-Dove vai?
-Via di qui.
-E dove?
-Via, non lo so.
-E dove "via"?
-Italia, Francia... da qualche parte.
-E che ci vai a fare?
-Non voglio morire qui.
-E che cambierebbe, dove morirai?
-Voglio un'opportunità.
-Che opportunità?
-Una vita migliore. Voglia dei soldi, una casa.
-E non ce l'avevi prima, una casa?
-Una catapecchia.
-Era una casa.
-Non capisci, non puoi capire. Voglio vivere in un bel posto, uno migliore.
-Per questo sei su questo trabicolo?
-Non è un trabicolo, è una barca.
-A me sembra un trabicolo sul punto di colare a picco.
-Ci hanno detto che è sicura...
-Non ne sei convinto nemmeno tu. Però fai il duro.
-Senti, io ci voglio credere, capisci? Quella è mia moglie, questi sono i miei figli. Io voglio crederci. Voglio credere che stiamo andando in un posto migliore.
-Perchè?
-Perchè so cos'è la miseria e non voglio che la vedano i miei figli.
-Sai cosa succederà, poi? Ti rimanderanno indietro.
-Non lo faranno. Ho attraversato il deserto, e attraverserò il mare. Non mi rimanderanno indietro.
-Va bene, non lo faranno. E poi? Non sai una parola di italiano, non hai uno studio, niente.
-C'è un mio zio.
-Certo, grande aiuto. E poi, che farai? Il muratore? Andrai a raccogliere pomodori?
-Voglio un lavoro.
-Non sarai mai uno di loro.
-Ci proverò.
-Sarai diverso, di seconda categoria.
-Non importa, voglio dare un futuro a questi bambini.
-La gente ti guarderà male. Vorrai passare la candeggina sulla tua pelle fino a renderla di un candore niveo.
-Non accadrà.
-Oh, sì, che accadrà. Sarai quello diverso. Lo spauracchio, come il babau per gli infanti. Sarai l'uomo del deserto, che viene dai bassifondi. Quello da sfruttare, quello che viene additato. Sei pronto?
-Voglio solo un futuro migliore.
-E allora dove vai? Perchè sali su quella carretta?
-Te l'ho detto, voglio un futuro.
-E lo cerchi nel mare?
-Lo cerco lontano.
-C'è il mare, di mezzo. Quanti di voi riposano nei suoi fondali oscuri?
-Non abbiamo più nulla da perdere.
-La vita.
-No, nemmeno quella.