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Autore: Kengha    02/08/2011    15 recensioni
Jack Sparrow è arrivato con Gibbs a Tortuga per trovare il modo di estrarre l'amata Perla Nera dalla bottiglia.
Quella che sembrava essere per il nostro capitano una giornata come tante lo costringerà poi ad un nuovo viaggio sulla Queen Anne's Revenge assieme a vecchi "amici"....
"-Miss Angelica?- domandò Hector avvicinandosi alla donna che era seduta all’ombra di una palma e lo guardava piuttosto curiosa.
-Sì…soy yo…- rispose quella
-Vedo che non tradite le vostre origini, signora, eheh.- scherzò Barbossa riferendosi allo spagnolo
-Chi siete? Cosa volete da me?- domandò squadrandolo -....L’uomo senza una gamba…- disse poi notando le sue condizioni.
-Io sono il nuovo capitano della Queen Anne’s Revenge e voi dovete venire con me…che vi piaccia…o no!- sorrise strabuzzando in maniera sinistra gli occhi azzurri."
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Angelica, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un oceano di ricordi'
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I. VECCHIE CONOSCENZE

Il mare era calmo e il sole splendeva alto nel cielo, illuminando il paradiso di ogni pirata che si rispetti: Tortuga.
Oggi, quella piccola isoletta era più caotica del solito e il suo straordinario movimento portava un nome altrettanto straordinario…
-Io ti ammazzo Jack Sparrow!- sbraitò un uomo barbuto e robusto tentando di assestare l’ennesimo colpo al collega pirata.
-Avete omesso un “capitano”, mi pare…- sottolineò Jack, offeso dal fatto che nessuno lo chiamasse mai capitano. Consapevole che nessuno lo considerasse tale.
-Capitano o non capitano tu hai un debito con me e non ti permetterò di farla franca! Sono già quindici anni che mi sfuggi! Quindici anni!-
-Beh…ho avuto dei problemi in questi quindici anni: l’isola deserta, Davy Jones, Barbaner…- non riuscì a terminare l’elenco che dovette spostarsi altrimenti ci avrebbe rimesso la testa.
La lama affilata della spada mancò totalmente l’obbiettivo e la potenza messa dall’uomo barbuto era tale che andò ad infilzare una botte di rum trapassandola da parte a parte.
Jack sorrise –Hai bisogno di un oculista, amico!- lo schernì.
Quello anche sorrise e poi, facendo ricorso a tutti i suoi muscoli, lanciò contro Jack spada e botte. Questa volta colpendolo in pieno.
Il capitano andò a schiantarsi contro un carretto di legno poco distante e l’uomo lo prese per la giacca e lo sollevò di peso, fissandolo dritto negli occhi con quanto più odio possibile.
Jack sforzò un lieve sorrisino.
-Qualcosa da dire, prima che ti spacchi la faccia e i denti e ti cancelli per sempre quel sorriso idiota?-
-Sì….- rispose serio Jack per poi fare una breve pausa e concludere –Visto che vai dall’oculista vai anche dal dentista e fatti dare qualcosa per l’alito- dopo di che diede un calcio alle parti intime del suo aggressore ed iniziò a scappare correndo a mani all’aria per tutta Tortuga inseguito dal barbuto.
-Oh porca paletta! Ritorno qui dopo mesi ed ecco che bel “benvenuto!”- Jack sentì uno sparo e una cassa davanti a lui spaccarsi dopo essere stata colpita in pieno dal proiettile di una pistola.
Si voltò e dietro di lui, assieme al ciccione, altri uomini (probabilmente tutte persone a cui doveva parecchi soldi a giudicare da quanto erano arrabbiati), lo inseguivano…più di qualcuno tentando di colpirlo con le armi da fuoco.
-Fantastico! Ci mancavano le pistole!- l’audace Capitano saltò su delle casse che usò a mò di scala per raggiungere un’insegna attaccata poco distante. Con un salto vi si attaccò e facendo un mezzo giro alla rovescia, attaccato lì, riuscì infine a raggiungere il tetto di una locanda. Come se niente fosse si pulì i vestiti, un po’ impolverati dopo la gran fuga e raccolse il cappello che era su una tegola poco distante.
Diede una spolveratina anche a quello e se lo rimise in modo più delicato possibile in capo. Sotto di lui gli inseguitori lo fissavano un misto fra lo stupiti e lo sconcertati (il tutto con un pizzico di arrabbiatura e vedete che bella torta esce fuori!)
Jack mise poi le mani alla cintola per estrarre la sua spada ma si accorse di averla perso durante la fuga. Come se nulla fosse alzò una mano e recitò con aria solenne:
-Signori, ricorderete questo come il giorno in cui avete quasi catturato…- un sparo che fu costretto ad evitare improvvisamente gli fece perdere l’equilibrio e lo fece cadere per terra, dall’altro lato della locanda.
-…capitan Jack Sparrow…- disse dolorante con la faccia spiaccicata a terra.
Sentì lo stivale di qualcuno toccargli un po’ il viso, come per accertarsi che fosse vivo o morto.
Come se punto da uno spillo, Jack balzò in piedi e mettendosi in posizione di attacco come in una mossa di karate lanciò un mezzo urletto, sperando di intimidire un eventuale nemico.
Una volta visto in faccia il “nemico” per poco Jack non desiderò di essere 3 metri sotto terra.
-Scoperto niente, Jack?- sorrise Gibbs un po’ per schernirlo e un po’ per benevolenza.
-Sì, una cosa l’ho scoperta.- disse Jack quanto più serio possibile e rimettendosi in posizione più o meno eretta.
-Cioè?-
-In quanto un certo capitano non viene in visita da Tortuga da tempo, alcune sue conoscenze più o meno amichevoli sono decisamente poco gentili con il suddetto capitano di conseguenza…-
-Hai debiti anche qui, vero Jack?- lo interruppe Gibbs capendo subito dov’è che quello volesse andare a parare.
-Accidenti se ne ho!-
-PRENDETELO!!!- degli urli fecero voltare Gibbs e Jack che videro le già citate “conoscenze” venirli incontro con aria alquanto minacciosa.
-E adesso?- domandò il Primo Ufficiale
-E adesso corri!- Jack senza attendere risposta riprese la sua fuga, sbattendo contro mezza Tortuga.

