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Autore: Black Swan    03/08/2011    6 recensioni
Desiderare è la cosa più istintiva per un uomo.
Conquistare ciò che si vuole è altrettanto naturale.
Ma l'amore di una persona non è un oggetto da prendere e portarsi via, Kai lo sa bene ed è pronto a rinunciare.
Reita forse si pone meno problemi.
Ma quando entrambi scoprono di desiderare la stessa cosa il passo per conquistarla è breve... e il bisogno diventa insaziabile.
Il tempo perde di significato, esite solo una cosa: loro due.
Una KaixReitaxKai sulle note di Insatiable di Darren Hayes.
Genere: Generale, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kai, Reita
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Insatiable ( Insaziabile )

I personaggi di cui scrivo non mi appartengono e non ho contatti con loro. Non pretendo di descriverli come sono in realtà, né di descrivere situazioni realmente vissute da loro.

Quanto scrivo non è a scopo di lucro.

Le mie sono opere di fantasia e rivendico i miei diritti su esse solo in quanto sono state partorite dalla mia immaginazione.

La canzone è Insatiable di Darren Hayes… forse se vi dico che è l’ex cantante dei Savage Garden vi si schiariscono le idee. Se non l’avete ascoltata, vi consiglio di ovviare alla mancanza quanto prima.

I diritti appartengono ai legittimi proprietari.

Questo scritto contiene accenni a scene di sesso e/o erotiche, omosessuali. Se certi contenuti ti possono offendere, fammi e fatti un favore: non leggerli.

In ogni caso non perdere tempo a scrivermi lamentandoti perché ho altri problemi che meritano la mia attenzione. Arigatou!

 

 

 

 

 

Legenda:

Questo carattere corsivo in blu = testo della canzone

Questo carattere in nero = Kai’s PoV

Questo carattere in viola = Reita’s PoV

 

 

 

 

 

 

 

Insatiable ( Insaziabile )

 

 

 

 

 

 

 

 

Crolli su di me raggiunto l’orgasmo e scivoliamo tutti e due sul materasso.

Respiri affannosi, mani che si cercano, si intrecciano, si stringono.

Stai attento che la mia testa arrivi al cuscino, stai attento ad appoggiarti a me solo per metà… come sei stato molto attento che fossi io il primo a raggiungere l’apice.

Esci da me con delicatezza. Ci siamo addormentati una volta che tu eri ancora dentro e mi sono svegliato di soprassalto dal dolore quando nel sonno sei uscito.

Ci sono errori che si fanno una sola volta nella vita, non devi sentire male, mi hai informato quando, mentre ti scusavi, ti ho detto che non importava se fosse risuccesso.

Sento il tuo naso premere contro la mia nuca, strusciare piano e fermarsi.

Sono a malapena in grado di respirare.

La casalinga che è in me, battuta che mi perseguita da quando vi siete resi conto che sono perfettamente autosufficiente, mi suggerisce che dovremmo proprio cambiarlo, questo letto. Sento umido da per tutto.

Dovremmo proprio chiudere quella finestra… se non altro perché… perché? Boh, non lo so.

Resta aperta.

E’ assurdo che abbia pensieri del genere dopo aver fatto l’amore, il problema… se così si può definire, è che da quando ci siamo messi insieme che non lo cambio… e sono pochi i momenti che non abbiamo passato fra queste lenzuola.

Da quanto stiamo insieme? Un giorno? Due? Una settimana? So che ci siamo messi insieme il 26 dicembre, ciò che non so è quanto tempo è passato. Quante lune ho visto da quando sono entrato qui appiccicato alle tue labbra? Ho perso completamente la cognizione del tempo, dello spazio, di tutto ciò che non risponde al nome di Ryo Suzuki!

Credo che tu abbia detto una gran verità: è come se dovessimo recuperare anni in un tempo limite che non abbiamo neanche stabilito… ma meno è, meglio è.

Incamero aria in un sospiro, la tua mano libera dalla mia scivola dolcemente sotto di me cingendomi la vita e mi stringi di più.

