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Autore: Garth Herzog    29/03/2006    16 recensioni
Cosa accade quando la tua fidanzata non ne può più del tuo carattere da 'Mr. Autocontrollo'? Se la tua fidanzata si chiama Usagi e ha un gruppo di amiche scalmanate e una figlia che viene dal futuro...
Faresti meglio a correre via il più veloce possibile!
***STORIA SOSPESA***
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la fine
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Let's Be Furious!!!

Let's be furious!

-1-

Una folle idea...

"VEDI UN PO' DOVE VAI, PEZZO DI DEFICIENTE!"

Con un ultima sterzata, la biondina alla guida dell'auto riuscì a far stridere le gomme con tale intensità da sembrare il fischio di un arbitro all'inizio di una partita di calcio. Poi i suoi urli dal linguaggio poco forbito avevano completato l'opera. Il ragazzo accanto a lei si teneva stretto alla maniglia dello sportello, con la schiena attaccata al sedile e la nuca premuta completamente sul poggiatesta. Fissava con sguardo sconvolto la strada, mentre dalla sua fronte cominciò a sgorgare sudore freddo.

"U-Usako... quando ho accettato di farti fare pratica non... non pensavo che dovessi anche stilare una polizza d'assicurazione..."

"Perché, Mamo-chan? Non hai l'auto assicurata?" chiese la biondina, mentre tentava di schivare un passante sulle striscie pedonali.

"Io... io intendevo una polizza sulla vita..." balbettò, prendendo un fazzoletto dalla tasca e asciugandosi il sudore dalla fronte.

"Avresti dovuto farla la prima volta che hai messo i panni di Tuxedo Kamen..." replicò Usagi, voltandosi verso di lui.

"Oh sì certo... scusate, mi sono rotto le gambe perchè, mentre saltellavo da un palazzo all'altro, nei panni del supereroe Tuxedo Kamen, per andare a salvare la mia ragazza, che non è altri che la famosa Sailor Moon, sono inciampato su un cornicione e ho fatto un volo di trenta piani fino al suolo..."

"Ok, taglia corto, Tuxie..." replicò truce la ragazza.

"Tuxie? Simpatico, dovrò annotarmelo..."

"Non l'ho inventato io... diciamo che si trova in tutti i tuoi fan-site, completi di fanfictions sulla vita del bel tenebroso... talvolta mi ingelosisco..." spiegò lei, fermandosi poi con una brusca frenata davanti al semaforo rosso, facendo sbalzare in avanti il povero Mamoru.

"Ingelosire? E perchè?" chiese, tentando di riprendersi.

"Delle teen-ager ormonate scrivono addirittura storie in cui loro hanno incontri con il famoso Tuxie... e non parlo di appuntamenti... sognano di avere rapporti focosi con te, narrano di cose che... che io non immaginerei neanche pensare!"

"Oh... non pensavo di essere un tale sex-symbol..." disse Mamoru con noncuranza.

"Ma per favore! Sono solo delle ragazzine piene di strane fantasie dettate dai loro ormoni!" esclamò Usagi, stringendo il volante tra le dita.

"Beh... anche tu quando mi hai conosciuto eri una ragazzina ormonata..." spiegò pacatamente il ragazzo.

"Sì ma io non ho mai pensato di... non ho mai pensato di... oh, insomma! Il sesso era l'ultima cosa che mi passava per la mente!" esclamò arrossendo in volto.

"Beh invece io ho dovuto spesso calmare Mamoru jr. con del sano self service..." mormorò lui, con una tale naturalezza che sembrava avesse detto che doveva fare due uova al tegamino...

"HENTAI!" esclamò Usagi, mentre la sua faccia cambiava in varie tonalità dal rosso al viola.

"Scusa ma la tua figurina era invitante, e io fantasticavo. Avevo 19 anni! Sfido chiunque ragazzo a non nutrire quel tipo di..." si giustificò Mamoru con naturalezza.

"Più che altro agivi con il pensiero di un PEDOFILO! Io avevo solo 14 anni! Non ti vergognavi neanche un po' a pensare di fantasticare su una ragazzina di 14 anni?"

