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Autore: Reruchan    31/07/2011    0 recensioni
"Per finire, l’ultimo membro del gruppo si fece avanti con uno sguardo truce e sexy [...] -Hajimemashite…noi siamo gli Arashi."
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Sho Sakurai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti.
Come qualcuno forse noterà, questa fan fiction era già stata pubblicata per intero un paio di anni fa e ringrazio chiunque l’abbia letta e commentata.
Tuttavia ho deciso di operare una revisione e ripubblicare da capo una fan fiction a cui sono particolarmente legata.
Spero vi piaccia e che la leggiate in molti, come è stato per la sua prima versione.
Buona lettura ^___^

Amami

 

Capitolo 1

 

Era il tipico giorno nuvoloso di metà autunno, quel nuvoloso fitto e per una buona parte provocato dallo smog di una grande città perennemente in movimento.

Lunedì mattina. Un via vai continuo di gente davanti alla metropolitana.

Arianna se ne stava seduta su una panchina, con le cuffie nelle orecchie, muovendo la testa a ritmo di musica e osservando annoiata le persone che le scorrevano davanti, tutte dall’aria così impegnata. Se c’era una cosa che non sopportava era la fretta. Soprattutto di lunedì mattina.

Se ne stava seduta a gambe incrociate, con i capelli raccolti sotto il cappellino e la visiera calata sugli occhi.

Era meglio non farsi riconoscere.

Bhè, ovviamente non era così famosa da dover rischiare assalti da parte di orde di fan inferociti, ma la sua manager le aveva comunque consigliato di non farsi notare troppo. Ma in ogni caso tutta quella gente che correva andando chissà dove, non avrebbe certo prestato attenzione a una ragazza su una panchina.

Guardò l’orologio. Aveva oziato abbastanza, era ora di mettersi al lavoro. Abbandonò la sua postazione e si incamminò verso destra, diretta al grande grattacielo in fondo alla strada.

 

Le porte dell’ascensore si aprirono al settimo piano, mostrando il volto irritato di una giovane donna vestita con un tailleur gessato e i capelli raccolti sulla nuca. Aveva proprio l’aria di stare aspettando qualcuno.

Arianna tentò di sgattaiolare di lato, ma Emilia l’aveva già afferrata per il cappuccio della felpa.

   -Lo sai che sei in ritardo? Di nuovo!- esclamò la manager.

Arianna la guardò con occhi innocenti.

   -La metro era in ritardo!

   -Sempre la solita scusa! Per favore Arianna, niente chiacchiere e vai a cambiarti!

   -A cambiarmi? E perché mai mi dovrei cambiare per una riunione?

   -È una riunione ufficiale, e non ti permetterò di presentarti con il primo maglioncino della nonna che hai trovato nell’armadio!

Arianna sbuffò, ma con poca convinzione e si diresse subito verso gli spogliatoi.

Appena aperta la porta, notò all’istante una ragazza minuta e dai capelli mossi, seduta alla scrivania accanto alla finestra; indossava un semplice maglioncino di cotone e un paio di jeans sbiaditi. A quanto pareva nemmeno Camilla era pronta.

   -Ciao Cami! Quando sei arrivata?

La ragazza si voltò verso la porta, distogliendo lo sguardo dalla rivista che stava leggendo.

   -Credo dieci minuti fa. Perché?

   -A sentire Emilia, sembra che la riunione sia iniziata già da un’ora!

   -Bhè, veramente manca ancora un po’ di gente. Lo sai che Emilia deve sempre drammatizzare tutto.

Arianna appoggiò la sua borsa sul tavolo e si tolse il capellino, lasciando liberi i suoi capelli castani. Aprì l’anta dell’armadio e rimase a fissarne il contenuto per venti secondi buoni. Poi si girò verso Camilla che si era rimessa a leggere.

   -Cosa accidenti mi metto?

L’altra guardò l’armadio e poi una sedia lì accanto, sulla quale erano posati un completo di gonna e giacca e una maglietta gialla a maniche corte. Guardò Arianna e poi di nuovo l’armadio.

   -Dovrebbe esserci un completo di giacca e pantaloni.

Arianna frugò fra gli indumenti e poco dopo emerse con quelli che cercava. Erano di un blu scuro che si adattava perfettamente alla maglietta azzurra che portava sotto la felpa.

Mentre si cambiava si avvicinò a Camilla che continuava imperterrita con la sua rivista.

