Salve ragazze!... Questo
è il continuo del capitolo precedente, quindi non
preoccupatevi se manca il titolo o altro. Come sempre Ringrazio TuTtE
voi per avermi sempre appoggiata!... La MiA BeSt per avermi dato il
permesso di mettere alcune poesie tue...
Dopo questa
Storia, che NON è Assolutamente finita, ma
continuerò più avanti con la 2° stagione.
Per adesso voglio pubblicare qualcosa su altre categorie!... (
esperienza...esperienza) per ragiungere un buon livello di scrittura...
Mi metto in ginocchio,
non LINCIATEMI ( non vi sto incorggindo scrivendolo in maiuscolo XD )
per come l'ho fatta finire... U.U non ho mai detto che sarebbe stata
Love-love.. no?... XD
Buona lettura, confido
in una recensione, anche piccola piccola!...Baci e un grazie Speciale a
tutte!...
P.s EmY, I lOvE YoU!!!.. ;D
Portami
via da tutto questo.
Stringimi forte per non lasciami andare.
Mi chiedo cosa succederà nel corso del
tempo.
Siamo davvero destinati a questo?
Ti prego se dovrà essere, portami via dal
rimpianto,
di
quei giorni perduti.
( E. Abate. Estratto )
(
2° parte)
<< Domani
pomeriggio alle 3 di fronte alla stazione principale della metro.
Dobbiamo scendere alla 6° fermata. Sarà un viaggio
un po’ lungo, ma la serata, sarà delle migliori.
Ne sono convinto..>>
Detto questo guardai
quegli occhi al mio fianco, gli unici e i soli ad esser così
profondi per me, che non badai al resto. Nessuno poteva sciogliermi dai
suoi incantesimi, seppur buoni, che mi incatenavano a lei come se fossi
davvero nelle sue mani. Strinsi un
po’ la presa sulla sua mano per poi con la sinistra
accarezzargli la guancia calda e rossa.
Fremevo
ad ogni contatto con la sua pelle: anche prima, durante quel bacio
appassionato, mi ero
lasciato andare davvero tanto, capendo che stavo divenendo
più sicuro con lei.
<< Vuoi che ti accompagni a casa?..>>
Mi venne spontaneo vista l’ora, e secondo quanto detto poco
prima, non aveva dormito per niente quella notte, non che io avessi
fatto tanto, ma quelle due orette e mezza mi stavano facendo rimanere,
in qualche modo, presente a me stesso.
<< Si ragazzi, io devo andare a dare una mano al locale.
Chizu, mi accompagni adesso o vieni più
tardi?...>>
Lo
pensai ironicamente, e ovviamente, la risposta affermativa di Chizu non
si fece attendere.
<< Ryuu, vengo con te. Vi darò una mano con il
locale… tanto non ho nulla da fare…
ahahha!>>
Automaticamente la mano libera di Sawako si posò sulle
labbra delicate soffocando un’altra risata. Trovai la sua
espressione dolcissima: occhi caldi, guance rosate e labbra rosse come
le ciliegie.
<<
Ok, ragazzi andiamo. Tra poco farà
buio…>>
Uscimmo da scuola, e appena varcai il portone, seguito da una Ayane
isterica per colpa di Pin che, a senso suo doveva “riportare
la bambina a casa”, risposi alla domanda che Sawako mi aveva
posto nel corridoio.
<< Ah!... per i capelli… >>
Catturai la sua attenzione utilizzando quelle quattro parole, e appena
vidi la sua curiosità crescere continuai la frase nel
migliore dei modi.
<< Mi sono… fatto una doccia senza pensare
all’orario, e quando mi resi conto, non riuscì ad
asciugarli…>>
Scossi
un po’ la testa cercando di nascondere l’imbarazzo
e la tensione della mai voce. Odiavo mentire, eppure per la prima volta
dopo tanto tempo, per nascondere l’imbarazzo, ero uscito
fuori dai miei credi.
Mentre
i pensieri si accavallavano per prevalere l’un
sull’altra, sentì tirare la manica della maglietta
piano e con delicatezza. Solo lei poteva fare così.
<< Dimmi…>>
Sorrisi. Stava cambiando, ma ancora parti del suo carattere chiuso e
introverso, abitavano nei suoi modi. Perché non chiamarmi
semplicemente per nome, o muovere poco la mano che tenevo stretta?.
<< Ma non hai sentito freddo?.. cioè, si
insomma… me ne sono accorta quando Pin-san ti ha
rimproverato per la prima volta questa
mattina…>>
<< Non preoccuparti. Sto bene. Stavo pensando…
oggi non è proprio la giornata ideale, per certi
aspetti… vero?..>>
Vidi che annuì, ma ognuno era perso nella propria coscienza,
con i propri ricordi. Rinunciai subito all’idea di ricordare
la giornata, e passai ad osservare l’ambiente a me
circostante.
