ATTENZIONE SPOILER fino alla fine del gioco Pokemon Versione Bianca e Nera, compresi gli eventi successivi alla conclusione della storia principale e ai primi crediti di coda.

La ruota panoramica di Sciroccopoli

Black si era spinto fino agli estremi margini della regione di Unima, spinto dalla voce dell'avvistamento di un ragazzo simile a N, e del suo drago leggendario. La speranza non era stata affievolita dagli insuccessi, ne dalla scomparsa di Ghecis, ne dalla resa dei Sette Saggi, relegando il Team Plasma solo all'ultima indagine della polizia internazionale.

Esploratone ogni singolo angolo, era tornato nel luogo del loro primo incontro. Non lo aveva trovato nemmeno lì, anche se sapeva che quel luogo era diventato importante anche per N. Ma c'erano forse luoghi che rievocavano momenti più importanti della loro storia, e non aveva cessato di ricordarli e visitarli.

Così, quella mattina d'autunno, era tornato a Sciroccopoli. Nella confusione che animava il circo, la sua sembrava l'unica faccia seria. Ai piedi della ruota panoramica, aspettava, sperava, guardava. Era passato un anno, ma sembrava trascorsa una vita, dalla sua partenza da Soffiolieve, ma ancor di più dall'ultima volta che aveva potuto vederlo. Era cresciuto e maturato, e se questo era l'obbiettivo della Professoressa Aralia e di sua madre, quando gli permisero di partire in viaggio a fianco dei suoi adorati Pokemon, era stato raggiunto con successo. Era un'altra persona. Adesso sapeva cos'era la responsabilità, sapeva cosa voleva dire combattere, non solo nello stretto senso pratico, ma lottare per quello che si ama e in cui si crede. Aveva scoperto il suo sogno ed era consapevole di cosa comportasse raggiungerlo, per sentirsi vivo. E se sapeva come voleva vivere, sapeva anche chi voleva al suo fianco in questo cammino. Come la ruota panoramica, che continuava a ruotare, portando in alto e in basso i suoi ospiti, avrebbe continuato a vagare in tondo, ripercorrendo le proprie orme, convinto che prima o poi lo avrebbe rivisto. E finalmente avrebbero potuto vedersi veramente, senza scontri, rimorsi, confusioni e ripicche. Avrebbero potuto vedersi veramente, come l'ultima volta, prima dell'addio.

Una mano gli sfiorà la spalla da dietro. Non sa a chi appartenga, ma conosce già la persona che gli sta alle spalle. Lo sa, ne è certo, ma non vorrebbe girarsi per non rompere l'incanto fosse solo illusione. Ma non resiste. Ed è lui.

Ritrova il suo viso, i suoi lunghi capelli verdi trattenuti sotto il solito cappello bianco e nero, e ne è folgorato come da un fulmine, ammaliato e stravolto come la prima volta. Non era cambiato per niente, e anche lui eppure era un'altra persona, da quell'istante in cui si erano trovati sotto quella stessa ruota la prima volta.

“Sapevo che saresti venuto”, se ne esce timidamente Black, cercando di non mostrare col viso tutta la gioia che provava.

“Mi è sempre piaciuto il circo. Certo, questo non è paragonabile a quello che avevo messo su con il Team Plasma”, sorride N.

Questo si mette accanto a Black, entrambi immobili a fissare il cammino della ruota. Rimangono in silenzo per alcuni istanti, poi è nuovamente Black a romperlo, tanto la trepitazione che aveva generato la lunga attesa di quel momento.

“Nessuno sapeva dove tu fossi finito.”

“Non volevo farmi trovare,” risponde N secco. “Avevo un bel po' di cose a cui pensare. Dovevo fare un po' di ordine nella mia vita, e rivedere praticamente tutte le mie scelte e principi.” Il cappello è più abbassato del solito, e nasconde nell'ombra quasi la totalità del suo viso. “Ed è tutto merito tuo”, deglutisce, “dal momento del nostro primo incontro, ogni mia certezza ha iniziato a vacillare...”

“Ma sei riuscito ad ottenere quello che volevi, nonostante tutti gli altri risvolti,” continua Black, “più potere.”

“Uhm...”

“Adesso sta solo a te decidere cosa farne di tale potere, e come usare tale forza.” Prende un respiro. “Come mi avevi detto quel giorno prima che entrassi nel museo-palestra di Aloé... adesso che hai ottenuto abbastanza potere... possiamo essere migliori amici.” Black cerca di nascondere il rossore con cui pronuncia quelle parole.

La bocca di N non può far a meno di incurvarsi in un sorriso. Si aggiusta il berretto sul capo.

“Immagino di sì”, sghignazza.

Improvvisamente e inaspettatamente, Black si sente stringere la mano che teneva distesa lungo il fianco, avvolta dalla presa di N. Soffoca un sussulto.

“In fondo,” continua l'ex-sovrano, “se ho scelto proprio te come eroe rivale, è perché mi sei sempre piaciuto, almeno un po', anche nei momenti più neri.”

Black lo fissa. Lui, senza ancora il coraggio di rispondere a quello sguardo sul suo volto, lo trascina con se verso l'ingresso per salire sulla ruota panoramica.

“Su questa ruota ti ho rivelato la mia vera identità”, conduce Black in una cabina vuota, così che possano essere soli. “Adesso devo farti un tipo diverso di dichiarazione.”

Oscillando sopra le vette più alte della città, contro la vista di un paesaggio mozzafiato, è suggellata la nuova unione dei due eroi di Unima, reinzarnazioni dei due eroi gemelli che nell'alba dei tempi si scontrarono, portando alla scissione del Pokemon che generò i due draghi leggendari che plasmarono la regione, e che adesso tornano insieme ad unirsi.