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Autore: Fireworks    28/07/2011    3 recensioni
Sesto anno di Hogwarts. Ci tengo a precisare che draco nno è impegnato con l'Armadio Svanitore in quanto Draco non si curerebbe di nessuno.
Dunque, torniamo alla trama.
Ron, Draco, Hermione, strano triangolo.
Da una parte una Dramione, dall'altra una Dron, e da un'altra ancora una Romione. Adesso sta a voi leggere e scoprire quale delle tre prevarrà sulle altre due. Enjoy! ;) Recensite, grazie!
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Draco, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo, Da Epilogo alternativo
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di J.K.Rowling. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 



Solita giornata. Solite persone. Solito trambusto per i corridoi. Solite lezioni noiose. SolitoHarry che credeva di essere chissà chi. Ron si incamminò per i corridoi di Hogwarts, con Harry alle calcagna, che gli continuava a raccontare come avesse fatto questa volta a mandare via Voldemort. Peccato che ci fosse anche Ron lì e che Harry non ci avesse dato peso. Il Prescelto, cambiò subito argomento. Cominciò a disperarsi per la morte di Sirius, dell’anno prima.
Peccato che non fosse stato l’unico a soffrire per la sua prematura morte.
E peccato un sacco di altre cose nei confronti di Harry.
Peccato che avesse così tante fans al seguito e peccato ancora che non se ne scegliesse una.
Peccato che si sentisse solo.
Peccato che tutto quello che aveva gli sembrava sempre poco.
Peccatoancora che si crucciasse per capire cosa Voldemort stesse tramando quando ancora non era successo niente.
Peccatoche nessuno riconoscesse a Ron tutti i suoi valori.
Si distolse velocemente dai suoi pensieri ed annuì distrattamente e a quello che l’amico farfugliava.
-Uhm, sì certo hai ragione..-
-E poi sono stato bravissimo a fondare l’ES al quinto anno!-
Certo. Peccato fosse stata un’idea mia e di Hermione..pensò Ron scocciato.
-Sì, ma infatti. Penso che sia stata una fantastica idea..- Disse Ron.
Da anni andava avanti così. Lui e tutti i suoi amici facevano il più delle cose e Harry alla fine si prendeva il ben servito e con un colpo di fortuna mandava via Voldemort.Ti piace vincere facile eh, Potter?  Pensò sprezzante nella mente. Ne aveva abbastanza di lui e della sue cavolate. Pensava che tutto, ogni vittoria, ogni favore, ogni sorriso, ogni ringraziamento gli fosse dovuto. Non era così. Non lo era mai stato. E non lo sarebbe stato mai.
I due si incamminarono verso la Sala Grande.
Si sedettero. Hermione stava leggendo un libro, come sempre. Dev’essere noiosissimo Pensò Ron. Hermione era qualcosa di speciale per lui. Era fantastica, lo tirava sempre su di morale e lui lo faceva quando invece era lei ad essere triste. La guardò come si guarda una persona a cui sei legato da tempo. Che non vorresti mai e poi mai perdere. E infatti era quello che Ron stava pensando in quel momento. La ragazza si sentì osservata ed alzò lo sguardo, contraccambiando quello di Ron sorridendo.
-Cosa c’è Ron?- Chiese lei.
Lui scosse la testa e prese un pezzo di pollo. Lo portò alla bocca e gli diede un morso. Stava bene adesso. Harry si era zittito. Hermione era lì con lui. Niente e nessuno avrebbe potuto spezzare quel magico momento. Tutti a parte lei.
-Ro-Ron! Come va?- Lavanda Brown. La peggior guastafeste che Ron avesse mai conosciuto. Si chiese come avesse fatto a fidanzarsi con lei qualche mese prima. Anche se si erano lasciati, lei continuava a dargli fastidio, come una mosca che svolazza per la stanza proprio quando vuoi dormire.
-Lavanda, che piacere incontrarti!- La sua voce aveva un visibile tono canzonatorio, ma grazie alla sua intelligenza, Lavanda non lo capì.
-Ro-Ron, anche per me è piacere immenso incontrarti! Dimmi, come va?-
-Bene, grazie.. te?-
-Io tutto bene.. adesso che sono con te!- Parlava quasi sognando, con un tono di voce normale.
Harry ridacchiò ed Hermione parve preoccupata che quella guastafeste potesse portarglielo via.
-Ehm.. Lavanda, tu non devi andare?- Disse Ron, seccato.
-No, Ro-Ron, non devo ancora andare..- Gli sorrise.
-Ma vedi lì?- Indicò un punto nella Sala Grande. –Ti stanno chiamando non vedi?-
-No.. non vedo!-
-Ma sì.. Lavanda, tu cercali ok?- Sorrise e Lavanda andò via.
Ron si girò di nuovo verso Hermione, intanto continuava a ridere con Harry.
-Hermione.. per favore. Io odio quell’oca giuliva..- Disse il ragazzo, imbarazzato.
-Oh, Ro-Ron caro!- Fece eco Hermione a Lavanda. –Lascia che ti aiuti a mangiare il pollo, ti va?- Continuò Hermione. Ron la guardava e rideva.
-Herm, ti prego! Smettila non la voglio più sentir nominare per tutto il resto della giornata- Disse fra le risa. Anche Harry cominciò a ridere e in quel frangente a Ron non parve più tanto antipatico. Gli ricordò l’Harry del primo anno, quello ancora bambino e ancora spensierato. E allora si sentì più felice.
Ma c’era qualcun altro a guardare la scena. Dal suo tavolo li spiava. Un ghigno sul volto e le mani posate sul tavolo. Pronunciò parole che nessuno udì mai.
-Ronald Bilius Weasley. Tu sarai mio-. Dopodiché si alzò in piedi, salutò gli amici intenti a parlottare tra di loro e si avviò verso il suo dormitorio.
Ron non si accorse di niente. Continuò a ridere con gli amici e a fare battute. Mangiò altro pollo, poi si alzò insieme a Harry e a Hermione e si incamminarono verso la Sala Comune Grifondoro.
 
