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Autore: nalu    22/07/2011    3 recensioni
Storia partecipante al concorso "One shot dell'Estate!"
Allora.... in questa storia ci sono Bella, Jake e un nuovo piccolo personaggio!... Il tutto condito con una dose di spiaggia e mare!
Tratto dal capitolo:
"Il suo mondo gravitava da tempo intorno al Sole; il Sole dava vita allo specchio nero del corpo che era cucito a quello della bambina."
Buona lettura! :D
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Jacob
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Perenne Estate



Una piccola mano paffuta stava scavando nella sabbia- una manina rosea in carne, piccola e raffinata, che con determinazione cercava di creare una fossa e allo stesso tempo di innalzare un muro intorno ad essa, per non far entrare l’acqua marina.

Tutti i suoi sforzi erano inutili.

La schiuma del mare-portata dal susseguirsi delle onde- con forza abbatteva il muro di sabbia, fatto con tanto sforzo: e il mare diventava un lago, un piccolo lago salato, in una conca fatta di miriadi di granelli-piccoli, piccolissimi..

La madre guardava con amore gli sforzi della figlioletta, stando sempre un passo dietro di lei, in modo da tenerla sempre d’occhio.

Era un’ombra –riflesso distorto del corpo-; era l’ombra della piccina, sempre presente.

Ma questo grazie al sole: esso era una costante.

Il suo mondo gravitava da tempo intorno al Sole; il Sole dava vita allo specchio nero del corpo che era cucito a quello della bambina.

Ma cucito in maniera indissolubile – non come Peter Pan; la sua ombra probabilmente non era rammendata bene; ha portato infatti il ragazzo-sempre-bambino a cercarla e a riattaccarla ai suoi piedi-, la sua non poteva mai staccarsi, sarebbe sempre stata parte di lei, invecchiando in maniera proporzionale alla crescita della sua piccola.

Erano tre entità che non potevano staccarsi, legati degli eventi del tempo.

L’infante. L’ombra. Il Sole.

La figlia. La mamma. Il padre.

Sarah. Bella. Jacob.

Una famiglia.

Questo riempiva il cuore di Bella di gioia.

Il semplice termine “famiglia” racchiudeva così tanti significati da farle girare la testa.

E non riteneva l’ombra una cosa insignificante: era un’immagine che poteva rispecchiarla.

Poteva diventare tutt’un tratto grande e lunga – se le toccavano in qualsiasi modo i suoi affetti – e allo stesso tempo poteva diventare piccola piccola da nascondersi agli occhi degli altri – o da chi non sapeva vedere, osservare-; esisteva in rapporto al suo Sole - non poteva nemmeno immaginare di vivere senza di lui, senza Jake-, e in seguito alla sua Sarah – che era stata la ciliegina su una torta già squisita e bellissima.

Quella mattina erano stati svegliati da Sarah che aveva cominciato a saltare sul loro letto e ad urlare a squarciagola << Mare! Mare! Mare! >>

Jake aveva sbuffato e aveva ficcato la testa sotto il cuscino, irritato, e sicuramente cercava di capire come in uno scricciolo di appena 3 anni potesse raccogliersi tutta quell'energia e , per di più, di prima mattina.

Bella aveva chiamato a sé la piccola, e l'aveva stretta tra le braccia, accarezzandole i corti capelli neri.

<< È colpa tua, Jake. Lo sai >> aveva detto al marito che con ostinazione restava zitto.

<< Se ieri non le avessi fatto vedere quelle foto, non le sarebbe venuta la voglia di vedere il mare >> aveva continuato con una punta d'accusa -ma così piccola che quasi era inesistente.

La bimba, alla parola “mare”, aveva alzato gli occhi color del cioccolato verso la madre. << Mi porti al mare, vero? >> aveva detto con una vocina piccola piccola da sciogliere il cuore.

Bella le aveva sorriso e le aveva detto. << Certo che si, amore. Vero papà? >> e aveva guardato Jacob – che finalmente aveva tolto la sua testa da sotto quell'ammasso di piume compatte- .

Lui le aveva sorriso alle spalle della figlia, la quale stava facendo in quel momento la medesima cosa: avevano lo stesso -identico- sorriso; bello, contagioso e irresitibile.

