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Autore: _Any    17/07/2011    8 recensioni
Quando mi trovavo alla The Wammy's House giravano strane leggende e tutte quante avevano come protagonista uno di noi, un assassino per l'appunto. Uno di noi che gli altri temevano, uno di quelli che nessuno avrebbe mai voluto incontrare sul proprio cammino. Persino il suo aspetto era spaventoso. Occhi rosso sangue, capaci di infondere il terrore con un solo sguardo. Malvagio, malvagio tanto da uccidere anche una ragazzina.
Devo ammettere che anche io, che mi reputo una persona alquanto razionale e non troppo timorosa, ho creduto a quelle leggende e mi sono permesso di giudicare quella persona in maniera perfida e meschina. Nessuno conosceva il suo nome, per noi era solo una lettera: B.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Beyond Birthday, L, Near
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Questa storia è stata ispirata al romanzo "Another Note" di Nisioisin. La maggioranza dei personaggi non mi appartiene.


Cominciai a prendere abitudini sempre più strane obbligandomi a riconoscerle come mie. Cominciai a non spazzolare più i miei capelli corvini, a non riuscire più a stare a mio agio stando perfettamente dritto con la schiena, cominciai a sedermi sempre di più come lui scoprendo con mia sorpresa che quella posa favoriva davvero la concentrazione. Mangiavo solo marmellata (possibilmente di frutti rossi) e non amavo troppo stare in compagnia dei miei compagni che mi comprendevano sempre meno. A tratti mi temevano quasi come se stessi diventando una sottospecie di mostro.

Non uscivo più dalla mia stanza se non molto raramente, ma questo mio comportamento non preoccupava minimamente gli adulti che, anzi, mi incoraggiavano a continuare così dicendo che stavo ottenendo risultati scolastici sempre migliori.

Mi resi conto che era da un po’ che non vedevo Any. Volevo stare con lei, volevo sentire la sua voce e volevo vedere se anche lei era cambiata.

Uscii dalla mia stanza e percorsi i corridoi per poi bussare alla sua porta.

Quando mi aprì mi guardò per qualche secondo, probabilmente aveva serie difficoltà a riconoscermi e al posto suo anche io ne avrei avute.

In passato non ero di certo come mi conosci tu, mio caro lettore.

Io ero normalissimo. Capelli neri non eccessivamente curati, ma non spettinati, occhi rossi e intensi, ma non circondati da occhiaie.

Any invece non era cambiata molto. La trovai solo molto dimagrita, gli occhi chiari stralunati, ma nulla di più.

Beyond?! Sei tu…?” mi chiese confusa. “Sì Any. Sono io.”.

Mi lasciò entrare, era parecchio sconcertata, ma cercai di rassicurarla dicendole che nulla era cambiato.

Beyond… che ti hanno fatto?” mi chiese all’improvviso. “Any, ti ho detto che non ti devi preoccupare. Sono pur sempre io in fin dei conti. Non diventerò come L.” era il mio più fermo proposito. “Ma non stai facendo nulla per salvare te stesso! Beyond, stai accettando passivamente di essere come lui e già adesso fisicamente sei identico. Se non fosse per i tuoi occhi…” cercò di avvicinarsi, ma con un gesto spontaneo la respinsi indietro. Senza nemmeno rendermene conto la feci cadere sul letto. “Beyond, ma che hai?!” mi chiese quasi in un urlo.

Che avevo? Avevo paura che mi guardasse negli occhi.

Mi scusai spaventato di me stesso. Le dissi che era stato un riflesso e che mi sarei fatto perdonare, ma che in ogni caso non avrei arrestato quel processo di trasformazione da B ad L.

Da normale a geniale.

Da copia a originale.

Nei giorni successivi riallacciammo i rapporti e anche se inizialmente lei era un po’ timorosa, riuscii a farla fidare nuovamente di me.

Però adesso c’era qualcosa di diverso che avvertivamo entrambi, quasi un disagio che ci impediva di essere spensierati come una volta. Lei si comportava sempre come se fosse a disagio e non fosse in gradi di rilassarsi facendo attenzione a ogni parola che sentiva e diceva.

Cominciai a sentire pesante quella situazione e cominciai ad avvertire L come un nemico, ma non me ne rendevo ancora conto.

Any, nonostante tutti i disagi, continuava a volermi vedere nella speranza che tutto tornasse come un tempo e così ritornammo in confidenza, cominciò a ritrovare me sotto quella maschera di L.

Oramai tutti mi trattavano come se io fossi lui e pretendevano inconsciamente che io fossi uguale, ero felice che almeno una persona tra tutte quelle che conoscevo, non mi vedesse come lui e non pretendesse da me che io fossi esattamente identico.

