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Autore: Miss Kon    30/07/2011    1 recensioni
Attenzione! Tutti i personaggi per ovvi motivi sono caratterizzati da OOC, se non vi piace il genere non siete obbligati a leggere questa storia!
“Ragazziiiiii” la voce squillante e stridula, frutto di anni di allenamento, di Shino ruppe il silenzio che si era andato a creare tra i tre ed anticipò la vistosa entrata in scena del loro vecchio compagno di scuola “Guardate che è tempo di prep-…oh!”
Aprendo di colpo la porta il più giovane degli Aburame entrò e presto accortosi della presenza di Sakura si zittì momentaneamente per la sorpresa.
“Scusami Sakura non sapevo ci fossi anche tu, altrimenti avrei chiamato ragazzi e ragazze” si scusò civettuolo con la ragazza, la quale gli rispose con un sorriso divertito.
Prima classificata al contest:The OOC contest...c'è qualcosa di più strano? [Multifandom]
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara , Shino Aburame, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Autore (nome su EFP): Madame Konko(sul forum)/Miss Kon(come autrice)
Titolo: A so damn sexy band of drag queen.
Fandom: Naruto
Personaggi princiali: Naruto (sono presenti anche: Sakura, Sasuke, Shino, Kankuro, Shikamaru, Neji, Rock Lee, Gaara e Kiba)
Rating: verde
Genere: Generale
Avvertimenti: AU
Note(facoltativo): ///





A so damn sexy band of drag queen.


“Aaah! Un ragno, che schifo!!!”
Con un urlo isterico, e in faccia dipinta un’espressione altamente schifata, Sasuke arretrò di due passi inorridito di fronte al piccolo ragno che si stava arrampicando sulla parete.
Sakura, intenta a rimirare allo specchio il lucida labbra brillante che si era appena messa, e Naruto, intento a leggere, si voltarono all’unisono a guardare l’amico.
“Oh, andiamo Sasuke, è solo un piccolo animaletto” lo rimproverò con voce pacata la ragazza, posando lo specchio e guardando la fonte di tanto chiasso.
“La fai facile tu!” la rimbeccò inacidito il moro mentre le guance assumevano una tinta più intensa di rosa “Non soffri di aracnofobia!” aggiunse poi stringendo i pugni infastidito.
Naruto sospirando si alzò e andò poi a prendere il povero animaletto, che stava terrorizzando l’amico, per portarlo verso la finestra da dove lo lasciò uscire.
“Oh, ma che bravo che sei Naruto” commentò con un sorrisetto lascivo la ragazza “Contento ora Sasuke?” aggiunse poi sporgendosi verso l’altro ragazzo con grazia e lentezza.
L’interpellato replicò con un “Ovviamente” abbastanza stizzito e piegò le labbra in una smorfia di disappunto assoluto.
“Ragazziiiiii” la voce squillante e stridula, frutto di anni di allenamento, di Shino ruppe il silenzio che si era andato a creare tra i tre ed anticipò la vistosa entrata in scena del loro vecchio compagno di scuola “Guardate che è tempo di prep-…oh!”
Aprendo di colpo la porta il più giovane degli Aburame entrò e presto accortosi della presenza di Sakura si zittì momentaneamente per la sorpresa.
“Scusami Sakura non sapevo ci fossi anche tu, altrimenti avrei chiamato ragazzi e ragazze” si scusò civettuolo con la ragazza, la quale gli rispose con un sorriso divertito.
“Fa nulla! Piuttosto tu che ci fai…” gli domandò indicandolo “…Con una scarpa di un colore e una di un altro?”
Shino a quelle parole abbassò automaticamente il capo a guardarsi le calzature.
Il ragazzo indossava un vestito di pailette color marrone dorato, che finiva diversi centimetri sopra le ginocchia ed aveva due vistosi spacchi ai lati della gonna. Indossava inoltre un paio di calze nere e a destra una scarpa di colore rosso sgargiante, mentre il piede sinistro calzava una scarpa nera.
“Oh, lascia stare!” sbuffò il ragazzo “Quella vecchia serpe di Orochimaru-san mi ha mandato qui di fretta e furia, urlando in maniera isterica che eravamo in ritardo con il prepararci e che dovevo chiamare tutti a rapporto quanto prima!” disse accompagnando a quelle parole un paio di teatrali gesti delle mani “A proposito Naru-chan, Sasu-chan sono arrivati anche i vostri vestiti, potete venire a cambiarvi” aggiunse qualche istante dopo guardando i due ragazzi.
