Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: gwapple    22/07/2011    1 recensioni
San Valentino è la festa degli innamorati: profuma di cioccolato e frasi sdolcinate che rintronano i nostri sensi. Prendete un Watanuki depresso che sfoga la sua frustrazione per l'amore non ricambiato di Himawari sul cibo e un Doumeki che si ritrova a passare di là per caso.
Un'attrazione che nasce in fretta -e misteriosamente dopo aver mangiato degli strani cioccolattini- e due stregoni che hanno tutta l'intenzione di divertirsi alle spalle del povero Wata-chan.
Mescolateli a delirio, follia e una sana voglia di romanticismo e di perversione. Risultato?
Si dice che non bisogna mai accettare le caramelle dagli sconosciuti.
E presto Watanuki farà di un semplice proverbio un motto di vita.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Clow Reed, Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki , Un po' tutti, Yūko Ichihara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Accidentaly in love 3
Accidentaly In Love

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Il giorno dopo Watanuki si svegliò particolarmente allegro, seppur non sapesse spiegarsi il motivo. Era felice, punto, e poco importava d'altronde, dal momento che stava così bene. Ma il cielo non sembrava condividere quel suo umore vulcanico perché mostrava una serie di nuvole nere, accoppiate a tuoni e fulmini che illuminavano l'orizzonte.
Tuttavia Watanuki pensò che poco importava, perché il suo sorriso non sarebbe sparito. Al dire il vero non vedeva l'ora di andare a scuola, ma prima...prima aveva due scatole di bento da preparare, e si sentiva piuttosto in vena per creare qualcosa di nuovo...

x.X.x

Quella stessa mattina Doumeki si svegliò con un gran mal di testa. In realtà non aveva bevuto un goccio di sakè, quindi non riuscì a spiegarsi quella sensazione strana. Oltretutto quella notte non aveva fatto altro che sognare Watanuki e quel bacio che si erano scambiati la sera precedente.
Ma ogni volta che ci pensava non poteva fare a meno di sentirsi in imbarazzo: era stato realmente Watanuki ad essersi comportato in quel modo? Certo il ragazzo era cambiato parecchio, nel giro di due giorni! Sospirò, prendendo la giacca e facendo scorrere la porta a vetri, per poi farsi accarezzare dalla brezza fresca che buttava quel giorno. E così, accompagnato dai petali di ciliegio che danzano per aria, si diresse verso il cancello del tempio.

Lì davanti si sentì chiamare e fu costretto ad indietreggiare di diversi passi sotto il peso di un ragazzo... e quel ragazzo era proprio l'oggetto dei suoi pensieri.
«Watanu-» stava chiedendo, perplesso, quando l'altro lo interruppe con un bacio.
Non capiva perchè stesse ricambiando il bacio, facendo scivolare una mano fra i capelli neri di Watanuki.
Quel ragazzo...
Aveva totalmente azzerato la sua capacità di controllo.
Era debole.
Debole sotto i suoi baci.
Aveva capito già da tempo che ciò che lo spingeva a salvargli la vita non era solo il desiderio di non farlo rimanere da solo. Ma c'era qualcosa che si agitava in fondo al suo petto ogni volta che lo vedeva in pericolo.
Anzi, proprio ogni volta che lo vedeva.
Si staccò dal bacio per riprendere fiato, trovandosi davanti al sorrisone di Watanuki che gli porgeva un bento...rosa?!
«Mangi con me, oggi?» chiese il ragazzo.
Doumeneki guardò lui, poi guardò il bento.
E realizzò che non poteva permetterlo.
Non poteva permettergli di fare qualcosa di cui si sarebbe pentito.
Insomma, ancora non capiva la ragione di quel repentino cambiamento!
E Yuuko avrebbe dovuto spiegargli un paio di cose.
Quindi scosse il capo.
«Allenamenti del club.» disse con calma, incamminandosi.
Watanuki lo affiancò immediatamente, non reprimendo quel sorriso contento.
«Vengo a vederti!» cinguettò festante.
Doumeki sospirò, capendo che sarebbe stata una luuunga giornata.


