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Autore: RinoaHeart    29/07/2011    5 recensioni
“Sono incinta”.Ecco l’aveva detto. Non in maniera devastante come la prima volta,né in maniera sdolcinata da soap opera. In maniera naturale. E ora?Mantenendo la loro posizione girò la testa verso Vegeta. Per un secondo lo vide contemplare il soffitto,l’espressione immutabile di sempre. Poi si portò la sua mano alle labbra e compiendo uno dei gesti più romantici che avesse mai visto fare al marito,cominciò a baciarle le dita,una per una. Tutte le paure della donna si annullarono,rendendolo un momento da ricordare per sempre.
(Fa parte di "Diari della famiglia Brief")
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Diari della Famiglia Brief'
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Era passato neanche un anno da quando la Terra era tornata alla normalità. Mio marito era sempre il solito,tutto il giorno ad allenarsi,e poi segretamente e impercettibilmente,almeno secondo lui,si prendeva cura di me e di Trunks. Era molto migliorato,anche se il preponderante caratteraccio era solo smussato,di certo non cambiato. Un esempio lo ebbi proprio durante quel periodo. Avevo appena scoperto che stavo per diventare di nuovo mamma e per me era un’esperienza del tutto diversa dalla precedente. Stavolta c’era un padre a cui dare la notizia che aveva un ruolo del tutto diverso da quando c’era stata la nascita del primo figlio. Avevo paura,cosa che la prima volta non era accaduta. Del resto l’altra volta,non c’era ne era stato bisogno,ero sola e sicura di volere quel bambino a tutti i costi,con tutte le sue conseguenze. “Come reagirà?Mi sorriderà impercettibilmente o mi darà le spalle fregandosene?” mi chiedevo. Avevo paura di infrangere quell' equilibrio che si era creato,non sapevo quanto avrei potuto sopportare una delusione così cocente. Mi feci forza,e decisi di dirglielo. Ma fui io a essere sorpresa quando…

Quindi,hai smesso di fumare?” Vegeta raggiunse sua moglie nel balcone. Appoggiata alla balaustra,era rimasto incuriosito dal fatto che mentre quello era il suo momento “sigaretta della buonanotte” ,da qualche sera addietro aveva cominciato a essere un momento di riflessione senza tabacco. “Uh Vegeta si,che spavento!” sorrise sarcasticamente “Donna sono quasi 10 anni che dormiamo sotto lo stesso tetto e ancora ti spaventi?E’ anche un po’ troppo tardi,aggiungerei.” Disse appoggiandosi accanto alla moglie con i gomiti sul parapetto. Quel “donna” dai connotati maschilisti rispuntava in quelle battute in cui suo marito dava prova del suo sarcasmo,e lei non se la prendeva più,tutt’altro. Erano momenti preziosi quelli. Ricambiò lo sguardo sardonico “Sai com’è,è molto raro che tu venga qui a unirti a me quando fumo. Sei tu che avresti dovuto avere paura non io,comunque” Si avvicinò di più appoggiando un po’ di testa su quella spalla forte. Riconobbe le cicatrici e ne contò lo stesso numero,come per assicurarsi che non ve ne fossero di nuove,sovrappensiero. “Hai ragione sarei dovuto rimanere accampato come un troglodita nel bosco piuttosto che farmi incastrare qui” il tono serissimo,un angolo della bocca alzato. Bulma era l’unica persona nella sua vita che poteva accusarlo di aver avuto paura senza subirne conseguenze. Faceva parte tutto parte di quel gioco di sguardi e battute che rendevano interessante la loro vita di coppia. Un gioco strettamente privato e dualistico,suggellato da taciti accordi fra i due intelligenti giocatori. “Oh era solo qualche mese che non ti lamentavi, iniziavo a preoccuparmi che cominciassi a trovarti bene…” lo sguardo sornione non passò inosservato al saiyan che beffardamente posò una mano sul fianco di sua moglie. “Credo che tu debba fare qualcosa quindi,per ricordarmi il perché mi trovo tanto bene qui” disse con un soffio mentre la prendeva e la issava sulla balaustra. “Vegeta accidenti non ho più vent’anni non possiamo farlo sul balcone all’aperto!” urlò soffocata Bulma. E se Trunks li avesse beccati?“Zitta..sembri ancora un ventenne quindi non ci vedo niente di male.” La cosa bella è che quell’involontario complimento era solo frutto della logica razionale del suo compagno che valutava i terrestri come gli allevatori facevano con le mucche. Ma se lo fece andare bene e si arrese su quella balustra fingendo di avere vent’anni.