“Hey, se serve una mano con il make-up posso sempre darvela io” commentò la Haruno spostandosi i capelli perfettamente curati dietro le spalle “In fondo di trucco me ne intendo” aggiunse mimando, alla fine della frase, un bacetto “E così non mi annoio mentre aspetto” puntualizzò alcuni istanti dopo.
“Oh, saresti un angelo!” disse Shino mentre zampettava a recuperare Naruto ancora intento a leggere, “Per l‘amor di Dio Naru-chan devi sbrigarti!” lo rimproverò poi, quando lo ebbe raggiunto, prendendolo per un braccio e tirandolo un poco mentre Sasuke recuperava la propria borsa.
“Spero che le scarpe siano quelle giuste questa volta” sospirò il moro.
“Oh? Sì, sì! Non preoccuparti ci ha pensato Jiraya-san in persona a recuperarlo” lo rassicurò l’Aburame con un sorriso.
“Shiiino! Hai preso una delle mie scarpe, hai visto no?!” la voce in farsetto, degna di una cantante di operetta, di Kiba arrivò dal fondo delle scale perfettamente intonata in una piccola cantilena.
“Sì, sì non preoccuparti!” replicò in un urlo l’interpellato continuando a tirare il biondo che debolmente protestava riguardo a qualcosa come finire il capitolo da leggere.
“Oh, insomma Naruto!” lo richiamò all’improvviso Sasuke, con un poca di irosa alterigia, “Dobbiamo preparaci per il lavoro, non vorrai mica fare tardi?” lo rimproverò ancora, con aria da damigella indignata del settecento. La teatralità di Sasuke era come sempre degna di un attore.
Naruto a quelle parole fece una mezza smorfia.
“Umh…no, no!” disse un po’ in imbarazzo “É solo che…” provò a spiegare il biondo, però le parole per la vergogna gli morirono in gola.
“Ho capito! Naruto è imbarazzato all‘idea che ci sia anche Iruka-kun!” cantilenò con fare ambiguo e complice Sakura, avvicinandosi all’amico con un sorriso sornione.
Naruto arrossì violentemente e diresse prontamente lo sguardo verso un qualche punto indefinito del pavimento.
“Oh, ma non devi vergognarti” lo rassicurò la ragazza con voce, come sempre, melliflua e prendendolo sotto braccio “Sarai magnifico” disse poco dopo puntellandogli un poco la guancia con le unghie perfettamente smaltate di rosa.
“Speriamo” borbottò poco convinto l’Uzumaki.
“Oh, non preoccuparti, questa sera è una gran sera, brilleremo di luce nostra” lo rassicurò il più piccolo degli Uchiha, arruffandogli i capelli con fare un po’ giocoso.
“Giusto, e poi alla fine della serate brinderemo ai vostri brillanti abiti” esalò in un piccolo urlo entusiasta la ragazza, alzando il braccio.
“Veloci!” sbuffò Shino intromettendosi nel loro discorso e lasciando il braccio del biondo, ormai stanco di tirarlo sostanzialmente di peso “Voi due siete ancora tutti da preparare, sbrigatevi altrimenti Ororochimaru-san ci tira il collo!” aggiunse poi, in un gridolino leggermente acuto, mentre iniziava a scendere le scale verso i sotterranei dove si trovavano i camerini.
L’Oto drag club era un rinomato locale della periferia di Tokyo conosciuto per lo più per il fondatore Orochimaru, famosissima drag queen dotata di bellezza ed aspetto ambiguo assolutamente indiscutibili, che aveva, negli anni d’oro, riscosso grandissimo successo tra i vari locali guadagnandosi il nomignolo di Queen Geisha per la sua passione proprio rivolta ai vestiti tradizionali giapponesi.
Nel locale lavoravano un buon numero di drag queen, tanto che solo alcune di loro si esibivano per più di una sera a settimana mentre le altre andavano a rotazioni, prendendosi un giorno a testa. Quelle che non mancavano mai erano Gaarako e Kibako, le due cantanti principali, assieme a Kankuroko, presentatrice in pianta stabile dei vari show che si alternavano durante le varie sere all’interno dell’Oto drag club, ed un paio di ballerine.
In alcune occasioni speciali però l’intero personale veniva richiamato in massa per degli spettacoli che solitamente duravano fino anche alle sei di mattina, a differenza degli altri giorni in cui il locale chiudeva alle due, e che erano dedicati o ad occasioni speciali o a personaggi speciali.
