Why don’t you teach your
heart to talk?
And give you love love, give you love love
Give me, give me what I need
La prima volta erano finiti a letto insieme per colpa di una scommessa.
Non ricordava nemmeno cosa trattasse, chi l’avesse proposta, cosa comportasse e
cose varie, ricordava solo che era colpa di quella scommessa se si erano
ritrovati nudi nella sua camera in hotel prima che potesse anche solo
accorgersene. Il resto era andato da sé.
La seconda volta era stata colpa di qualche bicchiere di troppo.
Neanche tanti, per quel poco che poteva ricordare della serata; giusto un paio.
E così era capitato di nuovo. Stessa camera, stesso letto.
La terza volta era sembrata più una sorta di ripicca verso tutti quelli che
dicevano che tra di loro c’era una tensione sessuale terribile. Erano in tanti
a dirlo e la cosa era vera, chiunque poteva percepirlo, perciò erano finiti di
nuovo in quella suite, in quel letto. E tutto solo per scoprire, cosa che già
sapevano, che era vero, la tensione sessuale c’era davvero. Ma il pensiero
preoccupante che aveva cominciato a sfiorarli dopo quella volta, era che magari
cercavano solo di trovare delle scuse, e che tutto ciò che facevano in realtà
desideravano farlo. Quei pensieri avevano comportato un periodo di allontanamento
forzato, non riuscivano nemmeno più a guardarsi in faccia.
Così, quella sera, si era giunti alla quarta volta.
Michael gli era piombato in camera qualche ora prima, borbottando qualcosa su
un passepartout ed una scusa che c’entrava con un cellulare, mentre si vestiva
dopo aver fatto la doccia. Era rimasto fermo al primo bottone della camicia.
Per lo stupore e perché un attimo dopo si era ritrovato nudo di nuovo, sdraiato
sul solito letto e le labbra di Michael che gli incendiavano la pelle ancora
una volta.
Pensava a sua moglie, al loro bambino di solo pochi mesi, ma l’adrenalina del
momento, come tutte le altre volte, gli impediva di rimanere davvero su quel
punto, ed un attimo dopo stringeva i capelli di Michael tra le dita, gemendo
oscenamente nel suo collo.
Semplicemente non aveva la forza per pensare al dopo, come sempre. E come
sempre, la mattina dopo si sarebbe pentito amaramente perché sua moglie non si
meritava tutto quello. Aveva una famiglia, un bambino, amava Anne, eppure
Michael era un qualcosa a cui non sapeva resistere e a cui non sarebbe mai
riuscito, punto.
Dopo quella volta, decisero di adottare una linea di difesa decisamente più
seria.
Cominciarono le battutine, gli ammiccamenti, i doppi sensi. A cui non erano
nemmeno costretti, vista la facilità con cui riuscivano loro.
Il miglior modo per nascondere una cosa era metterla sotto gli occhi di tutti,
come avevano fatto altri prima di loro.
“How many times did you have sex with Michael
Fassbender?”
“That was the question. What is the answer?”
“Four.”
[Non
chiedetemi cos’è perchè non lo so nemmeno io.]
Beeene.
No, bene per niente. Partorita qualche giorno fa mentre ero in spiaggia, con in
sottofondo ormai perenne Love love dei Take That, colonna sonora del film ed
ormai una fissazione per me, purtroppo. L’Anne citata, come si sarà capito, è
Anne-Marie Duff, la moglie di James, e che il 26 gennaio 2010 ha dato alla luce
il piccolo Brendan.
E… niente, il primo pezzo in corsivo è preso dalla canzone e l’ultimo da una
delle interviste a James caro (<3). Prima schifezza che scrivo sulla coppia,
ma spero – purtroppo per voi – di ritornarci presto, che al momento sono in
pole position per le coppie preferite **
- G