Ecco perchè la piccola famigliola si trovava alla Push, in una giornata di luglio (dove in qualsiasi altro nazione o paese ci sarebbe stato il sole, ma no, non lì): a causa di un altrettanto piccolo componente di essa, che aveva fatto i capricci.

<< Sarah, vieni qui >> disse Bella alla figlia, ancora intenta a giocare con la sabbia.

La piccola non se lo fece ripetere due volte e subito corse verso la madre, con un'aria interrogativa sul viso.

Fu il padre, che fino a quel momento era stato in silenzio, accontentandosi di fare la sua piccola parte,stringendo la vita di sua moglie -gesto che esprimeva un amore profondo – e appoggiandole la testa su una spalla, a rispondere alla silenziosa domanda della figlia. << Andiamo a fare una passeggiata, ti va? >>

La bambina si illuminò in un sorriso, che contagiò anche i suoi genitori; strofinò le sue piccole mani sulla gonna di jeans che portava -con l'intenzione di ripulirle per bene dai granelli di sabbia- e poi ne tese una verso la mamma e una verso il papà, che prontamente gliela strinsero.

Si incamminarono lentamente sulla baia, lasciandosi bagnare volutamente i piedi dall'acqua che arrivava dal mare.

Tutto era silenzioso: c'era solo lo sciabordio del mare, piccoli rumori di passi, e versi di gabbiani in lontananza.

Ad un certo punto si udì uno sbadiglio – un suono umile e basso, ma che destò subito l'attenzione di due persone- : era la piccola bimba, stanca dopo aver giocato tutto il pomeriggio con nuove scoperte.

<< Hai sonno piccolina? >> le domandò Bella.

Sarah si stropicciò gli occhi con le mani -assumendo un espressione ancora più tenera e indifesa- e annuì.

<< Va bene, tesoro. Adesso ce ne andiamo >> le disse ancora la donna.

Fece per avviarsi ma Jake le poggiò una mano sul braccio. << No aspetta. Restiamo un altro po'. La tengo io in braccio, non ti preoccupare >> e detto questo si abbassò verso la piccola e la alzò da terra;lei si accoccolò tra le sue braccia e dopo poco secondi si addormentò – l'aria da angioletto dipinta perfettamente sul suo viso.

<< Dai Bells, camminiamo un po'. Devo trovare una cosa. >>

<< Cosa? >>

<< Non riesci ad immaginarlo? >> rispose lui ammiccando.

<<....Ah si! Il nostro tronco! Davvero credi che ci sia dopo tutto questo tempo? >> disse lei sorpresa e felice.

<< Scopriamolo >> si avviò sulla sabbia. << E cerca di non cadere: ho entrambe le braccia impegnate e non potrei salvarti >> le sorrise radioso.

Lei arrossì e sbuffò. << Sono cresciuta ormai >>

<< Dillo al tuo senso dell'equilibrio! >> disse ironico.

Lei, offesa, gli diede una piccola spinta.

Lui rise e disse: << Bells, dovrei forse ricordarti che sono più forte di te e che non basta una tua “carezza” per stendermi? >>

<< Quella non doveva essere una carezza >> bofonchiò.

<< Vieni qui >> si avvicinò a sua moglie e le posò un bacio sulla fronte. << La mia piccola fragile umana. >> le disse e la guardò negli occhi con un'intensità tale da riuscire a scavare nel profondo.

Bella sentì accelerare i battiti del suo cuore; li sentiva rimbombare nel petto con una forza tale da stordirla.

La guardava sempre in quel modo; e si chiedeva se mai avesse smesso di fargli quell'effetto: accidenti, sembrava un adolescente alla sua prima cotta!

Intanto lui aveva distolto lo sguardo per rivolgerlo altrove; Bella seguì la direzione dei suoi occhi e si trovò d'innanzi ad un tronco.

Il loro tronco!

<< Jake... >> la sua voce era sopraffatta dall'emozione.

<< Lo so. >> disse solamente.

Infine si sedettero su di esso.

Il tronco sembrava sussurrare tutte le volte che erano stati seduti lì, come compagnia solo i loro respiri e le loro voci.