E proprio quel giorno era una di quelle occasioni, non a caso appena i quattro arrivarono alla fine delle scale furono accolti da un vociare intenso.
Shino aprì la porta e saltellando si tolse la scarpa rossa restituendola a Kiba, vestito con un vistoso abito arancione.
“Grazie al cielo, pensavo volessi fare lo spettacolo così” commentò sinceramente preoccupato l‘Inuzuka.
“Oh, che pensiero idiota!” lo rimbeccò l’Aburame, indaffarato a cercare l’altra sua scarpa.
“Cosa hai perso?” chiese curioso l’amico quasi non prestando attenzione alla risposta che aveva appena ricevuto.
“L’altra scarpa! Voi piuttosto sbrigativi! Tra venti minuti la serpe vuole tutti all‘appello nel suo camerino” replicò quasi in un urlo esasperato l’Aburame rialzando il capo e rivolgendosi a Sasuke e Naruto.
“Camer-ino si fa per dire, è più grande di questa sala comune” puntualizzò con cipiglio severo Shikamaru intento a sistemarsi un attimo gli orecchini, già per il resto completamente vestito e truccato.
“Beh si tratta bene, giustamente!” sghignazzò Neji mettendosi un fermaglio lilla tra i capelli castani.
“Su, basta polemizzare!” disse severo Shino, riuscendo finalmente a trovare l’altra scarpa.
“E perché mai? Abbiamo un cervello anche per questo!”
“Tu hai un cervello solo per quello Shikamaru!” replicò a quelle parole Neji, calcando volutamente sulla parola solo, “Non fai altro da mattina a sera! Persino quando giochi a tris polemizzi sempre!”
“Amo mettere in evidenza quelli che sono i punti in cui mi trovo in disaccordo” “Seee! In verità hai solo bisogno di trovare un altro modo di sfogare tutte le tue energie” commentò sarcastico Neji “Sei sempre così carico che temo che persino durante il sonno tu non riesca a stare zitto e calmo” finì, trattenendosi a fatica dal ridere.
“Sta zitto!” tuonò inacidito il ragazzo messo sotto i riflettori. “Su, su! Non fate i bambini!” li richiamò con voce annoiata Kankuro battendo le mani come una maestra con i bambini “Dobbiamo sbrigarci!”
Le drag, richiamate all’ordine, ripresero a finire di sistemarsi mentre chi le aveva rimproverate tornò ad armeggiare con i ganci del corpetto.
“Hem ecco…” una voce mite, sbucata quasi dal nulla, si fece un poco spazio tra il vociare della stanza e distrasse Kankuro dal proprio abito.
“Oh, Rock Lee! Hai portato i vestiti di Naruto-san e Sasuke-san?” domandò la drag queen guardando dietro le spalle del ragazzo che aveva appena parlato.
“S-sì!” replicò il moro, impaperandosi un po’ e compiendo quello che sembrava un immenso sforzo.
“Ottimo” sentenziò l’interlocutore poggiandogli svogliatamente una mano sulla spalla “Va a portarglieli, prima che l‘Uchiha abbia una crisi isterica” aggiunse poi indicando con il pollice dietro sé.
Il ragazzo annuì col capo e prendendo i due abiti dall’attaccapanni mobile, che aveva appresso, glieli portò rapido.
Sasuke era fermo davanti lo specchio intento mettersi con cura il mascara mentre al trucco di Naruto stava pensando Sakura.
“E-ecco…Naruto-kun, Sasuke-kun i-i vestiti” mormorò tutto d’un fiato l‘addetto ai vestiti, sprecandosi in quello che sembrava un gran sforzo di apnea.
I due ragazzi chiamati si voltarono all’unisono e ringraziandolo, più o meno vivacemente, recuperarono i propri costumi di scena.
Lee a quel punto si girò, recuperò l’attaccapanni e fece per andarsene quando una voce lo bloccò repentinamente.
“Lee-chan, non potresti aiutarmi con la zip del vestito?” si sentì domandare da una voce la cui inflessione un po’ lasciva era inconfondibile.
Gaara, truccato di tutto punto, se ne stava fermo con indosso uno sfavillante vestito rosso acceso che sorreggeva all’altezza del petto con le mani, come fosse stato un asciugamano. Aveva la zip, posta sul fianco, aperta fino quasi alle anche e nonostante stesse tenendo con le mani il vestito apposto, era chiaro che stava facendo del suo meglio per provocare la sua vittima prediletta.
“Umh, si!” sussurrò Lee, arrossendo vistosamente.