Ok, obiettivamente, in fondo qual è il problema?

Andiamo a fare l’amore da un’altra parte. Nella doccia funziona bene, già appurato… poi sul divano, sul tavolo di cucina… ora che ci penso c’è anche una camera per gli ospiti… toh, un altro letto.

Sorrido. Ho buttato il buon senso del leader e il senso di vergogna in generale nel cesso e ho tirato la catenella.

Reita, se mi avessero raccontato una cosa del genere sarei morto al solo pensiero.

Ancora non ci credo.

Sei mio.

Mio.

Sono anni che sbatto la testa contro il muro del “Non sarà mai mio” e…

«Stai bene?» mi chiedi improvvisamente.

C’è da chiederlo?

 

When moonlight crawls along the street ( Quando il chiaro di luna striscia per le strade )

Chasing away the summer heat ( Scacciando via il calore estivo )

Footsteps outside somewhere below ( I passi fuori da qualche parte di sotto )

The world revolves, I let it go ( Il mondo gira, lo lascio andare )

We build our church above this street ( Costruiamo la nostra chiesa sopra questa strada )

We practice love between these sheets ( Facciamo l'amore tra queste lenzuola )

The candy sweetness scent of you ( La dolcezza del tuo profumo )

It bathes my skin, I'm stained by you ( Bagna la mia pelle, sono macchiato da te )

And all I have to do is hold you ( E tutto ciò che devo fare è stringerti )

There's a racing in my heart ( C'è una corsa nel mio cuore )

I am barely touching you ( Ti sto sfiorando a malapena )

 

Il tuo sospiro mi strappa dal torpore.

Stavo quasi per addormentarmi, non sia mai. Chissà che ore sono… c’è di nuovo la luna in cielo.

Con la mano libera scivolo sulla tua schiena, incontro il fianco e la incuneo fra la tua pancia e il materasso, riuscendo ad abbracciarti.

Ti sono sdraiato mezzo sopra, ma è troppo poco.

Abbiamo cominciato la nostra relazione in maniera esplosiva.

Sto scoprendo una resistenza che non credevo di avere.

Sto scoprendo una parlantina che non avrei mai pensato di avere.

Da quanto non facciamo altro che toccarci, parlare e fare l’amore?

Quanto tempo fa abbiamo lasciato gli altri nel backstage del Tokyo Dome dicendogli che ci saremmo fatti sentire noi?

Com’è che solo ora me lo chiedo?

Com’è che non me ne frega un benemerito cazzo?

«Stai bene?» ti chiedo improvvisamente.

Ho solo bisogno di sentire la tua voce, poi ti lascio riposare.

«Divinamente.»

Silenzio.

Grondante di parole.

Sospiri.

Gemiti.

Sussurri.

Li sento ancora.

Non riesco a staccarmi da te. Neanche per andare in bagno.

«Reita?»

«Dimmi.»

«Ripetimelo.»

«Ti amo.»

Sento il tuo sorriso. Sono mesi che li studio appena posso con un’attenzione tutta nuova… per fortuna sorridi spesso… parlando in questi giorni ho scoperto che sorridevi anche quando avresti voluto piangere.

I tuoi sorrisi fanno rumore Kai, un rumore che è diventato assordante per me. Te l’ho detto, mi sembra.

Dio, ti ho detto così tante cose che pensieri e parole stanno cominciando a confondersi fra quelli che sono usciti dalla bocca a quelli che sono ancora fermi nel cervello.

«Te l’ho detto che i tuoi sorrisi fanno rumore?»

«Sì. Mi hai anche promesso che ci faremo una foto dove ridiamo tutti e due.»

Ecco, questo non me lo ricordavo.

«Appena riallacciamo i contatti con il mondo, facciamo un elenco di cose da fare.»

Ti sento ridere appena, «Ok.»

Chissà perché ho la certezza che hai gli occhi chiusi.

Ti sento rilassato e tranquillo.