Gli alberi erano svariati, ma con una e semplice regola ad unirli,
infatti in quasi ogni albero, mancava la metà delle foglie,
che prendevano sfumature di rosso, verde, marrone e dorato. Arrivammo
al bivio che precedeva il ponte, salutammo Pin e Chizu, e sempre in
silenzio oltrepassammo anche il ponte.
<< Shouta, puoi lasciarmi anche qui se ti
va…>>
Mi riscossi, cercando di apparire il più supplichevole del
solito: volevo stare con lei ancora.
<< Se per te non è un problema, voglio
accompagnarti…>>
<< Ok, ma non vorrei
disturbarti..>>
<< Tranquilla, mi piace stare con te…non sai
quanto…>>
Arrossì con lei, stavo davvero perdendo il mio auto
controllo anche nel parlare.
<< Shouta, sono arrivata…>>
Sospirai,
cadendo preda della mia testa, era vero, non volevo lasciarla.
<<
Ok, per questa volta ti lascio
andare…però…>>
Le misi una mano sulla guancia dove avevamo messo il cerotto,
coprendolo con il palmo. Sospirai, e sentì che stava
premendo la sua mano sulla mia, per non far perdere il contatto. Risi
della sua espressione felice, e naturale: non era più tesa
come una corda di violino. Guardai la cioccolata fusa che cercava di
studiarmi dal basso, e rimandando l’occhiata avvicinai le mie
labbra alla sua guancia, cercando di essere il più pacato
possibile, ma quando stavano per toccare la pelle, un suo movimento
repentino mi fece centrare le labbra rosee in un bacio.
I
miei pensieri divennero subito incoerenti, e misi una mano sulla sua
nuca per non lasciarla andare. Si staccò piano, per non
turbarmi credo, e imbarazzata si girò per entrare dentro il
perimetro di casa sua. Appena chiuse il cancello, mi guardò
in pieno viso.
<< Shouta… C-ci vediamo
d-domani…>>
Mi salutò con una mano.
<<
Ok a domani…>>
Mormorai cercando di apparire calmo.
Grazie
mente datata, ma il rinfacciarmi la cosa non aiuta, sai?
Appena arrivai a casa venni accolto dal mio fratellino, e mi ricordai
il roller, l’afferrai dalla scollatura della maglietta,
ridendo della sua espressione afflitta da quella presa. Solo quando fui
sazio misi la mano a pugno e con le nocche cominciai a sfregargli la
testa.
<< Onii-chan lasciami!... nnnh,
avantiiii!..>>
<< Ok ok, però sta più attento a
dove lasci i giocattoli. Non vorrai mica distruggere la schiena del tuo
vecchio fratello. No?..>>
Ammiccai seguito da un sorriso sornione, e continuai a giocare con lui,
fino l’ora di cena, dopo salì esausto in camera
mia, lasciandomi cadere in un sonno ristoratore. Mi sentì
scuotere, dopo pochi minuti, lasciai perdere, ma mi ritrovai qualcosa
di pesante sullo stomaco. Aprì gli occhi impastati, confuso.
<< Sveglia! Sveglia! Hai dormito tantissimo, sono le 2
del pomeriggio. Eh eh quasi 24 ore. Fratellone stai bene?...
>>
<< Davvero?! Si sto bene grazie, ma
adesso…>>
Guardai mio fratello inginocchiato sopra il mio stomaco e gli rivolsi
un’occhiata infastidita
<< Ma adesso, potresti alzarti dal mio stomaco?...Grazie!
>>
Si alzò ridendo e urlando paroline tipo – mio
fratello è peggio di uno zombi – oppure
– state attenti al passaggio del mio Onii-chan, è
letale- e una risata riecheggiò per tutta la casa, seguita
dalla mia. Feci il letto meccanicamente, entrai in bagno mi lavai la
faccia e pettinai i capelli. Osservai l’immagine riflessa per
alcuni minuti.
Uscì
come una furia e mi posizionai di fronte all’armadio pensando
ai vestiti da mettermi, trovandomi a pensare solo ed esclusivamente a
lei.
Tirai ad indovinare non sapendo cosa pensare e optai per una camicia a
maniche lunghe bianca, una giacca da mettere sulle spalle
azzurra, jeans sul blu scuro e un paio di scarpe da ginnastica bianche.
Mi
sentì combattuto, ma decisi di lasciare questo completo.
Presi un panino a volo, e mi diressi verso la stazione al sud guardando
con occhio critico l’orario 2. 45 in orario e netto anticipo.
Osservai il capolinea della metropolitana semi vuota notando una
persona all’in piedi, dapprima non riuscì a
scorgere i dettagli, ma via via andavo avvicinandomi più
vedevo: cappellino capelli lunghi e neri.. una gonnella sopra al
ginocchio…
Sapevo
che fosse lei da prima, ma vederla girare nella mia direzione con un
sorriso a 32 denti, solo per me, mi fece esplose il cuore di
felicità. Imposi calma, appena notai Ayane e Chizu accanto a
lei.
