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Autore: Viki_chan    27/07/2011    19 recensioni
Dolce disposizione.
Hermione e Harry svuotano la borsa di perline, ultimo ricordo del lungo viaggio alla ricerca degli Horcrux.
Rimasi incollata al suo petto come una bambina, in attesa.
Borbottò ancora qualcosa su gite fuori porta e pomeriggi alla Tana, poi tacque.
Lentamente, goffamente, alzò le braccia e mi strinse a sé, rispondendo all'abbraccio.
“Non sto per morire Hermione, non più.” sussurrò tra i miei capelli. “Sei la mia migliore amica, io non ti lascerò mai.”

--- Epilogo pubblicato ---
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'All we need is Harmony'
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Sweet disposition

I.



a moment,
a love,
a dream,
aloud.
a kiss,
a cry,
our rights,
our wrongs.


“Ok. Quindi.. Maglioni, pantaloni, le felpe.. Dovrei averti dato tutto.” dissi controllando per l'ennesima volta la montagna di vestiti che avevamo sistemato sul grande tavolo della cucina di Grimmauld Place.
Harry seguì il mio sguardo sui suoi effetti personali che avevo tenuto per mesi nella mia borsa di perline, poi prese una felpa e me la porse.
“Tienila. Voglio che questa la tenga tu.” disse guardandomi un istante negli occhi, tornando poi ad osservare con attenzione un vecchio paio di jeans sdruciti.
“Harry.. N-non.. io..”
“No, Hermione. Davvero. Tienila tu. Tornerai ad Hogwarts dopo l'estate. Non so se ci vedremo più così spesso. Io voglio che tu la tenga, ecco.” concluse lanciandomela.
La presi al volo, la girai più volte tra le mie mani.
Me la misi, lisciai le pieghe che lo scomodo viaggio aveva creato sul tessuto.
Era calda.
Calda come un abbraccio.
“Ti sta bene.” commentò con un mezzo sorriso Harry dopo qualche secondo di silenzio concentrato.
Non ci pensai due volte.
Tolsi la felpa, feci il giro del tavolo e mi gettai tra le sue braccia.
Le sue vere braccia.
Il suo vero abbraccio.
“Hermione.” disse addolorato. “Non me ne sto andando. Abbiamo ancora un estate per stare insieme. E Hogwarts è a due passi. Io e Ron verremo a trovarvi.”
Non risposi.
Rimasi incollata al suo petto come una bambina, in attesa.
Borbottò ancora qualcosa su gite fuori porta e pomeriggi alla Tana, poi tacque.
Lentamente, goffamente, alzò le braccia e mi strinse a sé, rispondendo all'abbraccio.
“Non sto per morire Hermione, non più.” sussurrò tra i miei capelli. “Sei la mia migliore amica, io non ti lascerò mai.”
Sentii una scossa.
Una disposizione amorosa verso Harry.
Per qualche secondo mi convinsi che mi sarebbe bastato alzare appena il volto ed incontrare le sue labbra per stare bene.
Trassi un profondo respiro e sentire il suo profumo mi risvegliò.
Era Harry.
Era sbagliato.
“E' strano.” dissi cercando di spostare la mia attenzione a qualcosa che non fosse il battito del suo cuore, schiacciando il mio volto nel suo petto, sentendo il mio naso scricchiolare sinistramente. “Tu e Ron a Londra, io e Ginny ad Hogwarts. Dovreste finire gli studi, prendere dei M.A.G.O. anche voi, tornare a..”
“Dobbiamo riparlarne proprio adesso?”
“No.” soffiai stringendolo più forte.
La sua presa, al contrario, si era già indebolita.
Si allontanò velocemente.
Sembrava stesse scappando da qualcosa.
“Credo che sia ora di lavare questa roba e sistemare la casa.” disse iniziando a raccogliere una pila di vestiti e facendo per uscire.
“Mi stai cacciando?”
“No, no. Puoi rimanere quanto vuoi.. I-io però vado di sopra.” sorrise guardandomi di sfuggita.
Un muto invito.
Era ora di andare.


“Sto morendo di freddo. Salgo a prendere un altro maglione.”
Ginny si passò più volte le mani sulle braccia, per scaldarsi.
Eravamo appena rientrate in Sala Comune dopo la cena, e nonostante il camino fosse acceso, la stanza era ancora molto fredda.
“Ne prendi uno anche per me?”
Durante l'attesa presi due poltrone e le avvicinai al fuoco, poi mi buttai a capofitto nel tema di Pozioni.
Ginny tornò poco dopo e mi lanciò una felpa.
Non una, La felpa.
Rimasi ad osservarla qualche istante, facendo passare il tessuto attraverso le dita.
“Che fai, non la metti?” chiese.
La guardai indecisa.
Non l'aveva riconosciuta.
Senza aggiungere altro la infilai.
Ginny si sedette senza commentare e si mise a scrivere.
Meglio così.
Perchè bastò un secondo.
Di nuovo quel calore, quel profumo riconoscibile.
Sapeva di pioggia, di chiuso, di legno.
Il legno del baule dove era stata chiusa per troppo tempo.
Chissà perchè Ginny aveva preso proprio quella.
Forse perchè aveva un profumo inconsciamente famigliare, forse perchè sapeva di Harry.
Lasciai cadere il libro a terra, mi aggrappai a quella felpa come se stessi cadendo in un burrone.
Ginny mi guardò, mi sentii in colpa.
Era come se stessi tradendo la mia migliore amica.
Come se stessi tradendo il mio fidanzato.
Mi allontanai da lei, mi arrampicai sulle scale per i dormitori.
Non doveva vedere.
Non doveva capire.
Non doveva sapere.
Come quel giorno d'estate, io volevo Harry.

 


Sweet disposition
never too soon
oh reckless abandon
like no one’s watching you


 


Temper Trap - Sweet disposition
Sono appena tornata da Londra. In aereo mi è venuta in mente questa fic. Qualche accenno autobiografico c'è. A volte bisogna scrivere anche di se stessi.
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