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Autore: dubious3    27/07/2011    2 recensioni
"Questo è il seguito di Naruto Shippuden:Renegade. Il Preludio, che si consiglia di leggere per comprendere la fic".
Naruto è stato catturato e Konoha è stata distrutta. Ma non è tutto perduto. Il jincuriki della volpe dovrà trovare, lottando in una terra ostile ed oscura contro un nemico apparentemente invincibile, la chiave per risolvere antichi misteri e profezie e salvare il mondo intero.
(Questo è un crossover con il videogioco Jak 2: Renegade).
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Naruto Shippuden Renegade.'
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Cap. 34. Avventura nella città defunta. Parte terza: il dolore del falco.
 
 
 
Diradatosi il polverone, il luogotenente dell'Ombra aprì gli occhi.
Era ancora piuttosto scosso dalla forza del colpo, ma a parte il forte capogiro si sentiva tutto quanto intero.
Lo sguardo dell'uomo mutato si pose sulla sua simile Hinata, che torreggiava sulle macerie del corridoio seduta sulle ginocchia, data la sua enorme stazza.
Quest'ultima ricambiò il curioso sguardo del comandante con un inchino imbarazzato.
"Io.. io.. ti chiedo scusa... spero di non averti fatto del male... volevo solo avere l'occasione di parlarti".
Queste parole vennero recepite dall'ex soldato del Barone con una gioia immensa: la ragazza si stava comportando meglio di quanto egli stesso avesse sperato.
"Anche io, Hinata Hyuga". Affermò con pacatezza alzandosi dalla parete da dove era franato e ripulendosi dalla polvere che ricopriva la sua rozza figura al posto dell'acido.
"Sai, volevo giusto avere un'occasione per parlarti. Il tuo piano devo dire che capita a fagiolo. Hai corso però il rischio che la mia Armatura del Dragone Violaceo * liquefacesse parte del santuario. Fortuna che l'ho disattivata un istante prima dello schianto... e comunque non c'è motivo di preoccuparsi per me: questa carcassa ha la pellaccia più dura del cuoio di uno scarpone".
Sebbene quest'ultima frase non fosse stata pronunciata con la benché minima amarezza, la ragazza non poté fare a meno di notare quanto purtroppo quest'affermazione fosse vera nel senso letterale del termine.
Anche lui deve essere un esperimento di Monzaemon... pensò ....chissà quanto deve avere sofferto... forse questa fantomatica Ombra ne ha salvati anche...
Riflettendo su ciò, le balenò in testa il fatto che Torn l'avesse chiamata per nome.
Tutte le sue congetture ora venivano supportate da un'ulteriore indizio.
"Aspetta Torn-san... come sai il mio nome?"
Lo sguardo del comandante in seconda si illuminò come quello di un giocatore d'azzardo in momento in cui si accorge di aver pescato le carte giuste, e con fare molto amichevole si preparò a giocare la sua mano vincente.
"Semplice... Sakura me ne ha parlato, così come Naruto... loro due mi parlano spesso di te, in verità. Sono anche loro membri del Mondo Sotterraneo".
La splendente gemma che incorniciava il capo di Hinata brillò dalla felicità mentre i suoi occhi si riempirono di lacrime di gioia.
"Sakura e Naruto... dunque almeno loro sono vivi, vivi e liberi! Grazie ai Kami... hanno esaudito le mie preghiere almeno in parte..." Sussurrò alzando uno sguardo grato al cielo.
Anche Torn non rimase impassibile a tutto ciò e ,sebbene non lo diede a vedere per mantenere la sua reputazione di duro comandante spesso persino sadico, si commosse.
"Forza ragazza, se reagisci così, chissà che faccia farai quando scoprirai che loro due sono qui alla Città Morta? Ora però non c'è tempo di piangere; potrai allagare tutto il covo del Mondo Sotterraneo con le tue lacrime se torneremo a casa con il nostro obbiettivo, ma adesso ci vuole la massima abilità e discrezione".
La gioia della giovane aumentò fino all'inverosimile, ma capì che il suo nuovo alleato aveva perfettamente ragione. Asciugò le lacrime e si preparò ad ascoltare il piano.
"Sì... hai ragione... ti ascolto..."
"Molto bene... allora seguimi mentre vado a prelevare il nostro pacchetto".
"Vuoi dire l'artefatto che permette l'accesso alla Tomba di Mar?"
Torn accennò dello stupore misto a curiosità nel sentire ciò, quindi squadrò in maniera parecchio inquisitiva la ragazza.
"Come sai... che..."