<< Buongiorno!.. Ehi Kazehaya, sembri uno che si è appena svegliato!...>>
Mi limitai ad incenerirla del
tutto con lo sguardo, ma avrei voluto dirle qual cosa del tipo -Ayane
fottiti!- però rimase un desiderio nascosto, non avrei osato
tanto mancando di rispetto anche a Sawako.
<<
Buongiorno, no Ayane. Chizu buongiorno, e Ryuu?..>>
Mentre parlavo mi
avvicinavo al mio punto di partenza, al mio sole.
<< Ryuu
sta per arrivare, ha dovuto fare gli straordinari per poter
venire… oggi è domenica! Uuuuuh povero,
sarà stanco morto…>>
Piangeva! Infondo chi
conosce Chizu, sa perfettamente che è in grado di cambiare
umore al ritmo di un secondo. Sorrisi e mi girai verso il mio sole,
notando il suo abbigliamento, cominciai ad osservarla dal basso:
ballerine nere di camoscio con un piccolo tacco, gonnella corta rossa a
scacchi neri e bianchi, una maglietta a maniche lunghe con un
pericoloso scollo a V nera e semplice, una sciarpa rossa che cadeva nel
lato destro, orecchini lunghi a catenina, un filo di trucco negli
occhi, capelli sciolti senza frangetta divenuta ciuffo e un cappellino,
sembrava estivo con l’unica differenza che il
tessuto fosse lana rossa. Le guance rosee, consapevoli della mia
accurata indagine su di lei, divennero rosso pomodoro, incantandomi
ancora di più.
<
Giorno!..questa notte hai dormito bene?...>>
Mentre parlavo, le cinsi una spalla con un braccio., annuì e
mi guardò di lato, cercando di mascherare il suo imbarazzo,
senza successo.
<< S-si…e-emh grazie. >>
A
dire il vero, avrei dovuto telefonare la mattina e più
precisamente 5 ore fa, poco importa. Stampai un bacio sulla guancia
sinistra di Sawako e le cinsi un fianco con un braccio. Mi chinai al
suo orecchio e parlai a voce bassa.
<< Sawako, sei davvero un incanto oggi. Mi avevi messo
K.O. prima… mi perdonerai se faccio una
telefonata?..>>
<< No, uffi… pff…>>
Vidi
chiaramente montare un finto broncio, accompagnato da un mezzo sorriso.
Ma… ho capito. Con la coda dell’occhio ricevevo
occhiate sfuggenti, senza però essere troppo corte, le
lunghe ciglia sbattevano lentamente creando una danza magica: si stava
divertendo davvero. Mi sentì battere una spalla, e vidi che
Ryuu stava andando direttamene da Chizu, dopo quel saluto con un
– Oi - soffocato, le cinse con un braccio le spalle
avvicinandola a se e dandole un bacio leggero.
Non
l’avevo mai visto così felice.
<< Buongiorno. Chizu sei davvero
carina…>>
Divenne rossa e cominciò a ridere.
<< Giorno Ryuu.>>
<< Giorno >>
L’unica parola che si limitò a dire Sawako.
La
spinsi delicatamente nelle braccia di Ayane, che non tardò a
capire. Ammiccai gentilmente, misi la mano nella tasca sinistra del
pantalone prendendo l’oggetto che mi serviva, nella tasca
posteriore, avevo il borsellino con i biglietti. Composi il numero.
Tuuuu Tuuuu Tuuuu Tuuuu. Plik
<< Pronto?..>>
<< Oi Scinichi…>>
<< Shouta, ma che fine hai fatto oggi? Dovevi telefonarmi
minimo 5 ore fa!..>>
<< Si scusami. Aahaha sai come sono
fatto…>>
<< -sospiro- hai ragione, dimmi vuoi procedere ancora con
il tuo piano?..>>
<<
Certamente. E’ tutto pronto?....>>
<< Certo… verso che ore
passate?...>>
<< Fammi pensare…>>
Osservai l’orologio d’acciaio che avevo nel polso:
le lancette puntavano le 3 in punto. Calcolai il tempo di arrivare, che
equivaleva a 60 minuti senza ritardi, del film e risposi sicuro.
<< Verso le 6 e mezza. Ok?..>>
<< Si certo. Hai con te il numero??...>>
<< Si.. –mi sentì chiamare- scusami
Scinichi, mi stanno chiamando. Ci vediamo dopo, e grazie per
tutto.>>
<< Ma che dici, in qualche modo dovevo restituirti il
favore no?...-risata- >>
<< Ahahaha. Ti ringrazio di cuore. Ciao! >>
<< Ciao!!>>
Vidi Pin e la metro arrivare in contemporanea e senza indugi
salimmo. L’odore che invase l’aria fu un misto di
molte cose: sudore, sigarette, cafè, essenze di
profumi e gomma. Un tanfo insopportabile quindi. Presi Sawako per mano
accarezzandogli una guancia e la feci accomodare su una delle sedie
libere.
