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Autore: lunatica91    26/07/2011    9 recensioni
-E?! Lo so che stavi per dire qualcos'altro. E?!-
George ha un segreto che non vuole assolutamente dire a Fred, ma...
Ripescata dai meandri del computer^^
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
- Questa storia fa parte della serie 'Tiri Vispi Weasley'
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Ritrovata dopo anni tra le pagine del computer. Non è un capolavoro, ma neanche una schifezza, non è spinta e quindi perchè non postarla?^^
Più o meno ho pensato che si svolgesse tra il quinto e il sesto libro, però potete immaginarli in qualsiasi altro momento. Spero piaccia!



E...?!




-E?! Lo so che stavi per dire qualcos'altro! E?!-

George era seduto sul letto nella loro camera alla Tana e teneva gli occhi bassi, torturando con le mani il lenzuolo mentre sentiva su di se lo sguard0 arrabbiato e leggermente curioso di Fred.

Si era fatto scappare troppo! Stupido idiota! E adesso?

-Allora? Lo sai che tanto sto qui finché non sputi il rospo, quindi vedi di sbrigarti.-

-Chi ti dice che ho qualcos'altro da dirti?- ribatté George con un ghigno fissando il gemello -Non ti è bastata la mia sfuriata su Angelina o su quanto tempo passi con Lee?-

Sì, gli aveva detto proprio tutto: gli aveva urlato addosso di quanto gli desse fastidio che ora si vedesse da solo con Angelina, la ragazza con cui erano stati insieme per un anno e a cui lei aveva ricambiato uguale affetto a entrambi, ma con cui Fred adesso ci usciva e pomiciava continuamente anche se ormai George aveva lasciato perdere la loro storia da un mese, perché sapeva che voleva soltanto tanto bene a Angie, ma di certo non l'amava e non voleva ferirla, come invece stava facendo quel cretino di suo fratello! Infine si era lanciato ad accusarlo di passare il tempo restante a divertirsi con Lee, vedendosi col gemello solo per pranzo e per discutere su nuovi prodotti per il negozio: in poche parole gli aveva detto in faccia di essere geloso marcio e per poco non spiattellava anche la cotta che provava per lui! Ma si era totalmente rincoglionito?! E ora?

Fred sogghignò e si appoggiò al muro accavallando le gambe e incrociando le braccia, abbassando leggermente il viso, che alcune ciocche rossicce andarono dispettose a coprire: ma bene! Ora voleva anche eccitarlo a morte?!

-Ti conviene dire la verità fratellino, altrimenti te la caccio fuori con la forza.- disse calmo Fred tirando fuori lentamente la bacchetta.

George arretrò d'istinto e lo guardò inorridito.

-Non oseresti.-

-Oh, sì invece. Ti ricordo che sono piuttosto bravo con la legimanzia.- continuò Fred giocherellando con la bacchetta, un ghigno perfido stampato in faccia.

Possibile che un'espressione tanto malvagia potesse essere anche così attraente?

“Merda! E adesso? Se vedesse alcuni pensieri... Cazzo! Ma bravo George! Sono proprio fiero di te! Come ne esci adesso? Dai, dimmelo!”

-Ti do cinque secondi.-

“Merda!”

-Cinque.-

“Avanti! Prova a resistere!”

-Quattro.-

“Accidenti! Non sono capace a fare uno scudo così sotto pressione!”

-Tre.-

-Mi piaci, va bene!?-

L'aveva fatto: aveva appena fatto la cazzata più grande della sua vita, anche se si sentiva lo stomaco molto più leggero.

-Cosa?-

Il ghigno di Fred era svanito e al suo posto erano arrivati lo shock, lo stupore, la paura e un miliardo di altre espressioni tutte mischiate assieme.

George abbassò lo sguardo aspettando le urla del fratello, o un pugno, o qualsiasi cosa, ma sentì solo i suoi passi andare verso la porta, aprirla e richiuderla; poi il silenzio.

Nulla... Fred non gli aveva detto nulla... aveva sperato per lo meno in una frase classica, come: -Non voglio più vederti, malato pervertito!- ma proprio nessuna reazione non se l'era aspettata!

Prese un cuscino lì vicino e ci urlò dentro.

Ma quanto cazzo era stato stupido!

Si lasciò cadere sul letto, sperando di svegliarsi da quell'incubo assurdo.

Perché non si era accontentato di starci insieme quel poco tempo?
Perché? Ora non si sarebbero più parlati, come minimo!

Sentì la porta cigolare; dei passi leggeri e familiari percorsero la stanza e si fermarono di fianco al letto.

Perché era tornato? Forse adesso voleva urlargli addosso tutta la sua rabbia?

Lo sentì sedersi sul materasso.

E allora? Quando si decideva a lanciargli una maledizione come vendetta?!

Si sdraiò sul letto dietro di lui e gli cinse la vita con un braccio.

Ma perché non la smetteva di fare il cretino! Tanto lo sapeva che era solo scena, che appena si fosse girato gli avrebbe tirato un pugno e poi sputato in un occhio e poi tirato un calcio e una fattura e...



... e quella era un'erezione?!




   
 
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