Tanti ricordi tornarono a galla: vecchie sensazioni, lontani sensi di colpa fecero capolino alla mente di entrambi.

Fu Bella a rompere il silenzio. << Un giorno racconteremo tutto a Sarah >> entrambi guardarono per un attimo la piccola dormire tra le braccia di Jake, ignara di tutto << del nostro incontro, della nostra amicizia... >>

<< Del succhiasangue >> interruppe Jake.

Bella sospirò. << Sì anche di Edward; ma soprattutto le racconteremo del nostro amore, che è stato più forte di tutto; le dirò di come tu sia stato una salvezza per me, di come la tua perseveranza abbia alla fine avuto i suoi frutti, e di come -non importava se ci fosse la pioggia o no, se il cielo fosse ricoperto di nuvole o il contrario-...di come tu rappresentassi per me una perenne estate. Perchè nulla potevano le gocce di pioggia o il semplice mal tempo contro il mio Sole, contro i miei raggi che erano sempre pronti a splendere per me e a portare un po' di luce nel mio cuore. E non mi importa se oggi non sia una bella giornata: te l'ho detto Jake, per me è sempre estate con te al mio fianco >>.

Gli occhi di lei erano lucidi.

Jake si sentì travolto da quelle parole, come una cascata che cade sulle rocce: fu un duro impatto ma imprevedibile. E meravigliosamente incredibile.

<< È per te – e anche per questo mostriciattolo che dorme tra le mie braccia – che non smetto di splendere, mia piccola Bells. Ma sei tu che dai vita a tutto >> le disse lui, dolcemente.

Si guardarono.

Pece nel cioccolato.

Fusi in un'unica cosa.

<< No, io sono un' ombra Jake. Io sono una tua conseguenza. >> disse sorridendo.

<< Tu sei...cosa? >> disse Jake, stupito.

<< Niente di importante >> e cercò di liquidare la faccenda con un vago cenno della mano.

<< No, cara mogliettina mia, adesso mi spieghi esattamente cosa volevi dire >>

<< No, mio caro maritino, non lo spiegherò affatto >>

<< E dai Bells >>

<< No >>

<< Si >>

<< Ho detto no >>

<< Dai...>>.

 

Continuarono a scherzare così per un po'.

Poi, esaurite le chiacchiere, Bella trovò un po' di spazio sulla spalla di Jake, e appoggiò la testa su di essa.

<< Non mi piace che nostra figlia occupi così tanto spazio >> disse fintamente irritata.

<< Ci sarà sempre un po' di posto per te, Bells. Io farò sempre in modo che ci sia >>

Jake guardava dritto davanti a sé, verso l'orizzonte, verso il disco rossastro che si stava tuffando nel mare, verso il tramonto.

<< Grazie. >> gli baciò la spalla.

<< Di niente, piccola >>

Bella chiuse gli occhi.

Ebbe l'impressione di sentire del calore dietro le sue palpebre e dentro il suo cuore, oltre che sul viso – a causa dell'alta temperatura corporea dell'uomo accanto a lei.

Ne era certa: era il suo Jake, che ancora una volta risplendeva per lei, scaldandola.

Come una perenne estate.






Salveee! Eccomi qui con una nuova One-shot, che parteciperà al concorso "One shot dell'Estate!"... Vabbè questo credo di averlo gia detto :P... Passiamo alla storia: non si era capito vero che io amo Jake e Bella insieme???
Davvero, io li amo questi due.... non mi piacciono proprio Edward e Bella... avrei tanto voluto che Bella avesse scelto Jacob...vabbè, ma purtroppo non è andata così..pazienza! Mi sono consolata con questa e moltissime altre Fan fiction bellissime!

La storia si dovrebbe collocare in un futuro dove Bella ha appunto scelto Jake e dalla cui unione è nata questa bella bimba: Sarah -nome della mamma di Jake, tra l'altro- coi capelli e il sorriso di lui e gli occhi di Bella; un mix perfetto..... a me è piaciuto tanto scrivere questa fic, spero che altrettanto sia stato leggerla per voi.
Mi farebbe molto piacere vedere vostri commenti e pareri!

Alla prossima, Nalu! :DDD

 

 

  
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