Il ragazzo, addetto al trasporto e alla manutenzione dei vestiti, non aveva mai avuto problemi a lavorare in un simile ambiente se non per il fatto che si imbarazzava con estrema facilità vista la sua indole chiusa e timida. E questo Gaara lo sapeva fin troppo bene.
“Ecco fatto” esalò Lee con voce un po’ strozzata quando riuscì, nonostante le mani un po’ tremolanti, a chiudere la cerniera e persino il gancetto che c’era alla fine di questa.
“Grazie” disse, a quel punto, con un sorriso sgargiante il rosso, schioccandogli poi un bacio sulla guancia e lasciandogli lo stampo rosso delle sue labbra “Sei un vero tesoro” commentò in fine, dirigendosi di nuovo dove era seduto prima.
Sakura sorrise sottilmente compiaciuta dalla tecnica del rosso, molto simile per certi versi alla sua, mentre alle sue spalle Neji e Shikamaru sghignazzavano perfettamente consapevoli di quanto Gaara si divertisse a far prendere al volto di Lee tonalità purpuree.
Naruto guardò il moro uscire da lì ancora rosso in viso e dopo alcuni istanti si alzò prendendo un profondo respiro.
“Vado a cambiarmi” commentò con voce un po’ spenta, attirando l’attenzione dell’amica.
Sakura lo seguì mentre usciva in silenzio.
“Ma che ha?” volle sapere curioso e pettegolo Shikamaru, arrivato appresso alla ragazza.
“Cosa vuoi che abbia?” commentò rumorosamente Neji, rifilando una pacca sul sedere a chi aveva appena parlato, “Mal d‘amore! Ah, Naruto…sempre il solito romanticone” aggiunse poi con una teatralità estremamente forzata.
La scenetta fatta dallo Hyuga scatenò la risata di molti dei presenti e l’Uzumaki, dal corridoio, udì perfettamente il frastuono fatto dai colleghi.
Scrollando le spalle finse di non notare il baccano e sospirando, per l‘ennesima volta per quella sera, entrò nel’altra stanza.
Oltre alla grande sala in cui tutte le drag queen si truccavano e preparavano, a quel piano, c’era anche un’altra piccola saletta, nulla di più di un vecchio sgabuzzino, dove chi voleva aveva la possibilità di cambiarsi in privato.
In realtà la stragrande maggioranza di loro era abbastanza disinibita e disinteressata da decidere di svestirsi e rivestirsi direttamente nella sala grande ma c’era chi come Naruto e Kiba preferiva cambiarsi con calma e quindi usufruiva della saletta.
Chiudendo quindi la porta dietro sé, Naruto poggiò l’abito sulla sedia e sovrappensiero si mise a guardare fuori dalla finestra.
Il cielo era già scuro e parecchie stelle avevano già fatto la loro comparsa. Chiuse un po’ gli occhi ricordando gli avvenimenti della giornata.
In mattinata Iruka, suo supplente all’ultimo anno di superiori, gli aveva detto che quella sera sarebbe venuto a vederlo.
Naruto non si era mai posto problemi né per lavoro faceva né per le sue preferenze sessuali, anche se prima che fosse riuscito a parlarne, uscendo quindi dal proprio guscio di naturale silenzio, ce ne era voluto.
Il punto era che lui non aveva mai amato parlare di sé, a dire il vero non aveva mai amato parlare in generale. Trovava che fare tanto rumore fosse segno di un immenso bisogno di certezze ma, ben presto, si era dovuto ricredere. Anche stare in silenzio poteva voler dire che si necessitava di certezze e questo lo aveva sperimentato sulla sua pelle.
Così si era deciso a cambiare, almeno un po’.
Non aveva, certo, preso il vizio di urlare, come Neji o Shikamaru, però aveva dato ascolto al consiglio che una volta gli aveva dato Shino: di’ sempre tutto quello che pensi nel bene e nel male, dopo ti sentirai meglio.
E lui aveva iniziato a fare così. Aveva messo in chiaro tutto ciò che andava messo in chiaro, anche il suo orientamento sessuale, con parenti ed amici vari sentendosi per una volta più leggero del solito.
Era stato proprio in quel periodo che aveva iniziato a lavorare all’Oto drag club ed era lì che aveva incontrato di nuovo e per puro caso Iruka, il supplente di cui si era sostanzialmente preso una cotta alcuni anni prima, il quale aveva così scoperto che lavoro faceva l‘ex-allievo.