E infatti non si sbagliava.
Certo non poteva immaginare, nemmeno nei sogni più ridicoli, una lezione di matematica così imbarazzante.
Per tutta l'ora si era sentito osservato, ma ogni qualvolta si girava, scorgeva Watanuki salutarlo con un sorriso affettuoso.
E così il ragazzo si rigirava, perplesso, riprendendo a scrivere appunti.
Ma aveva cantato vittoria troppo presto infatti dopo poco qualcos'altro attirò la sua attenzione o meglio, la sviò.
Qualcosa gli picchiettava sulla schiena ad intervalli regolari, poi pezzi di carta presero a riempire il suo quaderno.
Pensando che fosse qualche suo compagno che chiedesse aiuto per l'esercizio di algebra, ne aprì uno e arrossì leggermente scorgendovi un grosso cuore rosso con dentro una K e una S.
Si mise una mano tra i capelli, esasperato: quel ragazzo aveva seri problemi...
Quando la campana trillò, fu come una liberazione per il moro che si alzò in piedi, nascondendo in tasca tutti quei pezzi di carta colorati, poi seguì con lo sguardo i movimenti di Kunogi, che si avvicinava saltellando al suo...ragazzo? Doveva definirlo così no? Era...incredibilmente assurdo pensarlo. Ma anche fantastico.
«Watanuki-kun tutto bene?»
«Sììì» rispose con voce sognante Watanuki, per poi impallidire e nascondere in fretta il diario dentro la cartella «Benissimo, lezione interessantissima! Amo i triangoli!»
«Ma era algebra...» osservò sarcastico Doumeki, sempre con quell'espressione imperscrutabile. Watanuki rise isterico.
Ma gli occhi di Kunogi erano puntati sulla mano di Watanuki, per metà inserita nella cartella, che stringeva ancora il diario. Con un movimento felino rapì la piccola agenda e dietro l'urlo preoccupato del ragazzo la aprì ad una pagina a caso. Qui spalancò gli occhi.
«Wa-watanuki-kun...Doumeki-kun...mi nascondete qualcosa?»
Watanuki arrossì furiosamente, Doumeki si limitò ad alzare un sopracciglio. Sarebbe voluto sprofondare dalla vergogna quando vide la pagina di diario di Watanuki tappezzata col suo nome contornato da cuoricini.
Tuttavia Kunogi non sembrava trovare la cosa strana.
Anzi.
Emise un urletto entusiasta.
«Oooh! Ma che bella coppia che siete!» trillò contenta, saltellando intorno ai due.
«Dici?» fece entusiasta Watanuki: Doumeki si chiese se fossero entrambi stati drogati o se, quella mania di seguire le coppie gay...Oh si, yaoi. Ecco, se lo yaoi non avesse influenzato anche la dolce Kunogi che ora annuiva a Watanuki, chiedendogli se non avesse voglia di ricevere qualche consiglio.
Decisamente aveva bisogno di andare da Yuuko.
Subito.

 x.X.x

Quando andò al negozio Watanuki non c'era. Da quel che gli riferì Mokona, era andato con Clow a sbrigare qualche commissione.
«Non sospirare di gioia...» lo avvisò la strega, scivolando sensuale verso di lui.
Indossava un kimono bianco con pizzi e farfalle viola che risaltava la sua figura longilinea.
«Devo parlarle.» asserì il giovane.
Al che Yuuko annuì, sorridendo enigmatica.
«Era inevitabile.»

Davanti a una tazza di sakè Doumeki si decise a esporre tutto quello che era successo, non nascondendole nemmeno il bacio - al che gli sembrò che la strega sussurrasse '' Avrei dovuto filmarlo'', ma sperò di sbagliarsi- e poi tacque, attendendo di sentire ciò che Yuuko gli avrebbe detto.
La strega delle dimensioni sospirò.
«E' iniziato tutto dal desiderio di Watanuki di avere più autostima.» raccontò. «Voleva...Avvicinarsi e parlare con Himawari. Così gli ho dato quella scatola di cioccolattini che ha mangiato. Se li avesse mangiati da solo...Beh, si sarebbe innamorato di se stesso...Ma li ha mangiati con te. E questo...Ha cambiato decisamente le carte in tavola.»
Doumeki la osservò in silenzio, cupo.
Non era stato del tutto un caso...
Vero?
La Strega sorrise incoraggiante.
«Durerà solo per una settimana...Attivandosi di sera o quando il sole è dietro le nuvole...Che ti costa sopportartelo per una settimana?» chiese allegramente, bevendo d'un fiato il sakè.
Doumeki si alzò dirigendosi alla porta.
Sapeva che questa volta non avrebbe dovuto pagare per l'informazione.
«Non è una questione di sopportare...Ma di resistere.» mormorò uscendo, lasciando Yuuko decisamente sconvolta.