***

-Stupidi topi di fogna! Più veloci se non volete vedere la Queen Anne’s Revenge toccare il fondale degli abissi!- sbraitò Barbossa dal ponte di bordo libero mentre l’ennesimo colpo di cannone faceva tremare violentemente la sua nuova nave.
“Se sapevo che quel dannatissimo Teach era così ‘famoso’ fra gli inglesi col cavolo che prendevo la sua nave!” un altro scossone per poco non lo fece ribaltare e cadere a terra.
-Cani rognosi! Sempre tutto io devo fare, qui! Siete una ciurma o un gruppo di mozzi incapaci?!-  urlò ancora più furioso mentre faceva girare la Queen Anne’s Revenge in modo da metterla perfettamente di fronte alla nave Inglese nemica.
-Mastro Scrum, tienimi il timone!- ordinò mentre lui si sporgeva più a prua.
-Sì signor capitano!-
-E voi altri pregate perché dopo non venga personalmente a farvela pagare per le vostre incapacità!-
La ciurma urlante si zittì di botto e più di qualcuno deglutì, iniziando a sudare freddo.
Quanto Hector ritenne di averli spaventati abbastanza tornò a concentrarsi sugli inglesi che, vedendo la Queen Anne’s Revenge non più di fianco bensì di fronte a loro, far sfoggia del “bellissimo” scheletro che aveva attaccato a prua avevano iniziato ad intimorirsi non poco.
Barbossa ghignò, estrasse lentamente la spada dal fodero e con un gesto secco indicò la nave nemica e gridò “fuoco!!!!”.
Ai lati dello scheletro il legno della nave si aprì e dei potenti getti di fuoco partirono in direzione della nave nemica, bruciandola.
Gli inglesi tentarono vanamente di salvarsi ma si erano accorti del pericolo troppo tardi e solo dopo un quarto d’ora di uscita il fuoco si spense all’improvviso lasciando del vascello britannico solo un’inutile scheletro di legna bruciata.
-Pfs…troppo facile.- sorrise Barbossa soddisfatto del suo lavoro. Poi tornò al timone e con prepotenza spinse via Scrum.
-Grazie Mastro Scrum, ma ora puoi tornare insieme a tutti questi altri cordardi!- sibilò sprezzante Hector al suo primo ufficiale.
-Sissignore…- rispose tremando l’altro che tornò ad unirsi alla ciurma.
-INCAPACI! Ecco cosa siete! Solo un branco di incapaci! Non riuscite ad affondare un miserabile vascello inglese e dovreste essere la ciurma più temuta di tutti i sette mari! CODARDI!  Eravate o no la ciurma di Edward Teach?- urlò il capitano
-Sì…- sussurrò qualcuno un po’ in imbarazzo
-AVETE ATTRAVERSATO O NO I CONFINI DEL MARE CON BARBANERA VENENDO TRATTATI PEGGIO DEI VERMI?!-
-Sì…- dissero un po’ più convinti
-ED ORA SIETE O NO CON COLUI CHE HA UCCISO IL VOSTRO VECCHIO CAPITANO PRENDENDO IL SUO POSTO DI PIRATA PIU’ TEMUTO DI TUTTI GLI OCEANI?-
-Sììì!!!- urlarono tutti in coro una volta ripresa un po’ di fiducia
-Bene! E allora vedete di non deludermi altrimenti vi ucciderò proprio come ho fatto con lui…- ringhiò il capitano della Revenge sperando di aver intimorito la sua ciurma quanto bastasse per  farla lavorare ottenendo la massima resa.
-Sissignore!- tutti quanti obbedienti o forse solo terrorizzati tornarono ai propri posti sulla nave e Barbossa poté dedicarsi alla rotta da seguire.
-Mastro Scrum!- chiamò d’un tratto
-Ordini capitano!- disse rispettoso quello, raggiungendolo in un istante
-Sareste in grado di segnarmi una rotta per condurmi all’isola dove è stata abbandonata la donna che era su questa nave durante l’ultimo viaggio alla fonte della giovinezza?-
-Capitano?-
-Mastro Scrum, lei forse, come tutta la ciurma, sarà al corrente del fatto che siamo seguiti dalla William vero?-
-La nave di Calico Jack, signor capitano…- rispose prontamente Scrum
-Esattamente. E sai bene quanto me cos’è che vuole John Rackham*…-
-Il…il tesoro dei Sette Mari di Barbanera…signor capitano…- balbettò il primo ufficiale
-Esattamente! Un tesoro estremamente prezioso e segreto. Tanto segreto che alcuni sono arrivati addirittura a dubitarne l’esistenza. Ma io, mastro Scrum, so che quel tesoro esiste e so anche chi può aiutarmi. Se la mia mente mal non rammenta quella donna che era qui con voi era anche il Primo Ufficiale della nave, forse la persona più vicina a Barbanera…-
-Signore, guardi che Angelica era la f….-
-Angelica! Quindi questo è il suo nome! Perfetto mastro Scrum mi porti dal vostro vecchio Primo Ufficiale!- esclamò fiero il capitano
-Ma signore lei deve sapere che quella donna è la fi…- il biondino fu interrotto bruscamente da Barbossa che gli puntò una pistola al collo e caricò il colpo senza troppi indugi.
-Prova ad obbiettare e giuro che non esito a sparare, Scrum…-
-Disegno s..subito la rotta, capitano…- rispose quello con un filo di voce.
-Bravissimo! Vedo che ci intendiamo!- sorrise fieramente Hector tornando al timone.
Il mare era calmo e fortunatamente per Barbossa la Queen Anne’s Revenge non aveva fatto troppa strada da quando aveva lasciato la fonte della giovinezza.  Ritrovare quella donna non avrebbe richiesto neanche troppo tempo.
-Capitano! Ecco a voi la rotta. Questo è il gruppo di isole dove sono stati visti dirigersi Jack e Angelica su di una scialuppa.-
-Chi Jack?- sbraitò Hector avvicinandosi minacciosamente al primo ufficiale.
-Jack…Jack Sparrow signore…-
-JACK SPARROW!- urlò Barbossa abbastanza soddisfatto della risposta ricevuta –Quindi non era solo una mia ipotesi! Dunque Jack Sparrow prova davvero qualcosa per questa donna!-
-Mi ha raccontato di averla già incontrata molti anni orsono a Siviglia, signore…- spiegò l’altro
-Siviglia…già ricordo quell’anomala tappa. Noi, ciurma della Perla, stemmo quasi due settimane lì a cercare Jack. E ora capisco dove fosse finito!
Sai Scrum, credo che grazie a questa tua piccola informazione il nostro viaggio sarà molto più piacevole del previsto…- ghignò il capitano


