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Autore: Kai_Harn    28/06/2003    2 recensioni
Cosa può dare ancora un amore, dopo cinque anni di lontananza?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata alla mia coppia preferita e scritta dopo la visione integrale di Weiss Kreuz Gluhen.
Avvertenza per chi non avesse ancora visto il Gluhen:
I personaggi possono apparire leggermente fuori carattere, ma vi assicuro che invece sono proprio così.
Io non ho modificato proprio nulla, anzi, ho cercato di interpretare al meglio lo spirito della nuova serie.

 

 

 

LAST VOICE

CAPITOLO 1: lamento senza voce
Caro Omi
Non so se leggerai mai queste righe; probabilmente no, perché straccerò questa lettera appena sarà conclusa.
Quel che scrivo è solo un tentativo di svuotare la mente dai mille pensieri che vi si affollano e che non riesco a confidare a nessuno; non saprei neppure a chi, perché Aya ha i suoi problemi, e Yohji, a quest'ora sarà sicuramente ubriaco.
Beh, lo invidio; almeno lui riesce a trovare un modo per smettere di pensare. Io, invece, per ironia della sorte, sono astemio. Se volessi annegare i dispiaceri nell'alcool, finirei per star più male di prima.
La verità, è che cerco disperatamente di reagire, Omi, ma non ne ho la forza. Provo a giustificare il tuo comportamento e non ci riesco. Mi ripeto che hai DOVUTO andartene, che era necessario, ma non mi do pace.
Sarebbe come far scorrere un fiume al contrario: impossibile.
Impossibile come dimenticare colui che per anni è stato il centro del tuo mondo.
Omi, forse tu non hai mai compreso quanto per me contasse la tua presenza, quanto il vederti tutti i giorni fosse importante. Non lo hai capito, perché se così fosse stato, non mi avresti lasciato così, con poche parole pronunciate dinanzi ai Weiss al completo.
Spiegando che era tuo dovere divenire la guida del clan Takatori, credevi di esserti giustificato e che noi, anzi, potessimo approvare la tua decisione.
Lo sai quanto ho sofferto, dopo che ti ho visto sparire da dietro quella porta? Quando ho capito che la nostra storia era finita per sempre, nonostante le tue belle parole di conforto? Mi chiedo ancora con che coraggio hai affermato che potevamo continuare a stare insieme, che anche se eri divenuto Mamoru Takatori, volevi rimanere il mio compagno.
E' stato questo a distruggermi, perché sapevi bene che, posto in questi termini, il nostro rapporto sarebbe finito presto.
Era ipocrisia la tua, o una vana speranza cui credevi davvero?
Non l'ho mai saputo, perché da quel giorno non ti ho più cercato, non ho risposto alle lettere, alle telefonate, nel disperato tentativo di cancellarti dalla mia mente.
Pensa, le ho tentate proprio tutte per riuscirci; ancora adesso, non riesco a contare quante donne mi sono portato a letto: liceali, donne mature, ragazzine delle medie e persino qualche puttana sul cui sesso non ero sicuro al 100%.
Tutto, pur di dimenticare un piccolo egoista ipocrita che, nonostante tutto, continuo ad amare disperatamente..tanto da distruggere la mia vita……….
Forse dovrei smettere di scrivere queste stupide pagine, che hanno il potere di deprimermi ancor di più.
Dopotutto, il mio è un lamento senza voce, e, anche se l'avesse, chi ascolterebbe mai le mie parole?
Nessuno…….posso solo aspettare e soffrire nell'ombra…nella speranza che qualcosa accada……….

 

