[Storia partecipante alla “My IPod Challenge” indetta da Immortal Bliss sul Forum di EFP]

N.d.A: Prima Song-Fic che scrivo. Non so se si possa definire così. La canzone da cui ho preso spunto è A Beautiful Lie dei 30 Seconds To Mars. Le parti in grassetto-corsivo sono parti tradotte della canzone.

A Beautiful Lie .

Naruto è disteso sul suo letto, non riesce a prendere sonno, ed intanto guarda fuori dalla sua finestra la grande luna piena che si staglia nel cielo buio e privo di nuvole.

Naruto pensa alla sua vita. Alla gente del Villaggio che ora lo ritengono “L’eroe di Konoha”, ai suoi amici, ai suoi progressi. Ma i pensieri tornano sempre più al passato. Pensa tutte le sofferenze che in passato aveva dovuto sopportare; a tutto l’odio che gli veniva rivolto ogni volta che le persone del Villaggio gli passavano di fianco. Alla sua solitudine.

<< Vuoi essere diverso? >>

Una voce profonda gli si insinua nelle orecchie. Il biondino chiude gli occhi un istante per poi riaprirli immediatamente.

Non si trova più nella sua piccola camera, bensì in un luogo infinito. Davanti a lui c’è un enorme cancello, le cui porte sono bloccate da un sigillo. Dietro al cancello sa benissimo cosa si nasconde, nell’ombra.

Il Demone che risiede nel suo corpo, la Volpe a nove code.

<< Cosa vuoi ora? Demone? >> chiede Naruto con voce ferma.

<< Rispondi alla mia domanda. >> dice la Volpe lentamente.

<< Vorrei non averti mai avuto dentro di me. Per colpa tua sono sempre stato visto come un mostro. Le loro parole taglienti mi facevano male. Ora invece, ho salvato il Villaggio e loro mi accettano. >>

La Volpe si avvicina di più al cancello. Riesce a vederlo distintamente il piccolo ragazzo biondo. Ha un’aria determinata.

<< È una bella bugia. Una bella bugia in cui credere. >> risponde il demone << Non credo che tu abbia ragione, Naruto. Senza di me… saresti stato davvero solo. >>

Naruto fissa gli occhi infuocati della Volpe, il suo ghigno divertito.

<< Tu non avresti avuto nessuno. Né genitori, né amici. Solo io sono stata sempre al tuo fianco. Ogni singolo momento. >>

<< È tempo di dimenticare il passato. >> le rispose Naruto. << Non mi interessa più cosa ho dovuto sopportare… ora so che ho amici che mi vogliono bene. Ed anche se non avrò mai genitori, ho già una famiglia… il maestro Iruka, il maestro Kakashi, Sakura, Sasuke… loro sono la mia famiglia. >>

<< Allora guarda, moccioso. >> la voce del demone è profonda.

Un lampo abbagliante acceca il giovane ninja, che si protegge portandosi le braccia a coprire il viso. Quando la luce sembra diminuire d’intensità, Naruto rimane immobile ad osservare la scena.

“ Tutti mi stanno guardando, c’è tutta la gente del Villaggio. Man mano che il tempo passa mi salutano e spariscono. Una disperazione calma si sta espandendo.”

<< Non andate via! >> urla Naruto, ma nessuno sembra ascoltarlo. << Non lasciatemi da solo ancora una volta. >> le gambe cedono e si ritrova in ginocchio. Calde lacrime gli scorrono copiose sul viso, terminando la loro discesa quando atterrano su un terreno arido.

<< Questo è solo un gioco. >> una voce squillante arriva alle orecchie del giovane. Si volta si scatto per capire di chi sia la voce, quando lo vede. Un bambino di otto anni, dalla capigliatura bionda e spettinata e dai grandi occhi azzurri. Sul suo volto è stampato un grande sorriso, mentre si avvicina a Naruto tendendogli una mano.

<< Questa è tutta un’ illusione creata dalla Volpe. Un suo gioco per divertirsi. Non ti lascerà nessuno, ne sono certo. Non lasciarti abbattere dai suoi discorsi, lei avrà sempre torto. Lo so bene, io. >> dice il piccolo tutto d’un fiato.

Naruto osserva il bambino. La somiglianza con lui è incredibile.

<< Sono sempre stato solo, sai. Ma ho continuato a credere che prima o poi qualcuno sarà al mio fianco. Crescendo sarò il più forte ninja che sia mai esistito e diventerò Hokage. Io credo in me.>>

<< Sicuramente tutto quello che hai detto sarà vero. Avrai molti amici al tuo fianco. Non sarai più solo. >>

“ Devo ricordare che questo è solo un gioco.”

Naruto stringe la mano del piccolo, mentre una nuova luce gli impedisce di vedere.

Si alza di scatto dal letto. Le prime luci dell’alba entrano dalla finestra.

<< Era un sogno. >> si dice sospirando.