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Autore: daisyNAKJM    18/07/2011    3 recensioni
Erano ormai passati due anni da quando le due ragazze si erano separate, decidendo di intraprendere strade diverse, città diverse, nessuna doveva far sapere nulla all'altra. Volevano dimenticarsi, dimenticarsi per sempre...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano ormai passati 3 anni da quando le due ragazze si erano separate, decidendo di intraprendere strade diverse, città diverse, nessuna doveva far sapere nulla all'altra. Volevano dimenticarsi, dimenticarsi per sempre.

Brittany decise di trasferirsi a LA, per una giovane ballerina come lei c'erano molte possibilità, doveva perfezionare la sua tecnica per poter ambire a ruoli di una certa importanza. Era determinata, sapeva che il ballo era la sua unica speranza e la sua ultima ancora di salvezza. Abitava in affitto in un piccolo appartamento, che usava solo per poche, pochissime ore al giorno, giusto il tempo di fare una doccia o massimo mangiare qualcosa al volo, tutto il resto del tempo era a lezione di ballo, si divideva tra l'insegnare ai bambini danza moderna, per guadagnare qualcosa per pagare l’affitto, e per pagaresi le iscrizioni alle master class di ballo con ballerini importanti, nelle quali era lei l'allieva, sapendo che un giorno sarebbe stata lei a tenere una di quelle lezioni come insegnante.
Doveva tenere la sua mente occupata, doveva farlo sempre, perchè appena abbassava la guardia, un ricordo prendeva spazio nella sua mente, nel suo cuore, nel suo intero corpo. Quel pensiero era Santana. Nonostante tutto non riusciva a dimenticarla.

Santana invece decise di spostarsi a New York, per una ragazza con il senso degli affari e molto dinamica come lei non sarebbe stato difficile trovare lavoro, difatti, con molta facilità trovò occupazione in un'agenzia immobiliare, nella quale era addetta alle vendite, doveva portare i clienti in giro per le varie case o appartamenti da lei in gestione e trattare con loro sul prezzo. Le riusciva molto bene, aveva una media di vendita più alta rispetto ai suoi colleghi, ma nonostante questo non si sentiva soddisfatta. Aveva un secondo impiego, a tempo perso, lavorava presso una casa editoriale, correggeva le varie bozze che arrivavano. Aveva una passione per la lettura, e questo in parte l'appagava, la trovava una cosa rilassante. Anche lei come l'amica Brittany abitava in un piccolo appartamento, che sfruttava solo per poco. Il resto del suo tempo lo preferiva passare a correggere le bozze in ufficio.
Non poteva permettersi di passare del tempo a casa, in quella casa che le portava alla mentre troppe cose, che la faceva pensare costantemente a quella sua amica, a quel suo amore, che mai avrebbe dimenticato.

C'è da dire che entrambe, in cuor loro, sapevano che prima o dopo non sarebbero riuscite a resistite l'una lontana dall'altra, però dovevano farlo. Non potevano vivere in quella piccola città dell'Ohio e morire lentamente, soffocate da quelle persone che le trattavano male. Ovviamente non si riferivano ai loro compagni del Glee club, ma al resto della scuola si, e anche le altre persone che vivevano in quella città. Nonostante fossero insieme, sapevano che quella non poteva essere chiamata vita.
Quindi per poter realizzare i loro desideri decisero di dividersi. La cosa però che Brittany non sapeva era che l'unico desiderio di Santana era quello di seguire lei, la sua unica ragione di vita. Ma decise di sacrificare il suo amore per lasciare che la bionda realizzasse il suo sogno senza impedimenti.

Era estate ormai, precisamente il 30 giugno, e le due ragazze erano immerse nei loro impegni, e mancavano pochi giorni per quella data, il 7 luglio, il giorno nel quale le loro vite si erano divise, erano quasi passati 3 anni, sembrava incredibile.

Il caso vuole che per motivi di manutenzione, la palestra nella quale Brittany teneva le lezione dovesse rimanere chiusa per 3 settimane, le prime 3 settimane di luglio, e che la mora, fosse premiata per il suo eccellente lavoro con altre 2 settimane di ferie, ovvero le prime 2 di luglio, che si aggiungevano alla sua settimana stabilita che stava ormai per terminare, ovvero l'ultima di giugno.

