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Autore: Kurtofsky    25/07/2011    2 recensioni
" Ti muovi troppo e la macchina ondeggia.", spiegò il più piccolo, sistemandosi allo specchietto i suoi ordinati capelli tirati all'indietro.
" Sei... troppo tranquillo... ti rendi conto di quello che stiamo facendo?"
" Certo. Sono comodamente seduto in una macchina, in un Drive-in di Westerville mentre aspetto il mio frappé e l'inizio del film della splendida Audrey Hepburn. Inoltre sono in compagnia del ragazzo che non solo mi ha rubato il mio primo bacio, ma che ha deciso di farsi perdonare iniziando a corteggiarmi come è giusto che sia.", rispose con dono calmo Kurt, voltandosi completamente verso l'altro.
[Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest.]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Drive-in
Fandom: Glee
Personaggi: Kurt Hummel, David Karofsky (Apparizione Random di: Santana Lopez)
Genere: Introspettivo, Fluff, Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot, Alternative Universe (AU), Slash, OOC
Conteggio Parole: 2049 (FiumiDiParole)
Note: 1. Scritta per Clarissa che voleva una qualsiasi cosa – fanart o fanfic – ambientata negli anni 50 =3 dato che io come fanartist ormai sono fallita (anni fa forse ci sarei anche riuscita .w.) le scrivo questa fic =3
2. Allora, come sono solita fare mi sono informata sulla vita negli anni ’50 .w. quindi non stupitevi se i personaggi sono un po’ OOC. Negli anni ‘5o l’omosessualità era un tabù, certo, ma non esisteva la violenza che spesso incontriamo in questi ultimi anni .w. quindi l’approccio era diverso .w.
3. Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP! I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 », modalità random.
4. Scritta anche per la mia Tabella Mista della prima Kurtofsky Challenge indetta dalla community Kurtofsky_ita. Questa è la mia tabella, il prompt scelto è “Alternative Universe
5. Un grazie immenso a joeypottering13 per aver letto la fic in anteprima =3


{ Drive-in ~



Si mosse irrequieto nel sedile della sua automobile, lanciando delle occhiate quasi colpevoli alle altre coppie che si erano fermate come loro a guardare il film che proiettavano nel Drive-in.
Era teso e nervoso, temeva che qualcuno potesse vederli o riconoscerli nonostante fosse ormai sera.
Che sarebbe successo se fossero stati scoperti?
Sicuramente lui si sarebbe ritrovato buttato fuori di casa, additato da tutti e tagliato fuori dalla vita sociale di Lima. Sarebbe diventato un reietto e la sua vita sarebbe finita. Punto.
A ben pensarci non aveva grandi prospettive per il suo futuro ma al posto di ritrovarsi in quella situazione poteva benissimo continuare a nascondersi e guardare da lontano lo splendido ragazzo che in quel momento sedeva nel sedile accanto al suo.
Ma invece no.
Aveva fatto un'immane stupidata ed in quel momento era con Kurt Hummel in uno stupido Drive-in di Westerville ad aspettare un ancor più stupido film proposto dall'altro ragazzo.
Cambiò ancora posizione, incrociando al petto le braccia ed ascoltando distrattamente il rumore della pelle del suo giubbotto sfregare al suo movimento.
" Se continui così mi verrà la nausea.", commentò Kurt, strappando il ragazzo dalle sue elucubrazioni.
" Come?", borbottò confuso David, guardandolo sottecchi.
" Ti muovi troppo e la macchina ondeggia.", spiegò il più piccolo, sistemandosi allo specchietto i suoi ordinati capelli tirati all'indietro.
" Sei... troppo tranquillo... ti rendi conto di quello che stiamo facendo?"
" Certo. Sono comodamente seduto in una macchina, in un Drive-in di Westerville mentre aspetto il mio frappé e l'inizio del film della splendida Audrey Hepburn. Inoltre sono in compagnia del ragazzo che non solo mi ha rubato il mio primo bacio, ma che ha deciso di farsi perdonare iniziando a corteggiarmi come è giusto che sia.", rispose con dono calmo Kurt, voltandosi completamente verso l'altro.