Ma il ragazzo nell’ombra non raggiunse subito il suo dormitorio. Aspettò davanti a quello Grifondoro, spostandosi, di tanto in tanto per lasciare passare i ragazzi che rientravano.
Appena arrivarono i tre, sorrise beffardamente e si parò davanti a loro.
-Potter, Mezzosangue, voi andate avanti. Weasley... resta, per cortesia.- Assottigliò gli occhi.
-Malfoy, non chiamarmi Mezzosangue!- Intervenne la Granger. Draco fece un cenno della mano, come a mandare via una mosca fastidiosa.
-Granger, và nel tuo dormitorio, mi serve Ron.- Il suo sguardo si posò su Harry. Assunse un’espressione scocciata, come se avesse visto quella scena per milioni di volte.
-Potter... Senti, per una buona volta che non ho cattive intenzioni, fa il bravo, vattene nella tua stanza, ok?- Osservò la faccia carica di sfida di Harry.
-Malfoy...- Sibilò Harry.
-Oh, per Merlino! Dimmi Harry..!- Rispose Draco, al culmine della pazienza. Ron intanto, guardava la scena divertito.
-Niente... Malfoy.- Ribattè. Draco alzò un sopracciglio.
-Potter, non devo uccidere nessuno. Quindi... che ne dici se... magari... TE NE VAI NEL TUO DORMITORIO E SMETTI DI PRONUNCIARE IL MIO NOME INVANO?!?- Sbraitò. Era decisamente stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Prima di andarsene, Hermione diede un ultimo sguardo a Draco. Sorrise dolcemente, come se fossero stati fidanzati. Al che, Draco si trattenne dall’urlare ancora e aspettò che i due fossero andati via.
-Dunque... siamo soli- Azzardò Ron.
-Già. Il riccone e il poveraccio, finalmente da soli.- Avvicinò una mano al viso di Ron e afferrò una ciocca di capelli. -Rossi intensi. Adoro questo colore.- Ghignò.
-Oh, ed io ehm... adoro il biondo platinato..!- Concluse la frase annuendo vigorosamente. Draco lasciò i capelli di Ron.
-Sei strano. Ti piace la Granger?- Chiese a bruciapelo.
-Non lo so... Io la conosco da tanto. Penso che siamo fatti l’una per l’altro, ma c’è qualcosa che non torna. In me.- Si bloccò.-Ehi! Io non dovrei parlare di queste cose con te. Tu sei Draco Malfoy, ed io sono contro di te. Nella maniera più assoluta.-
-Questo è quello che vuole Potter.- Ribattè pronto, Draco. Ron riflettè.
-Sì, giusto, però non dovrei essere qua a prescindere. Quindi buonanotte.- Disse svelto.
-Non fa una piega. Buonanotte Ron.- Accompagnò la buonanotte con un fluido gesto della mano, ghignando. -Sogni Draco!- Aggiuse dopo.
-Cosa..?-
-Sogni D’oro, Ron! Cos’è? Non ci senti più?- Ridacchiò e andò via. Ron rimase imbambolato dov’era, poi si scrollò e tornò pensieroso nel suo dormitorio.
Quando raggiunse la Sala Comune, trovò Harry e Hermione a parlottare.
-Di che parlavate, voi?- Chiese con aria diffidente. Harry fece il vago.
-Mah... solite cose... Quidditch, Quidditch, Quidditch, compiti, Quidditch, Piton, Quidditch, che cosa stavate facendo te e Draco, Quidditch, Quidditch e ancora Piton.- Sorrise.
Ron fece una smorfia.
-Non so che cosa volesse quello.-
-Che ti ha detto?- Chiese Hermione.
-Mh, nulla di particolare... Solite cose.-
-Capisco.-
-Allora ragazzi io vado a letto se non vi dispiace, ho molto sonno.- Disse Ron dopo qualche attimo di silenzio. I due annuirono.
-Credo che anche io andrò a letto.- Disse Harry.
-Allora dormo anche io. Notte a tutti ragazzi.- Disse Hermione incamminandosi verso il suo dormitorio.
Nel suo letto Ron pensò molto.
Quel pallone gonfiato di niente..! Anzi, no, gonfiato del suo stesso, maledetto ego. Biondino da strapazzo, chi crede di essere? Vuole la mia amicizia solo per avvicinarsi a Hermione? Se è così il lo appendo al muro per le braccia. Non si può permettere. E Hermione, spero che non cada nei suoi luridi marchingegni, si metterebbe con lei solo per poi lasciarla e spezzarle il cuore!
-Yawn...- Sbadigliò. Era tardi. Si mise dunque a dormire.
 