<< Quanto ci vorrà?..>>
Fu la domanda di Chizu.
<< Minimo 60 minuti..>>
Ayane rispose annoiata. E Chizu si nascose sotto un braccio di Ryuu che
aveva già iniziato a dormire sodo.
<< Già dorme, sarà
stanchissimo…>>
<< Su Sawako. Non preoccuparti, lui è
forte…>>
Stavano commentando le tre amiche. Mi venne un’idea.
<< Ragazzi, che genere di film vi piacerebbe
guardare… ieri ho proposto
l’horror…>>
<< Romantico!>>
Dissero Chizu e Sawako.
<< Azione!>>
<< Fantasy!..>>
Iniziarono
a battibaccare come un coppietta. Mi rivolsi a Sawako per renderla
partecipe, ma appena osservai la sua espressione, notai che era
identica alla mia. Ci guardammo, uno, due, tre… ridemmo
osservando quei due che non la finivano proprio.
<< Shouta, se gli altri sono d’accordo avrei
un’idea…>>
Osservai il suo viso illuminato dall’entusiasmo e le diedi
libero sfogo. In questi casi è la migliore.
<< Potremmo dividerci in coppie, e ognuno seguire il
genere che più accomuna i gusti degli altri…
o-ovviamente…se s-siete
d’accordo!...>>
<<
Yaiiiii!!... Sawakoooo!! Magnifico! Come, io e il mio Ryuu potremmo
guardare qualche film romantico…e->>
La mano di Ryuu arrivò a coprire la bocca di Chizu con una
muta soddisfazione.
<< No. Azione. E se ci fosse di lotta ben
venga…>>
<< Ma Ryuuuuuu!!!! >>
<< Ok, allora dormirò durante tutto il film...
Meglio, mi riposo…>>
Vidi l’espressione divertita che aveva preso Ryuu. Chizu non
avrebbe potuto vederla, e di conseguenza non avrebbe potuto capire che
stesse scherzando.
<< NO!... Action, action, action,
action…suvviaaaaa!!... non essere cattivo! >>
<< Non sono cattivo, sono solo, tanto, tanto, tanto,
tanto stanco e se tu dovessi farmi guardare un film strappa lacrime,
bhè… la mia stanchezza si potrebbe
notare...>>
La cabina era occupata solo da noi all’inizio, ma
già dalla seconda, ci ritrovammo schiacciati contro una
massa enorme di persone.
<< coff… Ragazzi…coff…ci
siete?..>>
Eravamo sparsi per tutto il mezzo, la mia piccola era accanto a me, ma
mi preoccupai per gli altri, non erano più nel nostro campo
visivo. Notai che Sawako cercava le amiche preoccupata
<< Ci
sono.. ahaha ci penso io alla bambina!..>>
<< Eh? A chi hai detto bambina?... tu
razza…>>
<<
Ryuu e io ci siamo…>>
<< Bene, ricordate la fermata?...>>
<< SI!..>>
Risposero in coro. E non badai molto a nessuno, soltanto al contatto
delle nostre mani.
<< Ehi, ho notato che hai le mani sempre
fredde…>>
<< Già, e tu sempre
calde…>>
Sorrise lasciandomi impacciato. Poi mi guardò con aria
solenne.
<< Sai il motivo?...>>
<< No... ti va di spiegarmelo?...>>
<<
Qualche tempo fa, ho comprato un libro che parla di leggende, miti e
credenze popolari. Una che spiega questa, è le Teoria del
cuore..>>
Annuì
concentrato cercando di non perdere l’equilibrio
già precario di suo.
<< Allora, si dice, che quando la mano di una persona,
ragazzo o ragazza che sia, abbia la mano calda, il suo cuore
sarà automaticamente freddo come il ghiaccio…
mente se si avesse la mano fredda, automaticamente il cuore sarebbe
caldo. Adesso, non è sempre vero quello che dicono queste
teorie, ma è romantico credere in qualcosa…
no?...>>
<< Romant-…>>
Signori, siamo
arrivati vicino la….
I Signori passeggeri, sono pregati di scendere
tranquillamente, in ordine e senza spingere.
Grazie!.
Il
solito gracchiare del microfono elettronico, che annunciava le fermate.
Questa era la quarta e terzultima, eravamo vicinissimi a una delle
maggiori periferie di Tokyo, e come mi spettavo, la massa di persone
aumentò a dismisura.
<< Shou-…Ah…>>
Ci
avevano divisi. Tristezza assoluta. Non potevo permetterlo, lei doveva
stare con me oggi.