Venne però interrotto da uno scricchiolio sinistro proveniente da sotto le ginocchia della ragazza.
"Va bene... me lo spiegherai mentre andremo a prendere il Sigillo... temo che questa capanna in rovina sia troppo marcia per sostenere il tuo peso. Muoviti a quattro zampe e usa i tuoi poteri telecinetici quando senti il pavimento sotto di te cedere... d'accordo?"
"D'accordo". Concluse la Hyuga affermativamente, quindi i due iniziarono a camminare il corridoio tenendo la destra.
Il pavimento  costruito con motivi piuttosto strani era effettivamente in condizione davvero pessime, tanto che la giovane dovette usare i suoi poteri più volte per evitare che esso franasse sotto il suo enorme peso.
"Davvero questo posto è davvero marcito in fretta come mi ha detto Ilnok..." Disse la ragazza poggiando inavvertitamente la coscia su un trave più fragile, spezzandola e facendola cadere e franare sui piani inferiori, anch'essi dall'aspetto poco sicuro.
"Ilnok quindi ti ha parlato della storia di questo posto?" Ritornò alla questione il comandante.
"Sì, mi ha detto tante cose..." rispose la ragazza mentre continuava ad avanzare a carponi "mi ha detto ad esempio che questo luogo era protetto da forze mistiche... che le Teste di Metallo volevano impossessarsi dell'artefatto contenuto qui, ma che un uomo chiamato Ombra li ha fermati ed ha sigillato questo posto".
"E' tutto vero dall'inizio alla fine. Quel tipo è informato... troppo informato... Chissà che fonti di informazioni ha quel tipo... immagino che sappia anche del fatto che solo l'Ombra e i suoi più fidi subordinati sono in grado di liberare il sigillo?"
"Sì... per questo eravamo venuti... per spianarvi la strada..."
Le ultime frasi della fanciulla vennero detto con un riluttanza indicibile: certo rivedere i suoi amici era per lei qualcosa di così bello che andava oltre i suoi sogni, eppure in certo senso si era affezionata hai suoi nuovi compagni di squadra e dare altre informazioni a Torn la stava avvicinando sempre di più ad un vero e proprio tradimento nei loro confronti.
Per non parlare adesso che stavano lottando....
"... ha detto che dovevamo consegnare l'artefatto nelle mani dell'Ombra... che era un uomo straordinario... non so dire altro..."
"Probabilmente questa è l'unica cosa giusta che è uscita dalla bocca di quel tipo da almeno un anno. Non mi fiderei del fatto che voglia consegnare all'Ombra l'artefatto però, per niente. Quell'uomo è capace di pugnalarti alle spalle come pochi, sia in senso figurato che letterale. Argghhh!"
Un pezzo di trave ormai in decomposizione avanzata e corroso ulteriormente da tarli e vermi era caduto sulla testa del comandante.
"Come diavolo ha fatto questo posto a marcire così in fretta solo i Precursor lo sanno... forse sono stati gli anni arretrati. Speriamo solo che non crolli proprio mentre noi ci stiamo addentrando a recuperare l'artefatto. Fortuna che questo lungo corridoio è finito: ecco la porta".
Come aveva detto Torn il lunghissimo passaggio, che a giudicare dal tragitto dai due percorso dai due doveva attraversare quasi la costruzione, era terminato davanti ad una parete dove, coperta dal muschio, era celata una porta dall'aspetto antico.
Una porta che aveva inciso su di esso il simbolo del tao, che nel continente di Sandover indicava la connessione con la discendenza reale di Mar.
L'uomo diede una veloce pulita al portone rimuovendo il muschio con le sua mano artigliata, quindi compose un gran numero di sigilli.
"Topo... Bue... Tigre... Lepre..."
Dopo aver effettuato una combinazione che includeva ogni segno dello zodiaco del continente delle Cinque Grandi Terre, l'uomo infilò l'indice e il pollici ossuti nei due buchi più piccoli del tao.
Come aveva previsto, questo marchio incominciò a brillare, quindi ruotò sotto i precisi movimenti del comandante in seconda facendo un giro di centottanta gradi verso destra ed un giro completo.
Compiuto il giro Torn rimosse le dita, quindi la porta stessa, mandando un segnale luminoso, si abbassò lentamente rivelando un angusto naos ligneo.
All'interno della cella c'era un piedistallo in marmo ove era posto il tanto agognato oggetto della loro ricerca, ovvero il sigillo della casata di Mar.
Hinata, come Faccia di Bimbo gli aveva detto, notò che il sigillo era completo solo a metà, precisamente quella dello yin.
