuì con foga.
-A proposito- disse piano, sporgendosi verso i due amici -Ma che cosa è successo quando vi ho lasciati nel parco?-
Hermione diventò fucsia.
Lanciò uno sguardo terrorizzato a Ron, che sembrava altrettanto imbarazzato, e poi si mise a lisciare la pergamena con fare maniacale.
-Perchè, sapete- continuò Harry -Io temo proprio di aver combinato qualche guaio nel bagno del secondo piano...-
Ron scoppiò a ridere, ma Hermione si voltò come una furia.
-Volete star zitti?!- sbottò -Sta arrivando il professor Piton!-
Difatti in quel momento, in uno svolazzo di mantello nero, Piton entrò nell'aula.
-Silenzio...- biascicò, e il chiacchiericcio si spense immediatamente.
Con un colpo di bacchetta, sulla lavagna comparvero gli ingredienti e le dosi per la pozione che dovevano eseguire quel giorno.
-Vado a prendere le Unghie di Drago- disse Harry, e si alzò in silenzio.
-Ehm. Allora- riattaccò Ron, arrossendo in zona orecchie -Perchè non parliamo di ieri?-
-Perchè non c'è niente da dire!- rispose Hermione secca, martoriando una ghianda col proprio coltello.
Ron la fissò perplesso per qualche istante.
-Io invece credo che ci sia molto da dire...- iniziò, tentennante.
Hermione sospirò e si voltò a guardarlo.
-Ron, ascoltami bene!- sbottò, sbattendo il coltello sul tavolo.
-Non ho nessuna voglia di parlare, anzi mi faresti un favore se cambiassi tavolo!-
-E perchè mai?- domandò Ron accigliato.
-Perchè... Oh, insomma!-
Hermione, spazientita, tornò a dedicarsi ai propri ingredienti.
Nel frattempo Harry era tornato, depositando sul tavolo una gran quantita di Unghie di Drago.
-Hermione- disse paziente, osservandola con la fronte aggrottata -Hai tagliato via la parte che serve per la pozione!-
-E ti sei anche tagliata un dito!- decretò Ron, indicandole il polpastrello dal quale affiorava una goccia di sangue.
Hermione chiuse gli occhi e respirò a fondo, richiamando a sé tutta la pazienza che possedeva.
-Allora- disse, tentando di mantenere la voce ferma -Ve lo dirò una sola volta. Stamattina non sono in vena, ok? Perciò, lasciatemi in pace! Non mi parlate, fate come se non esistessi, non...-
-Ma ti sei tagliata un dito!- protestò Harry.
-Non mi interessa!- disse Hermione alzando la voce -Se anche volessi tagliarmi un braccio, voi non...-
Ron sbuffò.
-Hermione, adesso non fare la psicopatica solo perchè non vuoi parlarmi!-
La ragazza scattò in piedi.
Puntò un dito contro Ron, facendolo sobbalzare.
-TU!- urlò, facendo voltare parecchie teste -NON DIRMI QUELLO CHE DEVO O NON DEVO FARE, RONALD WEASLEY! COME TI PERMETTI DI POTER ANCHE SOLO...-
-Ma che simpatico teatrino.-
Una voce melliflua li fece voltare.
Piton li osservava con un sorrisetto cattivo stampato sulle labbra.
-Per quanto possa trovare estremamente stupide le sue pene d'amore, signorina Granger, non posso certo ignorarle.-
Hermione abbassò lo sguardo, il viso in fiamme.
-Punizione per lei, e 20 punti in meno a Grifondoro.-
Draco Malfoy sembrava sul punto di alzarsi in piedi e battere le mani dalla gioia.
Ma fu Ron ad alzarsi.
-Ehi, non è giusto!- protestò.
Piton gli lanciò un'occhiata vacua, il sopracciglio alzato.
-Se ha messo in punizione Hermione deve metterci anche me!-
Malfoy  non seppe più trattenersi e scoppiò a ridere.
-Ma come siamo diventati tutto a un tratto galanti, Signor Weasley...- sibilò Piton -Peccato che sia io a decidere, e non lei. Altri 50 punti in meno a Grifondoro. E adesso sta zitto.-
Ron sedette, furibondo.
Per il resto della lezione, nessuno dei tre parlò.
Ma quando suonò la campanella ed Hermione corse fuori, Ron aveva un piano.
Un piano semplice e coinciso,  per incastrarla davvero.
Per non farle avere via di fuga.
Si sarebbe fatto mettere in punizione.
E mentre ci pensava, non potè trattenere un ghigno soddisfatto.