Naruto, che già ai tempi di quel casuale incontro si era sentito scosso, non sapeva se fosse un bene oppure no che l’uomo avesse deciso, saputo dello spettacolo, di venire anche lui quella sera. Una cosa però era certa: quando glielo aveva comunicato, il biondo aveva sentito nitidamente il cuore mancare un battito.
Credeva che gli fosse passata quella maledetta cotta ma sembrava proprio che così non fosse.
“Naruto?”
La voce pacata di Sakura fece ridestare il ragazzo dai suoi pensieri con un leggero sussulto.
“Di là ti aspettano, dicono che tra poco dovete andare tutti a rapporto dalla serpe” aggiunse lei quando il biondo si voltò a guardarla, distogliendo lo sguardo dal cielo che si vedeva fuori dalla finestra.
“Digli che arrivo” commentò chinandosi verso il proprio vestito.
“Serve una mano a vestirti?”
“No, tranquil-” Naruto si zittì prontamente quando, alzando lo sguardo verso l‘amica, vide dipinta sul volto della ragazza un’espressione sorniona.
Istintivamente arrossì.
“Sakura, cosa stai pensando?” domandò mezzo scandalizzato, resosi conto che l’espressione era da collegare alla domanda di prima.
Di fronte a quella reazione la ragazza si lasciò sfuggire una risata divertita che fece accentuare la tonalità di rosso sulle guancie del biondo.
“Scusami Naruto è che sei veramente pudico” gli disse, quando riuscì finalmente a calmare almeno un po’ la risata.
Il ragazzo parve non apprezzare molto le sue scuse.
“Non è divertente” puntualizzò leggermente piccato.
“Dipende dai punti di vista” ribatté sibillina l’interlocutrice ora completamente calma, “Comuuunque” aggiunse avvicinandosi all’amico che si era chinato di nuovo sul vestito per aprirne la cerniera “Non devi preoccuparti, sta sera sarai bellissima” lo rassicurò prendendogli con fare sfacciato il mento tra le dita e costringendolo ad alzare il capo.
Naruto sorrise mitemente.
“Adulatrice” sentenziò liberandosi dalla presa della donna e tornando a concentrarsi sul suo vestito.
Sakura a quel punto ritenne la discussione conclusa e fece per andarsene ma prima che potesse sparirsene in corridoio il biondo la richiamò.
“Bellissimo” puntualizzò “Non bellissima” aggiunse dopo, quando la ragazza si voltò verso di lui con fare interrogativo.
“Credevo che in quanto drag queen apprezzassi i complimenti al femminile” si giustificò accompagnando a quelle parole il sorriso enigmatico che era solita usare per ammaliare i suoi corteggiatori e le sue prede.
“Diventiamo queen solo quando saliamo sui tacchi” replicò lui, citando testualmente ciò che gli aveva detto Neji tempo addietro, in una delle sue prime sere di lavoro.
Sakura ridacchiò a quelle parole e lo salutò uscendo dal camerino e dicendogli che avrebbe fato il tifo per lui dalle prime file del pubblico.
Lasciato solo, il biondo, ci mise poco a finire di prepararsi e infatti neppure dieci minuti dopo si trovava, assorto nei suoi pensieri, già davanti alla porta della sala principale.
Appena entrò fu assordato dal canto compatto dei colleghi impegnati a intonare una canzone dei Sum41. Prima che avesse modo anche solo di aprir bocca fu preso sotto braccio da un Neji acconciato all’orientale,e truccato di tutto punto, intento a cantare la prima frase del ritornello.
“And it‘s quite alright, and goodbye for now…” urlò sul cellulare, evidente e momentaneo sostituto del microfono, porgendolo poi a Naruto come invito a continuare.
Just look up to the stars and believe who you are” recitò il biondo che, come tutti lì dentro, sapeva a memoria ogni singola parola della canzone.
Lo Hyuga a quel punto lo lasciò libero, sorridendo soddisfatto, e tornò al centro della sala sempre continuando a cantare a squarcia gola, assieme a tutti gli altri occupanti della stanza.
Per quanto sembrasse assurdo, da quando per caso Kiba e Shino erano arrivati un giorno canticchiando quella canzone, tutti loro l’avevano adottata come canzone porta fortuna ufficiale. Il motivo era da ricercarsi nel fatto che quando l’avevano cantata quella prima casuale volta, prima del grande spettacolo di capodanno, non solo lo show era andato divinamente ma Orochimaru era stato talmente soddisfatto di loro li aveva premiati portandoli a festeggiare, per tutto quel che restava della nottata, e concedendogli, poi, il giorno di riposo. Un evento più unico che raro e che sinceramente si auguravano si potesse ripetere.