"Prima di tutto non sapevo che Sailor Moon avesse 14 anni, e poi abbiamo solo cinque anni di differenza!" si giustificò lui.

"Ma tu eri maggiorenne e poi..."

TUC! TUC!

"...e poi a me non piaceva neanche quell'abitino da pervertiti..."

TUC! TUC!

"...scommetto che chi l'ha progettato doveva essere un maniaco sessuale al servizio di Queen Serenity..."

TUC! TUC!

"...E TU CHE CAZZO VUOI? NON HO CRACKERS IN AUTO!" (AN: più che altro potevi trovare un po' di crack...)

L'uomo che ticchettava sul finestrino fece un balzo all'indietro, scioccato dall'espressione ferina e decisamente irritata della ragazza. Usagi abbassò di più il finestrino e lo affrontò direttamente.

"Che diavolo ci facevi dietro allo sportello della macchina?"

"Volevo... volevo dirvi che il verde è scattato da un pezzo e... e che da dietro stanno suonando i clacson..." cercò di giustificarsi l'uomo, tremante e sudaticcio.

"Beh che li suonino! NON VENISSERO A ROMPERE I COGLIONI ORA, STO DISCUTENDO DI UNA COSA SERIA CON IL MIO RAGAZZO SE NON VI DISPIACE!"

Fu questione di pochi attimi: l'uomo del finestrino si dileguò infilandosi nella sua autovettura, cercando di nascondersi dallo sguardo furioso della ragazza, facendosi il segno della croce e ringraziando Dio di averlo risparmiato dall'ira di quella strana creatura.

"Sai Usako? C'è una piccola parola... ma che significa molto per una pacifica convivenza con il mondo..." mormorò pacatamente Mamoru, posando il mento sul dorso della mano.

"Cosa?" chiese lei confusa.

"Mai sentito parlare di self control?" mormorò lui, cercando di far comprendere alla ragazza il senso delle sue parole.

"Cos'è? Un self service con le precauzioni? Sei il solito pervertito, Mamo-chan!" sbottò lei indignata.

"Baka! Io intendevo il potere dell'autocontrollo" sospirò lui.

"Perchè? Con questo metodo non devi venire?" chiese lei innocentemente.

"Usako... non sto parlando di sesso..." rispose lui pacato "...io parlo del fatto che bisogna avere pazienza... ti sembra normale il modo con il quale sei sbottata? Guidi imprecando come uno scaricatore di porto o peggio, urli contro chiunque ti dia fastidio, arrossisci ancora come una scolaretta... possibile che non riesci a tenere a bada le tue emozioni?"

"Avanti Mamo-chan... tutti si irritano almeno una volta al giorno..." esclamò lei cercando di giustificare i propri comportamenti.

"Beh, io no."

"...cosa?" esclamò lei, spalancando gli occhi come se avesse visto un alieno.

"Hai sentito bene... io non ho mai perso la padronanza di me stesso." disse lui orgoglioso (AN: stacchetto... musichetta di Orgoglio 3... NOOOOO pure qui!).

"Vuoi dire che ti consideri un uomo paziente e che riesce a controllarsi?"

"La considero la mia migliore virtù." continuò lui.

"Perchè ne hai altre?" sbottò lei, cercando di offenderlo.

Lui in tutta risposta sorrise. "Penso di averti già dimostrato di avere ben altre virtù... che a te non dispiacciono..." mormorò, facendo scivolare la mano sulla coscia di lei.

"Mamo-chan!" esclamò, spostando la mano di lui dalla gamba e ingranando la marcia "Sarà meglio chiudere questo discorso e andarcene prima che qualcuno da dietro perda DAVVERO la pazienza!"

"Mai quanto te, tesoro." disse incrociando le braccia sul petto, mentre Usagi alzava gli occhi al cielo, esasperata.

***

"NON LO SOPPORTOOOOOOO!" esclamò la ragazza bionda entrando nel locale e dirigendosi al tavolo dove erano già sedute le sue amiche.