*


Nel primo pomeriggio il corridoio adiacene all'ufficio della McGrannit era sempre molto popolato.
Gli studenti passavano di lì per raggiungere le aule o, i più fortunati che avevano delle ore libere, il cortile interno.
Ron sporse la testa rossa oltre una colonna.
Un nutrito gruppetto di studenti, che dalle dimensioni non sembravano avere più di dodici anni, si avvicinava in quella direzione.
-Ancora pochi secondi...- pensò Ron, gli occhi stretti per la concentrazione -Ci siamo... Tre... due... uno...-
Urlando come un forsennato, saltò fuori dalla colonna.
I piccoli Tassorosso si fermarono di botto, gli occhi spalancati.
-SCAPPATE!!!- urlò Ron , brandendo una vecchia t-shirt sapientemente macchiata di Ketchup.
-E' QUI! UN ORRIBILE  DOXY DI DIMENSIONI GIGANTESCHE! STA MORDENDO TUTTO CIO' CHE GLI CAPITA A TIRO!-
Gli  occhi blu spalancati e il respiro affannato, fissò i ragazzini.
Loro si scambiarono qualche occhiata perplessa.
Poi guardarono Ron.
E urlarono.
-ANDATE, ANDATE!- incalzò lui, agitando le braccia -CORRETE PIU' VELOCI CHE POTETE!-
Una ragazzina bionda scoppiò in lacrime e balzò in braccio ad un ragazzino minuscolo.
Urlando come matti, fecero dietro front e scapparono via.
-Ma cosa diavolo sta succedendo???-
In un fruscio di stoffa scozzese, la professoressa McGrannit sbucò dal proprio ufficio.
-Weasley, ma che cosa stai... Q-quello è sangue?- esalò, notando la maglietta.
Ron le rivolse un sorriso smagliante.
-Ketchup, professoressa!-
La McGrannit sbattè le palpebre diverse volte.
-Ketchup? Cosa... Tu... Weasley, in nome di Merlino!- strappò la maglietta dalle mani di Ron e lo guardò storto -Che cosa diamine stai combinando?!-
Ron fece spallucce.
-Mi annoiavo- spiegò -E così volevo fare uno scherzo  a qualcuno, e poi sono sbucati fuori quei mocciosetti e...-
-Mocciosetti?- ripetè la McGranit, le narici sottili frementi.
-Weasley,  a cosa devo questa brusca somiglianza con i tuoi due fratelli maggiori?- domandò poi alludendo a Fred e George.
Ron ridacchiò.
-Non so, sarà  il caldo... Allora, sono in punizione?- domandò speranzoso.
La McGrannit gli lanciò uno sguardo perplesso.
-Punizione? Niente affatto, Weasley. Ma fossi in te farei un salto in infermeria, non mi sembri star troppo bene.-
Ron abbassò la testa, deluso.
-Ah, e tra l'altro!- aggiunse la McGrannit, avviandosi lungo il corridoio -Trascorrerei il mio tempo in maniera più fruttuosa, ad esempio studiando in biblioteca!-
Ron alzò la testa di scatto.
-In biblioteca?!- boccheggiò -Ah, questa sì che è un'idea! Grazie Professoressa!-
La McGrannit lo osservò correre via.
Poi scosse la testa, borbottando qualcosa che somigliava molto a -Bha... giovani!-