Per questo prima di ogni grande spettacolo si sprecavano ad intonare a squarciagola quella canzone.
“Allora, hai voglia di sorbirti la solita predica della serpe?” lo stuzzicò Shino dandogli una leggera pacca in testa, alla fine del piccolo concerto.
“Come se avessimo scelta” commentò lui serafico, sistemando un attimo il fermaglio a Sasuke, in evidente difficoltà con l‘acconciatura assurda che quella sera gli toccava di portare.
“Bene, mi piace questo spirito” commentò Shino lasciandosi sfuggire una risatina ed iniziando a dirigersi verso il piano di sopra assieme al resto del gruppetto di drag queen.
Truccate alla perfezione, avvolte in vestiti brillanti oltre che appariscenti e con indosso tacchi la cui altezza media era di dieci centimetri ora erano effettivamente tutte queen.
Ora sì che si potevano usare aggettivi al femminile, non erano più Naruto, Sasuke, Neji, Gaara, Kankuro, Shikamaru, Kiba e Shino ma Narutoko, Sasuko, Nejiko, Gaarako, Kankuroko, Shikamaruko, Kibako e Shinoko, le splendide drag queen dell‘Oto drag club.

“Signori, signore e trans! Benvenuti all‘Oto drag club!”
Per quanto potesse sembrare assurdo visto il suo fisico abbastanza massiccio, Kankuroko, costretta dentro un corpetto nero e viola e con indosso solo una paio di pantaloncini neri cortissimi, con tanto di calze viola scuro a fasciarle le gambe, faceva la sua stramaledettissima porca figura e sopra quel palco come presentatrice sapeva ben tenere viva l’attenzione del pubblico tra battutine ed ammiccamenti vari.
E anche quella sera appena messo piede sul palco era stata accolta da diversi fischi di approvazione e un applauso bello rumoroso.
“Grazie ragazzi, siete come sempre gentilissimi” salutò il pubblico con una voce stranamente vivace, rispetto al suo atteggiamento solitamente dissoluto e menefreghista “Ma non sperate che basti questo perché mi spogli, ci ho messo un‘ora ad agganciare tutto!” aggiunse indicando il proprio corpetto e suscitando le risa del pubblico.
Narutoko da dietro le quinte prese un profondo respiro mentre perseverava a torturarsi le mani.
“Oh, Narutoko sei così agitata che persino Shikamaruko in confronto è calma” sentenziò con voce materna e un po’ cantilenata Kibako, che come sempre sapeva mantenere un autocontrollo degno di un assiduo praticante di yoga.
La bionda si voltò verso di lei riuscendo solo a risponderle con un sorriso teso che tradiva il suo nervosismo.
“Non sei affatto convincente” puntualizzò Shikamaruko sbucando alle spalle della cantante.
“Shikamaruko! Un po‘ di modo nel dire le cose” la riprese Kibako, ottenendo uno sbuffo in risposta.
“Oooh, quante ansie per un semplice spettatore!” intervenne rudemente Nejiko, attirando l’attenzione delle tre colleghe prese alla sprovvista dal suo improvviso commento, “Naruto mettiamo in chiaro un paio di cose: proviamo da settimane questo spettacolo e lavoriamo da anni come drag queen.” spiegò standosene piegata in avanti verso la bionda, con le mani poggiate ai fianchi “Come drag siamo imbattibili, altrimenti quella serpe di Orochimaru-san ci avrebbe cacciato via da tempo, calciandoci con i suoi amati tacchi da dodici fuori di qui. Siamo le migliori e siamo belle e questa non è una mia opinione è la pura realtà” aggiunse arruffando i capelli già ribelli della bionda.
“Nejiko, ’sta ferma!” pigolò Narutoko cercando di fermarla.
“Non temere, cadrà ai tuoi piedi appena ti vedrà sul palco” asserì sicura la drag queen acconciata all’orientale, “Ora andiamo Shikamaruko, ormai tocca a noi” aggiunse alcuni istanti dopo, rimettendosi dritta e trascinando via la Nara, in vena come sempre di polemizzare sui suoi modi.
“Anche se con una delicatezza degna di uno scaricatore di porto” sbuffò Kibako rompendo il momentaneo silenzio che era calato tra loro, una volta sparite le altre due college,“Nejiko ha detto una gran verità” commentò poi sorridendo eloquentemente all’amica.