   -Si  può sapere cosa leggi con tanto interesse?

   -Ah! È un articolo sull’ultimo film di Clint Eastwood, “Lettere da Iwo Jima”. Ho sentito che uno degli attori giapponesi con cui dovremo collaborare è in questo film.

Arianna si avvicinò al tavolo e osservò la foto dell’articolo che ritraeva il gruppo di soldati giapponesi della seconda guerra mondiale.

   -Qual è?

   -Non è ho idea- rispose Camilla -Faccio fatica a distinguere i volti, mi sembrano tutti uguali!

   -Alla riunione ci daranno tutti i dettagli. Andiamo prima che Emilia irrompa nella stanza brandendo un bazooka.

 

 

 

Le due ragazze erano sedute al grande tavolo circolare, con i manager, i produttori e il regista. C’era anche la terza co-protagonista del progetto, Dalia, che le altre due conoscevano già grazie a precedenti collaborazioni. Per il resto, la metà della gente che si trovava lì era ovviamente giapponese.

La riunione era ormai conclusa e il regista e uno dei produttori parlavano fitto nella loro lingua madre. Le tre ragazze erano sedute lì vicino, e cercavano di cogliere il significato delle parole; tutte appassionate del paese del Sol Levante, da un paio di anni avevano iniziato a dedicarsi all’apprendimento della lingua; non la sapevano perfettamente, ma abbastanza da comprendere il dialogo che si stava svolgendo lì accanto.

Arianna si voltò verso le due amiche.

   -Se non altro la nostra fissazione per il Giappone si sta rivelano utile!

   -Sul serio!- rispose Dalia -Ma voi conoscete questi Arashi? Non li ho mai sentiti nominare, eppure sembra siano molto famosi!

Camilla assunse l’espressione vacua di quando aveva un ricordo confuso in testa e tentava di farlo riemergere. Per chi non la conoscesse sembrava semplicemente in catalessi.

   -CI SONO!- esclamò entusiasta per essersi ricordata qualcosa -Ho visto qualche drama di uno di loro! Andiamo a cercare informazioni!

Le tre ragazze si guardarono intorno per accertarsi che il loro abbandono della sala riunioni non causasse crisi isteriche, per esempio ad Emilia.

Uscirono dalla stanza e si impossessarono del pc di una segretaria che se l’era svignata.

Presero delle sedie e si accomodarono, mentre Camilla scriveva “Arashi” su un motore di ricerca. Pop band giapponese, componenti Ohno Satoshi, Ninomiya Kazunari, Sakurai Sho, Matsumoto Jun e Aiba Masaki. Dopo di che una sfilza di nomi di dischi, singoli e varie produzioni. C’era anche un trafiletto sul progetto in collaborazione con l’Italia.

   -Cantanti eh?- esclamò Arianna -Cerchiamo delle foto!

Un attimo dopo stavano scorrendo le immagini di questi idol giapponesi e ascoltavano un loro singolo, “Sakura Sake”.

Non erano abituate a guardare dei volti asiatici, quindi per il momento sembravano tutti uguali. Ma la canzone aveva un che di interessante.

   -Mi piace molto! Sembra la sigla di uno degli anime che guardo sempre!- osservò Arianna.

   -Ma c’è uno che ha una voce stranissima!- intervenne Dalia -Sembra che abbia un varano nei pantaloni che gli morde i testicoli!

   -E credo che uno abbia l’asma!!- aggiunse Camilla.

Tutte e tre iniziarono a ridere talmente forte che Dalia si ribaltò all’indietro con la sedia, finendo esattamente ai piedi di Emilia.

   -Cosa diavolo state facendo?- domandò la manager, che sembrava aver inghiottito un limone intero.

   -Ahahahahah! Niente!- rispose Arianna ancora con le lacrime agli occhi -Ci stavamo solo informando sui nostri futuri colleghi!

Lo sguardo che lanciò Emilia le fece chiaramente capire che lei non apprezzava quella metodologia di ricavare informazioni.

   -Invece di ridere come delle iene, dovreste iniziare a preparavi per il vostro viaggio! Non potete permettervi alcun errore, questa collaborazione è estremamente importante.

   -A proposito..- disse Arianna ricomponendosi con fare un po’ troppo ostentato -Quand’è che partiamo?

Emilia la guardò inespressiva -Avete il volo per Tokyo fra 7 ore.

   -COSA?!

 

 

 

 

  
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