Any voleva Beyond. E grazie a lei io non morivo.

Le giornate passavano tutte uguali. A contatto con gli altri, durante la giornata scolastica, fingevo involontariamente di essere qualcun altro, ma alla fine della giornata potevo stare con lei, e lì vedevo rinascere Beyond, che oramai viveva solo con in sua presenza.

Il mio aspetto rimaneva quello di qualcun altro, ma la mia mente rimaneva la stessa.

E così sentii nascere un sentimento davvero forte nei confronti della ragazza, un misto tra gratitudine e amore.

Mi chiedevo a volte spaventato se anche per lei fosse così forte quel sentimento. Certo, erano preoccupazioni piuttosto futili mi potrai dire, ma in fin dei conti cosa ci si può aspettare da un poco più che dodicenne?

Comunque quella mia vita alternata tra me ed L si fece più leggera e riuscii a sopportarla senza problemi per molto tempo, fino a raggiungere i 15 anni.

Dopo quei tre anni la mia metamorfosi fu completa. Il giorno del mio compleanno, dopo un’altra notte insonne che aveva contribuito ad accrescere le mie occhiaie, mi guardai allo specchio.

Vidi L.

Vidi un L dagli occhi rossi che mi fissava col suo dito in bocca senza alcuna traccia di Beyond.

Quasi ebbi paura di quell’L beffardo, che ridacchiava per ciò che ero diventato.

Avevo perso la cosa più importante di tutte: me stesso.

Senza un sorriso passai quella giornata chiedendomi come avessi potuto permettere che accadesse una cosa simile. Ero ossessionato da quei pensieri.

Ero diventato null’altro che un secondo L, ma la cosa più triste era che io non ero altro che una copia, una stupidissima copia che non avrebbe avuto alcun valore fino alla morte dell’originale.

Cominciò a germogliare il seme dell’odio che mi era stato piantato dentro tre anni prima.

Cominciai a provare un sentimento che non avrei mai voluto provare nei confronti di qualcuno che in passato era stato mio amico, ma non potevo fare a meno di pensare che se la mia vita stava andando allo sbaraglio la colpa era anche sua. Perché, L, sei sempre stato così geniale? Se solo fosse stato una persona dotata di un’intelligenza normale come gli altri molte persone sarebbero state meglio! Tutti quei cambiamenti, quella tensione, non faceva altro che rovinare la vita ad altre persone, e tutto ciò scaturiva solamente da lui, da lui e dalla sua intelligenza.


Mi fermai un attimo. B stava cominciando a provare vero odio nei confronti di L, ma sopportava. Effettivamente nella sua visione distorta tutti i mali potevano essere attribuiti solo al detective e non si rendeva conto che la rabbia lo stava accecando.


Sì, riesco a ricordarlo con precisione. Era una serata di luna piena, tutto taceva se non il vento che scuoteva piano i fili di erba e le foglie degli alberi. L'atmosfera era molto calma e rilassata, ma io ero furente. Mi ero reso conto all'improvviso di ciò che ero diventato e non riuscivo a non provare odio verso tutto. E con chi potevo sfogarmi se non con Any?


Improvvisamente mi resi conto di cosa stavamo parlando. “Così crudele da aver ucciso una ragazzina.” “Così crudele da aver ucciso la sua fidanzata.”, possibile che fosse così furioso da fare una cosa del genere? In fin dei conti si era mostrato sempre molto calmo fino a quel momento.


Andai da lei a grandi passi ed entrai nella sua stanza. Dovevo parlare, qualcuno mi doveva ascoltare.

Non ce la faccio più.” dissi. “Come?” lei era confusa. “Tutto ciò non è normale. Guarda che cosa è successo sia a me che a te! Ci hanno distrutto, dobbiamo essere qualcuno che non siamo mai stati! Devono essere dei pazzi a fare tutto questo!” “Beyond, calmati...” “Insomma, io non sono più io, sono diventato come L, stesso aspetto, stesso modo di fare... Io non sono Beyond, io sono un altro L, ma sono solo una copia, non sono altro che una stupida copia che non avrà mai l'importanza dell'originale finché questo non morirà...” parlavo senza più sentire lei, l'importante era sapere che qualcuno stesse sentendo e che io potessi dire la mia, la sovrastavo con la mia voce, le impedivo di rispondermi e la obbligai ad urlare.

Beyond! Ascoltami!” urlò facendomi sentire la sua voce forte e chiara, come un lampo nel buio. Mi interruppi all'improvviso. “Ascoltami... anche io non ce la faccio veramente più. Capisco cosa vuoi dire: non ha senso vivere la propria vita cercando di imitare qualcun altro sapendo che probabilmente non saremo mai considerati alla sua stessa altezza.”. Il suo tono di voce si era fatto calmo, era dolce e rilassante. “La cosa più grave è che hanno cancellato noi stessi. Almeno per quel che riguarda me io non sono più io, Beyond è morto lasciando il posto ad L.” dissi quasi in un sussurro. “Lo so. Anche io mi sento come te, sono costantemente sotto pressione perché devo raggiungerlo.”.