Il comandante in seconda rimosse quindi accuratamente il sigillo e lo mise nella tasca del suo saio lacero.
"Fatto... la combinazione per aprire la porta è nota solo a pochi, e certo non alle Teste di Metallo. Ricordati, qualunque cosa accada, la metà del Sigillo Regale ha la priorità assoluta". Parlò.
Si girò quindi e squadrò Hinata con una severità insolita.
"Ora però dimmi la verità: Inok per caso è a conoscenza dell'esistenza dell'altro frammento?"
La ragazza ebbe per un attimo di riluttanza, che per un attimo tradì le sue insicurezze nel suo cambiare fazione.
Insicurezze che certo non sfuggirono al braccio destro di Nagato, il quale cercò di capire bene ogni cosa che passasse nella testa del nuovo compagno di squadra.
"Hinata... non ho i tuoi poteri mentali, ma certe cose le capisco bene senza che nessuno mi dica nulla. Perché esiti? Non vuoi rivedere Naruto e Sakura? Cosa puoi aver trovato in... loro? Sono solo due sociopatici cazzoni la cui sete di vendetta ha distrutto il cervello e l'umanità".
Lo sguardo della ragazza si fece ancora più turbato e pensoso, presa come era dalla sua indecisione.
Per un attimo ebbe la tentazione di rivelare il lato più nobile del così tristemente famoso Faccia di Bimbo, ma qualcosa la fece cedere.
Un ricordo, per la precisione...
***
"Che la caccia e il massacro abbiano inizio... ah e un'altra cosa molto importante per tutti voi..."
I due ragazzi di Konoha ascoltavano il loro compagno più anziano con estrema attenzione.
"Nel caso in cui dovessimo incontrare dei ribelli, qualunque cosa accada, non dovete mai raccontare cosa è successo alla veramente sulla Rok, chiaro? Anche se mi dovessero uccidere".
"Ma perché..." chiese Hinata perplessa "... in fondo che male c'è se i membri del Mondo Sotterraneo vengano a conoscenza della verità? Forse i vostri rapporti potranno rimarginarsi..."
La risposta del guerriero di Spargus fu quanto di più triste e serio possibile.
"Il perché te l'ho già dato io due notti fa: io non ho ancora perdonato me stesso, quindi non voglio che lo facciano gli altri. Ora andiamo..."
***
 
La volontà del suo compagno le era sempre oscura, ma avrebbe rispettato anche questo suo desiderio sebbene lo trovasse davvero strano e privo di senso.
"Hai ragione, scusami... quello che conta è ora tornare alla base, con Sakura e Naruto". Si scrollò il capo ornato dalla gemma luminosa simulando sicurezza.
In quel preciso istante, un oggetto brillò nell'altra tasca del saio del braccio destro dell'Ombra.
"Il comunicatore... era ora che quei due si decidessero a chiamarmi..."
Aprì quindi il congegno premendo un pulsante e fece apparire lo schermo olografico.
L'immagine però, con sorpresa e persino con una punta di paura dei due, era così sfocata che non si riusciva a vedere a chi appartenesse.
"Mi ricevete? MI RICEVETE, CAZZO?!?" Gridò Torn nei supporti audio per farsi sentire.
"Devi venire sub... Kenpa... Ken... Kenpachi..."
Fu tutto ciò che la voce oltre il comunicatore riuscì a dire prima che la connessione si interrompesse bruscamente.
"Merda.. merda merda merda MERDA!" Imprecò il lottatore venefico.
"Ho paura che sia successo qualcosa di davvero molto, molto grave... il Tuono Purpureo è un vero e proprio mostro... ci mancava solo questa..."
"Già... un vero e proprio mostro..." Ripeté la ragazza meccanicamente la frase del compagno.
"Un mostro... un vero e proprio mostro..."
Accadde quindi qualcosa di inusuale quanto tenebroso: per un attimo il terreno attorno alla ragazza iniziò a venire scosso da un forte vento innaturale.
Ma subito esso venne soffocato dinnanzi al boato terrificante che si udì di lì a poco.
"Cosa sta accadendo?" Chiese la giovane risvegliatosi dallo stato di semi tranche in cui si trovava.
Il volto del luogotenente del Mondo Sotterraneo per la prima volta divenne di un lilla pallido.
"Sono qui... dobbiamo scappare immediatamente, forza! Oppure c'è il rischio di finire circondati!"
Detto ciò concentrò nel palmo della sua mano una grossa quantità di liquido corrosivo e la sparò contro i muri della catapecchia, aprendo un varco tra più pareti poste in fila.