"Fammi indovinare... hai litigato con Mamoru..." asserì Makoto ammiccante, mentre le altre ragazze la fissavano con aria di assenso.

"È diventata una cosa usuale da quando Mamoru le da lezioni di guida..." mormorò Minako, mentre succhiava l'ultima goccia di bibita dal fondo del bicchiere.

"Non ho ancora capito come faccia a sopportarla... e come facciate voi due ad essere ancora vivi..." la provocò Rei.

"Vuoi dire che guido da cani?" esclamò la testa bionda, rispondendo alla provocazione della mora.

"Se ordinassero al commissario Rex di guidare, sarebbe sicuramente più competente di te!" ribattè Rei.

"Baka!"

"Tardona!"

"Suvvia Rei, non esagerare!" sbottò improvvisamente Ami, che fino a quel momento non aveva proferito parola, tanto era immersa nella sua lettura sui 'Principi dell'ingegneria genetica applicata agli organismi vegetali'.

"Ami-chan!" esclamò Usagi, con le lacrime agli occhi e un sorriso di conforto "Meno male che ci sei tu!"

"Il commissario Rex non potrebbe mai guidare anche se fosse competente, perchè gli manca il pollice opponibile, indispensabile per una corretta guida..." spiegò lei con calma assoluta.

...silenzio...

Dopo il primo momento di stupore iniziale tutte le ragazze, Usagi e Ami escluse, scoppiarono a ridere.

"Molto divertente, Ami-chan..." asserì Usagi con un gocciolone sulla fronte.

"Ma io non stavo scherzando..." si giustificò la ragazza (AN: azzurrina? beh diciamo mora... anche se non mi convince tanto...)

"Il guaio è che prendi le cose sempre troppo sul serio... per esempio siamo ad agosto e tu che fai? Studi!" esclamò Usagi tirandogli via il libro dalle mani.

"Ma io non stavo studiando! Quella è una lettura di piacere!"

"Ami-chan... quando qualcuno legge per piacere, legge un manga o un romanzo, non di certo questo... questo... Principi dell'ignoranza... dell'ignoranza gemente applicata agli organuli verdurali!" esclamò Usagi mentre cercava di leggere (con sua grande fatica) il titolo sulla copertina.

"È vero Ami-chan! Dovresti leggere che so... che so... ecco! I romanzi hard che tua madre nasconde nell'armadio tra le pile di scartoffie!" esclamò raggiante Minako.

Tutti la fissarono stupite... "M-Minako-chan...?"

"Le scartoffel le hai tu nel cervello, Minako-chan..." asserì Rei portandosi un dito alla tempia.

"Scartoffel?" mormorò Usagi confusa.

"Quello che sei tu, mia cara Usagi, soprattutto quando guidi..." le rispose Rei.

"Sono una scartoffen quando guido... EHI! Vuoi ricominciare per caso?"

"Possibile che me ne vado e torno e voi due dovete sempre stare a litigare?" esclamò una voce dietro di loro.

La nuova arrivata era una ragazza sui sedici anni, con un paio di codini buffi e i capelli di un improbabile, anzi impossibile, colore rosa.

"CHIBIUSA!" esclamarono le cinque in coro.

In men che non si dica tutte le ragazze le erano addosso, abbracciandola fino a quando Chibiusa credette di morire soffocata.

"Ragazze va bene, lo so che siete contente... ora mi fate respirare per favore?" esclamò Chibiusa, tentando di riprendere aria.

"Ma che sorpresa! Da quanto sei qui?" chiese Rei.

"Da ieri mattina... ho affittato un appartamento non molto lontano da qui..." spiegò Chibiusa.

"Perchè un appartamento? Non potevi dormire da me come fai sempre ogni volta che vieni a trovarci?" chiese Usagi.

"Ehm... stavolta non sono sola Usagi... non posso mica invaderti casa..." disse la ragazza abbassando il capo.

"Non sei sola? E chi è venuto con te?" chiese Minako "Hai portato dei ragazzi carini dal futuro?"

