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Autore: TheTsundere_Miharu    22/07/2011    6 recensioni
Istintivamente, abbassai lo sguardo.
La confusione nel mio animo non si placò. E passai una notte insonne, senza neanche capire il perché.
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[ Cody x Gwen ]
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Al primo sguardo.



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Camminavo con passo lento e rilassato, le spalle basse, le braccia che – continuamente, era quasi un vizio – ondeggiavano avanti e indietro, e lo sguardo perso in chissà quale regno della Fantasia. Mh, non ricordo bene in quale mi ero immerso quel giorno.
Camminavo, ormai a pochi metri dalla mia casa, quando vidi mia madre precipitarsi verso la mia persona.
Stavo per chiederle cosa fosse successo – insospettito particolarmente da quell’insolito comportamento – ma lei non mi lasciò neanche il tempo necessario per attuare quell’intenzione: senza dare spiegazioni, mi porse frettolosamente una busta, lasciandomela proprio sui palmi delle mani. Evidentemente, era stata già aperta.
Notai che, stranamente, la busta era di uno strano colore verdognolo, e puzzava terribilmente di … vomito? Era possibile?
Rimanendo in un silenzio teso, alzai lo sguardo, incontrando quello di mia madre. Notai che era particolarmente agitata, infatti, si mordicchiava il labbro inferiore con insistenza ossessiva. Ed aveva anche i capelli un po’ spettinata, come se avesse fatto una festa, e si fosse ubriacata. Strano.
Tornai a fissare la cosa, indeciso sul fatto di visionarne o no il contenuto.
Ma alla fine, la mia curiosità ha vinto su di me – alcuni la considerano infantile, ma non è così! – e ho tirato fuori un pezzo di carta stracciata, leggermente umida per di più.
Feci subito per leggere il contenuto, ma una sola, enorme scritta a caratteri cubitali – la quale occupava, da sola, circa un quarto dell’intera pagina – attirò la mia attenzione.

“Cody Emmett Jameson Anderson, sei stato scelto per partecipare al più incredibile dei reality: TOTAL DRAMA ISLAND! Congratulazioni!”

Con mia grande sorpresa, lessi attentamente anche il seguito, mentre l’agitazione s’impadroniva del mio corpo e della mia mente, facendo tremare il primo, e annebbiando la seconda; abbassai il capo, all’improvviso, cominciando a ridere.
Parevo una specie di scienziato pazzo – me lo disse chiaramente mia madre, in seguito –, solo perché in quel momento i miei capelli erano un po’ più spettinati del solito, e la mia risata era leggermente inquietante.
Alzai entrambe le braccia verso il cielo, mentre facevo lo stesso con il capo, mentre un grido di felicità squarciò il cielo.

«Non posso crederci, parteciperò ad un Reality! »

Com’era ovvio che succedesse – o forse no –, il vecchietto della casa accanto alla nostra si affacciò alla sua finestra, lanciandomi una bottiglietta d’acqua piena sulla testa, imprecando allo stesso tempo parole poco carine.
Ma alla fin fine, cos’era un bernoccolo in più – in effetti, non era la prima volta che succedeva una cosa del genere – in confronto al mio grandioso momento di gloria? Niente, ma è ovvio!
Comunque decidemmo che fosse il caso di entrare in casa, per festeggiare.





« Ti rendi conto?! Ho la possibilità di vincere 100.000 dollari! E apparirò in televisione! »
Ho continuato a ripetere queste medesime parole per giorni, e mi ero già preparato i bagagli per la terra promessa, nonostante mancassero ancora ben tre settimane. Lo ricordo fin troppo bene, quel periodo. Pensavo che sarebbe stata tutta una pacchia, che avrei incontrato tante belle ragazze, e magari ne avrei rimorchiata qualcuna.
Ma in quei giorni, mi arrivò un’altra lettera.
Ed io, contrariamente a quanto era successo la prima volta, non esitai neanche un attimo prima di aprirla.
La carta puzzava come la volta precedente, se non di più – lo notai con un lieve disgusto –, ma alla fine non ci feci molto caso.
Entrai in casa, mentre mia madre era ansiosa di scoprire il contenuto della nuova lettera. Cominciai a leggere ad alta voce.

“Ehi Cody! Salve! Abbiamo deciso di rivelarti delle informazioni sugli altri concorrenti del Reality! Sai, così tutto sarà più divertente!...”