"Dobbiamo fuggire immediatamente! Forza!" Esortò mettendosi in posizione a quattro zampe per poter correre meglio.
Per un attimo ebbe la sensazione che la sua nuova compagna avesse l'intenzione di rimanere lì ad affrontare Kenpachi.
Nei suoi bianchi occhi si leggevano infatti molto furore e rabbia.
Ma questa sensazione durò solo un istante: la Hyuga infatti dischiuse le ali da libellula e disse senza lasciar trapelare alcuna emozione.
"Giustissimo Torn-san. Andiamo".
I due fecero quindi appena in tempo ad uscire dalla catapecchia prima che questa franasse per colpa degli strapazzi del tempo e degli invasori. Corsero quindi a perdifiato in mezzo ai vicoli paludosi senza mai voltarsi indietro.
Silenziosamente, entrambi pregavano che il dispiegamento di forze del nemico non avesse già iniziato a mietere le sue vittime prestabilite.
 
 
************
 
 
 
Mentre i due sperimenti fuggiaschi di Praxis stavano perlustrando il Santuario Ligneo, Faccia di Bimbo e l'Uchiha erano impegnati in situazioni ben più pericolose.
Qualcosa infatti era emerso dal pantano che circondava l'intera città Morta, ed era qualcosa di semplicemente innaturale persino per un posto così mutato: tre grossi tentacoli simili a quelli di una piovra, ma ognuno terminante con una corazza dentata come un trilobite si scagliarono contro i nemici ad una velocità impressionante.
"Questo colpo non riuscirà a prenderci". Sentenziò per nulla intimidito l'Uchiha, che evitò il colpo con un salto carpiato all'indietro effettuato all'unisono con il compagno di team.
I tentacoli quindi si sciolsero come neve al sole e dalla putrida pozza circostante gorgogliò quindi una voce che il moro trovò terribilmente familiare.
"Certo che non mi aspettavo che il mio attacco andasse a segno... sei troppo veloce per un mezzuccio simile. Ma credimi se ti dico che il bello deve ancora arrivare..."
Una grossa quantità di acqua putrida si accumulò in un solo punto come sotto l'effetto di un sifone, quindi assunse velocemente una forma simile a quella di un essere umano.
Una forma che Sasuke, con estrema meraviglia, riconobbe subito.
"Suigetsu?"
La forma umana passò dalla colorazione della fanghiglia a quella originale del ninja di Kiri che Sasuke ricordava.
"Esattamente. Sorpreso vero? E come vedi non è nemmeno tutto... come vedi il vecchio Monzaemon mi dato anche alcuni power-up".
Lo sguardo assatanato del giovane assassino si incrociò con quello di Ilnok, il quale ricambiò non meno violentemente.
"Tu devi essere quello tipo con la faccia da bebè che Sasuke si porta sempre appresso... sai, ho sentito varie cose sul tuo conto e devo dire che il tuo stile mi piace parecchio nonostante tutto, perciò ti do un consiglio da collega: lascia questo infido doppiogiochista. Ha già tradito i suoi compagni una volta, e scommetterei la mia Taglia Teste che non appena si presenterà l'occasione pugnalerà alle spalle anche te. Ti risparmio anche la fatica di ammazzarlo se te ne vai adesso".
Per quanto il tono del ragazzo fosse sempre sarcastico e arrogante come Sasuke lo ricordava, il moro notò in esso una punta di amarezza e rancore, certo per il tradimento subito. Ripercorrendo il momento in cui aveva abbandonato il suo nuovo avversario e Juugo al Paese del Ferro, provò una sensazione molto strana: una specie di disagio, forse persino rimorso.
In fondo al cuore sapeva che non gli era dispiaciuta la compagnia di quei tre.
Scacciò però questa sensazione: ormai ciò che era fatto era fatto, e non si poteva più tornare indietro.
Si preparò quindi ad attaccare, ma il suo compagno più anziano lo precedette estraendo l'alabarda bipunte. L'arma, come Sasuke non aveva mai visto fare, iniziò a circondarsi di uno strano bagliore bluastro.
La puntò quindi contro il giovane dai denti di squalo e lo squadrò in maniera notevolmente minacciosa.
"Immagino che questo significa no, vero? La loquacità non mi pare il tuo forte..." Commentò con una risatina l'Hozuki. "Allora vorrà dire che ti estrarrò le parole di bocca usando la mia arm..."
Le parole dell'assassino vennero sostitute da un rantolio strozzato. In meno di secondo Ilnok si era precipitato contro di lui e aveva trinciato la sua figura fangosa orizzontalmente per l'addome.