"Minako-chan..." esclamarono le altre con un gocciolone sulla fronte.

"Solo uno..." cominciò, per poi arrossire "ma è già prenotato..."

"Scommetto che è albino, ha gli occhi dorati e può trasformarsi in un cavallo alato..." ammiccò Usagi.

"Emmmmmhhhh... possiamo cambiare argomento?" esclamò Chibiusa rossa come un peperone.

"Ma dai! Davvero Helios è qui?" esclamarono in coro le altre.

"Possiamo cambiare argomento?" mormorò Chibiusa, mal sopportando l'invadenza delle ragazze.

"Davvero? Da quanto tempo... mi piacerebbe salutarlo!" esclamò Makoto.

"Possiamo..."

"Chissà com'è cresciuto dall'ultima volta che l'abbiamo visto!" asserì Ami.

"...cambiare..."

"Sarà un ometto adesso!" disse Rei.

"...argomento?"

"E chissà come sarà diventato cariiiiiino!!!" ammiccò Minako.

"HO DETTO: VOGLIAMO SMETTERLA DI PARLARE DI HELIOOOOOOOOOS?"

***

Appartamento a pochi chilometri dal locale di Motoki.

"Che è questo urlo?" esclamò una ragazza dai capelli rosso fuoco.

"Un nuovo nemico?" disse un'altra dai capelli verdi, scattando in piedi.

"Oh no! Io ho paura dei mostri!" disse un'altra dai capelli azzurrini.

"Uff... proprio ora che mi stavo limando le unghie..." esclamò una quarta dai capelli rosa.

"Ves, Jun, Para, Cere... state tranquille... questa è la voce di Chibiusa..." le tranquillizzò un ragazzo dai capelli bianchi.

"Chibiusa?" esclamarono le quattro in coro.

"Si imbarazza quando gli altri insistono a parlare di me... e alla fine si arrabbia. Tutto il carattere di sua madre... quanto lo adoro!" esclamò infine con aria sognante.

Le quattro lo fissarono con aria del tipo 'ma questo ci è o ci fa?' per poi dire all'unisono "Sì Helios... abbiamo capito..." pur non avendo capito un fischiolo di niente.

***

"Uao! Che bel caratterino!" esclamò Minako, ancora piegata all'indietro per la forza d'urto causata dalle onde sonore di Chibiusa.

"Mi solleva vedere che prenderai da me e non da tuo padre..." sospirò Usagi.

"Che c'entra papà adesso?" chiese Chibiusa, curiosa.

"Niente... si da il caso che il tuo caro paparino stia dando lezioni di guida alla tua mammina..." spiegò Rei "...anche se sarebbe riuscito più facilmente ad insegnare a guidare ad una scimmia!"

"Baka!" esclamò Usagi, facendole una linguaccia.

"Povero Mamo-chan... sicuramente gli si sarà fuso il cervello..." esclamò Chibiusa.

"Non preoccuparti, tuo padre ha il cervello in perfette condizioni! Sono io che mi sono fusa!" asserì Usagi, con i pugni stretti.

Chibiusa la squadrò per alcuni secondi, mentre le altre osservavano curiose la sua esplorazione.

"Effettivamente i tuoi lineamenti si sono un po' distorti... non è che il caldo ti sta squagliando?" asserì Chibiusa, seria in volto.

Tutte la fissarono con gli occhi spalancati.

"Mio dio, più passa il tempo e più somiglia a sua madre!" esclamò Rei, terrorizzata al pensiero.

"La madre è uguale alla figlia, dice il detto!" esclamò Minako.

"Semmai il detto è: tale madre, tale figlia..." la corresse Ami.

"Preferirei essere 'tale padre, tale figlia' se non vi dispiace..." esclamò Chibiusa, spaventata anche lei all'idea di essere come sua madre.

"Cosa? Non riuscirei a reggere due insopportabili sotto lo stesso tetto di casa mia!" esclamò Usagi, ripensando agli eventi di quella mattina.