-Madama Pince!!!-
Ron entrò in biblioteca con uno scivolone, destando la curiosità di tutti i presenti.
-Madama Pince, devo chiederle una cosa!- urlò, cercandola tra le alte librerie.
La bibliotecaria si affacciò da una mensola, stizzita, una gran quantita di volumi tra le braccia.
-Che cosa diavolo hai da urlare, ragazzo?!- sbottò -Non esiste più rispetto, assolutamente!-
Ron respirava a fatica, una mano sulla milza.
-E' che... mi chiedevo...- ansimò, sporgendosi verso la strega -...mi chiedevo, cosa succede se si fa confusione in biblioteca?-
Madama Pince strinse gli occhi, sospettosa.
-Ci si becca una bella punizione, ovviamente... ma che cosa stai...-
Strappandole uno strillo terrorizzato, Ron balzò su un tavolo e lanciò in aria tutti i libri che trovò sotto mano.
-EVVIVA I CANNONI DI CHUDLEY!- urlò entusiasta, saltellando.
Gli studenti lo guardavano con gli occhi spalancati.
Qualcuno rideva, altri sembravano preoccupati.
Madama Pince aveva l'aria di una che sta per avere un infarto.
-Tu... cosa... SCENDI IMMEDIATAMENTE DI LI'!!!- sbraitò, diventando tutta rossa -CHE COSA DIAVOLO PENSI DI FARE, EH???-
Agitò la bacchetta e Ron  si sentì trascinare giù dal tavolo.
Cercò di sedersi, nella caduta, ma era troppo alto e battè la testa contro la libreria.
-FUORI DI QUI!- ruggì Madama Pince, strattonandolo -E SEI IN PUNIZIONE!-
Ron bazlò in piedi, euforico.
-Oh, grazie! E' fantastico!- urlò.
La strega lo scortò fino alla porta.
-Parlerò col direttore della tua Casa! Ti leveranno tantissimi punti! Come diavolo ti chiami???-
-Ro... Draco!- rispose Ron -Draco Malfoy, Serpeverde!-
Madama Pince gli lanciò un'ultima occhiata.
-Fila alle Serre, Malfoy, sconterai lì la tua punizione! Sono sicura che la Professoressa Sprite ha bisogno di una mano con i nuovi Bubotuberi!-
E gli sbattè la porta in faccia senza troppe cerimonie.