Inevitabilmente, le due furono costrette a passare del tempo nelle loro rispettive case, in quelle case che le riempivano di malinconia.
Brittany si ricordò d'aver letto che in quel periodo si teneva un corso di danza a New York, quindi decise di approfittarne e andare a imparare qualcosa di nuovo e visitare una città nuova. Prenotò il volo, e si diresse verso l'aeroporto.
Santana era sempre più disperata, passava le notti insonni, aveva qualcosa dentro di se che non riusciva più a controllare, sapeva che quello che aveva fatto per il bene dell'amata amica non era un bene per lei. Questa situazione la stava lentamente consumando.
L'ennesima notte passata sveglia la portò ad una decisione: andare a Los Angeles. E non per fare un viaggio di piacere, ma per andare da lei.
Come sapeva che Brittany era a Los Angeles? Semplice. Uno dei punti di partenza per una giovane aspirante a sfondare nel mondo del ballo è proprio quello. Non ci pensò ancora a lungo, prenotò il volo, prese la sua borsa ficcandoci dentro alcuni vestiti, un libro, il suo portafoglio e l'ipod, prese le chiavi della macchina, e lasciandosi la porta di casa richiudersi alle spalle salì in auto e andò all'aeroporto.

Santana non sapeva la reazione che avrebbe potuto avere Brittany nel vederla, ma preferì non pensarci, tirò fuori il suo libro, e seduta in sala d'attesa dell’aereoporto cominciò a leggere, cercando di calmarsi. Mancavano ancora alcune ore prima che il suo volo fosse annunciato.

Il problema era che probabilmente non si sarebbero mai incontrate.

Brittany era impegnata a frugare tra quella sua borsa di pelle marrone, che era così enorme per lei che ci si perdeva dentro, cercava il suo ipod, sentiva il bisogno di ascoltare una canzone, una canzone a lei molto cara.
"Eccolo!!"
Dichiarò con un tono pieno di soddisfazione dopo averlo finalmente trovato! Prese le cuffiette, le portò alle orecchie e cercò quella canzone tanto desiderata e cara. Le note cominciarono ad entrare dentro di lei, tanto che chiuse gli occhi e si lasciò trasportare. Mancavano poche ore anche per lei prima del volo .

Ormai erano arrivate le 15, e il volo per LA stava decollando. Santana, com'era successo a Brittany sentì la necessità di ascoltare quella stessa canzone. Dopo essersi sistemata nel suo posto sull'aereo, infilò le cuffiette, cliccò play, chiuse gli occhi e si lasciò pervadere da quelle parole:
"You and me
We used to be together
Everyday together always
I really feel
That I'm losing my best friend
I can't believe
This could be the end
It looks as though you're letting go
And if it's real
Well I don't want to know "

A quel punto le lacrime cominciarono a scendere sul viso della ragazza, sospirò, schiuse le labbra cominciò a mimare le parole che conosceva ormai a memoria:
"Don't speak
I know just what you're saying
So please stop explaining
Don't tell me cause it hurts
Don't speak
I know what you're thinking
I don't need your reasons
Don't tell me cause it hurts"


Nel frattempo ai passeggeri del volo per NY era stato comunicato che per delle motivazioni tecniche il volo sarebbe partito con qualche ora di ritardo, Brittany sbuffò, e rimase seduta su quelle sedie dell'aereoporto, nel suo ipod la canzone "Don't Speak" dei No Doubt era rimasta in loop per tutto il tempo, non riusciva mai ad averne abbastanza. In quel momento la canzone era arrivata nel suo punto preferito:
"Our memories
Well, they can be inviting
But some are altogether
Mighty frightening
As we die, both you and I
With my head in my hands
I sit and cry "


Per poi ripartire nuovamente nel ritornello, durante il quale solitamente lo cantava con lei, con la sua Santana. Ecco, non era riuscita a trattenere quel pensiero, se l'era lasciato scappare, come le lacrime che scendevano sul suo viso. Si fece forza, cercando di smettere di piangere, cercò nella sua borsa un fazzoletto, imbattendosi però in un pupazzetto, una bambolina a forma di diavoletto, che le aveva regalato la sua unica metà:
"Così potrai tenermi sempre con te"le disse la mora quando tempo fa glielo regalò "e così non perderai più le chiavi di casa!"

A Brittany mancava Santana, le mancava da morire, però anche volendola cercare non sapeva da dove cominciare, e non voleva mancare alla promessa che si erano fatte, ovvero quella di non incontrarsi più, anche se questo, alla bionda faceva male. Continuando a fissare quel pupazzetto, decise di prenderlo in mano, lo portò lentamente alla sue labbra e lo baciò teneramente.