"Io non conosco la tua storia e quella del tuo team, ma se eravate davvero così scarsi, sfido che Sasuke vi abbia mollato". Pronunciò beffardo l'omone.
Il corpo del ragazzo però si sciolse in spruzzi di fanghiglia e si ricompose rigenerando completamente la ferita.
"Credevi di avermi battuto così facilmente? Spiacente di aver deluso le tua aspettative, Faccia di Bimbo. Il team Taka non era affatto debole come credi!" Urlò l'uomo dai capelli blu affannato.
L'omone rimase di spalle rispetto sia all'Uchiha che all'Hozuki con i piedi sospesi sulle acque grazie al suo chakra senza proferire parola.
Dentro di se però sogghignava.
Le lezioni che ho preso recentemente da Sasuke sulle tecniche base dei ninja stanno dando i suoi frutti a quanto pare... specialmente quella della trasmissione di chakra nelle armi. Ricapitolando: questo ragazzo deve avere capacità idrocinetiche avanzate e il suo stesso copro sembra essere composto da acqua o comunque da soluzioni che hanno come base l'acqua... la mia lama di chakra però sembra avere qualche effetto su di lui... credo che se continuo ad affettarlo come un salame, allora prima o poi capitolerà.
"Perché continui a voltarmi le spalle allora?" Sbraitò di nuovo il nemico del guerriero di Spargus. "La mamma non ti ha insegnato che è maleducazione dare di spalle agli avversari, nonché piuttosto stupido? Poco male comunque".
Detto ciò compose alcuni sigilli e immerse la sua stessa mano nel suo corpo liquido.
"Vediamo se fai tanto lo spaccone adesso che devi affrontare questa!"
Estrasse quindi la temutissima lama che aveva imparato a usare, ovvero la letale Taglia Teste e l'afferrò con una mano sola.
Fece fondere i suoi stessi piedi nella fanghiglia e si mosse trasportato da un'innaturale corrente acquatica.
"Danza dello Squalo Macellaio!*" Gridò lanciandosi contro Ilnok come una motonave.
Sasuke notò che la velocità del colpo era di gran lunga superiore a quella dei normali attacchi del ninja di Kirikagure.
Per un istante Sasuke quasi ebbe il timore che Ilnok non avrebbe evitare questo nuovo colpo, ma le sue ansie rimasero comunque infondate: Faccia di Bimbo aveva evitato il nuovo assalto del ragazzo-squalo con un salto all'indietro e gli aveva tranciato il braccio senza subire il colpo.
Il ninja squalo, uggiolante dal dolore, provò a ricomporre il suo braccio tagliato, ma l'attacco non si fermò qui.
Con un calcio ben assestato l'omone lo disarmò dalla Taglia Teste, quindi diede un altro calcio sulla parte piatta della lama per scagliarla lontano da chi la impugnava.
"Sasuke, prendila!" Esortò mentre la grossa lama da macellaio volava verso l'Uchiha.
Quest'ultimo, ancora leggermente confuso, la prese al volo per il manico.
"Questa ti servirà come sostituzione alla tua katana". Spiegò il suo gesto l'omone.
L'Hozuki intanto guardava allibito l'arma che era tanto fiero di usare finire nelle mani del moro.
Quando quest'ultimo provò a sollevare l'arma con una mano sola, un terribile furore si impadronì di lui a tal punto che tutto il suo corpo sembrò bollire dalla collera.
"Dunque tu osi impugnare quella spada? L'arma del Demone di Kirikagure? Tu... mettila subito giù, è chiaro?!?"
Sasuke guardò negli occhi il suo vecchio amico e quasi indietreggiò vedendo in essi così grande rabbia e odio.
"La Taglia Teste appartiene solo a guerrieri che sanno cosa sia l'onore Sasuke. Non è certo un'arma per te! Non te che prima esortavi gli altri a non ammazzare ma poi accoppavi gli altri senza pensarci due volte! Non tu che hai osato trapassare il collo di Karin dopo che questi ti ha salvato la vita! Non tu che hai abbandonato i tuoi compagni..."
Abbassò quindi gli occhi, perché l'Uchiha non vedesse che stesse piangendo. 
Sasuke però notò questo atteggiamento del vecchio amico e rimase ancora più confuso, per non dire davvero intristito dal rimorso.
"Suigetsu... io..."