La mattina dopo, in Sala Grande, Ron si accorse che Hermione guardava con troppa frequenza verso il tavolo dei Serpeverde. Strano, si disse, ma poi smise di farci caso e prese un’altra porzione di porridge.
Durante Pozioni, Ron notò per l’ennesima volta che Hermione lanciava sguardi fugaci verso qualcuno di  Serpeverde. Allungando il collo, per vedere chi guardasse, riuscì a farsi rimproverare da Piton, ma in compenso, capì che quello che guardava Hermione era Draco Malfoy.
 
-Ehm, Hermione...- La chiamò alla fine dell’ora.
Lei si voltò verso di lui.
-Sì, ecco, volevo chiederti se tu fossi in qualche modo interessata a Draco...- Balbettò.
Lei avvampò.
-No, certo che no! Come puoi dire certe cose!?- E se ne andò via stizzita.
-Harry... ma tu ti sei accorto che Hermione guarda troppo spesso Draco?- Gli chiese.
-No, Ron. E non credo proprio che lo faccia. Se mai sei tu che sei... geloso di lei?- Gli sussurrò, dandogli di gomito. Ron scosse il capo.
-No, no, non credo proprio.-
 
Eppure ci pensò a lungo nelle ore seguenti. Era geloso?
 
-Harry, secondo te io potrei mai essere geloso di Hermione?- Gli chiese in Sala Comune e Harry si limitò ad annuire sorridendo.
 
