Ad
Alessia, che ama i Toxic
Twins in an elevator.
‘cause I’m
the one that jaded you.
L’uomo
si svegliò di soprassalto, il respiro pesante e gli occhi spalancati.
Ancora lui.
Era
tornato, se lo sentiva.
Scalciò
con foga il lenzuolo e posò un piede dopo l’altro sul pavimento,
il passo molle ed incerto di chi non sa se vuole veramente vedere ciò
che c’è dietro la porta.
Incespicò
nelle
magliette sparse in giro, andando a sbattere contro il comodino scassato,
imprecò
a
denti stretti e strinse gli occhi per sentire di meno la fitta al piede,
insultò
un
Dio che non c’era, quando scoprì di essere da solo.
Fu
in quel momento, mormorando l’ultima bestemmia, che
ricordò.
-Io…
Io credo che me ne andrò.-
Semplice.
Breve. Indolore.
Come
una sniffata, e Joe era la sniffata più bella di questo mondo,
ne
era certo.
Il
flash rimbalzava ancora tra le sue pupille,
pallina
di flipper impazzita, schizzandogli quel poco di cervello che non si era ancora
fottuto.
-Mister Tyler, che ne pensa della
partenza del signor Perry?-
Lui,
l’animale da palco, per una frazione di secondo aveva assunto il tipico
sguardo dei ricci d’autostrada, quello di quando si accorgono dei fanali
della macchina che sta per schiantarglisi contro, e
aveva borbottato qualcosa riguardo le “scelte personali”,
ritrovandosi in lacrime dopo nemmeno dieci secondi, incapace di capire come
avesse fatto a finire così.
-VAFFANCULO,
JOE! SEI SOLO UN COGLIONE-
Urlò
sul poggiolo, con tutto il fiato che aveva nei polmoni,
la
voce che si disperdeva tra i grattacieli e le scie degli aerei che parevano
meteore.
Strinse
il corrimano in metallo, le nocche sbiancate e il fiato corto, e
scivolò,
per terra.
Scivolò,
tra la merda e tutto quanto, tra le ceneri degli Aerosmith
e un’amicizia buttata giù per il cesso, mentre poteva giurare di
aver visto un paio di occhi scuri,
fottutissimi
occhi scuri, fissarlo senza pietà, in mezzo a tutto quel buio.
Abbozzò
un sorriso stanco, prima di abbassare le palpebre.
Ma
quanto erano belli, quegli occhi.
Dream
On.
Sono nuova del fandom, e scrivo questa cosuccia per una mia amica, che ha
scongiurato in ginocchio tutte noi di un certo gruppo, affinché qualcuno
le desse nuove righe di cui potersi sfamare LOL.
È venuta
fuori questa stronzata, ambientata nel 1979, quando Joe aveva dichiarato di
andarsene dagli Aerosmith e Steven si è messo
veramente a piangere durante un’intervista.
Ode all’amicizia?
Accenni di slash? Vedeteci quel che vi pare, Alessia ci
vedrà quel che vuole vederci, e credo proprio che fareste bene ad
imitarla (;
Il titolo è
tratto da Jaded, una delle mie canzoni preferite in
assoluto, e direi che ci sta abbastanza a pennello.
Ah, non badate per
le parole buttate frequentemente a capo; nuova tecnica stilistica, una
scopiazzatura da Ungaretti, per capirci :’D
Spero di non farvi
troppo schifo, e che Dio Alessia mi perdoni per questo scempio.
Dazed;