CAPITOLO 2: passato e presente
Caro Omi
Eccomi di nuovo qui, seduto alla scrivania, impegnato in una nuova dolorosa operazione. Dopo la prima lettera, ero convinto che sarei stato meglio, che alleggerire la mente, in qualche modo mi avrebbe aiutato.
Sono trascorsi più di tre anni da quando ho scritto quella breve confessione, e non ho avuto il coraggio di eliminare quel piccolo, insignificante foglietto.
Perché? Non lo so. Non credevo neanche che sarei tornato a pensare a te con così tanta intensità.
E non sarebbe dovuto accadere, infatti.
Sai, dopo tre anni, iniziavo quasi a farmene una ragione, pensando che, dopotutto, forse era il destino che aveva voluto la nostra separazione.
Era chiaro che i bei giorni del Koneko non potevano più tornare. Aya e Yohji lo sapevano bene quanto me. Per questo, quando si è trattato di lasciare momentaneamente la fioreria per impegnarci nel "piano Epitaph", nessuno ha obiettato.
Anzi, l'idea di una nuova missione, così difficile e rischiosa, è servita per un po' a distrarmi.
Peccato che, proprio il piano Epitaph abbia riaperto così profondamente le mie ferite.
Sai, a volte mi chiedo perché, crescendo, tu sia cambiato tanto. Non fraintendermi, non sto affermando che dovessi rimanere per sempre il ragazzino dallo sguardo dolce del quale ero innamorato…..
Solo che non riconosco più il mio Omi, nell'uomo che, di spalle, ci fornisce gli ordini sotto il nome di Persia.
Pensavi non me ne sarei accorto?
Sciocco! Puoi ingannare Aya, Yohji, o Sena, che non ti conosce, ma non me. Come speri di fingere con qualcuno che conosce ogni più piccolo particolare del tuo corpo?
Sei cresciuto, il tuo sguardo è cambiato, ma pensi che io non sia in grado di riconoscerti?
Mi sottovaluti, evidentemente. O, magari, non ti importa nulla che io possa capire chi si cela dietro la voce distorta di Persia.
Forse sto diventando paranoico, e sto davvero impazzendo come dice Aya.
Quel ragazzo spesso si rende insopportabile! Ultimamente litighiamo di continuo, perché sostiene che tratto troppo freddamente Sena.
E' vero, Aya ha ragione. Lo tollero a malapena, ma non perché mi abbia fatto qualcosa. La ragione della mia antipatia è molto più stupida. Ho sempre avuto l'impressione che Sena abbia occupato il tuo posto.
Non riesco a guardare i suoi occhi blu, i suoi capelli chiari, l'espressione tranquilla e quasi indifesa, senza che una fitta di nostalgia mi prenda. Ti somiglia sin troppo ed occupa persino quella che, una volta era la tua camera.
Lo so che mi comporto come un bambino capriccioso, ed a farne le spese è proprio Sena, che non ha colpa, se non quella di somigliarti.
Da domani proverò a cambiare il mio atteggiamento. Dopotutto, Izumi è un bravo ragazzo, che non merita il mio astio……

 

CAPITOLO 3: troppo tardi?
Caro Omi
quella di scrivere lettere sta diventando pian piano un'abitudine. Anche oggi, a notte fonda, ho ripreso la penna, per dedicarti un'altra pagina piena di parole deprimenti.
Sino a due giorni fa, gridavo al mondo che ti avrei cancellato per sempre dai miei pensieri. Ero arrivato alla conclusione che, rovinarmi l'esistenza non avrebbe avuto alcun senso. Persino Aya e Sena si erano accorti del mio repentino cambiamento d'umore. Stavo iniziando a rilassarmi, per concentrarmi definitivamente sulla conclusione del piano Epitaph.
Rex era arrivata con gli ordini finali. Tutto era deciso, gli ultimi ritocchi del piano già pronti, persino l'orario già stabilito.
Un solo imprevisto……quel che nessuno di noi poteva mai immaginare.
Neanche nei miei sogni più reconditi avrei potuto mai immaginare che, dopo tre anni, tu, Persia, ti saresti presentato di fronte a noi, dicendoti pronto ad affrontare l'ultima battaglia assieme ai tuoi vecchi compagni.
Al vederti entrare, il mio cuore ha avuto un sussulto. In quel preciso istante, qualsiasi proposito di dimenticarti, è sfumato istantaneamente.
Perché sono così debole? Se non lo fossi, invece di abbracciarti dinanzi a tutti, sarei uscito sbattendo la porta.
Se io fossi veramente coraggioso, e se tutti i miei propositi fossero stati veri, ieri sera ti avrei cacciato dalla mia camera.
E se tu avessi avuto rispetto dei miei sentimenti, non saresti venuto da me, bussando alla mia porta, con l'espressione dolente, dicendo di farti entrare solo un momento.
Maledizione a me, al mio cuore, al mio cervello……..
Se li avessi controllati, adesso tu non saresti ancora qui.
Se solo mi volto, posso vederti benissimo; stai dormendo nel mio letto, coricato su un fianco. Sul tuo volto c'è ancora un sorriso beato. Un sorriso che conosco troppo bene e che mi fa male, perché, mi rendo conto che negli anni non è cambiato nulla.
Sei ancora Omi, il mio Omi, la persona che amo con tutto me stesso, che non posso odiare in nessun modo.
Neanche se volessi potrei riuscirci.
Ieri notte, mentre le tue mani danzavano intorno ai miei capelli, ed il tuo respiro ondeggiava sul mio collo, ti ho sentito mormorare piano piano "Ken-kun…perdonami".
Ed io, come uno stupido, ti ho perdonato……..
L'ho fatto, pur rimproverandomi mille volte, sapendo di firmare così la mia condanna.
Non so neppure se sarò ancora vivo domani, se esisterà mai un'altra notte da trascorrere insieme….se ci sarà un futuro……..ma non m'importa….
Per il momento, voglio vivere solo il presente………..

FINE

Ecco la fine della prima parte della mia deprimente fic. Nella prossima puntata: la stessa storia, ma dal punto di vista di Omitchi.

 

 

  
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