Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Melisanna    21/07/2011    1 recensioni
Durante la notte, le menzogne del giorno cadono. Ma la verità non si può accettare.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Una luce anoressica filtra tra le ante. Forse, se le chiudesse,  si addormenterebbe.  Lo lega al letto una stanchezza torpida che non porta il sonno. Rimangono sveglissime l'anima e la mente.

Dorme, lei, accanto; respira placida,come bambina incolpevole dei suoi atti. Ne sente egli il peso e il sonno non viene.

Lei dorme, un respiro dietro l'altro, ed egli, sveglio, guarda una lama di luce pallida, notturna trafiggere il soffitto.  L'insonnia apre la gabbia dei ricordi. Sono un dolore, dentro al petto, in fondo alla gola, soffocante. Strizza gli occhi, morde le labbra.

Ma s'agitano, uccelli impazziti, sfuggono alle maglie della rete tessuta nel giorno nella debolezza della notte. Di nuovo la vede, di nuovo la sente, mormorare le parole, agire gli atti, di cui non sente il peso.

 Non ti preoccupare, siamo soli, non c'è fretta, ancora un bacio. Dammi un bacio, sono stata bene.

Lei dorme ed egli la guarda. Tremante, elettrica luce, le acquarella le labbra, il mento rotondo, il collo.  La carotide palpita,  ritmo innocente. E' incolpevole, pallida, dormiente.

Ti amo, amo solo te lo sai. Ti amo da prima, ti amo da sempre. Non andare via, di cosa hai paura? Non torna non può tornare e anche se tornasse?

Egli è sveglio e sente il peso degli atti di lei. Lei che dorme, senza colpa. Non è sua la colpa, come potrebbe essere colpevole? Il suo respiro è così lieve.

E' dell'amore, la colpa. Se non l'amasse, potrebbe dormire, non guarderebbe il soffitto e la luce e le labbra di lei e il suo mento rotondo e il suo collo.

Se non l'amasse, uccelli impazziti non s'agiterebbero nella sua anima, ferendosi le ali e i capi delicati.

Se non l'amasse se ne sarebbe andato. Invece è insonne, nello stesso letto e la guarda dormire. Si è sempre chiesto come qualcuno possa. Ora capisce. Sarebbe facile, non c'è soluzione al dolore.

Lei dorme, respira lieve ed ha collo fragile e sottile. Basterebbe un momento. Spalancherebbe gli occhi e le labbra, non avrebbe  la forza di dibattersi. Basterebbe un momento e il respiro cesserebbe. Dormirebbe, per sempre.  

Poggia le mani, su quella pelle sempre fredda più della sua, presto fredda e basta. Sente il respiro nelle mani, il suo si blocca.

Le tremano le palpebre.  Sorride, che c'è?

Niente. La violenza abortita si trasforma in carezza.

In fondo, al dolore, non c'è soluzione.

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Melisanna