"No... lascia perdere. La colpa è sopratutto nostra". Lo interruppe il ragazzo squalo senza più piangere. "Siamo stati noi gli stupidi. Come abbiamo potuto pensare che tu provassi un sentimento di amicizia nei nostri confronti? Avevi già tradito i tuoi vecchi compagni e poi Orochimaru. Che eravamo noi per te se non dei miserabili strumenti da gettare non appena avremmo concluso la nostra utilità ai tuoi scopi? Ecco cosa sei: una serpe. Credi di essere diventato un falco, ma sei sempre solo un viscido serpente e così resterai per il resto dei tuoi giorni! In quanto a te bestione..." il suo sguardo si rivolse a quello di Ilnok "ti ripeto ancora di lasciare questa.. merda umana. Per lui tu non sarai ma nulla più che un mezzo per la sua vendetta, e mai un amico o un compagno".
Lo sguardo di Sasuke si riempì di sgomento, e ancora di più quando vide di nuovo gli occhi del generale di Spargus. Erano enigmatici al punto da essere inquietanti e sopratutto li trovava tremendamente intrusivi.
Suigetsu aveva notato una certa aura di dubbio attorno all'omone e provò a convincerlo a lasciarlo.
"Dunque Faccia di Bimbo, cosa vuoi fare eh? Vuoi passare il tuo tempo ancora con un essere così miserabile? Avere dei bravi compagni è davvero difficile... una scelta sbagliata e il tuo caro amico con cui hai condiviso tanti bei momenti ti lascia a marcire in galera in attesa che un samurai ti faccia da boia. Quale è la tua risposta?"
La risposta di Ilnok fu un ritorno alla sua fredda e implacabile maschera di mostro.
"Stai parlando con la persona sbagliata, Suigetsu. Io so benissimo che non devo fidarmi del moro, ma sappi che è lui che si deve guardare le spalle da me. Lo so che io non conto niente per lui, che sono il suo strumento di vendetta; così è anche per me. Sappi che non esiterei ad aprirlo in due in un solo istante se questo mi aiutasse nel mio scopo. Se credi che il ragazzo è un figlio di puttana, allora ti avverto che hai davanti uno che è sia figlio che nipote".
La voce dell'uomo era colorato di innumerevoli tratti diversi, che Sasuke dopo qualche secondo riuscì a cogliere: delusione, amarezza, tristezza.. persino una punta di rimpianto.
Anche Suigetsu in un primo momento ebbe il sentore che il nemico non fosse del tutto sincero, ma scacciò questo pensiero.
"Ho dato l'avvertimento giusto alla persona sbagliata allora. Del resto le menti simili spesso si trovano assieme. Sarà quindi un piacere maggiore uccidervi entrambi. Vediamo se riuscite a tenere testa a questo! Arte dell'Acqua: Onda Anomala dello Squalo Bianco!*"
Componendo alcuni sigilli, una quantità enorme del pantano acquitrinoso che circondava l'intero quartiere si alzò formando un'onda dalle fattezze di una testa di squalo bianco poco dietro Suigetsu, la quale si lanciò velocemente su Sasuke e Ilnok travolgendo tutto ciò che c'era davanti al suo cammino.
"Vediamo se riuscite a evitare questa!" Ruggì il ragazzo di Kiri vedendo i suoi nemici alzare lo sguardo verso il vorace tsunami che minacciava di inghiottirli.
Sasuke però non si scompose minimamente, anzi formò la sua classica Lama dei Mille Falchi e la puntò contro l'onda a forma di pescecane.
"Ferma la tua creatura oppure ti folgoro usando la mia lama".
L'erede di Zabuza rise di questa minaccia e contrattaccò spavaldamente.
"Per quale ragione mi stai minacciando con la tua arma elettrica? L'unico effetto che avresti sarebbe quello di prendere una bella scossa. Forse vuoi provare a vedere che odore fa il serpente arrosto?"
"Io preferirei scoprire il gusto dello squalo arrosto, Suigetsu". Rispose l'Uchiha in maniera non meno tagliente. "Anche tu sei collegato alla tua onda. Se uso la mia tecnica, finiamo tutto quanti carbonizzati. Cosa scegli?"
Quest'intimidazione fece ridere sguaiatamente l'assassino un'altra volta, quindi quest'ultimo compose dei sigilli.
Il suo gesto fece condensare l'acqua dello squalo in un'enorme sfera d'acqua pressurizzata, la quale si formò sopra la testa dell'utilizzatore.
"Beh, se non posso usare una tecnica, me ne basta un'altra. Arte dell'Acqua: Super Sfera Pressurizzat...*"
Un nuovo colpo di lama interruppe ancora una volta l'utilizzo di questa tecnica da parte dell'uomo squalo, facendo cadere giù a pioggia tutta l'acqua della sfera.
