Ciao a tutti gli
Echelon! Brothers and Sisters! Ho
scritto questo testo per
documentare il concerto del 18 Giugno,a Roma. Io c’ero e
tutto ciò che ho
scritto è assolutamente reale. Mi prenderete per scema
forse,ma sappiate che se
l’ho scritto l’ho fatto solo per poter ricordare
con voi quell’incredibile
esperienza che mi ha devastata dentro. Spero sia di vostro gradimento!!
Kussen,Alice…
BUONA
LETTURA! O MEGLIO,BUON RICORDO!!....xD
18th
June 2011,Rome
Ricordo
ancora quel
giorno nei minimi particolari. Ormai è già
passato un mese,ed ancora non riesco
a capacitarmi del fatto che io c’ero. Mi ricordo ancora come
mi addormentai la
sera prima,pensando a Loro che stavano suonando a Milano,sperando che
tutto andasse
bene. Sinceramente non riuscivo a prendere sonno,era più
forte di me,
l’emozione mi impediva di dormire. Poi,chissà come
e quando,riuscii ad
abbandonarmi al nulla. Quella notte non sognai,o forse non me ne resi
conto,dato che il mio vero sogno si sarebbe avverato il giorno
successivo. Al
risveglio non pensavo a niente,non ne ero capace,non in quel momento.
L’emozione della sera precedente mi aveva improvvisamente
abbandonata,lasciando
spazio all’incredulità. Se non fosse stato per i
biglietti,avrei pensato che
era solo il frutto della mia immaginazione che mi giocava brutti
scherzi. Ero
ostile,dovevo essere là e vederli suonare per crederci
davvero. Quella mattina
dovevo anche affrontare l’ultimo esame scritto di terza
media. Speravo che
almeno quello mi distraesse dall’ansia che mi stava assalendo
pian piano,ma non
fu così. Arrivai a scuola esagitata, tartassando i miei
compagni di
classe,soprattutto la mia migliore amica,ripetendo allo sfinimento che
di lì a
qualche ora li avrei finalmente visti. Feci quel benedetto esame di
francese
alla tira via,senza perderci troppo tempo,se avessi sbagliato non mi
interessava,non era quello il mio pensiero principale quel giorno. Una
volta
che ebbi finito consegnai,dirigendomi quasi di corsa fuori,impaziente
di partire
per Roma,anche se sapevo che avrei dovuto aspettare dopo pranzo. Mentre
aspettavo che mi venissero a prendere a scuola,andai a vedere delle
ragazze
fare un concorso internazionale di ginnastica ritmica,nella palestra
vicina.
Nemmeno quello mi distrasse,nonostante ammirassi la loro bravura.
Poi,mia mamma
arrivò,e tornammo a casa. Preparai in fretta e furia una
borsa anche per poter
passare la notte in albergo. Dopo io e il mio papà mangiammo
un piatto di pasta
al pomodoro,e partimmo. Abitando vicino Lucca il viaggio
durò parecchio,
costringendoci a fermarci una volta in Autogrill. Quando eravamo a
Roma,passammo con la macchina dall’Ippodromo,e la fila che
vidi mi mise in
agitazione. Poi giungemmo all’Hotel delle Capannelle,dove
depositammo le borse.
Una volta pronti andammo a piedi all’Ippodromo. Il tragitto
fu breve ma,per me
personalmente, fu anche carico di tensione. Quando arrivammo a
destinazione,intorno alle cinque e mezzo, trovammo un posto nella lunga
fila
che si estendeva fino a dietro l’Ippodromo,mentre altre
persone continuavano ad
arrivare,postandosi dietro di noi. I cancelli furono aperti con un
ritardo di
mezz’ora,e dopo le sei cominciavamo a muoverci verso
l’entrata. Io riuscii ad
entrare dopo quasi due ore di fila,ovvero verso le sette e mezzo,ma fui
fortunata rispetto ad altri. Poco più in là
dell’entrata c’era un cartellone
centrale con su scritto “Rock in Roma”,che faceva
da seconda entrata. Al lato
sinistro c’era un immagine ingrandita di Slash,l’ex
chitarrista dei Guns
N’Roses. Mentre sul fianco destro c’era un
cartellone con l’immagine dei
musicisti che si sarebbero esibiti al festival. A rappresentare i Mars
c’era
solo Jared Leto,e sinceramente,la cosa mi diede un po’
noia,ma non gli diedi
peso. Entrammo e ai nostri lati si susseguivano i
“poster” dei musicisti. Tra i
primi ce n’era uno con Jared,e ammetto che mi fermai a fare
una foto lì vicino.
