Fanfic su attori > Cast Twilight
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Autore: Maria_Black    02/08/2011    1 recensioni
Un viaggio a L.A. di due sorella cambierà la vita ad entrambe. Una riuscirà ad avere ciò che ha sempre sognato, l'altra incontrerà il suo idolo, Taylor Lautner e diventeranno amici...o forse qualcosa di più? Se vi ho incuriosito, leggete questa FF. E vi prego recensite, recensite, recensite!!!!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Taylor Lautner, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1- L.A. vi aspetta!
 
< Angelaaaaaaaaa!!!! > urlò mia madre dal piano di sotto.
< Arrivo, un attimo! > urlai di rimando. Presi la mia tracolla e mi guardai allo specchio. Avevo un top bianco semplice, senza nessuna scritta, degli shorts di jeans, delle Converse azzurre ai piedi e la tracolla dello stesso azzurro che avevo appena preso. Gli shorts mettevano in evidenza le mie lunghe gambe, che contribuivano al mio metro e settanta scarso, il top metteva in evidenza il mio seno, non molto prosperoso e i miei capelli che scendevano davanti, sulle spalle, a boccoli color cioccolato. I miei occhi, dello stesso colore dei miei capelli, erano risaltati dal sottile strato di matita che avevo messo poco prima. Distolsi lo sguardo e lo rivolsi al poster del mio attore preferito, di cui sono una fan, non accanita, ma una fan. Mamma mia, certo che è proprio bello… ma che dico bello, di più!!!!!!!!! Ok, magari, sono una fan accanita…
< Angela! Sbrigati o farai tardi! >
< Eccomi!!! > Rivolsi un ultimo sguardo al poster, chiusi la porta della mia camera e scesi al piano inferiore.
< Pronta? > mi chiese mia madre premurosa e apprensiva. Annuii. Mi abbracciò e mi augurò buon viaggio.  La ringraziai e ringraziai il cielo di aver salutato mio padre il giorno prima, così avevo evitato una scenata da parte di mio padre, ancora contrario alla mia partenza. Era grazie a mia sorella e mia madre, e soprattutto mia zia, che ora stavo per partire verso…
< E state attente! > gridò mia madre interrompendo i miei pensieri.
< Sì, mamma! > le dissi, mentre mi dirigevo verso l’auto. Salii e sentii per la prima volta da quella mattina la voce di mia sorella Mary, elettrizzata.
< Allora, andiamo? > annuii e sorrisi. Mi sorrise e partì. Adoravo mia sorella. Anche se aveva cinque anni più di me, noi non notavamo la differenza d’età e trascorrevamo molto tempo insieme come due normali amiche. Da quando era diventata una famosa e conosciuta truccatrice, aveva iniziato a girare l’Italia e quindi non l’avevo vista per un po’. Era metà luglio, quindi indossava abiti leggeri, come me: aveva un top nero, semplice come il mio, degli shorts verde acqua e un paio di sandali neri semplici tacco 10, il tutto accompagnato da una borsa posata nei sedili posteriori dello stesso verde acqua degli shorts.
Dopo quasi un’ora di viaggio, arrivammo all’aeroporto di Fiumicino, prendemmo i bagagli e ci dirigemmo verso il nostro imbarco. Salite sull’aereo, prendemmo i posti e ci sedemmo. Eravamo così elettrizzate, che non riuscivamo a spiccicare una parola. Allacciate le cinture. Stiamo per decollare. Vi auguriamo buon viaggio!  
