Make it last forever.


                                                                                      

«Sì insomma, dopotutto sono Blair e Nathaniel. Così piccoli, così predestinati.»
Aveva detto Eleaonor al telefono con Anne Archibald. Quelle parole riecheggiavano nella mente della piccola Blair, mentre passeggiava col suo fidato amico Nate, per le vie di Central Park. Certo, a dodici anni, probabilmente la metà dei bambini non sa nemmeno cosa sia il destino, ma la minuta Waldorf, di certo non era una bambina comune. Con la sua passione per la lettura, e per i capolavori cinematografici di altri tempi, proprio non era nella norma.
In che senso predestinati? Come..amici? Certo, era così, ma era forse logico come discorso? No, assolutamente no.
La neve accarezzava la sua pelle candida. Era inverno a New York, ma non faceva mai abbastanza freddo per pattinare con l'aria che ti accarezza il viso.
«Blair, tutto bene?» le chiese Nate, posandole delicatamente una mano sulla spalla, annullando ogni suo pensiero;
«Certo Nathaniel, perchè non dovrebbe?»
«Mi sembravi assente, rapita dai tuoi pensieri. Sai che puoi parlarmene. E non chiamarmi Nathaniel, sa tanto di vecchio.» disse e sbuffò. L'aveva ricordato alla ragazzina almeno un centinaio di volte, inutilmente, senza ottenere alcun risultato.
«Senti, sai qualcosa della conversazione di mia madre con Anne?» chiese altezzosa, mantenendo lo sguardo fisso sul laghetto ghiacciato, come ad indicare una semplice curiosità, quando la sete di sapere la divorava. Già a quell'età iniziava ad essere attratta dagli intrighi e i complotti. Proprio come quando aveva visto la sua "amica" Isabel tenere la mano a Chuck, e non aveva resistito alla tentazione di spettegolare un poco con la sua amica del cuore Serena.
«No, a dire il vero trovo le loro conversazioni molto..pallose?» disse Nate, alzando gli occhi al cielo, piuttosto irritato a causa delle scarpe che indossava, troppo piccole. Ma suo padre gliele aveva fatte indossare, dicendo che erano eleganti e avrebbe dimostrato almeno quattordici anni, se le avesse indossate. Stolido lui, che ci aveva creduto.
«Nate!» si beccò uno schiaffo sulla spalla da parte dell'amica, che lo osservò con una punta di disapprovazione negli occhi. «Potresti utilizzare un linguaggio più consono?» Le piaceva imparare nuove parole, si sentiva un passo in avanti, rispetto a tutti i suoi coetanei.
«Ehm...Trovo le loro conversazioni...alquanto pallose?» esclamò sarcastico, beccandosi un altro rimprovero, seguito poi da una risata. Gli piaceva, gli era sempre piaciuta la risata cristallina di Blair.

Si fermarono davanti al laghetto, intenti a pattinare. O almeno, Nate lo era.
«Ti dico per la quinta volta di no! Non ci vengo a pattinare, ho la gonna nuova, firmata Hilfiger, non vorrai mica che rischi di sgualcirla?!» disse. Era abbastanza di cattivo umore; aveva bisogno di sapere cosa si fossero dette le due donne. E se avessero voluto combinare un fidanzamento? Avrebbe fatto i salti di gioia probabilmente. A lei piaceva Nate. Le piaceva il suo sorriso, la sua semplicità e ovviamente, il fatto che fosse di buona famiglia. Non l'avrebbe mai ammesso. L'orgoglio di una Waldorf prima di tutto.
«Mi spieghi che cos'hai? Sei acida e scorbutica.»
«Non è affatto vero, semplicemente non voglio rovinare questa meraviglia! Non posso mica essere meno carina di Kathy, al brunch di domani.» sbottò nervosa.
Lui si avvicinò inaspettatamente, e le prese la mano. Impacciato e goffo, non sapeva cosa fare. Lei, in compenso, era arrossita di botto, abbassando repentinamente lo sguardo sulle sue ballerine Prada.
«Tu, sarai sempre più carina di Kathy. Lo saresti anche se indossassi una tuta.» Disse, lasciandole la mano e prendendole dolcemente il viso fra le sue. Sì, forse era il momento. Lei si sentì qualcosa che svolazzava nello stomaco, e le sue gote divennero porpora, quando si rese conto della vicinanza dei loro volti.
«Perchè mi dici questo?» sussurrò, improvvisamente insicura.
«Perchè è vero. Almeno per me, sarai sempre la più carina di tutte.»
Lei sorrise insicura, dopodichè percepì..il nulla. Il ragazzo aveva poggiato in modo delicato e indeciso le sue labbra sulle sue, facendola sentire leggera, come si fossero annullati entrambi a vicenda. Lo sentì premere con un pò più di convinzione, e lo percepì sorridere. Gli portò le sottili braccia attorno al collo e tutto quello che riuscì a pensare, era che voleva che quel momento durasse per sempre.







Salve gente!
Questa è la mia prima one-shot nel campo "gossip girl", la mia serie preferita.
Mi è venuta spontanea, ripensando al fatto che nelle varie stagioni, in particolare la prima, si fa molto spesso riferimento al passato di Nate e Blair.
Così ho pensato di immaginare il loro primo magico momento come coppia, e scriverlo.
Spero che vi sia piaciuta, un bacione!