Stavolta però erano stati due fendenti congiunti di entrambi i suoi avversari, i quali lo aveva squarciato l'uno con la Taglia Teste e l'altro con la sua alabarda entrambe intrise di chakra.
Mugolando dal dolore, il giovane imprecò con estrema amarezza.
"Hai persino usato la tua arma rubata contro il suo possessore di diritto... pure questo hai avuto il coraggio di fare! Bastardo..."
Nel sentirsi affibbiare quest'epiteto, per la prima volta l'Uchiha decise di reagire agli insulti del suo vecchio amico.
"Ascoltami Suigetsu. Finiamola qui. Non importa ciò che pensi o che altro: quello che so è che tu non puoi ancora batterci. Il tuo è un suicidio in piena regola. Lo so che non è nel tuo stile, ma... questa volta rinuncia alla lotta. Ti prego..."
L'erede del Demone stentò a credere a ciò che era uscito dalla bocca del suo vecchio compagno, ma sopratutto al tono con cui queste parole erano state pronunciate.
Possibile che in fondo al cuore dell'Uchiha si annidasse un briciolo se non di affetto, almeno di nostalgia verso i legami passati?
Diversa fu la reazione di Faccia di Bimbo, anche se aveva intuito le stesse cose del ninja con i capelli blu: dentro di se infatti sorrideva.
"Sasuke... ma cosa cazzo ti prende?"
In quel momento una voce sarcasticamente efferata si udì nell'aria.
Una voce di cui purtroppo tutti e tre i guerrieri conoscevano bene il proprietario.
"Sasuke... Sasuke... Sasuke, così mi deludi! Dopo tutto ciò che ho passato per eliminare la tua sporca persona dalla faccia della terra adesso mostri un po' di umanità? E che cazzo! Ma forse tutto ciò potrebbe risultare molto interessante..."
Il Tuono Purpureo mostrò la sua presenza avvolta da lampi violacei ai presenti su di un tetto di una catapecchia poco distante, sogghignando efferatamente come era solito fare.
Dei tre, il più scosso sembrava Suigetsu, il quale soffiò dal terrore.
"Kenpachi... cosa diavolo ci fai qui? Ilnok era la mia preda!"
Il più crudele dei servitori di Praxis saltò dal cornicione ghignando ancora più forte, quindi si rivolse al ragazzo squalo trafiggendolo con il suo sguardo assatanato.
"Io che ci faccio qui? Potrei porti la stessa domanda. Tu sei a conoscenza del fatto che io ed io solamente posso uccidere la merda Uchiha, e che chiunque si metterà tra me e il mio obbiettivo verrà ucciso senza alcuna pietà, e tu volevi comunque fregarmi il bersaglio da sotto gli occhi? Mi meraviglio di te Suigetsu. Dovresti imparare cosa sia la totale devozione ai superiori... così come hanno fatto Juugo e Karin".
Nel sentire menzionati i suoi amici in questo tono così immondo, l'uomo squalo passò da uno stato di panico quasi paralizzante ad uno folle rabbia.
"Animale... se scopro che hai alzato un solo dito su uno di loro, io ti..."
"Ho alzato molto più che un dito contro di loro, vecchio mio. Specie sulla ragazza..."
Vedendo quel sorriso così perverso dipingersi sul volto seppur mascherato del Tuono Purpureo, Suigetsu non ci vide più dalla collera e provò ad accumulare acqua per attaccare.
"Io ti farò strillare come un maiale per ciò che hai fatto! per ciò che le HAI FATTO!"
Ma le sue imprecazioni furono vani per l'ennesima volta. Il crudele aguzzino di Monzaemon infatti lo anticipò e gli strinse la gola con la sua mano elettrica.
Da essa partì un getto di lampi che elettrificò il ninja biondo facendolo scintillare con dell'acciaio sotto la fiamma ossidrica.
"Mostro...ARGHRGRGHRGH!!!!"
Vedendo la sua vittima contorcersi e urlare, il crudele guerriero si leccò le labbra sempre più voglioso di dolore e sofferenza.
"Sì, per ben quattro volte hai tentato un attacco, e tutte le volte sei stato anticipato da combattenti ben al di sopra della tua portata. PAZZO! Ricorda: sei solo un animale da caccia che vive unicamente per soddisfare i desideri dei tuoi superiori, tra i quali ci sono anche io. Quando ti dico di abbaiare, abbaia, chiaro? E ADESSO ABBAIA SE NON VUOI FINIRE FRITTO! ABBAIAAA!!!"