Agì
d’istinto e mi buttai contro il vetro, prima che quello
spazio fosse occupato, tenendola tra le mie braccia. Le mani le avevo
sulla vetrata per cercare di non batterle addosso, e nel mezzo
spaesata, la testa si muoveva per cercare di capire. Mi
schiarì la voce perchè la situazione era
imbarazzante, e la posizione non aiutava.
<<
Scusa, ma non volevo che ti dividessero da me!.. se vuoi mi
sp-…>>
Mi stava abbracciando. Non mi sarei aspettato una reazione del genere,
sembrava davvero un’altra ragazza rispetto a prima,
più sicura. Contraccambiai subito con una mano,
l’altra doveva sorreggere sia me che lei in bilico.
<< No, grazie… mi sarei spaventata a stare da
sola… sai è la prima volta che prendo la
metro…>>
<< Non preoccuparti. Solitamente non è
così affollato di domenica. Ma oggi è festa.
>>
<< Non lo sapevo...>>
Baciai la testa attraverso il cappello, e sentì rilassarsi i
muscoli uno per uno. Passarono altri 15 minuti prima di
arrivare alla penultima fermata, e non avevamo parlato molto con gli
altri, nemmeno tra noi per la verità, ma non importava,
eravamo ancora in quel modo, e le accarezzavo continuamente la schiena
attraverso i capelli.
<< Ragazzi, la prossima è la nostra
vero?..>>
<< Ahahahah! Ragazzina ci penso io! Tu fa la brava e
rimani ferma qui che mi scoccerebbe andarti a cercare! Hahahaha
>>
<< PIN TU… MUORI! –
Splat->>
Un rumore sordo, e ci girammo nella sua direzione, compresi gli altri
passeggeri che iniziarono a ridere di nascosto; Pin era spiaccicato
contro una delle vetrate, con una mano rossa stampata sulla guancia.
Ayane si pulì le mani in modo maligno, come a dire:
Embè? Che guardate? Se lo meritava quel cafone.
Avevo notato dopo che non aveva nemmeno un piercing
all’orecchio, ma un brillantino piccolo. Che avesse cambiato
pettinatura e taglio era evidente, ma così sembrava una
ventenne. Gonna corta a sigaretta, stivali di pelle bianca con tacco,
maglietta aderente a maniche lunghe di svariati colori, e una
piccola borsa dello stesso tessuto delle scarpe.
Signori, siamo
arrivati vicino la….
I Signori passeggeri, sono pregati di scendere
tranquillamente, in ordine e senza spingere.
Grazie!.
<<
La nostra!..>>
Gridammo in coro. Presi per il polso Sawako, e cominciai a farmi largo
tra la folla, che non voleva sapere ragioni di spostarsi con le buone.
<< Permesso. Scusate, potreste farci
passare?..>>
<< Si per favore, potreste farci
passare?..>>
Iniziarono a spostarsi con riluttanza, ma arrivammo in tempo con
l’apertura delle porte, e ci ritrovammo incantati dal
paesaggio: casette in stile giapponese, aiuole, alberi e fiori
dappertutto curati al massimo, certo, non era di un verde abbagliante,
ma dei colori dell’autunno, le strade pulite e senza traffico
di una normale periferia e il tempo era a nostro favore:
sole, azzurro e aria frizzante, pure a quest’orario. Chizu
aveva sottratto Sawako dalla mia presa
Iniziando a indicare negozi e bancarelle…
<<
Ryuu, Shouta, Pin… noi andiamo per negozi, ci vediamo tra un
po’ di fronte al cinema… >>
Ayane stava trascinando il mio piccolo sole per un braccio dentro un
negozio fino a sparire del tutto. Sospirai.
<<
Shouta! Ci sei?...>>
<< Eh?..>>
<< Dicevo, che ne pensi si io distraggo quella maga
perfida, facendo si che tu e Ryuu riusciate a salvare la
“sacerdotessa del male” e “ la torcia
umana dello sport”?...>>
<< Vuole dire di andarci a riprendere
le nostre ragazze…>>
<< Andare contro un’Ayane
malefica?...>>
<< Ricordati: se ti serve aiuto...quando tu combatti sul
ring…. io sono nell’angolo pronto ad
aiutarti….>>
Ryuu mi convinse solo con questa frase, non per niente era il mio
migliore amico.
<<
Ok ci sto!..>>
<< Ahauhahaaa Bene se non abbiamo obiezioni procederei al
piano: “Prendi e
distruggi”…>>
Pin
si diede un buffetto sulle spalle, e con noncuranza entrò
nel negozio, lo seguimmo poco dopo. Il negozio era lussuoso e in
perfetto stile inglese, con una luce che risaltava i vestiti. nei
manichini e quelli negli appositi espositori. Le ragazze erano ferme
dietro una tendina azzurra. Mi girai verso Ryuu che stava cercando una
via meno affollata , nel negozio c’erano i saldi. Afferrai
Sawako di peso correndo via dal negozio ridendo come un pazzo, seguito
da Ryuu che stava lottando, letteralmente, contro Chizu.