" Mi hai costretto.", ringhiò Dave irritato, cercando di allontanare un ricordo che andò a bussare violentemente nella sua mente nel tentativo di riaffiorare.
" Di certo non ti ho costretto a baciarmi.", commentò con semplicità, piegando le labbra in un leggero sorrisetto.
Già. Non era stata assolutamente colpa di Kurt né l'aveva obbligato a baciarlo.
Era stato un errore, era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso insieme alle sue magliette e ai jeans così attillati che dovevano essere considerati illegali.
Kurt Hummel era forse uno dei ragazzi più belli del liceo. Elegante e alla moda, con un corpo pressoché perfetto e con un carattere niente male - forse ogni tanto risultava insopportabile ma Dave aveva sempre apprezzato il suo coraggio.
Unico problema?
Gli piacevano gli uomini e non aveva mai cercato di nasconderlo, mostrandosi fiero di sé e delle sue scelte.
Il problema di David?
Gli piaceva Kurt ed aveva inutilmente cercato di nascondere quella sua attrazione, vergognandosi come un ladro.
" Non siamo neanche a Lima. Non dovresti preoccuparti.", riprese il ragazzo. " L'unica tua preoccupazione dovrebbero essere delle ovvie spiegazioni che non mi hai ancora voluto dare."
" Ho accettato di portarti qui. Non ti basta?", sbottò Dave.
Non era intenzionato a dare alcuna spiegazione per il suo gesto... almeno non al momento perché sicuramente si sarebbe ritrovato a rovinare la serata accusando Kurt di essere lui la causa di tutti i suoi problemi.
Perché se Kurt fosse stato 'normale', David sicuramente sarebbe stato come lui e non avrebbe mai abbassato lo sguardo per seguire il movimento delle sue natiche fasciate da quei jeans che sarebbero stati più adatti addosso ad una ragazza.
" Mi sembra ovvio, non mi basta.", il più piccolo inarcò elegantemente un sopracciglio. " Mi hai baciato, David e non osare dire ancora che sono stato io a baciare te perché non l'avrei mai fatto."
" Ah no?", Dave cercò di nascondere la delusione causata da quell'affermazione.
" No. Perché non ti ho mai considerato sinceramente.", ammise Kurt con leggerezza. " Diciamo che per evitare più problemi di quelli che ho già, non guardo i ragazzi che sembrano fatti apposta per sposarsi e mettere su famiglia con dei figli. Cerco ragazzi... come me."
" Ne hai mai trovati?"
" Sì. Uno."
Il più grande lo guardo dividendosi tra la curiosità e la gelosia... e perché poi doveva essere geloso? In fondo quell'uscita al Drive-in mica ufficializzava qualcosa!
No, era semplicemente un appuntamento senza alcun secondo fine! Da nessuna delle due parti!
Peccato che il suo cuore non la pensasse come il suo cervello...
" Chi?", sbottò, lanciando un'altra occhiata alle macchine, come se si aspettasse di veder apparire qualche compagno di scuola.
" È proprio qui con me.", stupito da quell'affermazione, David si voltò ancora verso Kurt che, sorridendo tranquillo - e sistemandosi ancora i capelli con fare quasi maniacale -, continuò a parlare. " Sei il primo... come me che ho incontrato."
" Non sono come te.", borbottò piano il più grande.
" Mi hai baciato."
" Smettila di ripeterlo! E per quel che mi riguarda... ci sei solo tu. Quindi non sono come te!", ribatté quasi duramente, come per difendersi.
" Questa tua ultima dichiarazione è facilmente fraintendibile...", commentò Kurt, piegando le labbra in un mezzo sorriso.
David sbuffò, irrigidendosi quando scorse la sagoma della cameriera sfrecciare tra le macchine indossando dei pattini bianchi con le stringhe scarlatte. Indossava la divisa del Drive-in - una gonnellina alle ginocchia rossa ed una camicetta bianca con i bottoni sempre rossi - e stava portando i loro frappé su un vassoio.
