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Autore: PrincesMonica    26/07/2011    10 recensioni
Shannon in vacanza visto dalla sua compagna. Ma non sarà tutto perfetto.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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titolo: Croce e Delizia
raiting: verde
autore: PrincesMonica
DISCLAIMER: non possiedo i diritti su nessun personaggio esistente citato in questa OS. I fatti descritti sono di mia invenzione.
Note: Questa Fic l'avevo scritta tempo fa, ma mai pubblicata. Lo faccio ora che serve per il contest dell'estate di EFPGuardarlo è un'agonia o una delizia a seconda dei momenti.
Ora come ora mi sto deliziando: petto nudo, occhiali da sole e pantaloncini da mare. Quei pettorali molto interessanti soprattutto quando si possono sfiorare con le dita mentre sono sopra di lui sul nostro letto e i tatuaggi che amo graffiare, solo per vederli deformarsi prima di tornare alla loro forma originale.
Poi l'agonia. Vederlo suonare e disinteressarsi completamente di me. O, peggio, quando in giro per il mondo siamo vicinissimi, ma terribilmente lontano. Io scompaio, non esisto più, sono una nullità. Una di quelle bacchette con cui suona vale più di me. E questo è effettivamente terribile, perchè per me, lui è tutto. Solo quando mi abbraccia mi sento protetta e solo quando mi guarda dritto negli occhi, mi sento di esistere.
Mi sono ripetuta un sacco di volte che tutto questo è patetico: la mia vita dovrebbe essere completa anche al di là di un uomo e ne ero fermamente convinta fino a quando non ho baciato Shannon Leto. In quel preciso istante, con un barlume di sanità mentale, ho capito che mi stavo mettendo in un guaio di dimensioni cosmiche.
“Andiamo a farci una nuotata?”
Sistemo il suo I-Phone prima che venga a darmi un leggero bacio sulle labbra. Quando siamo da soli, lontano dalla nostra vita frenetica del tour, sembra un qualsiasi fidanzato perfetto. Stacca completamente la spina allo star sistem e diventa il dolce Shan che mi porta la colazione a letto, fa l'amore e non si limita allo sterile sesso, mi abbraccia anche in mezzo alla gente.
“No, l'acqua è troppo fredda.” lui sorride sornione, con quello sguardo che ti spiazza ogni volta e ti lascia le gambe come due gelatine informi.
“Ti riscaldo io.” Sussurra.
Già mi viene voglia di togliermi il due pezzi. Mi limito solo a sorridergli e a spingerlo, mentre ride felice. Corre come un bambino verso l'acqua cristallina del Messico, mentre io mi limito a prendere il sole come una lucertola.
Mi sono dovuta spalmare un sacco di crema, perchè la mia pelle chiara non si ustionasse sotto la luce forte.
Vorrei poter rimanere così per sempre, senza problemi, senza dover andar dietro alle mezze crisi isteriche di un cantante esausto, o alle ben peggiori crisi delle ragazzine che li seguono. O anche di quelle di una certa età che pensano di avere l'esclusiva sui ragazzi per non si sa quale motivo.
Invece qui abbiamo solo pochi giorni per poter goderci la nostra intimità. Perchè non possiamo dire al mondo di noi?
Perchè?
La risposta è fin troppo ovvia: innanzi tutto lui non mi ha neanche mai detto che mi amo e io neppure. Non sono pronta a dargli il mio cuore, sapendo che me lo calpesterà senza troppo pensarci. Inoltre so che quello a cui lui pensa, del resto come Jared, è la band. Se si sapesse che ha una relazione fissa, l'onda fangirlistica scemerebbe e di certo le vendite di CD e biglietti dei concerti crollerebbero. No, almeno per un po' a nessuno dei due Leto è permessa una ragazza.
Mi viene quasi da piangere a pensarci.
Poi sento il suo corpo freddo su di me: rotoliamo sugli asciugamani e urlo per il contatto. Maledetto, sa che odio quando fa così.
“Visto che non è fredda?”
“Cazzo, Shan, è gelata. Lasciami!”
“No, così mi scaldi tu.”
Lo fisso e gli spettino un po' i capelli, facendo piovere qualche gocciolina gelida su di me. Resto a fissargli quei due occhi da felino, di un colore così particolare, per un tempo indefinito. Mi risveglio solo quando sento le sue labbra posarsi sul collo e la sua mano scivolare dentro una coppa del reggiseno.
“Non qui, scemo. Ci potrebbero vedere.”
“Non c'è nessuno in questa spiaggia.”
“Shannon, no!”
Sbuffa e si distende direttamente sulla sabbia tiepida.
“E va bene, vorrà dire che riprenderemo quando torneremo nel nostro piccolo bungalof. Hai sentito Jared?”
Riprendo ad essere l'efficiente segretaria che tutti si aspettano che sia, tiro fuori l'agenda elettronica e comincio a leggere.
“Jared ha scritto che è arrivato ad Haiti. Sta bene, per ora. Girerà con MTV Canada un servizio oltre ad andare con qualche associazione benefica a fare foto per il libro. Dice che la situazione è terribile e non fatico a crederci.” sospiro “Dovrebbe riposare un po'.”
“Non lo farà mai. Se si fermasse rischierebbe di essere raggiunto dalle sue paure e dalle sue paranoie. Ha bisogno di fare sempre qualcosa perchè rilassarsi per lui equivale a perdere del tempo prezioso. Io non riesco a capirlo, seriamente. Comunque lasciamolo ad Haiti e divertiamoci qui in Messico. Hai qualche idea per il pomeriggio?”
“Potremmo andare a Tulum a vedere le rovine. Ti va?”
Inclina il capo, sbatte le palpebre un paio di volte e poi sorride.
“Sì, mi pare una bella cosa. Spetta che lo scrivo.” Prende il cellulare e si collega a Twitter postando le foto che gli ho fatto e scrivendo che al pomeriggio sarebbe stato alle rovine. Questa cosa mi deprime e credo che lui se ne accorga. “Che c'è? Come mai quella faccia delusa?”
“Non vorrei che qualcuno venisse a disturbarci. Anzi, in realtà così è quasi certo che qualche ragazza verrà a cercarti.”
Si alza e mi prende per mano tirandomi verso di se.
“Allora facciamo così, lasciamo detto che andiamo a Tulum, invece passiamo il pomeriggio qui, a fare il bagno. Magari andiamo nella stanza a dormire un po', che stanotte tu e le tue voglie mi avete tenuto un po' troppo sveglio.” Sorrido.
“Non mi pare che ti sia lamentato...”
“Non mi lamenterei mai di te e di quello che mi fai. Allora, andiamo dentro? Abbiamo una piccola cosa in sospeso.”
Mi volto e lentamente mi avvio verso il bungalof lasciando le nostre cose sulla rena sottile, poi mi volto leggermente e sorrido maliziosa.
“Non mi sei mai sembrato molto piccolo...”
Lo sento ridere, prima che mi prenda in braccio e senza troppa fatica mi porta dentro.
Il fatto che mi voglia così tanto mi mette in il cuore in pace, almeno fino a quando siamo qui. Al nostro ritorno ad LA torneremo ad essere solo un batterista e una segretaria, senza dimostrare che tra noi ci sia alcun che di relazionale.
È giusto? È sbagliato?
Non lo so, ma per ora questo siamo e mi godo questi momenti di intimità rubati ad una vita frenetica e piena qual'è la nostra, fino a quando questo gioco non si romperà.


   
 
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