Questa storia è stata ispirata al romanzo "Another Note" di Nisioisin. La maggioranza dei personaggi non mi appartiene. Cominciai
a prendere abitudini sempre più strane obbligandomi a
riconoscerle
come mie. Cominciai a non spazzolare più i miei capelli
corvini, a
non riuscire più a stare a mio agio stando perfettamente
dritto con
la schiena, cominciai a sedermi sempre di più come lui
scoprendo con
mia sorpresa che quella posa favoriva davvero la concentrazione.
Mangiavo solo marmellata (possibilmente di frutti rossi) e non amavo
troppo stare in compagnia dei miei compagni che mi comprendevano
sempre meno. A tratti mi temevano quasi come se stessi diventando una
sottospecie di mostro. Non
uscivo più dalla mia stanza se non molto raramente, ma
questo mio
comportamento non preoccupava minimamente gli adulti che, anzi, mi
incoraggiavano a continuare così dicendo che stavo ottenendo
risultati scolastici sempre migliori. Mi
resi conto che era da un po’ che non vedevo Any. Volevo stare
con
lei, volevo sentire la sua voce e volevo vedere se anche lei era
cambiata. Uscii
dalla mia stanza e percorsi i corridoi per poi bussare alla sua
porta. Quando
mi aprì mi guardò per qualche secondo,
probabilmente aveva serie
difficoltà a riconoscermi e al posto suo anche io ne avrei
avute. In
passato non ero di certo come mi conosci tu, mio caro lettore. Io
ero normalissimo. Capelli neri non eccessivamente curati, ma non
spettinati, occhi rossi e intensi, ma non circondati da occhiaie. Any
invece non era cambiata molto. La trovai solo molto dimagrita, gli
occhi chiari stralunati, ma nulla di più. “Beyond?!
Sei tu…?” mi chiese confusa.
“Sì Any. Sono io.”. Mi
lasciò entrare, era parecchio sconcertata, ma cercai di
rassicurarla
dicendole che nulla era cambiato. “Beyond…
che ti hanno fatto?” mi chiese all’improvviso.
“Any, ti ho
detto che non ti devi preoccupare. Sono pur sempre io in fin dei
conti. Non diventerò come L.” era il mio
più fermo proposito. “Ma
non stai facendo nulla per salvare te stesso! Beyond, stai accettando
passivamente di essere come lui e già adesso fisicamente sei
identico. Se non fosse per i tuoi occhi…”
cercò di avvicinarsi,
ma con un gesto spontaneo la respinsi indietro. Senza nemmeno
rendermene conto la feci cadere sul letto. “Beyond, ma che
hai?!”
mi chiese quasi in un urlo. Che
avevo? Avevo paura che mi guardasse negli occhi. Mi
scusai spaventato di me stesso. Le dissi che era stato un riflesso e
che mi sarei fatto perdonare, ma che in ogni caso non avrei arrestato
quel processo di trasformazione da B ad L. Da
normale a geniale. Da
copia a originale. Nei
giorni successivi riallacciammo i rapporti e anche se inizialmente
lei era un po’ timorosa, riuscii a farla fidare nuovamente di
me. Però
adesso c’era qualcosa di diverso che avvertivamo entrambi,
quasi un
disagio che ci impediva di essere spensierati come una volta. Lei si
comportava sempre come se fosse a disagio e non fosse in gradi di
rilassarsi facendo attenzione a ogni parola che sentiva e diceva. Cominciai
a sentire pesante quella situazione e cominciai ad avvertire L come
un nemico, ma non me ne rendevo ancora conto. Any,
nonostante tutti i disagi, continuava a volermi vedere nella speranza
che tutto tornasse come un tempo e così ritornammo in
confidenza,
cominciò a ritrovare me sotto quella maschera di L. Oramai
tutti mi trattavano come se io fossi lui e pretendevano
inconsciamente che io fossi uguale, ero felice che almeno una persona
tra tutte quelle che conoscevo, non mi vedesse come lui e non
pretendesse da me che io fossi esattamente identico. Any
voleva Beyond. E grazie a lei io non morivo. Le
giornate passavano tutte uguali. A contatto con gli altri, durante la
giornata scolastica, fingevo involontariamente di essere qualcun
altro, ma alla fine della giornata potevo stare con lei, e
lì vedevo
rinascere Beyond, che oramai viveva solo con in sua presenza. Il
mio aspetto rimaneva quello di qualcun altro, ma la mia mente
rimaneva la stessa. E
così sentii nascere un sentimento davvero forte nei
confronti della
ragazza, un misto tra gratitudine e amore. Mi