Inizialmente non se ne rese conto, infatti cercò di fissarle le gambe in movimento come a voler dimostrare a se stesso di non essere veramente come il ragazzo accanto a lui - salvo poi non sentire la minima attrazione per quelle gambe e ritrovarsi invece a pensare che Kurt vestito in quel modo sarebbe stato sicuramente più attraente.
Poi, capendo il potenziale pericolo, provò a nascondersi tirando più su possibile il colletto della sua giacca in pelle, strappando una risata malamente celata a Kurt.
Gli scoccò un'occhiata di rimprovero che divenne quasi terrorizzata nel sentire la voce sicura e familiare della cameriera.
" Due frappé per voi.", era ormai lì e poteva vederli ferma accanto al finestrino del conducente. " Oh... Karofsky e Hummel, che curiosa sorpresa."
" Mi sorprendo anch'io di vederti lavorare qui, Santana.", rispose Kurt cordialmente, sporgendosi verso il sedile di David per vederla meglio ed utilizzando un tono che non sembrava poi così tanto colpito.
Dave restò in silenzio, sperando di riuscire a sprofondare nei sedili della sua Cadillac e sparire dalla faccia della terra per non dover incrociare più lo sguardo indagatore e furbo di Santana. Tra tutte le ragazze esistenti tra Lima e Westerville dovevano incontrare proprio lei?
Non solo frequentavano la stessa scuola, ma era una di quelle ragazze note per il loro essere un po' ribelle. Non si era mai comportata come le altre ma era sempre riuscita a distinguersi senza però essere guardata con disprezzo - solo i più grandi non sembravano soddisfatti dal suo atteggiamento -, anzi veniva rispettata e spesso temuta.
" Dettagli.", tagliò corto la ragazza con un ghigno.
" Anche noi. Dettagli.", rispose semplicemente Kurt, scambiandosi un'occhiata d'intesa con Santana, sporgendosi poi su Dave per prendere i loro frappé e permettere alla ragazza di tornare a lavoro.
Per qualche istante il più grande si sentì circondato dal dolce e familiare profumo di Kurt - così intossicante e buono che poteva essere inserito tra le cause della sua follia di qualche giorno prima - e, perdendosi in quelle sensazioni, si dimenticò quasi della situazione di potenziale pericolo che stava vivendo.
C'era solo Kurt nella sua testa - come una scritta lampeggiante simile a quella dei Drive-in riportante il nome del ragazzo - e non era certo che fosse una cosa del tutto positiva.
" Sei ancora qui o sei riuscito ad annullare il tuo cervello?", domandò Kurt, riportandolo bruscamente alla realtà. " Carino da parte tua non degnare di uno sguardo le grazie di Santana. Molto mascolino.", lo prese un po' in giro il ragazzo e Dave si rese conto che erano di nuovo soli.
" Dov'è...?", domandò cercando di ignorare l'allusione dell'altro.
" È tornata a lavoro e sta per iniziare il film.", rispose Kurt porgendogli il suo frappé.
" Ti rendi conto che domani a quest'ora...", il più piccolo lo bloccò mettendogli a forza il bicchiere in mano.
" Domani a quest'ora potremo essere in un locale ad ascoltare della buona musica al Juke-box."
" Non sto scherzando Kurt..."
" Neanch'io. Santana non dirà niente.", rispose il ragazzo con un sorriso tranquillizzante ma, vista l'espressione non convinta dell'altro si costrinse a continuare a parlare. " La conosco abbastanza bene e ripeto: domani a quest'ora la tua reputazione sarà ancora intatta."
David emise un verso e, iniziando a bere il suo frappé, cercò di prendere per vere le parole dell'altro. Riuscì in parte a tranquillizzarsi e, prima di poter chiedere a Kurt se il suo era un modo simpatico e poco invasivo per chiedergli un altro appuntamento, iniziò il film e nessuno dei due parlò fino alla fine della proiezione… chi troppo preso dalla trama e dalla bravura degli attori e chi ricordava come tutto quello era iniziato.