<<
Shoutaaaa!!.. Riportami Sawakoooo!!... Grrrrr!!...
Ryuuuuuu!!! Ridammi Chizuuuuu!!...>>
<< Ahahahah mi spiace Ayane ma è Mia!..>>
Sentì grugnire ancor Ayane, ma preferì studiare
un poco il suo viso: sorpresa, dolcezza, felicità,
adrenalina. Con tutto questo tempo, seguire gli schemi sarebbe stata
una condanna a morte. Meglio seguire l’istinto!
<< Posso portarti in un posto?...>>
Annuì spaesata e notai che le persone ci stavano
fissando: non l’avevo messa ancora a terra. Divenni
paonazzo e l’adagiai a terra, la presi per mano constatando
che il calore delle nostre mani era neutro: il ghiaccio
sopiva il fuoco, ma esso scioglieva l’altro in una danza
eterna e senza fine.
<< Andiamo..>>
<< Aspetta!..>>
<< Di-..>>
i stava baciando rossa in viso. Quando ci staccammo da qual
magico momento, si attaccò al mio braccio.
<< Andiamo?..>>
<< Ok..>>
Mandai un messaggio d’avvertimento a Scinichi avvisandolo
dell’anticipo. Erano le 4 e 20, e dovevamo ancora vedere il
film.
Mi raccomando.
Shouta
Vidi da lontano Scinichi salutarmi con una mano dietro una bancarella di bigiotteria e bigliettini per la fortuna e amore. Come da copione Sawako fu attirata a dare un’occhiata agli oggetti: orecchini bracciali, collane, portachiavi e cose varie numerati. Un ragazzo dagli occhi grandi e verdi, capelli dorati, che servivano ad incorniciare un viso sorridente e affabile: Scinichi
<<
Signorina, vuole tentare la fortuna?...Sicuramente il tuo , posso darti
del tu visto che abbiamo quasi la stessa età?.. comunque
dicevo, sicuramente il tuo ragazzo ti offrirà un tentativo.
O mi sbaglio?..>>
Bene. Stava andando benissimo.
<< Shouta non…>>
<< Shh. Certo che credi. Vuoi provare?...>>
<<
Si, ma non devi preoccuparti, ci penso io a
pagare…>>
<< Ah! Su forza pesca!..>>
Pagai Scinichi sorridendogli consapevole che avrebbe dato lei
il bigliettino che avevo comprato, prese una cesta di numerini e gliela
pose di fronte sempre sorridendo. Mi guardò per cercare una
risposta e le feci un accenno positivo.
NO!
L’avrebbe letto!..Mise una mano e tirò fuori con
calma un numerino: 28
<< Signorina, lei ha vinto un premio assolutamente
fantastico!...>>
Sorrise furbo lui, avrei messo una mano sul fuoco che avesse riempito
la cesta di 28.Ridacchiai e Sawako prese in mano il mio biglietto
iniziando a sgranare gli occhi.
Sapevo a memoria il contenuto.
Ti amo, perché tu sei
il sole che mi illumina le giornate.
Quando ti sto accanto, mi
sembra impossibile resistere,
alla tua bocca dolce come
il miele e delicata come seta.
Il mio cuore ormai non mi
appartiene più,
è tuo
prendilo, lo affiderei sempre alle tue gentili cure.
Io non chiedo niente in
cambio, vorrei solo avere la certezza
che tu ci sia.
Perché , per me, tu sei oro, il mio tesoro,
il mio rifugio e la mia
forza.
Voglio solo te Sawako.
Ti amo
osservai
la reazione assorta di Sawako per svariati minuti. Poi un
sussurro e aloni sul cartoncino rosa, si perché avevo
pensato a tutto…
<< ……>>
Muoveva le labbra in cerca di aria, quasi mi preoccupai, ma poi
ruotò la testa nella mia direzione strabuzzando gli occhi.
Scinichi rideva entusiasta per quello che stava vedendo. Infatti dorava vedere una ragazza felice, e io ero al settimo cielo vedendo lei buttarmi le braccia al collo e poggiando la testa nell’incavo dello stesso singhiozzando felice. Abbracciai il corpo minuto, creando una scena da manuale!..
Oh
testa, ancora non capisci vero?
<< Shouta ti amo tanto…>>
<< Lo so…>>
Alternavo le parole alle carezze, carezze e parole. Mi
resi conto di stringerla forte dopo che si mie a ridere piano
biascicando un – soffoco – timido, ma non mollai la
mia presa.
<< Shouta, non immaginavo che potessi farmi una cosa
così….così Speciale…
io… sono contenta di poter stare al tuo fianco, di poterti
essere d’aiuto nelle situazioni complicate, di stare
egoisticamente con te… perché se fosse per me,
parlerei in modo Egoista con tutti… vorrei dire, sai lui
è mio…>>
E arrossendo, si fermò per pensare.