*


-Oh, è disgustoso!-
Hermione non riuscì a trattenere una smorfia: Un Bubotubero le era appena scivolato dalle mani e si era spiaccicato al suolo con un sinistro Splat.
Immediatamente la serra si riempì dell'odore acre di benzina tipico del pus dei Bubotuberi, e lei trattenne a stento le lacrime.
Non aveva mai preso una punizione.
Ed invece eccola lì, al settimo anno, a maneggiare Bubotuberi nel caldo soffocante e umido della serra.
Fece un respiro profondo e si voltò a prendere un sacchetto di terriccio.
E per poco non le venne un colpo:
Qualcuno bussava con insistenza alla porta vetrata della serra.
Qualcuno molto alto, col viso lentigginoso e i capelli rossi.
Ron.
-E tu che cosa ci fai qui?- domandò stupita, aprendo la porta e lasciandolo entrare trafelato.
Ron la fissò, il respiro affannato, con le mani poggiate sulle ginocchia.
-Sono...- ansimò, passandosi una mano tra i capelli -Sono in punizione!-
Hermione arricciò il naso sporco di terriccio, perplessa.
-In punizione?- domandò - E perchè?-
Il respiro di Ron stava tornando pian piano regolare.
-Mi ci sono fatto mettere!- spiegò, tastandosi il petto dolorante.
Hermione assunse un'espressione ancor più perplessa.
Ron fece un respiro profondo e la guardò negli occhi.
-Devo parlare con te.- disse alla fine, stringendosi nelle spalle.
Hermione spalancò gli occhi scuri.
-Aspetta, fammi capire- disse lentamente, facendo il giro del tavolo per versare un pò di terra in un grosso vaso.
-Ti sei fatto mettere in punizione... per venire qui... a parlare con me?-
Ron annuì, sentendosi un pò stupido.
-Ehm... in effetti detta così la cosa perde un pò il suo fascino...-
Ad Hermione scappò da ridere, ma si trattenne e fece un lungo sospiro.
-Ron... che cos'altro abbiamo da dirci?- domandò, triste -E' tutto un casino, io non...-
Ron fece un passo avanti e le tappo la bocca con una mano.
Hermione spalancò gli occhi, sorpresa.
-Mettiamola così: Io devo parlarti!- annunciò, senza spostare la mano -Ora sta a te decidere. Devo per forza tenerti ferma e zitta per tutto il tempo?-
Hermione scosse il capo, e qualche ciuffo di capelli le sfuggì dalla lunga treccia.
-Molto bene- disse Ron con semplicità -Allora sta soltanto zitta e ascoltami.-
Le liberò la bocca e fece un passo indietro, osservandola.
-Non possiamo continuare a far finta di niente per sempre, Hermione.-
Non appena ebbe pronunciato quelle parole, le orecchie gli divennero di un bel rosso pomodoro.
Ma si schiarì la voce e continuò.
-Voglio dire, ieri è stato la riprova che...-
-Oh, Ron- lo interruppe lei con un sospiro -Eravamo drogati!-
-Questo non c'entra niente!- protestò Ron con forza -Quello che abbiamo... quello che ti ho detto ieri... insomma, anche se non fossimo stati drogati...-
Il viso di Hermione si tinse di un rosso acceso.
-Mi hai detto...- pigolò, abbassando lo sguardo -Mi hai detto di essere innamorato di me.-
Ron rimase in silenzio per qualche istante.
Il rossore gli si era espanso a tutto il viso, e sentiva un grosso nodo in gola.
Dopo qualche istante di doloroso conflitto interiore si schiarì la voce.
-I-io... Io lo penso veramente.- dichiarò.
Il cuore di Hermione mancò un colpo.
Alzò lo sguardo, molto lentamente, fino ad incontrare quello imbarazzato di Ron.
-Che cosa hai detto?- sussurrò.
Ron deglutì.
-Ho detto... ho detto che è vero che sono innamorato di te.-
Rimasero in silenzio per qualche istante.
Si sentivano solo il fruscio del vento e il canto degli uccelli fuori dalla serra.
Molto lentamente, Hermione si avvicinò a Ron, un passo dietro l'altro.
Gli occhi le brillavano di una luce strana.
Ron aprì le braccia e fece un passo in avanti, speranzoso.
Hermione sollevò un braccio...
E colpì Ron alla testa con tutta la forza che possedeva.
-Ahia!- gridò lui ritraendosi -Hermione! Ma che cosa...-
-BRUTTO IMBECILLE CHE NON SEI ALTRO!- urlò spingendolo -PENSI CHE DOVREI ESSERE CONTENTA?! SEI INNAMORATO, EH?!-
Fece una risata sprezzante che preoccupò molto Ron.
-Se tu fossi innamorato- continuò lei, minacciosa -Non ti saresti messo con un'altra! Non mi avresti usata come una bambola sotto effetto di quel cavolo di profumo per poi non filarmi più! Non avresti...-
-Non è stata tutta colpa mia, però!- protestò lui massaggiandosi la testa -Anche tu sei sempre così... indecifrabile!-
Hermione gli lanciò un'occhiata talmente malevola che per un attimo Ron temè che lo avrebbe colpito di nuovo.
-Oh, e così adesso è colpa mia!- disse lei sarcastica, incrociando le braccia -Certo, sono indecifrabile, capisco!-
Rimasero a guardarsi in cagnesco per qualche istante.
Poi Ron sospirò.
-Senti Hermione... mi dispiace, davvero. E' che io... lo sai, non sono mai stato bravo con queste cose. Però... però io ci tengo davvero tanto a te.-
Fece un passo in avanti, cauto.
-E se tu... se tu ci tieni un minimo a me, perdonami Hermione.-
La ragazza parve riflettere per qualche istante.
-Per prima cosa- disse poi, evitando lo sguardo di Ron -Dov'è Lorena?-
Ron fece una risatina, che interruppe subito quando intercettò lo sguardo di  Hermione.
-L'ho mollata, stamattina. Prima di colazione. Non aveva alcun senso.... sono stato cattivo, lo so, ma stavo con lei solo per... solo...- la frase gli morì in gola, e arrossì vistosamente.
-Hermione ascolta- bisbigliò poi, gli occhi fissi sulle proprie scarpe da ginnastica -Sono circa sette anni che sento qualcosa per te. Anzi no, all'inizio non ti sopportavo- si corresse sorridendo -Ma poi... ogni volta che qualcuno ti è vicino... ogni volta che qualcuno ti sfiora... io impazzisco.-
Restarono di nuovo in silenzio.
Hermione lo guardava con gli occhi spalancati.
-Be'... è tutto. Lo capisco se non vuoi più ascoltarmi, nè parlami, nè... Insomma, io ho finito.-
Alzò un pò il viso, scrutandola timidamente con quei suoi occhi azzurri.
Hermione sentiva gli occhi pizzicarle.
-Tu, Ronald Weasley...- bisbigliò, facendo un passo in avanti -Sei proprio uno scemo.-
Poi gli afferrò il collo della felpa, lo tirò a se e lo bacio.
A Ron si mozzò il fiato.
Restò fermo per un istante, spaesato.
Ma poi sorrise sulle sue labbra e la strinse a sé, baciandola dolcemente.
Restarono lì a baciarsi a lungo, carezzandosi i capelli, il viso, stringendosi tra le braccia e aggrappandosi agli abiti.
Fu solo dopo molto tempo, quando il cielo, fuori, iniziava a tingersi di violetto e blu cobalto, che Ron si staccò con un sorriso.
-Be'...- balbettò con voce roca -Questo, mmmh... direi che è un responso positivo, no?-
Hermione aprì la bocca per replicare, ma sentì una goccia sul naso e fu costretta ad alzare lo sguardo.
-Ma che cosa...-
Non fece in tempo a concludere la frase che una gran quantità di gocce d'acqua presero a scendere copiosamente dal soffitto trasparente della serra.
-Oh, no!- esclamò lei coi capelli appiccicati alla fronte -E' partito l'impianto d'irrigazione! La professoressa mi aveva avvertita di uscire entro le...-
Le parole le morirono in gola, perchè Ron la afferrò e la bacio di nuovo, scansandole i capelli zuppi dal viso.
-Sta zitta, Hermione Granger- le sussurrò sulle labbra, sorridendo, i capelli rossi negli occhi -Per una volta nella tua vita, sta zitta.-
Hermione lo guardò male per un istante.
Poi sorrise.
E fu uno dei sorrisi più belli che lui le avesse mai visto, il cielo violetto riflesso nei suoi occhi grandi e belli.
Hermione si alzò in punta di piedi e colmò di nuovo la distanza tra le loro labbra.
-I Bubotuberi moriranno- sussurrò dopo un pò, staccandosi controvoglia dalle labbra calde di Ron -Non ce ne siamo affatto occupati...-
-E tu lasciali morire- rispose lui, depositandole un bacio sulla bocca per ogni parola pronunciata -Chi se ne importa, no?-
Hermione ridacchiò.
-Oh, insomma, hai ragione. Chi se ne importa!-
Lo bacio di nuovo, infilandogli una mano nei capelli zuppi.
Ron, dentro di sé, rideva.
Voleva dirle che era bellissima, così tutta in disordine e bagnata.
Voleva dirle che era proprio irresistibile quando si infuriava.
Voleva dirle che sarebbe rimasto lì sotto a zupparsi per tutta la vita, se c'era lei accanto a lui.
Ma non disse niente.
Forse glielo avrebbe rivelato in futuro.
Avevano così tanto tempo, ora.
O forse, pensò carezzandole il viso, non glielo avrebbe detto mai.
Perchè alcune volte, non c'è assolutamente bisogno di parlare.