Ron si accorse che si stava basano troppo su quello che gli altri gli dicevano e non su quello che pensava.  E allora si convinse che la sua non fosse solo suggestione, ma preoccupazione nei confronti di Hermione se mai si fosse fidanzata con Draco. E l’aveva vista benissimo. Sia in Sala Grande che durante l’ora di Pozioni.
Poi si ritrovò anche a pensare che fosse geloso perfino di Draco.
Intanto Hermione continuava a sorridere e guardare Draco.
Arrivò al culmine della sopportazione quando per la scuola si sparse le voce che la Granger aveva baciato Malfoy.
Si convinse che tutto il tempo che passava con lei non era abbastanza per allontanarla da Malfoy. Si chiese anche se non avesse usato una banale scusa per allontanarsi da loro e andare a sbaciucchiarsi con Malfoy.
Si abbattè anche un po’ quando pensò che forse Draco era in qualche modo interessato a lui, ma scacciò questo pensiero dicendosi che al massimo gli voleva giocare un brutto scherzo.
Hermione, tra l’altro, quando qualcuno le chiedeva del bacio scambiato con Malfoy, arrossiva e sussurrava che era stato un bel bacio.
A Ron parve che fosse come dire “Ehi, ho baciato veramente Malfoy e non me ne vergogno, anzi me ne vanto!”
Ron un giorno le chiese:
-Ti fidanzerai con Malfoy?-
-Oh, forse... non lo so.- aveva risposto con aria trasognata.
 
Ron si sentiva sempre più nervoso. Un giorno incontrò per puro caso Draco, o forse aveva intenzione di incontrarlo. Forse vagava per il parco cercandolo, e magari non se ne rese neanche conto quando se lo trovò davanti, che lo guardava sorridendo compiaciuto.
-Geloso, eh Weasley?- Gli sussurrò. Ron rimase impietrito.
-Geloso io? E di chi?- Rispose con malcelata nonchalance.
-Di me. Non mi vuoi vedere con la Granger, vero?-
-Già, no. Hermione non si merita uno come te. Si merita molto di più.-
-Oh, e a me chi mi merita? Tu forse?- Ribattè, con un sorriso malizioso.
-Forse.- Sussurrò.
-Perfetto allora.-
-Ma Hermione? Lei si aspettava che voi vi fidanzaste.-
-Non l’hai ancora capito? Era per farti ingelosire, Sherlock Holmes!-
-Ma... Hermione, poverina, ci rimarrà molto male.-
-Non mi interessa. Io l’ho fatto solo per te, Ron. Dovresti essere lusingato. Io lo sarei.-
-Grazie allora.- Sussurrò. E all’improvviso capì tutto. Tutta le gelosia che pensava di provare nei confronti di Hermione era solo un modo di nascondere quella nei confronti di Draco.
Draco. Adesso sarebbe stato solo suo. E non gli sarebbe importato più di niente.
-Draco, adesso cosa dovrei dirti?- Gli sussurrò Ron.
-Nulla penso. A parte questo, se lo consideri un modo per parlare.- Detto questo si sporse in avanti e gli diede un bacio.
Ron, dal canto suo, non se lo aspettava minimamente, ma rispose al bacio con evidente prontezza.
-Spero che la tua amicizia con la Granger non finisca per colpa mia.- Gli sussurrò Draco a fior di labbra.
-Lo spero anche io. Ma per adesso spero che il nostro amore non si spezzi mai.- Rispose Ron.
Draco annuì e lo abbracciò.
Era stata la prima volta che si era innamorato.
Ed era stata bellissima.
 
...
Tempo dopo, Draco fu obbligato a sposare Astoria Greengrass, contro la sua volontà. Continuò comunque ad amare Ron e continuarono ad essere amanti finché Draco non lasciò Astoria, qualche anno dopo la fine della Guerra Magica.
Hermione non ruppe la sua amicizia con Ron e sposò Viktor Krum.
Harry invecesposòGinny Weasley.

 
 
   
 
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