chiedevo a volte spaventato se anche per lei fosse così
forte quel
sentimento. Certo, erano preoccupazioni piuttosto futili mi potrai
dire, ma in fin dei conti cosa ci si può aspettare da un
poco più
che dodicenne? Comunque
quella mia vita alternata tra me ed L si fece più leggera e
riuscii
a sopportarla senza problemi per molto tempo, fino a raggiungere i 15
anni. Dopo
quei tre anni la mia metamorfosi fu completa. Il giorno del mio
compleanno, dopo un’altra notte insonne che aveva contribuito
ad
accrescere le mie occhiaie, mi guardai allo specchio. Vidi
L. Vidi
un L dagli occhi rossi che mi fissava col suo dito in bocca senza
alcuna traccia di Beyond. Quasi
ebbi paura di quell’L beffardo, che ridacchiava per
ciò che ero
diventato. Avevo
perso la cosa più importante di tutte: me stesso. Senza
un sorriso passai quella giornata chiedendomi come avessi potuto
permettere che accadesse una cosa simile. Ero ossessionato da quei
pensieri. Ero
diventato null’altro che un secondo L, ma la cosa
più triste era
che io non ero altro che una copia, una stupidissima copia che non
avrebbe avuto alcun valore fino alla morte dell’originale. Cominciò
a germogliare il seme dell’odio che mi era stato piantato
dentro
tre anni prima. Cominciai
a provare un sentimento che non avrei mai voluto provare nei
confronti di qualcuno che in passato era stato mio amico, ma non
potevo fare a meno di pensare che se la mia vita stava andando allo
sbaraglio la colpa era anche sua. Perché, L, sei sempre
stato così
geniale? Se solo fosse stato una persona dotata di
un’intelligenza
normale come gli altri molte persone sarebbero state meglio! Tutti
quei cambiamenti, quella tensione, non faceva altro che rovinare la
vita ad altre persone, e tutto ciò scaturiva solamente da
lui, da
lui e dalla sua intelligenza. Mi
fermai un attimo. B stava cominciando a provare vero odio nei
confronti di L, ma sopportava. Effettivamente nella sua visione
distorta tutti i mali potevano essere attribuiti solo al detective e
non si rendeva conto che la rabbia lo stava accecando. Sì,
riesco a ricordarlo con precisione. Era una serata di luna piena,
tutto taceva se non il vento che scuoteva piano i fili di erba e le
foglie degli alberi. L'atmosfera era molto calma e rilassata, ma io
ero furente. Mi ero reso conto all'improvviso di ciò che ero
diventato e non riuscivo a non provare odio verso tutto. E con chi
potevo sfogarmi se non con Any? Improvvisamente
mi resi conto di cosa stavamo parlando. “Così
crudele da aver
ucciso una ragazzina.” “Così crudele da
aver ucciso la sua
fidanzata.”, possibile che fosse così furioso da
fare una cosa del
genere? In fin dei conti si era mostrato sempre molto calmo fino a
quel momento. Andai
da lei a grandi passi ed entrai nella sua stanza. Dovevo parlare,
qualcuno mi doveva ascoltare. “Non
ce la faccio più.” dissi.
“Come?” lei era confusa. “Tutto
ciò non è normale. Guarda che cosa è
successo sia a me che a te!
Ci hanno distrutto, dobbiamo essere qualcuno che non siamo mai stati!
Devono essere dei pazzi a fare tutto questo!”
“Beyond,
calmati...” “Insomma, io non sono più
io, sono diventato come L,
stesso aspetto, stesso modo di fare... Io non sono Beyond, io sono un
altro L, ma sono solo una copia, non sono altro che una stupida copia
che non avrà mai l'importanza dell'originale
finché questo non
morirà...” parlavo senza più sentire
lei, l'importante era sapere
che qualcuno stesse sentendo e che io potessi dire la mia, la
sovrastavo con la mia voce, le impedivo di rispondermi e la obbligai
ad urlare. “Beyond!
Ascoltami!” urlò facendomi sentire la sua voce
forte e chiara,
come un lampo nel buio. Mi interruppi all'improvviso.
“Ascoltami...
anche io non ce la faccio veramente più. Capisco cosa vuoi
dire: non
ha senso vivere la propria vita cercando di imitare qualcun altro
sapendo che probabilmente non saremo mai considerati alla sua stessa
altezza.”. Il suo tono di voce si era fatto calmo, era dolce
e
rilassante. “La cosa più grave è che
hanno cancellato noi stessi.
Almeno per quel che riguarda me io non sono più io, Beyond
è morto
lasciando il posto ad L.” dissi quasi in un sussurro.
“Lo so.