“Hey Kibako, guarda che tocca anche a te” la richiamò con un mezzo urlo Shikamaruko.
“Arrivooo” canticchiò in replica l’interpellata sorridendo ancora a Narutoko, prima di voltarsi per andare verso il palco.
La bionda la guardò mentre si allontanava camminando con grazia quasi esagerata su un paio di scarpe tacco dodici e prendendo un profondo respiro abbassò lo sguardo verso le proprie gambe coperte da delle francesine nere.
Le sue colleghe avevano ragione, quella sera sarebbe riuscita a fare bella impressione su Iruka e soprattutto forse sarebbe riuscita a rivelargli quel piccolo segreto che da tempo si portava dietro.
In fondo non aveva nulla da temere, lei era una delle dannatamente sexy drag queen dell’Oto drag club.






Ok, Gaara che fa la femme fatal è osceno! Chiedo scusa a tutti i suoi fan se l’ho reso molto alla Jessica Rabbit! XD Comunque sia questo lavoro, che soprattutto nella prima parte sembra sconfinare dal comico al demenziale in più punti, è una pura follia frutto di una momentanea carenza di ispirazione. Ultimamente infatti non riuscivo a trovare idee per scrivere qualcosa di nuovo così ho optato per cercare un qualche contest che mi potesse ispirare e spronare a scrivere qualcosa. Mentre girovagavo tra i vari contest ho giusto trovato quello dedicato a l’OOC. Diciamocelo: non ho mai amato molto l’OOC se non ampiamente giustificato, però, come si suol dire, tentar non nuoce. Dopo aver stillato una lista con un centinaio di possibili personaggi che potevo rendere assurdamente OOC mi son detta: perché limitarci? Tutti quelli che posso invertire caratterialmente li inverto! Ma come? Beh qui l’idea è nata spontaneamente: il modo migliore per rendere strani i personaggi di Naruto è renderli…drag queen! Sbellicandomi dal ridere ad immaginare Neji che tira pacche sul sedere e Kankuro costretto in una tenuta da Terror Rocky ho scelto di fare questa follia, non senza metterci un pizzico di sentimento. Infatti grazie al dover inserire un oggetto prestabilito e al fatto che mi è capitata la finestra ho pensato: che si può fare davanti a una finestra? Le risposte a questo punto non erano davvero molte: nulla, riflettere, guardare fuori, ancora nulla, lanciare qualcosa fuori oppure scrivere qualcosa sul vetro appannato. Visto che dovevo rimediare ai toni da “LSD” della prima parte ho scelto di far riflettere qualcuno davanti a quella finestra e questo qualcuno è proprio Naruto! Mi scuso se la “coppia” accennata è un po’ assurda ma visto che ero in tema di OOC perché non far innamorare Naruto di Iruka? :3 Per buon senso forse…ma non importa! Riguardo alla canzone facendo un giro rocambolesco e un po’ assurdo (oltre che lungo) sono riuscita ad incastrarla dentro il capitolo! XD Prima ovviamente di farla cantare al coro di drag queen mi sono premurata di controllare che fosse cantabile con una certa tranquillità (me la sono ascoltata e devo dire che mi è piaciuta) e, ringraziando la cara vecchia dea bendata, ho trovato che fosse perfetta per essere intonata in compagnia! :3 [Io, una volta sentita, quella canzone l‘ho canticchiata per due giorni di fila!] Un’altra cosa e poi dovrei aver finito di chiacchierare: poiché si parla di drag queen mi sono trovata in imbarazzo se definirle al femminile o al maschile così ho usato lo stratagemma del “Siamo drag solo nel momento in cui saliamo sui tacchi”, poi come è usanza giapponese ho aggiunto “-ko” ai nomi dei vari personaggi poiché una volta diventati drag queen sono diventati, all’incirca, donne. Che altro dire? Mi sono sinceramente divertita a scrivere questa one-shot e ringrazio l’autrice del contest per l’avermi dato lo spunto per scrivere qualcosa del genere! Mi è dispiaciuto non riuscire a mette Choji ma non sapevo bene come capovolgere il suo carattere e ho preferito, quindi, evitare di forzare la cosa intestardendomi su di lui per nulla. In compenso ho fatto del mio meglio per rendere i personaggi quasi il completo opposto di ciò che nel manga e nell’anime sono. Ora, sperando di aver fatto un lavoro coerente e leggibile, ti saluto e levo le tende!