Ricorderai di avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.

                                                                 -G. Ungaretti.



























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E così anche stavolta è arrivato il momento dei saluti.
Ma prima devo fare un piccolo sfogo, e lo faccio qui con voi.
Dopo 13 anni, è finita davvero.
A me è sempre importato motlo poco dei film di HP, perchè per me il vero Harry Potter, i veri Ron ed Hermione, le loro vere storie, sono quelle dei libri.
Ma questo film ha sancito la fine di tutto.
La fine della mia infanzia, della mia adolescenza.
La fine di qualcosa di bello e magico da aspettare.
Mi sento molto triste, è come se una parte di me se ne fosse andata per sempre.
E non so come fare per star meglio.

Ora, perdonate questo mio sfogo da stupida ma ne avevo bisogno, perchè credo che possiate capirmi.
E, a proposito di fini, dopo sei mesi siamo arrivati anche alla fine di questa storia.
Che dirvi... mi avete riempita di gioia con la vostra compagnia, le vostre recensioni, i vostri pensieri.
Siete fantastici e io vi ringrazio dal più profondo del mio cuore.
Grazie per esservi legati così alla mia storia.
Grazie perchè amate così tanto Ron e Hermione.
Grazie perchè siete stati con me, e non mi avete lasciata.

[Non so se avete notato, ma in alto accanto al mio nome, nella pagina autrice, ho aggiunto la possibilità di cliccare il tasto mi piace su facebook.
Insomma, se vi fa piacere sponsorizzarmi un pò.... ^___^]

Ho tantissime idee che mi frullano in testa per una nuova storia, e fremo dalla voglia di iniziarla.
Perciò, penso che ben presto mi rimetterò all'opera ;)
Fossi in voi, quindi, di tanto in tanto verrei a dare un'occhiata alla mia pagina ;)
Ci troverete qualcosa di nuovo ^_^
Un abbraccio grande grande, che vi avvolga tuttituttitutti.
E che avvolga Harry, Ron, Hermione e tutti gli altri.
E zia Jo.
Perchè senza di lei nulla di tutto ciò sarebbe possibile.

Miza.


























   
 
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