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Autore: Kisa_    31/07/2011    8 recensioni
Prima di contattare Italia, il tedesco chiamò Austria per avvertirlo che Ungheria era rientrata.[...]
-Austria ti saluto che devo chiamare Ita-chan-
-Perché Germania?
-Ho bisogno del suo aiuto…-
-Sul serio? Cos’è che non ti riesce da dover chiedere aiuto a quel pazzerello di Italia?-
-Catturate cavallette!-
-……-
-Austria?-
-* TU-TU-TU-TU*-
__________________________
Dal V Capitolo:
Italia non fece in tempo ad obbiettare che si ritrovò davanti all’uomo.
Quest’ultimo lo guardò con fare sensuale e si leccò il labbro.
Prussia si era dimenticato il piccolo dettaglio che sotto il costume, entrambi, erano in mutande.
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Comparsa personaggi secondari:
[Spagna e Romano]-Capitolo II, III, IV, V
[Russia]-Capitolo V
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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V- Nuova minaccia

Germania si svegliò di soprassalto, scattando immediatamente in piedi.
Percepiva qualcosa di maligno e la sua mente andò subito ad immaginarsi suo fratello che si impossessava della verginità di Feliciano (perché, è ancora vergine?).
Si mise le mani tra i capelli, sentendosi impotente per non aver soccorso in tempo il suo caro amico (quante pippe mentali…).
Una piccola lacrima gli scorse lungo il viso la quale fu prontamente asciugata da mani dolci e delicate.
-Lud perché piangi?- chiese Ungheria con voce dolce e preoccupata, mentre iniziò a dare confortanti pacche sulla schiena al tedesco.
-Oh sapessi Liz…è successa una cosa terribile…-
-No ti prego, non piangere- Ungheria porse un fazzoletto (di seta pregiata del Settecento rubato ad Austria) all’amico che era scoppiato in un pianto isterico -qualsiasi cosa sia successa penso che si troverà rimedio. Ti aiuterò io!-
Germania si accorse solo in quel momento che la ragazza aveva solo un asciugamano che le copriva le parti intime, ma non fece molto caso a ciò, visto che i suoi pensieri erano posti su Italia.
-Sei molto gentile Ungheria, grazie!-
-Dai, dimmi qual è il problema!-
-Ok, non la tirerò per le lunghe…-
La ragazza era impaziente e curiosa di sapere cosa stesse affliggendo la nazione virile (dopo il pianto isterico ho i miei dubbi).
Germania prese fiato e praticamente urlò il suo problema.
-PRUSSIA HA STUPRATO ITALIA PRIVANDOLO DELLA SUA VERGINITA’!-
La ragazza rimase a bocca aperta, mentre i suoi muscoli stavano già iniziando a fremere per gli impulsi omicidi nei confronti di Prussia.
Ludwig non fece in tempo a dire altro che Ungheria si scatenò in tutta la sua ira.
-COME HA POTUTO QUEL MALEDETTO!!! QUEL COMPITO SPETTAVA A TE!
GERITA POWAAAAAA!!!!!-
E dopo ciò attivò il suo radar biologico “Ricerca Prussia” per individuarlo.
Lo trovò.
Una scintilla pervase i suoi occhi maligni.
Iniziò anche per Ungheria una folle corsa contro il tempo.
-Ungheria aspe…. oh cavolo!-
Ciò che rimase della ragazza nel punto dove si trovava era solo l’asciugamano.
La mano dello spagnolo comprimeva violentemente il petto della sagoma oscura, la quale aumentava sempre di più le sue grida.
-ESCI DA QUESTO CORPO! ESCI DA QUESTO CORPO!-
-Ma… sei sicuro Antonio che funzioni?- domandò perplesso Romano il quale stava intanto guardando un film alla televisione per ingannare il tempo.
-Certo! Ma ci vuole del tempo. Il Demonio è potente!-
-Bhà… se lo dici te!-
La frase si ripeteva ormai da dieci minuti, e Spagna non intendeva mollare.
-ESCI DA QUESTO CORPO! ESCI DA QUESTO CORPO…
DEMONIO ESCI DA QUESTO MALEDETTO CORPOOOOOOOOOO!!!!!!-
