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Autore: October momsen    29/07/2011    3 recensioni
Due anni che vivo in questa casa, due anni che di notte non riesco a chiudere occhio.
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Due anni che vivo in questa casa, due anni che di notte non riesco a chiudere occhio.»
«Ma cassie, quello che mi stai dicendo è incredibile, quindi nella tua casa ci sarebbero delle..presenze?»
«Rob, lo sai che non ti mentirei mai, sei il mio migliore amico, ho tenuta nascosta questa mia paura per troppo, stasera vieni a dormire da me, ti prego.»
Rob è il ragazzo più comprensivo che io abbia mai conosciuto, mi sono trasferita qui a Boston da due anni per vivere per conto mio, ma non sono mai tranquilla, nella casa ormai mia sembra che ci sia qualcuno, non mi sento mai sola e questa cosa mi mette i brividi.
«Certo che vengo, per le otto sono da te»
 
«Scusa il ritardo, mi sono appisolato sul divano» Rob si avvicina, mi bacia la guancia e appoggia uno zaino sul divano, probabilmente contenente tutto l'occorrente per la notte.
Dopo cena ci sistemiamo sul divano con dei pop corn, in compagnia di un bel film horror grazie all'azzeccatissima scelta di Rob per creare "atmosfera".
Verso mezzanotte la tv si spegne da sola.
«Ecco, lo sapevo. Ti prego Rob, ora mi credi?»
«E' solo la corrente, hai un contatore?»
«Si, in cantina, prendo la torcia»
Gli prendo la mano e ci avviamo lentamente verso la cantina, ammetto di essere meno spaventata del solito, c'è lui con me.
Sentiamo dei passi, mi si gela il sangue nelle vene.
Un altro rumore, questo non l'avevo mai sentito, è come se qualcuno stesse strisciando le unghie contro le pareti, Rob mi stringe sempre di più la mano, ha paura anche lui.
Siamo in cantina, troviamo il contatore e lo facciamo scattare verso l'alto, guardiamo verso la porta d'ingresso dove si può notare la luce emanata dalla tv che si è riaccesa, grazie a dio. Ricomincio a respirare con un ritmo regolare.
«Magari è sempre stata una mia impressione e non c'è nulla di strano qui»
Io e Rob ci avviciniamo e siamo a pochi centimetri di distanza.
BOOOM.
La porta della cantina sbatte e ci rinchiude.
Il buio ci avvolge nuovamente, ma stavolta toccando il contatore mi rendo conto che la piccola leva è rivolta verso l'alto.
  
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