E non fui l’unica. Poi giungemmo nel luogo del concerto,dopo
essersi fermati a
prendere da bere al bar interno. Mi uscì subito un sospiro
di stupore,causato
dalla vicinanza dal palco. Io e mio babbo ci avvicinammo
cautamente,posizionandoci principalmente al centro,poi riuscimmo ad
avanzare
dell’altro,arrivando ad una buona distanza,forse ero nella
sesta o settima
fila. Scambiai due chiacchiere con un'altra ragazza accanto a me,poi
cominciò
il primo gruppo si supporto. Era italiano,si chiamavano “Hey!
Hey! Radio!” e
non erano male,anche se non mi colpirono particolarmente. Una volta che
ebbero
finito salirono sul palco i “CB7”,americani.
Quest’ultimi mi piacquero di più,
sapevano farci sul palco,o almeno così
mi sembrava. Ammiravo soprattutto la ragazza,che poi ho scoperto
chiamarsi
Chelsea,suonava il basso,la batteria,le tastiere. Insomma,sapeva
suonare quasi
tutto! Quando anche loro ebbero finito rimisero la musica in
sottofondo.
Passarono i minuti,alle nove e mezzo circa il telo che ricopriva la
Triad cadde
ed io cominciai a fremere,non vedevo l’ora di poterli
ascoltare a pochi metri
da me. Dovevano cominciare un quarto alle dieci,ma l’orario
non fu
rispettato,poi ho scoperto che hanno ritardato a causa di alcuni
problemi
respiratori del cantante. Ogni qualvolta che una canzone di base
finiva,noi
cominciavamo a fare il coro,che,speravamo,avrebbe preceduto la Loro
entrata sul
palco. Ma fallimmo parecchie volte. Poi,quando meno ce lo aspettavamo,
il suono
della batteria si innalzò nell’aria circostante.
Le note di Escape echeggiavano
intorno a noi. Stavo cominciando a fare un video con il
cellulare,quando la mia
migliore amica mi chiamò. Sbuffai divertita dal suo solito
tempismo e
risposi,nonostante non riuscissi a capire quello che mi diceva,fatto
sta che le
feci ascoltare la prima canzone,poi lei riattaccò.
Così potei tornare a
concentrarmi sulla musica. Quando partì anche la voce di
Jared mi vennero i
brividi,tutte quelle emozioni insieme le avevo provato solo due volta
in tutta
la mia vita. Poi toccò a noi,che urlammo con tutto il fiato
che avevamo in gola
“This is War”,avevo sempre sognato farlo e
lì l’adrenalina si impossessò di me.
Jared,nonostante cantasse poco,si vedeva che dava il massimo di
sé,sforzandosi
pur di non deluderci. Shannon e Tomo erano semplicemente fantastici ed
impeccabili. Loro e gli altri musicisti davano una carica di energia
immensa su
quel palco. Le canzoni si susseguirono una dopo l’altra.
“A Beautiful Lie” ,
dove cominciarono a fare sul serio.