<< Una volta l’ho fatto, anzi no
due… ieri… >>
Mi raccontò in due parole che aveva schiaffeggiato Hio per
il semplice fatto che aveva pronunciato questa frase – Non
lascerò ad una così il mio Shouta - ..
detto
questo con l’emozione più strana che avessi mai
provato, mi avvicinai a Scinichi.
<< Amico mio, davvero ti ringrazio… e per il
disturbo, ti ho…>>
Vidi il ragazzino catturato dalla curiosità.
<< Ti ho fatto un piccolo regalo…il numero di
Yukino Shirai … ti interessa ancora vero?.. e sono felice di
dirti che anche lei è interessata a te, quindi fa la prima
mossa ok?...>>
Spalancò gli occhi con un rossore allarmante, sembrava un
pupazzo con quei rubini accesi. Porsi il tanto agognato indirizzo, al
ragazzino incosciente e, in questa circostanza, allucinato.
<< Ha detto davvero..?>>
Annuì sapiente e divertito. Era la sua vecchia compagna di
classe durante le medie, nonché mia, ma divisi durante il
primo anno di superiore. Infondo, assomigliava
caratterialmente a Sawako.
<<
Shouta, siamo in ritardo con gli altri!...>>
Osservai l’ora: 5:00, avevamo parlato per tanto.
<< Ok si… Scusa Scinichi, ma adesso dobbiamo
proprio andare… grazie, per
l’aiuto…>>
<< Grazie davvero..>>
Disse Sawako felice, facendo arrossire l’altro, che non
riuscì a comporre una frase che seguisse un
Filo logico.
<< Ok, Shouta Grazie per la storia di
Yukino…>>
Detto questo trascinai Sawako per mezza città, ridendo e
scherzando, prima di arrivare di fronte al cinema dove ci stavano
aspettando con aria severa. Ovviamente il sorriso mi
morì nelle labbra.
<< Pivello!...>>
Sibilò Pin furioso. A primo impulso misi dietro Sawako per
un eventuale “attacco”.
<< Dacci quei biglietti omaggio che stanno per
iniziare i film che abbiamo scelto.>>
Consegnai con sospetto i rispettivi “ingressi
omaggio” e ci avviammo nelle rispettive sale.
L’odore
di popcorn e sedili di camoscio arrivò ancor prima di
trovare l’ingresso. Comprai due sacchetti di popcorn e una
lattina di coca-cola. Non avrei bevuto comunque molto. Ayane e Pin
avevano deciso per un film di animazione che racchiudeva i
desideri di entrambi. Chizu e Ryuu uno di quei
pidocchiosissimi film su arti marziali del vecchio Giappone. E noi, una
storia.. com’era il titolo?..
<< Sawako com’era il titolo?...>>
<< Arrivare a te…sembra
carino…>>
Spente le luci e passata la pubblicità, si intravide una
ragazza un ragazzo. Tipiche persone complessate fino al
midollo osseo e spinale. Ridacchiai un po’ al pensiero delle
nostre mani intrecciate al buio, ma mi resi conto che la
“storia” poteva avvicinarsi molto alla nostra: una
ragazza emarginata e isolata, con buoni propositi, incontra per caso,
un ragazzo solare e al centro di ogni minima attenzione. I due
divennero amici, e pian piano entrambi cominciavano a provare qualcosa
di più dell’amicizia. Si rincorrevano per poi
allontanarsi, e anche al primo appuntamento, non si poteva dire che
fosse andato tutto rose e fiori. Ma comunque alla fine i due finirono
insieme sorretti l’una all’altro.
<< Come l’hai trovato?...>>
<< Uguale alla nostra storia sotto molti punti non
credi?...>>
<< vuol dire che siamo molto romantici!..>>
Rise con una punta di malizia che rischiava di mettermi K.O. baciai
poco e piano quelle labbra, anche se ne volevo ancora..
Ok
Ok hai ragione.
<< Andiamo?...>>
<< Si..>>
<< Ragazziiiii!! Allora è finita in
contemporanea il nostro film! Evvivaaaa!!...>>
Teneva per mano Ryuu, ma nulla poteva fermarla. Risi piano.
<< Oi!...è finito anche il nostro.. ahahaha
pivelli vi siete divertiti?...>>
Ci girammo vero Pin, notando Ayane pallida.
<< Ayane Chan, tutto bene?..>>
Fu Sawako a parlare per tutti i presenti.
<< Si…anf…voglio
solo…anf…andare via da questo
Qui!..>>
Detto fatto, avremmo preso la metro delle 7:00…
<< Shouta, sei molto
silenzioso…>>
Chizu investigava divertita, e Ryuu divenne complice.