Fuori si ritrovò scosso e fustigato dal vento e da sottili gocce di pioggia che si infilavano sotto i vestiti facendolo rabbrividire di freddo..
O forse non era solo freddo...
Quella rivelazione gli aveva gelato il petto ed anche la mente. Non riusciva a pensare ad altro, se avesse continuato così ne avrebbe fatto un'ossessione.
Quindi...non era tutto frutto della volontà di Watanuki?
 Il suo comportamento era comandato da uno stupidissimo incantesimo?
Presto tutto sarebbe finito e Watanuki tornato come era un tempo, acido, scostante ed isterico.
E lui, Doumeki, dimenticato, come quella settimana.
Sospirò pesantemente, stringendo i pugni all'interno della giacca e gli occhi per ripararsi dal freddo...o dalla tristezza.
C'era solo una cosa da fare: evitare Watanuki per tutto il tempo.
Non voleva che si pentisse di quello che aveva fatto durante la settimana...

x.X.x

Ma il destino volle che, il pomeriggio, diretto al club di tiro con l'arco, lo incontrasse davanti al cancello della scuola, un sorrisone ampissimo nelle labbra, un altro bento tra le braccia.
Già gli bastava quello del pranzo -che il ragazzo si era prefigurato di comporre a forma di due panda-onigiri circondati da cuoricini di salmone- ma oltretutto, non doveva...non doveva...stargli vicino.
Quello si era già buttato di corsa tra le sue braccia e Doumeki lo spinse via con entrambe le mani, smorzando quell'improvviso entusiasmo.
«Successo qualcosa?» gli chiese lui, angosciato.
Doumeki ispirò pallido come un ciencio e deglutì: non sapeva come dirlo.
O meglio sì, ma non voleva vedere Watanuki ferito...
«Allora?»
Si maledì in tutte le lingue del mondo, per quello che avrebbe detto. Ma era necessario, per l'altro e per lui stesso...
Seppur non fosse effettivamente convinto della seconda.
«Watanuki, ascolta...»
«Sì?»
«Ti dispiacerebbe...tornare a casa?»
Fu come un colpo per Watanuki, che spalancò gli occhi «Co-cosa?»
«Ti vedo stanco, vorrei che ti riposassi» tentò, cercando di essere il più morbido possibile.
Quello tuttavia sorrise, come sollevato «Oooh se era per questo non dovevi preoccuparti! Sto benissimo, anzi, sono...»
«Watanuki...»
«... su di giri per la gara! Ho portato perfino i pon-pon! E anche questo ben-»
«Watanuki!»
Il più piccolo si interruppe, sorpreso dalla reazione -forse la prima- dell'altro «Mi dispiace ma...non voglio essere deconcentrato oggi, è una gara importante.»
«Ma...» Watanuki aprì la bocca per replicare, con un improvviso vuoto nel cuore ed un brutto presentimento.
«Niente ma, Watanuki, torna a casa.»
«Shizuka...» sussurrò il più piccolo, gli occhi pieni di lacrime, la voce stranamente acuta.
Doumeki fece un passo per allontanarsi, quando Watanuki gli afferrò un polso.
 «Ti prego, aspetta! Almeno spiegami! Io... io non capisco, cos...»
«Tra noi è finita.»
 
Il mondo parve spezzarsi improvvisamente e crollargli sul petto, soffocandolo.
Gli mancava il respiro, gli mancavano le parole...
Pallido come un morto, gli occhi lucidi, spalancati...
Doumeki non lo degnò di uno sguardo, anzi lo superò silenziosamente fino a sparire dietro i cancelli della scuola.
E l'altro rimase lì, immobile, sotto la pioggia, il vento freddo e la grandine, le lacrime che colavano veloci mischiandosi con la pioggia, il cuore come fermatosi.
Un rumore risuonò per la strada deserta e silenziosa: il contenuto del bento rotolò sull'asfalto, il contenitore si ruppe.
«Shi-shizuka...» sussurrò con voce tremante Watanuki, cadendo in ginocchio sotto la pioggia «Perché...?»

*Voce di Mokona Modoki bianco*

~Nel prossimo episodio~ --> Monster

Che farà adesso il povero Watanuki-chan? Perché le Nuvole gli fanno perdere la memoria e invece il sole riacquistare la ragione? Nel prossimo capitolo questo e altro, non perdetelo! =∂



x.X.x

E qui è Bea-chan a parlarvi! Volevo fare una sorpresina all'altra scrittrice pubblicando un nuovo [ma in fondo vecchio] capitolo! Non ho davvero tempo per ringraziarvi tutti ma sappiate che siete fantastici! <3
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, arrivederci! =D
Ringraziamo [Giu sicuramente lo starà facendo v.v] Orazio il Furetto, ricordandogli che aspettiamo con ansia il suo parere, e poi anche claws e Sakura Nakamura. Al prossimo capitolo!
   
 
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