< Ma ci pensi, Mary?! > fui io a rompere il silenzio. Lei si voltò e il suo viso mi si presentò entusiasta come il mio. I suoi capelli mossi e castani erano sciolti e le arrivavano sulle spalle appena. I suoi occhi color cielo, che la differenziava da tutta la famiglia, li aveva presi da mia nonna. Il colore degli occhi era così limpido che incantava.  < Ho appena finito la scuola, ho fatto la maturità, e noi stiamo partendo per Los Angeles! E possiamo rimanere quanto vogliamo! > ero su di giri. Lei mi sorrise e annuì. Certo, non era la prima volta che andavamo a Los Angeles, ma questa volta era diverso. Ogni anno io, Mary e i miei genitori andavamo a Los Angeles per due settimane per andare a trovare nostra zia Patty, ma quest’anno i nostri genitori non sarebbero venuti e io e Mary avremmo trascorso lì tutta l’estate, se non di più! Mary sperava di trovare un lavoro lì e rimanere, come anni prima aveva fatto nostra zia. Io, invece, avrei passato molto tempo a fare ciò che amavo fare, cioè fotografare. Era da sempre una mia passione, e non mi stufavo mai di farlo. E come ogni anno speravo di incontrare “per caso” il mio idolo, il mio attore preferito, cioè Taylor Lautner. Ma sapevo che era un sogno e basta. Nulla di più. Solo un sogno che non sarebbe mai potuto diventare realtà!
Presi dalla tracolla il primo dei miei quattro libri preferiti, Twilight, e lo iniziai a rileggere per la centesima volta. Non mi stancavo mai di leggerlo, mi coinvolgeva sempre come la prima volta che l’avevo letto. Il volo sarebbe durato 12 ore, quindi avevo tutto il tempo per leggere tutti e quattro i libri. Adoravo quella saga, adoravo Stephenie Meyer, adoravo i film tratti dai quei libri, adoravo gli attori di quei film, uno in particolare: Taylor Lautner.
Quando atterrammo, avevo appena finito di leggere Eclipse, dopo finito di leggere ovviamente Twilight e New Moon. Io e Mary, dopo aver preso i nostri bagagli , andammo alla ricerca di nostra zia Patty. Dopo un quarto d’ora buono la trovammo.
< Ciao ragazze! Come state? > disse tra un abbraccio e un altro.
< Bene, grazie zia. Tu? > rispose Mary per entrambe.
< Tutto bene. L.A. vi aspetta! Andiamo? > forse nostra zia era un po’ matta, ma era una vera forza della natura e nessuno la poteva fermare se si impegnava in qualcosa.
Quando arrivammo a casa di nostra zia, che era un famoso avvocato e quindi ricca sfondata, ci dirigemmo ognuno nella nostra camera. Era una villa bianca, a due piani: al piano terra c’erano un enorme salone e la cucina; il piano superiore era costituito da quattro camere da letto con bagni annessi, cioè la mia, quella di nostra zia, quella di Mary e quella che usavano i miei genitori quando venivamo qui. C’era anche un bellissimo giardino e un piscina, in cui spesso passavo intere giornate. La mia camera era basata su due colori: il rosso e il bianco. C’era un enorme armadio, dove c’erano molti miei abiti che usavo quando andavo lì, un tappeto rosso, che ricopriva quasi tutta la superficie, una poltroncina con una strana fantasia, rossa e delle mensole rosse, dentro il muro, accanto alla testiera del mio letto, rossa. Accanto al letto c'era un comodino rosso. Dalla altra parte della stanza, c’è una scrivania bianca, con una lampada rossa. Adoravo quella camera perché era semplice e moderna. Mi rispecchiava. Dopo aver sistemato alcuni miei abiti, misi sulla mia scrivania i libri della mia saga preferita, e appiccicai nell’anta del mio armadio un piccolo poster di Taylor Launter. Dopo aver finito di sistemare le mie cose, scesi per andare a dare la buonanotte a Mary e mia zia, feci una doccia e andai dritta a letto. Ero distrutta per tutte le ora di viaggio, così mi addormentai quasi subito.


Spero di avervi incuriosito! Vi prego recensite, lasciando un vostro commento!!! Sono accettate critiche, ma sopratutto complimenti...Ciao!
Maria

   
 
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