Mi bloccai, piegando la lettera e poggiandola su una mensola.
Senza dire niente entrai in bagno, chiudendo la porta. L’unica cosa che riuscii a vedere, fu la faccia particolarmente meravigliata – ed in parte delusa – di mia madre.
Prima di visionare quei documenti, sentivo il bisogno di farmi una bella doccia rilassante.
E così passai una bella mezz’ora sotto un getto fresco e calmante.
Fu l’arco di tempo necessario per provare ad immaginare cosa sarebbe successo, una volta arrivato lì. E la mia fantasia, forse, vagò un po’ troppo.
Ma in ogni caso, non potevo immaginare cosa sarebbe successo.
Uscii dal bagno, ricoperto da un ridicolo pigiamone color panna con gli orsacchiotti – naturalmente acquistato da mia madre, io non comprerei mai di mia spontanea volontà una cosa del genere! – e con un asciugamano sulla testa, sui miei capelli ancora parecchi umidi.
Presi la lettera, finalmente, gettandomi sul letto della mia stanza, mentre chiudevo per un attimo gli occhi.
Aspirai a pieni polmoni il delizioso aroma di violetta che regnava nella mia camera.
Precisiamolo, anche in questo caso la colpa era di mia madre.
Sì, probabilmente lei è convinta del fatto che io sia una ragazza. Ma come può! In fondo sono un vero Casanova!
Comunque, spalancai subito le palpebre, ed iniziai a visionare quei documenti.
Dentro di me, qualcosa mi sussurrava che sarei cambiato, in qualche maniera. Solo ora me ne rendo conto.
Infatti, a quei tempi non lo sentii, o almeno così penso.
« Noah … Owen … Lindsay … Trent … Gwen– »

A quel nome, la voce mi morì in gola. Ancora ricordo chiaramente come mi sentii in quel momento.
Fissai – quasi rapito da un misterioso magnetismo – la foto di quella ragazza.
Era una gotica, o qualcosa del genere. Era la prima cosa che pensai, scrutandola.
In quel momento, non riuscivo a capire.
Le mie iridi non si muovevano da dove si erano fissate, per quanto mi sforzassi.
Sinceramente, non mi ero mai interessate alle persone che si vestivano in quei modi “particolari”. Per me non erano mai esistiti, semplicemente li ignoravo, e non li avevo mai giudicati.
Ma in quel momento, ogni cosa mi sembrò diversa … trovai quella bizzarra ragazza bella.
Non carina, attraente, o sexy. Puramente bella.
Mi soffermai ad analizzare con attenzione ogni lineamento, ogni espressione o movimento di quell’insolita meraviglia. Naturalmente, questo potei farlo solo perché erano state allegate varie foto di ogni concorrente, in quella busta. Certo, la privacy – evidentemente – non esisteva per i produttori dello show.
In realtà, prima di visionare quei fogli, sotto la doccia, mi ero già fatto una bella idea delle ragazze che avrei incontrato nel reality.
Avevo immaginato tante splendide ragazze, ma Gwen mi colpii come mai nessuna – nei miei sedici anni di vita – aveva fatto.
E … in quegl’attimi sentii una strana sensazione al livello dello stomaco.
Istintivamente, abbassai lo sguardo.
La confusione nel mio animo non si placò. E passai una notte insonne, senza neanche capire il perché.





« Ma come non vuoi mangiare, mio piccolo Codyno
Mia madre – che, come si sarà già ben notato, in quei giorni mi stava sempre appiccicata – posò il mestolo con cui stava maneggiando, e mi fissò quasi sospettosa.
Ma poi il suo sguardo si era riempito di un’insolita tenerezza.
Si avvicinò a me, allargando le braccia e accogliendomi in un dolce e caloroso abbraccio.
«Oh, zuccherino! Scommetto che sei agitato per domani, eh? Io non vedo l’ora di vederti in televisione invece, lo sai? Sono così fiera di te!»
Mi rivolse queste parole, me lo ricordo chiaramente, e io mi commossi quasi. Ricordo molto bene anche questo.
Andai immediatamente a letto, quella sera.
Ero ancora un po’... scosso, forse. L’adrenalina che mi aveva riempito nei giorni precedenti si era spenta, lasciando spazio ad un po’ di preoccupazione e tensione. Non riuscivo a capire bene il perché.
Mi sentivo davvero un idiota.
Il sonno mi avvolse velocemente, facendomi precipitare in un buio agitato.
Non volevo – e non riuscii in nessun modo – ad immaginare cosa sarebbe successo il giorno dopo.
Quando l’avrei incontrata di persona, per la prima volta. Ero davvero uno stupido.
Non avevo capito un bel niente.
Però ora, ne sono assolutamente sicuro.

L’ho amata sin dal primo sguardo.

  
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