"Insopportabile? Perchè Mamo-chan sarebbe insopportabile?" chiese curiosa Chibiusa.

"Semplicemente perchè si arrabbia quando Usagi non sa nemmeno ingranare la marcia..." ammiccò Rei.

"Magari si arrabbiasse! Sarei la ragazza più felice della Terra!" sbottò Usagi.

...silenzio...

"Vuoi dire che Mamoru non si è mai arrabbiato con te per le tue scarse capacità di guida?" chiese Rei stupita.

"No! Lui dice che ha SELF CONDOM!" esclamò Usagi, calcando sull'ultima parola.

Tutti i presenti nel locale si voltarono verso di lei... mentre si sentirono molti colpi di tosse (dovuti a liquidi di varia natura andati di traverso), tazze che si rovesciavano e l'inconfondibile rumore delle sedie quando strepitano sul pavimento.

"È una nuova marca di preservativi per caso?" chiese Chibiusa.

"Ma quale marca di preservativi! Lui dice che il self condom è l'espressione della sua miglior virtù..."

Altri colpi di tosse, mentre qualche tazza si infrangeva al suolo.

"Lo hai constatato?" continuò a chiedere Chibiusa, mentre le altre fissavano Usagi scioccate.

"Altrochè se l'ho constatato! Non perde mai il controllo di se stesso quello lì! È capace di starci sotto anche per ore, ma non emette un solo gemito!"

Ora tutti si erano girati scioccati verso la ragazza, con le bocce sufficientemente aperte da permettere ad un nido di mosche di insediarsi.

"F-forse volevi dire self control, Usagi..." spiegò Ami, che finalmente era riuscita a seguire il filo logico delle parole di Usagi.

"Control, condom... è la stessa cosa!" esclamò Usagi, con il viso imbronciato.

Nel locale tutti finalmente sospirarono, riprendendo fiato.

"Che strano, improvvisamente ho sentito un colpo di freddo dietro alla nuca..." mormorò Usagi.

"Te lo daremo noi un colpo dietro alla nuca se sbagli ancora a parlare! Assicurati di quello che dici prima di sparare cazzate!" esclamò Rei, rossa in volto.

"Ma che ho detto di male?" chiese innocentemente la ragazza.

"Ok, time out... forse ho trovato una cosa su un giornale che potrebbe interessare ad Usagi..." disse Minako, per poi buttarsi a capofitto nella sua borsa per cercare l'oggetto citato, mandando all'aria parecchi oggetti, alcuni dei quali abbastanza pesanti (come un buddha in finto avorio) che le altre dovettero evitare con la maestria di vere Sailor Senshi.

"Oh eccolo!" esclamò trionfante mentre le altre ragazze erano sommerse da un quintale di cianfrusaglie.

"Non capisco come un giornale dovrebbe risolvere il mio problema, ammesso che ne abbia uno..." asserì Usagi, confusa.

"Tu vuoi fargliela pagare a 'Mr. io-non-perdo-mai-il-controllo-delle-mie-azioni', vero?" ammiccò Minako con uno sguardo malizioso.

"Magari! Non lo sopporto più quando fa il perfettino!" esclamò Usagi.

"Bene! Puoi andare a questo programma e organizzargli una bella lezione!" disse lei aprendo il giornale e mostrandolo alle altre.

"'Camera Candita - Volete organizzare uno scherzo ad un vostro amico/parente/fidanzato? Allora presentatevi negli studios dell'ex Istituto Mugen, al quindicesimo piano. Insieme a voi organizzeremo la burla personalizzata per lui/lei, a tal punto che se la ricorderà per tutta la vita!'." lesse Usagi.

"Puoi organizzare uno scherzo al tuo ragazzo, magari tentando di fargli perdere la pazienza almeno una volta nella vita!" esclamò trionfante Minako.

Usagi fissò il volto sorridente di Minako per alcuni secondi. Sicuramente era un'idea folle, ma ora si trattava della cosa più idonea per la rivincita di Usagi...

A noi due, Mr. SELF CONDOM!!!

***

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