Era bastata la parola Juke-box a rompere tutte le catene mentali che Dave stava creando per non ricordare la serata nella quale aveva baciato Kurt perché proprio grazie – o a causa – di un Juke-box aveva smesso di limitarsi a guardare il ragazzo.
Da ormai mesi si era reso conto di quel suo interesse ma non si era mai avvicinato né aveva dato modo a qualcuno di notare quella sua attrazione poi, in un noto locale che entrambi frequentavano, l’aveva visto scegliere una canzone – David la conosceva ma non era nel suo ‘genere’, preferiva di gran lunga Elvis Presley e Frank Sinatra.
Il ragazzo si era subito messo a canticchiarla e ballarla – senza però dare troppo nell’occhio – insieme alle sue amiche, sciogliendosi ben presto in tante risate.
Dave era rimasto incantato da quella scenetta e, dopo aver spostato spesso lo sguardo sulle natiche del più piccolo - sentendosi anche parecchio depravato –, non era più riuscito a sopportare la situazione.
Aveva preferito rinchiudersi in bagno alla non tanto rosea prospettiva di fare qualche stupidata… cosa che avrebbe fatto poco dopo quando anche Kurt, ignaro di tutto, l’aveva seguito per sistemarsi i capelli.
Era successo tutto troppo velocemente per poterlo impedire.
Kurt gli aveva rivolto un sorriso cordiale, affiancandolo per potersi specchiare, e David aveva scollegato il cervello.
C’era solo il profumo dolcissimo e perfetto del ragazzo, il suo corpo e quei maledetti jeans così stretti...
Forse il più piccolo gli aveva anche chiesto qualcosa - giusto per fare un po’ di conversazione visto l'imbarazzante silenzio che si era creato -, ma Dave non l'aveva neanche sentito.
Voleva trattenersi ma, fallendo miseramente, gli aveva preso il volto tra le mani e l’aveva baciato.
Un semplice bacio a fior di labbra. Non aveva cercato di approfondirlo, accontentandosi di assaporare semplicemente quelle morbide labbra, che dovette abbandonare poco dopo in preda al panico.
Si era reso conto di aver fatto una cosa priva di senso ed avventata e, pieno di vergogna e paura era scappato lasciando Kurt con gli occhi sgranati per lo stupore.
Aveva fatto una stupidata, la più grande della sua vita... ma in quel momento era quasi pronto a ricredersi.
Kurt l’aveva cercato nei giorni seguenti, cerando una spiegazione per quel gesto tanto avventato e senza senso e, alla fine, si erano arrivati lì. In quel Drive-in per una sorta di primo appuntamento.
Dave sorrise e, finendo il suo frappé, cercò di concentrarsi a sua volta sul film.




David fermò la sua automobile davanti all'abitazione di Kurt. Erano appena le undici e, a conti fatti, era stata una serata piacevole per entrambi.
" Grazie per il passaggio.", sorrise il più piccolo.
" Non potevo mica lasciarti a Westerville.", commentò piano David.
" Allora domani?", domandò Kurt.
" Domani?"
" Locale e Juke-box. Andiamo in un'altra città.", propose senza riuscire a celare nella voce un tono carico d'aspettativa che colpì Dave.
Certo, era stato piacevole anche per lui passare quella serata con l'altro - se si ignoravano alcune cose - ma non pensava che Kurt volesse davvero uscire ancora con lui... e lui, voleva ancora frequentare Kurt?
" D'accordo.", mormorò semplicemente, rispondendo sia alla proposta del ragazzo che alla sua domanda.
Voleva frequentare Kurt, conoscerlo meglio e mettere chiarezza nei suoi sentimenti.
Il più piccolo sorrise e si avvicinò all'altro come per baciarlo ma si allontanò subito con un ghigno.
" Niente. Devi meritartelo.", dichiarò uscendo velocemente dalla macchina senza dare tempo all'altro di elaborare quanto stava accadendo.
Ci mise qualche istante per riscuotersi e, ghignando a sua volta, osservò il ragazzo entrare a casa, borbottando poi un “ Farò in modo di meritarmelo”, prima di rimettere in moto la macchina.
   
 
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