Anche io mi sento come te, sono costantemente sotto pressione
perché
devo raggiungerlo.”. A
quelle parole mi fermai. Any era rimasta spensierata come un tempo,
non si preoccupava di nulla, perché diceva questo adesso? “In
realtà almeno in presenza di altri ho voluto nasconderlo, ma
anche
io non riesco a dormire la notte perché penso che devo
assolutamente
eguagliare una persona che potrei anche non raggiungere mai e che
devo essere sempre la prima della classifica... La mia vita
è una
gara e non reggo veramente più! Comincio a desiderare la mia
morte,
vorrei solo poter riposare, anche se sarà in una
tomba.” “Cosa?
Ma non hai mai...” “E per di più non
riesco ad essere normale,
sono perennemente nervosa, non riesco a rilassarmi con nessuno,
non... ecco, credo si sia notato che non riesco a trovarmi a mio
agio, vero?” “Ma se davvero non dormi la notte non
dovresti avere
anche tu segni fisici come le occhiaie?” “Semplice
correttore.”
cadde il silenzio per qualche secondo quando lei lo interruppe di
nuovo: “Usciamo?”. Devo
dire che come richiesta al momento mi parve parecchio strana. In un
momento simile uscire era la cosa più inutile che potessi
fare,
eppure una volta fuori, vedendo quel paesaggio notturno riuscii a
rilassarmi. Sì, non c'era bisogno di scaldarsi troppo. Notai
che Any aveva uno sguardo triste e perso nel vuoto, stava pensando e
continuai a stare in silenzio per non interromperla, anche se ero un
po' preoccupato dal suo atteggiamento. Passeggiammo per un po' nel
giardino finché non trovai il coraggio di chiederle che
stava
succedendo. “Sto
per morire.” disse. All'inizio
non capii, ma quando ripetei quelle parole nella mia testa andai
quasi in panico. “Come sarebbe a dire? Stai
scherzando?” mi
trattenni dal guardare la sua durata vitale. Non volevo saperla. “Beyond,
perché non mi guardi mai negli occhi?” mi chiese.
Che c'entrava
una domanda simile in quel momento? “Come?
Io ti guardo, ma...” “Non è vero, eviti
di farlo, perché?”. Beh,
ero preoccupato dalla piega che stava prendendo il discorso e non
riuscivo a ragionare lucidamente, come avrebbe fatto L, ma in quel
momento mi sentivo più confuso ogni secondo che passava. Allora
parlai. Per
la prima volta in vita mia dissi a qualcuno del mio potere, cercando
di non sembrare pazzo. Inizialmente lei era incredula, faceva molta
difficoltà a seguirmi, ma alla fine, dopo averle raccontato
tutto
nei minimi dettagli, mi credette. Terminato
il mio racconto mi si avvicinò. “Allora adesso
guardami negli
occhi!”. Indietreggiai. Non volevo, non volevo sapere, non
ancora.
“Non voglio...” “Fallo!” mi
spinse, mi tenne il viso fermo
tra le mani per qualche secondo, e io vidi. Non riuscii a trattenermi
dal vedere quella durata vitale. “La
vedi?”. Rimasi
in silenzio, di sicuro ero pallido come un cadavere, tremavo. Che
fine fa tutto il coraggio di un essere umano? Io
ero forte, io ero coraggioso. Anche
Any lo era, e dopotutto anche L. Allora
perché questo coraggio è sparito nel momento in
cui ho saputo che
non c'era più nulla da fare? ___________________ Authoress'
words Salve!
Oggi sono una fiera nulla facente prima delle vacanze! Non che io stia
qui a casa mia a grattarmi la pancia, ma non sono uscita e non credo lo
farò, però ho impiegato tutto il tempo finora a
fare la beta per una mia amica e, credetemi, non è
così facile come sembra, anche perché i suoi
capitoli sono lunghissimi... Oramai
dire cose inutili sta diventando un'arte per me, sia nelle recensioni
che qui in questo spazietto, ma immaginate come sarebbe noioso il mondo
senza cose inutili? Bisognerebbe dire solo cose fortemente inerenti al
discorso senza divagare neanche un po' e senza poter
fantasticare inutilmente su
qualcosa! Bene,
tutto questo per dire che per la gioia di tutti continuerò a
dire stupidaggini e cose inutili! Sì, lo so, vi starete
chiedendo se l'ho scritta davvero io questa storia e in effetti persino
io quando la rileggo a volte non mi riconosco nella mia
infantilità. Che soffra di doppia personalità? A
quanto pare c'è una me intelligente e colta e una me idiota
e infantile... A domenica
prossima! Any