“Attack”,canzone della quale sono
innamorata,come tutte d’altronde. “Search and
Destroy”,durante la quale Jared
ci ha chiesto di aiutarlo a cantare,e mentre parlava è
passato un aeroplano,guadagnandosi
l’odio da parte nostra e dalla band. “This is
War”,credo che sia stata una
delle canzoni rappresentative del concerto, così come di
tutto il tour. E
subito dopo “100 Suns”,canzone che mi ha fatto
riflettere molte volte,ma mai
come al concerto. “Vox Populi”,non ci sono parole
per descrivere come mi
sentivo durante quella canzone. L’assolo di chitarra di
Shannon in “L490”. E dopo,le
quattro canzoni che ha fatto Jared in acustica:
“Hurricane” , “Alibi”,
“Night
of the Hunter” , “The Kill”.
Quest’ultima…la canzone che me li ha fatti
conoscere,quella canzone che ha cominciato a farmi innamorare della
Loro
Musica. Poterla cantare con gli altri Echelon e con la band in persona
è stata
un emozione unica. Dopo le versioni acustiche è stata la
volta di “Closer to
the Ede”,una delle canzoni che più amo. La
penultima canzone,dove il ritornello
veniva cantanto da Antoine Becks,il cantante dei CB7.
Durante quella canzone gridavo a squarciagola
“No! No! No! No! I will never forget!”
sorridendo,perché quelle parole
rappresentavano proprio la realtà. Io non
dimenticherò mai quella sera. Alla
fine è toccato a “Kings and Queens”,solo
a ripensarci mi viene la pelle d’oca,
non esistono ancora parole per poter descrivere le emozioni che sono
riusciti a
trasmettermi. Poi la musica è cessata,le luci si sono
spente,e loro sono scesi
dal palco, quel momento è stato doloroso come una
pugnalata,forse di più. Sono
rimasta ferma per qualche minuto,poi mi sono girata verso il mio babbo
e gli ho
sorriso. È stata una serata indimenticabile e unica.
Poi,nell’uscire,mi sono
fermata a comprare un ricordo del concerto,purtroppo,mi sono dovuta
accontentare solo del poster ufficiale,dato che ci eravamo dimenticati
in
albergo il portafoglio e avevamo dietro solo dieci euro. Lì
c’erano il cantante
e il chitarrista dei CB7 che facevano autografi e foto,quando li ho
visti sono
rimasta sorpresa nel vederli così disponibili e a loro agio.
Con mia sfortuna,io,non
sono riuscita ad avere né la foto né
l’autografo. Ma pazienza! Ogni momento
vissuto là continuerà a vivere nel mio
cuore,nella mia mente,nella mia anima.
Perché i sentimenti che mi hanno suscitato,a partire dalla
fila sotto il sole
cocente all’ultima canzone, sono indelebili e incancellabili.
Niente e nessuno
potrà mai privarmene. E pensare che è
già passato un mese mi fa stare male.
Quante volte ho pianto rivedendo i video di quel sabato? Ho perso
davvero il
conto,so solo che ho pianto tante volte,forse troppe.
Uno dei miei sogni si è realizzato,e questo
grazie a Loro,i 30 Seconds To Mars,che con la loro musica mi hanno
fatto
ridere,piangere e sognare. Grazie! E…alla prossima!
A
questo punto ci tengo a fare dei ringraziamenti
importanti:
-Grazie
ai miei genitori,che hanno reso possibile
questa fantastica esperienza e che mi hanno sopportato ogni qualvolta
parlassi
di Loro (qui ringrazio anche la mia migliore amica Ilaria,ti adoro!) e
tutte le
volte che cercavo di convincerli per farmi portare al concerto.
-Grazie
a mia mamma
che è riuscita a convincere mio babbo a
portarmi là,per permettermi di
vivere il mio sogno. I love you!
-Grazie
al mio babbo,che ha avuto il coraggio (perché
con me ce ne vuole molto) di portarmi al concerto,e lo ha fatto solo
per me,per
vedermi felice. Ti voglio bene!
-Grazie
a voi Echelon che eravate presenti,e
che,senza saperlo,avete fatto parte del mio sogno!
-Grazie
a Voi,30 Seconds To Mars,per essere riusciti
a farmi vivere alcuni dei momenti più belli di tutta la mia
vita. Grazie alla
Vostra Musica! I will never forget you! One day maybe
we’ll meet again!