La folle richiesta di Kenpachi venne interrotta proprio sul momento culminante e da qualcosa che nessuno dei presenti si sarebbe mai aspettato, forse nemmeno colui che aveva compiuto un gesto simile.
Tutto il corpo del Tuono Purpureo, a cominciare dal volto vennero ricoperti dalle terribili fiamme nere dell'Amaterasu.
"Abbaierai tu dal dolore se non molli subito Suigetsu, cane".
Quest'intimazione di Sasuke sorprese il ragazzo squalo tanto da fargli dimenticare di essere elettrificato e egli rivolse i suoi occhi stralunati verso quelli dell'ex compagno.
"Sasuke... sei tornato in te stesso dopo due anni? Grazie ai Kami... arff..."
Vedendo il suo corpo andare in fiamme, il servitore di Monzaemon aprì la sua presa e lasciò andare Suigetsu, quindi lo spinse a terra uggiolante e paralizzato con un calcio elettrico.
"Dolore... tu credi di potermi sconfiggere usando il dolore? Muahahahaha..."
Kenpachi non sembrava minimamente affetto dalle fiamme che bruciavano la sua carne, anzi, sembrava che la sua situazione lo divertisse.
"Io sono immune al dolore. Io vivo per il dolore. IO SONO IL DOLORE! Tutti questi quattro anni a covare rancore nei tuoi confronti... mi hanno mutato dentro. Non è un'esagerazione dire che ogni singola cellula del mio corpo vive, cresce e si riproduce solo per il dolore. L'unico scopo che ho nell'esistenza è infliggere dolore... specialmente a te! E mi sarà facile, dato che ti conosco meglio di chiunque altro".
I dubbi che per anni avevano animato Sasuke riguardante l'identità del mostruoso Tuono Purpureo stavano giungendo alla fine.
E si trattava di qualcosa che per il ragazzo era più che incredibile: era totalmente inconcepibile.
"No... non puoi essere lui... lui era completamente l'opposto di ciò che sei tu ora..."
"Lui? LUI? Quel debole e patetico omuncolo non era nulla. In un certo senso hai ragione a dire che non solo colui che credi. L'uomo che conoscevi è morto ormai da tempo, distrutto dal dolore e dal suo stesso patetismo. Ora al suo posto ci sono io, il Tuono Purpureo! Dato che non voglio aspettare che la maschera si bruci del tutto per sciogliere ogni tua incertezza..."
Nel dire ciò si tolse lo spesso cappuccio che le fiamme stavano ancora divorando, rivelando così il suo volto al mondo dopo tanti anni. Era il volto di un uomo giovane dagli occhi marroni, circa venticinquenne, completamente glabro per via di varie cicatrici e viola a causa dei suoi poteri nefasti.
Un volto che Sasuke conosceva sin troppo bene, ma che nonostante tutto non riusciva a connetterlo con il suo possessore.
Devastato mentalmente come mai in vita sua, se non quando conobbe la verità su Itachi, Sasuke crollò a ginocchioni sulla fanghiglia alzando gli occhi increduli quanto disperati al cielo.
"Sì... lo senti il dolore adesso?" Schernì crudelmente l'uomo. "Guarda ciò che rimane di Tanaka Saito! Guarda ciò che resta di quell'essere miserabile che ha sprecato la sua vita aiutandoti a crescere e a sopravvivere, piccolo orfano, al mondo crudele che ti aspettava, e che tu hai ripagato distruggendo i suoi affetti più cari! Guardalo e trema e crolla e SOFFRI! COME NON SOFFRI PIU' DA ANNI!!"
Detto ciò accumulò nelle sue mani una grossa sfera di energia oscura, il terrificante colpo simile al cannone del Peace Maker di Ilnok.
"E ora... dopo aver distrutto il tuo spirito, completerò la mia opera devastando il tuo corpo. E' SARA MOSTRUOSAMENTE DOLOROSO! CANNONE PACEMAKERRRRR!!!!"
 
*************
 
 
Angolo dell'autore. questo non ve lo aspettavate vero? bene, allora c'è dell'altro. Con tutta probabilità partirà uno spin-off della serie principale per scopre la storia di questo misterioso OC e di come abbia influenzato la vita di Sasuke.
Per il resto, spero che il capitolo sia piaciuto.
Ringrazio tutti coloro che seguono ancora la mia storia dopo tante rotture di capitoli.
Ciao e a presto!
*: tecniche di mia invenzione
  
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