Giudizio della giudice:
Attinenza e uso del prompt: 13,5/15 (10/10 all'uso della lyric e 3,5/5 all'uso dell'oggetto)
Riguardo all'uso della lyric non ho niente da dire, mi sembra ben integrata nel testo, per quanto riguarda l'oggetto, invece, ne hai fatto un uso forse un po' "superfluo" nel senso che è apparso solo due volte (quando Naruto butta fuori il ragnetto e quando va a cambiarsi nella stanzetta) e in entrambi i casi sembra un po' che tu ne abbia scrittocosì, tanto per.
Da ciò che ho capito volevi evidenziare la finestra dove Naruto si affaccia per riflettere, il che va bene perchè ad una finestra non puoi fare molto, però, ripeto, mi sembra che tu l'abbia utilizzata un po' superficialmente.
Lessico e grammatica: 14/15 (9/10 alla grammatica, 5/5 al lessico)
Su questo punto non ho molto da dire, in quanto il lessico è abbastanza variegato e hai solo fatto qualche errore di ortografia (che poi son tutte sviste) per esempio: “E perché mai? Abbia un cervello anche per questo!”, hai scritto "abbia" anzichè "abbiamo" .
Oppure "...al trucco Naruto stava pensando Sakura..." tra trucco e Naruto manca la preposizione "di"
Vorrei, però, farti qualche piccolo appunto (niente di tanto importante, sono solo precisazioni): "queen geisha", essendo un nomignolo, dovrebbe esser scritto con la maiuscola, o almeno queen va scritto con la lettera maiuscola.
"per degli spettacoli...che erano dedicati o ad occasioni speciali o a personaggi speciali. E proprio quel giorno era una di quelle occasioni speciali..." l'unica cosa che mi stona in questa frase è quello "speciali" ripetuto tre volte; per le prime due va bene, ma magari al posto di "occasioni speciali" avresti potuto mettere una cosa tipo "particolari" o mettere solo " e quel giorno era una di quelle occasioni" e basta.
Ultima cosa, nella frase "Il cielo era già scuro e parecchie stelle avevano già fatto la loro comparsa." quel "già" ripetuto due volta stona un tantino.
Originalità: 10/10
Su questo punto non ho nulla da dire, in quanto i ninja in versione drag queen sono originali, così come la storia in sè.
Caratterizzazione personaggi (OOC): 9/10
Allora, i personaggi mi sembrano quasi tutti perfettamente OOC.
Un Naruto pudico, romanticone e a cui piace leggere non credo d'averlo mai visto, Sasuke che soffre d'aracnofobia (lo capisco poverino!) mi ha stupito, così come Gaara versione femme fatale e Rock Lee tutto timido.
Anche Shino mi è sembrato OOC e anzi, spicca parecchio nel racconto proprio per questo carattere che gli hai fatto, lo stesso Neji che, da taciturno, è diventato chiacchierone e si mette a tirare pacche al sedere dei compagni.
Anche Naraku, tutto sommato, mi sembra abbastanza OOC; gli unici su cui ho dei dubbi sono Sakura, Shikamaru e Kiba: Shikamaru me lo ricordavo un po' polemico anche nel cartone, Kiba, togliendo il lato pudico che gli hai conferito, mi sembra, per il resto, simile al personaggio originale e lo stesso Sakura che, tolto il lato da "predatrice/ammaliatrice" non si differenzia molto dal personaggio del cartone.
Giudizio personale: 10/10
Dunque, la storia mi sembra piuttosto divertente e di certo è qualcosa che non capita spesso di leggere.
L'inizio non sconfina nel demenziale per nulla; c'è una vena comica che resta per tutta la storia, affiancata, per un attimo, anche da un po' di sano romanticismo dovuto a Naruto e alla sua cotta per Iruka.
A me questo accenno a una possibile NarutoxIruka è piaciuto proprio perchè un pairing un po' inusuale, forse un po' tanto inusuale, ma che importa! XD
Quando Naraku sale sul palco e presenta lo spettacolo mi è apparsa la visione di lui in versione corpetto viola, pantaloncini neri e calze viola e mi è scappato da ridere perchè fa molto "Rocky horror picture show".
Il finale è stato davvero carino, Neji che, prima di andare in scena, fa quel discorsetto a Naruto e quest'ultimo che prende coraggio e si lascia convincere mi è sembrato un buon modo per concludere il racconto.
Complimenti, davvero!
Punteggio complessivo: 56,5 /60


Che altro dire? Beh mi sento terribilmente soddisfatta di me stessa e ci terrei a ringraziare ancora la giudice! =)
  
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