-RAAAAAAAAAAAAHGTRVRTRRVD!- l’impossessato era allo stremo, non ne poteva più di sentire quelle parole.
Poco dopo il verso agghiacciante, un suono ben poco educativo si alzò nell’aria.
-BUUUUURP-
…….
Silenzio.
Antonio si girò lentamente verso l’italiano, ancora intento con disinvoltura a guardare la televisione.
-Ro-Romano?-
-Si?-
-Di nuovo…-
-Eh si… evidentemente sono pieno d’aria oggi- rispose sempre con una suprema disinvoltura, senza nemmeno guardare lo spagnolo negli occhi.
-Ma accidenti! Hai interrotto il rito!-
-Ehi, continuavi a dire “esci da questo corpo, esci da questo corpo” e mi sono sentito stimolato!-
Antonio sospirò e tornò a dedicarsi alla cerimonia.
L’aria per le strade di Vienna si era fatta gelida.
La gente fissava uno strano individuo alto e imponente che sembrava quasi un armadio.
Si avviava verso la casa di Austria.
Una sensazione di malessere quasi schiacciò lo stato emotivo di Gilbert, il quale stava per catturare la sua 254esima cavalletta, contro le due di Italia.
-Io… questa sensazione… l’ho già vissuta in passato…-
-Vee… che hai Prussia? Cos’è che ti turba?- chiese già disperato Italia, che iniziò immediatamente a piangere.
-Nascondiamoci dentro a quel cespuglio, fidati che è meglio!-
-O-ok!-
I due si nascosero dentro ad un cespuglio appena in tempo, perché proprio in quel momento, l’imponente figura aveva appena oltrepassato il cancello della villa.
I suoi capelli biondo cenere e quella sciarpa bianca intorno al collo erano purtroppo ben familiari a Gilbert.
L’uomo si fermò in mezzo al giardino, guardando sempre davanti a lui.
Sorrise, anche se più che un sorriso sembrava un ghigno malizioso.
-Ciao piccolo Gil!-
Prussia si freddò all’istante. Come faceva a sapere che era nelle vicinanze? Che pure lui abbia sviluppato il radar biologico come Ungheria?
L’unica cosa che doveva fare era di restare calmo e pensare ad un piano per sfuggirgli.
Fu illuminato.
-Ehi Ita-chan, ascolta il mio piano…-
-Vee… sono tutto orecchi!-
-Allora… te vai da lui e gli dici che non ci sono!-
-Ok ma… ho vergogna vestito così, non c’è quell’intimità che ho con te nel farmi vedere in questo stato!-
A quelle parole, a Gilbert uscì leggermente del sangue dal naso ma non era il momento di fantasie impure.
-Ok allora toglilo!- disse con tutta tranquillità.
-No aspe…-
Italia non fece in tempo ad obbiettare che si ritrovò davanti all’uomo.
Quest’ultimo lo guardò con fare sensuale e si leccò il labbro.
Prussia si era dimenticato il piccolo dettaglio che sotto il costume, entrambi, erano in mutande.
-Ohhh, Italia! Non ti facevo così esplicito!-
-Vee… non è come pensi…-
-Oh, io invece penso proprio di si…-
-Sigh… WAAAAAAAA!!!!-
Il povero Italia iniziò a fuggire verso la casa con tutta la velocità che aveva in corpo mentre l’uomo-armadio camminava lentamente per inseguirlo.
-Oh no che cos’ho fatto! Ho condannato Ita-chan!
NON TEMERE ITA-CHAN… IO TI SALVEROOOO’!-
Prussia si tolse anche lui il costume per mostrare la sua magnificenza scultorea addominale e muscolare e corse anche verso la casa, passando dal retro ovviamente per evitare la sadica, maniaca e senza scrupoli nazionalità russa.

CONTINUA…


ANGOLINO AUTRICE: eccomiiiii!
Stavolta ho aggiornato presto U.U
Pensavo di poter concludere la fic con altre due capitoli ma gli avvenimenti escono dalla ma testa come se fossero funghi e c’è sempre qualche cosa di più che fa allungare la storia.
Spero che per questa sua lunghezza non vi annoi.
Ringrazio in anticipo per la letture e le eventuali recensioni ^^
   
 
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