A quelle parole mi fermai. Any era rimasta spensierata come un tempo, non si preoccupava di nulla, perché diceva questo adesso?

In realtà almeno in presenza di altri ho voluto nasconderlo, ma anche io non riesco a dormire la notte perché penso che devo assolutamente eguagliare una persona che potrei anche non raggiungere mai e che devo essere sempre la prima della classifica... La mia vita è una gara e non reggo veramente più! Comincio a desiderare la mia morte, vorrei solo poter riposare, anche se sarà in una tomba.” “Cosa? Ma non hai mai...” “E per di più non riesco ad essere normale, sono perennemente nervosa, non riesco a rilassarmi con nessuno, non... ecco, credo si sia notato che non riesco a trovarmi a mio agio, vero?” “Ma se davvero non dormi la notte non dovresti avere anche tu segni fisici come le occhiaie?” “Semplice correttore.” cadde il silenzio per qualche secondo quando lei lo interruppe di nuovo: “Usciamo?”.

Devo dire che come richiesta al momento mi parve parecchio strana. In un momento simile uscire era la cosa più inutile che potessi fare, eppure una volta fuori, vedendo quel paesaggio notturno riuscii a rilassarmi. Sì, non c'era bisogno di scaldarsi troppo.

Notai che Any aveva uno sguardo triste e perso nel vuoto, stava pensando e continuai a stare in silenzio per non interromperla, anche se ero un po' preoccupato dal suo atteggiamento. Passeggiammo per un po' nel giardino finché non trovai il coraggio di chiederle che stava succedendo.

Sto per morire.” disse.

All'inizio non capii, ma quando ripetei quelle parole nella mia testa andai quasi in panico. “Come sarebbe a dire? Stai scherzando?” mi trattenni dal guardare la sua durata vitale. Non volevo saperla.

Beyond, perché non mi guardi mai negli occhi?” mi chiese. Che c'entrava una domanda simile in quel momento?

Come? Io ti guardo, ma...” “Non è vero, eviti di farlo, perché?”.

Beh, ero preoccupato dalla piega che stava prendendo il discorso e non riuscivo a ragionare lucidamente, come avrebbe fatto L, ma in quel momento mi sentivo più confuso ogni secondo che passava.

Allora parlai.

Per la prima volta in vita mia dissi a qualcuno del mio potere, cercando di non sembrare pazzo. Inizialmente lei era incredula, faceva molta difficoltà a seguirmi, ma alla fine, dopo averle raccontato tutto nei minimi dettagli, mi credette.

Terminato il mio racconto mi si avvicinò. “Allora adesso guardami negli occhi!”. Indietreggiai. Non volevo, non volevo sapere, non ancora. “Non voglio...” “Fallo!” mi spinse, mi tenne il viso fermo tra le mani per qualche secondo, e io vidi. Non riuscii a trattenermi dal vedere quella durata vitale.

La vedi?”.

Rimasi in silenzio, di sicuro ero pallido come un cadavere, tremavo.

Che fine fa tutto il coraggio di un essere umano?

Io ero forte, io ero coraggioso.

Anche Any lo era, e dopotutto anche L.

Allora perché questo coraggio è sparito nel momento in cui ho saputo che non c'era più nulla da fare?

___________________

Authoress' words

Salve! Oggi sono una fiera nulla facente prima delle vacanze! Non che io stia qui a casa mia a grattarmi la pancia, ma non sono uscita e non credo lo farò, però ho impiegato tutto il tempo finora a fare la beta per una mia amica e, credetemi, non è così facile come sembra, anche perché i suoi capitoli sono lunghissimi...

Oramai dire cose inutili sta diventando un'arte per me, sia nelle recensioni che qui in questo spazietto, ma immaginate come sarebbe noioso il mondo senza cose inutili? Bisognerebbe dire solo cose fortemente inerenti al discorso senza divagare neanche un po' e senza poter fantasticare inutilmente su qualcosa!

Bene, tutto questo per dire che per la gioia di tutti continuerò a dire stupidaggini e cose inutili! Sì, lo so, vi starete chiedendo se l'ho scritta davvero io questa storia e in effetti persino io quando la rileggo a volte non mi riconosco nella mia infantilità. Che soffra di doppia personalità? A quanto pare c'è una me intelligente e colta e una me idiota e infantile...

A domenica prossima!

Any

   
 
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