<< No, ma che dici?..>>
<< Problemi?..>>
<< No, mi sto solo…
controllando..>>
<<
E da che?...>>
Stavolta fu Sawako a parlare, credo preoccupata...
<< Niente di importante…>>
<< Okay …>>
Strinsi la mano, e le circondai le spalle. Avevo imparato i movimenti
che amava che le facessi. E l’atmosfera di pace che si
sentiva, ma eravamo di fretta, e non ci potemmo godere quel
posto così bello e magico.
<< Torneremo qui... >>
Dissi, animando gli animi, se si potesse di più, delle
ragazze. Ne uscimmo ridenti e spensierati puntando diritti alla metro.
<< Arriveremo in tempo?..>>
Chiesi a Pin.
<< Ahahaha saremo lì per l’ora di
punta…>>
<< Ora di punta? Davvero?!..>>
<< Sì, quello delle 7 è il
più affollato. In pratica saremo sardine!
Ahahah!..>>
Come volevasi dimostrare, Pin aveva ragione. Ma in mezzo alla folla,
avvenne l’imprevedibile: le spinte delle persone, divisero le
nostre mani, togliendola dalla mia visuale, appena misi piede dentro il
mezzo.
<< SAWAKO!...>>
<< SHOUTA! >>
Spingevo contro la calca di persone che premevano per entrare,
spintonando oppure sgusciando da parte a parte, in preda al panico.
Paura,
una paura che offusca la mente, invadeva tutto me stesso. Non avrei
sopportato di non sapere dove fosse. Poi la vidi nella calca piangente.
<< SAWAKO!!...>>
Mi sbracciai, e finalmente, riuscì a trovare uno spiraglio,
ma, proprio quando stavo per raggiungerla le porte di vetro si chiusero
lasciando me dentro e lei fuori. Avvenne tutto in pochi secondi che a
sembravano ore.
<<
sawako…sawako…sawako…>>
Avrei potuto ripeterlo in eterno, quel nome, e di impulso misi una mano
sul vetro a palmo aperto, dove subito mise la sua.
<< Aspettami lì, ti vengo a
prendere!..>>
Mimai il più possibile quell’unica frase, puntando
sugli occhi impauriti e sconcertati che fino a qualche
secondo prima ridevano spensierati. Mi si strinse il cuore e
una lacrima mi rigò il volto. Le sorrisi il più
possibile e quando questo dannato affare partì, osservai la
sua figura di continuo sparire.
<<
Shouta, Sawako, Dove siete???...>>
Mi stavano chiamando, ma non me ne preoccupai, tanto preoccupato
com’ero, aspettai solo l’aperture delle porte. Lei
è mia, e ame spetta proteggerla!. E dopo 10 minuti che a me
parvero ore, le porte si aprirono facendo si che la mia corsa ebbe
inizio. Dovetti fermarmi 4 volte, solo per riprendere respiro, il
dolore alle gambe passava in secondo luogo ogni volta che pensavo che
fosse sola in un luogo sconosciuto per lei.
Le
uniche cose che in quel momento riuscivo a pensare, con il cuore in
gola che batteva ad una velocità anomala. Il telefono inizio
a vibrare e dopo il 5° presi la conversazione.
<< DANNAZIONE! Dove siete finiti?...>>
Ayane e Chizu..
<< Sto andando a riprendermi Sawako!...>>
<< Cosa? Perché
dov’è?..>>
<< L’ho persa mentre le porte si chiudevano ed
è rimasta fuori…>>
Niente, nessun rumore dall’interlocutore. Controllai la mia
posizione. Mi trovavo fuori dalla stazione, e con passo spedito entrai.
<< Scusate, adesso stacco…>>
<< Cioe, ma n-…>>
Plik.
<< SAWAKOO!..>>
Girai la testa in modo convulso e con il cuore in gola, ma non la vidi
subito.
<< SAWAKOO >>
Poi dietro una colonna, il mio cure cominciò a frantumarsi
in modo lento. Se mi avessero tagliato le vene, nemmeno una stilla di
sangue sarebbe uscita dal mio corpo, perché la scena davanti
a me mi gelò all’istante.
<< Sawa…ko…>>
Piangeva abbracciata da un ragazzo che non conoscevo. Fino a qui
continuai a camminare, ma poi la testa del ragazzo, si
spostò lentamente fino a essere di fronte alla sua e poi
accadde: un bacio…
Poi dietro una colonna, il mio cure cominciò a frantumarsi in modo lento. Se mi avessero tagliato le vene, nemmeno una stilla di sangue sarebbe uscita dal mio corpo, perché la scena davanti a me mi gelò all’istante.
<< Sawa…ko…>>
Piangeva abbracciata da un ragazzo che non conoscevo. Fino a qui continuai a camminare, ma poi la testa del ragazzo, si spostò lentamente fino a essere di fronte alla sua e poi accadde: un bacio…