Due ore dopo, su quella piccola macchia di terra lontana dal mondo Angelica scorgeva all’orizzonte delle vele fin troppo familiari. Ben presto la Queen Anne’s Revenge in tutta la sua maestosità attraccava a pochi metri da lei.
-Miss Angelica?- domandò Hector avvicinandosi alla donna che era seduta all’ombra di una palma e lo guardava piuttosto curiosa.
-Sì…soy yo…- rispose quella
-Vedo che non tradite le vostre origini, signora, eheh.- scherzò Barbossa riferendosi allo spagnolo
-Chi siete? Cosa volete da me?- domandò squadrandolo -....L’uomo senza una gamba…- disse poi notando le sue condizioni.
-Io sono il nuovo capitano della Queen Anne’s Revenge  ormai, e voi dovete venire con me…che vi piaccia…o no!- sorrise strabuzzando in maniera sinistra gli occhi azzurri.
-TE LO SCORDI! NON VERRO’ MAI CON IL BASTARDO CHE HA UCCISO MIO….- Angelica non terminò la frase che gli zombie che facevano parte della ciurma di Barbanera usando una canna a mò di cerbottana la addormentarono con un sedativo.
-Oh cara. Verrai con me eccome!- ghignò Hector mentre la donna veniva caricata a bordo della nave.


 

*John Rackham = Per chi non lo sapesse è il vero nome di Calico Jack

Ed eccomi qui, mi cimento in questa nuova impresa che condurrà me e tutti voi lettori alla ricerca del Tesoro dei Sette Mari! 
Okay, basta con stupide frasi senza senso...ho tentato a fare un'entrata di scena >.<
Spero che questa fiction avrà più successo della precedente...

Besos
   
 
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