Quindi non ti alzerai per andare a fumare quella che tu chiami “la sigaretta del dopo?” disse il sayan a sua moglie qualche ora dopo. Nudi nel letto si ritrovavano in una delle loro preferite posizioni del “dopo”,ognuno per conto suo disteso nel letto. Li univano le braccia intrecciate in mezzo al letto con Bulma che si rilassava facendogli delle carezze nell’interno dell’avambraccio. Rilassavano anche lui e sua moglie doveva esserne cosciente dato che era diventato un gesto rituale,passato il periodo in cui il sesso era l’unico motivo per cui condividevano un letto. “Se stai cercando di sincerarti che ho smesso di fumare per la mia salute,anche se so benissimo che negherai fino alla morte di aver cospirato anche con tuo figlio per farmi smettere,beh è così.” Vegeta nascose il diffuso rossore mettendo l’altro braccio sugli occhi,quasi ci fosse un accecante sole. “E dunque,se neanche tuo figlio è riuscito a convincerti..come mai questa decisione?” era strano che suo maritò fosse tanto curioso. Forse era davvero sollevato per la sua salute. In fondo erano entrambi consapevoli che lei sarebbe campata molto,molto meno di lui. Senza neanche ponderare troppo,concentrata su questi ultimi pensieri rispose “Sono incinta”.Ecco l’aveva detto. Non in maniera devastante come la prima volta,né in maniera sdolcinata da soap opera. In maniera naturale. E ora?Mantenendo la loro posizione girò la testa verso Vegeta. Per un secondo lo vide contemplare il soffitto,l’espressione immutabile di sempre. Poi si portò la sua mano alle labbra e compiendo uno dei gesti più romantici che avesse mai visto fare al marito,cominciò a baciarle le dita,una per una. Tutte le paure della donna si annullarono,rendendolo un momento da ricordare per sempre. Era in perfetto stile di suo marito non esprimere a parole ciò che provava,ma quel gesto spontaneo,quella ricerca della sua mano,avevano trasmesso a Bulma quasi telepaticamente la sua emozione,ben celata sotto lo sguardo duro di sempre che aveva avuto fino a un secondo prima. Chiudendo gli occhi mentre le baciava le dita in quell’interminabile momento, sapeva che l’uomo stava nascondendo uno scintillio di felicità. Rimise la mano al suo posto,tornando a essere il Vegeta di sempre. Lei allora lo stuzzicò,ricominciando a giocare. Al loro gioco preferito. Inutile dirgli che era preoccupata per la sua incolumità perché aveva ormai più di quarant’anni. Era sicura che le donne saiyan sfornassero guerrieri anche in mezzo a un campo di battaglia e,insomma,a stare con quel principe dell’orgoglio qualche volta le veniva voglia di rivendicare l’onore della sua,di razza. “Sono sicura che se sarà una femmina potrà rigirarti come vuole” lo guardò sorniona con gli occhi che lui aveva ribattezzato “maledettamente a mezzaluna”. “Bulma non essere stupida..ormai dovresti sapere che non sono il tipo da volere una femmina. Me ne basta una,di femmina.”disse con voce dura,girandosi e dandole le spalle. Stava per diventare padre per la seconda volta. E se la prima era stata un caso,giunta nel momento più sbagliato della sua vita,separato dalla madre del bambino,aveva fatto un disastro.. .beh stavolta non aveva scuse,a parte il fatto che era comunque un caso. Erano in pace,amava,accidenti era dura da ammettere, la madre di suo figlio e avendo fatto pratica ,bene o male, con quell’altro moccioso era abbastanza sicuro di poter riuscire a gestirne un altro,per quel poco che gli veniva richiesto di farlo. Certo,ricominciare a subire la richiesta di attenzioni che quell’esserino avrebbe presto preteso era troppo per lui. Eppure,era felice. Non era stato proprio il migliore dei padri per Trunks nei primi anni della sua vita,tuttora non lo era, e non poteva certo promettere che con quest’altro sarebbe stato candidato a padre dell’anno…ma forse aveva imparato qualcosa. Era troppo focalizzato su se stesso per permettersi di amare troppe persone… due sembravano più che sufficienti,ecco perché non aveva progettato con sua moglie di mettere in cantiere un altro marmocchio,eppure era successo e,stupito lui per primo,pareva non farsi troppi problemi. Era....felice.Sua moglie ruppe quel flusso di pensieri contraddittori. “E se fosse un maschio?” “Forse non ti è chiaro… se Kakaroth è riuscito ad avere due maschi,il mio gene non sarà certo da meno.” Bulma soffocò una risatina,sollevata anche dal fatto che suo marito non avrebbe incolpato lei se fosse venuta una femmina. “Non c’è nulla da ridere..se proprio deve esserci un altro mostriciattolo mezzo sayan per casa che sia almeno un maschio da poter allenare!” sua moglie vedeva anche senza guardare quel rossore diffuso sulle sue guance,ne era certo. “Scusa non capisco dove sia il problema…una femmina non può allenarsi?Eppure insomma,mi è parso di capire che le donne Sayan non se ne stavano segregate in casa a fare la calza.” Vegeta si alzò su un gomito guardando la moglie. “Vuoi farmi credere che tu me lo lasceresti fare?Dai in escandescenza quando trovi lividi a Trunks!Non farmi ridere donna.” Il pensiero che la sua bambina potesse ritrovarsi un solo rivoletto di sangue lo faceva già infastidire. Eppure come aveva detto Bulma era ben conscio delle condizioni delle donne del suo pianeta. Si stava davvero riducendo male se sua moglie gli ricordava le sue leggi e le sue tradizioni. “Certo che si,tesoro. Sono una determinata sostenitrice delle pari opportunità,ergo se mio figlio può allenarsi non vedo perché,se mia figlia deciderà di farlo, dovrei essere contraria.” Lo guardò intensamente. “Posso sapere come siamo arrivati a fare progetti per un essere delle dimensioni di un fagiolo che è ancora nella tua pancia?” disse Vegeta scocciato ritornando nella sua posizione. Ci avrebbe pensato poi. “Hai ragione,vedremo quando sarà il momento” disse sua moglie. Si stese vicino a lui mettendogli una mano sul fianco. Dopotutto doveva ancora riuscire a portarla a termine quella gravidanza. Era successa per caso,probabilmente un suo errore nel prendere la pillola,eppure era felice. Al contrario di suo marito voleva proprio una femminuccia da poter viziare. Adorava suo figlio,era soddisfatta anche così,ma a quel punto,poteva permettersi di sperare. Sentì la mano di suo marito,così grande,stringere la sua mentre la portava più vicino al suo petto silenziosamente. Senza intrecciare le dita,senza baciarla. Eppure,solo così,da quasi dieci anni riusciva a fare emozionare sempre sua moglie che reclinò più vicino a lui la testa,augurandogli la buonanotte.

   
 
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