Santana era finalmente arrivata a LA, mise in borsa il suo ipod, avendo ancora le parole di quella canzone in testa, insieme al forte desiderio di poter incontrare la sua amata amica. Però non sapeva da dove partire. Decise che l'unica soluzione era quella di chiamarla. Prese il cellulare in mano, e cominciò ad incamminarsi verso l'uscita dell'aeroporto.
Prima di uscire, si fermò, guardò il cellulare e decise di comporre quel numero, quello che sapeva a memoria, che sapeva comporre anche a occhi chiusi. Non sapeva ancora cosa dirle, e che reazione avrebbe suscitato quell’azione, però ormai la chiamata era partita. Stranamente nell'aeroporto c'era una strana quiete, ma questo poco importava alla ragazza, aveva il cuore che le stava per scoppiare, presa da tutte quelle emozioni che stava provando.
Improvvisamente udì una melodia che le sembrava familiare, ma non poteva essere possibile, sicuramente era solo una coincidenza. Si guardò in giro, e vide che c'erano delle persone che camminavano e altre sedute, che aspettavano i loro voli o magari le persone amate.
Tra quelle persone però fu colpita da una ragazza, girata di schiena. Era bionda, con una lunga treccia che le si adagiava sulla schiena, una treccia come quella che usava fare Brittany. Il suo cuore cominciò a battere sempre più forte. Vide che quella ragazza sembrava parecchio indaffarata a cercare qualcosa nella sua borsa, e allo stesso tempo voleva togliersi l'ipod di dosso. Era una scena buffa, ma che nel cuore della mora accese qualcosa. Le sembrava veramente troppo familiare come scena.
Nel frattempo il suo telefono continuava a squillare, ma sapeva che era normale, a Brittany servivano parecchi minuti per trovare il cellulare.
Ad un tratto la mora sentì quella bionda ragazza seduta esordire con:
"FINALMENTE!! Quanto odio questo coso! E odio anche te borsaccia!!"

Santana cominciò a tremare. Com'era possibile? Come poteva essere possibile che quella bionda che l'aveva colpita, fosse lei, la sua Brittany?
"Pronto? Ei?? C'è qualcuno?? Chi è??!!"

Santana sentì quelle parole attraverso il telefono, ma le vide pronunciare davanti a sè.
Chiuse la chiamata, lasciò scivolare il cellulare nella borsa e a passo deciso cominciò ad incamminarsi verso la bionda, che nel frattempo si stava chiedendo chi l'avesse chiamata, non trovando risposta. Quegli aggeggi tecnologici lei non li capiva proprio.

Santana piangeva, non le sembrava reale, dopo quasi 3 anni, il suo unico amore era davanti a lei. Arrivò vicino a Brittany, che non si era accorta di nulla, e allungò la sua mano, senza esitare e senza pensare alle conseguenze, sino a portarla sulla spalla della bionda. Brittany guardò quella mano non capacitandosi se fosse vera, una strana sensazione di calore cominciò a pervadere il suo viso.
Alzo la testa lentamente e si trovò davanti a lei Santana, la sua Santana con la testa china verso il pavimento, che aveva macchiato qua e la di nero, quel nero del suo trucco sciolto dalle lacrime. Brittany non ci pensò due volte, afferrò con decisione la mano della mora, si alzò, scostò le sedie e si spinse tra le braccia Santana.
La tenne stretta a lei, decisa a non volerla lasciarla andare via dalla sua vita mai più.
Il pianto della mora si fece sempre più insistente, e cominciò a tremare.
Anche il volto della bionda era segnato dalle lacrime.
Non potevano crederci. Santana prese forza, alzò la testa e guardando Brittany negli occhi e con la voce spezzata dalle lacrime disse:
"Non voglio più vivere senza di te, non posso, non ci riesco. Tu sei la mia vita, sei tutto quello che di più caro ho al mondo, io ti amo, e lo farò per sempre."

Brittany non proferì parola, ma prese tra le mani il volto pieno di lacrime della sua amata donna, asciugò un pò il suo volto con i pollici, sorridendole dolcemente e poi la baciò. Era la prima volta che questo accadeva in pubblico, ma qui non dovevano preoccuparsi, qui non erano a Lima, nessuno le conosceva e nessuno le giudicava. Santana passò una mano tra i capelli di Brittany. La bionda, lasciò la sua mano scivolare delicatamente dal viso della mora, per poi farla scorrere per la schiena, e la cinse ancora una volta verso se.
Il loro era un bacio pieno di passione, un bacio desiderato da tanto, troppo tempo.
Entrambe continuarono a piangere prese dalle troppe emozioni, fino a quando Brittany a malincuore si staccò da quelle labbra che aveva per tanto tempo voluto avere solo sue e avvicinandosi all’orecchio dell’amata sussurrò:
"Voglio stare con te, io voglio te. Per tutta la vita. Ti amo San."

E dopo aver finalmente detto quello che provava a Santana, si lasciò completamente abbandonare tra le sue braccia, che dopo aver sentito quelle parole che ormai credeva di non sentirsele più dire, fece scorrere le sue mani, le sue braccia attorno alla bionda.
La portò totalmente addosso a sé, sembrava quasi che i loro corpi si stessero fondendo, per diventare finalmente quello che sono sempre state. Un’unica e indissolubile anima.
  
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