«Sei felice?»

«Come non lo sono mai stato in vita mia. Sai che si è avverato il mio desiderio di fine anno?»

«Con un certo anticipo anche.»

«Mh, direi di no. Sono tre anni che sei sempre tu il mio desiderio.»

Sussulto staccandomi appena da te, ma torno di corsa dove mi trovavo serrando la stretta.

«Cosa? Sono tre anni che tu…??»

Annuisci. «Va bene così. Apprezzi di più se ottieni cosa vuoi dopo averla desiderata.»

Rimango in silenzio.

Io ho capito di desiderarti tre mesi fa… e non mi sono posto alcun problema a prendermi cosa desideravo appena ho potuto.

 

Turn the lights down low ( Abbassa le luci )

Take it off ( Spegnile )

Let me show ( Lascia che ti mostri )

My love for you ( Ii mio amore per te )

Insatiable ( Insaziabile )

Turn me on ( Accendimi )

Never stop ( Non fermarti mai )

Wanna taste every drop ( Voglio assaporare ogni goccia )

My love for you ( Del mio amore per te )

Insatiable ( Insaziabile )

 

Il tuo silenzio improvvisamente cambia.

Apro gli occhi. «Cosa?»

«Io ti ho desiderato per molto meno tempo prima di ottenere tutto questo.»

«E quindi?»

Altro silenzio.

Ok, puzza di senso di colpa da distanze siderali.

«Per fortuna sei molto più deciso di me in queste situazioni.»

Ti sento rilassarti.

«Potremmo spegnere la luce ormai» mi informi.

«E’ già notte?»

«Mh-mh» strusciatina di naso contro la mia nuca.

Ora capisco perché lo tieni nascosto sotto quella fascetta, maledetto te, è un’arma impropria.

Improvvisamente sento la tua lingua sulla mia spina dorsale.

Ho letto da qualche parte che i fulmini sono fra le scariche elettriche più devastanti del pianeta… dovranno credermi sulla parola perché non permetterò mai che qualcun altro testi la mia affermazione: tu sei molto più potente.

Rabbrividisco quasi accartocciandomi in posizione fetale.

Sento che ti allontani di nuovo… e proprio non va bene.

«Ti ho fatto male?» chiedi preoccupato.

«Ho appena scoperto di essere particolarmente sensibile sulla spina dorsale…» ti informo sforzandomi di suonare rassegnato.

La tua risatina mi informa che non sono suonato convincente.

«Mica solo lì…» ribatti sfacciato.

Ridacchio anche io.

«Tu come stai?» ti chiedo.

Ancora non mi sono girato verso di te.

«Bene. Ho fame, ma sto bene.»

«Fame?? Oh cielo, da quanto non mangiamo??»

«Bella domanda… adesso però non ho voglia di alzarmi.»

Mi avvolgi e mi ribalti, letteralmente.

Mi trovo, gli dei soli sanno come, comodamente appiccicato al tuo fianco con il tuo collo lì già pronto ad accogliere il mio viso.

La luce si spegne.

«Ora va meglio…»

«Ti dava noia la luce?»

«Mmmmhhh… no… ma così va meglio.»

«Ok» chiudo il discorso affondando il viso contro il tuo collo e praticamente ti salgo addosso… adesso sono io sdraiato per metà sopra di te.

Scoppi a ridere.

Rido anche io.

Una tua mano comincia a muoversi lungo la mia spina dorsale.

Hai appena scoperto un mio punto debole e già intuisco che te ne approfitterai.

Va benissimo così.

«Ti spaventi se ti dico che ricomincerei?» mi chiedi in un sussurro. Roco.

«No, non mi spavento.»

Un battito di ciglia e sono di nuovo ribaltato.

Stavolta però voglio guardarti. Alla luce della luna.

C’è una luna che fa specie stanotte. Mi sembra di poter contare i tuoi capelli.

Chiudo le gambe intorno ai tuoi fianchi tirandoti giù per baciarti e ti sento gemere.

«Stai comodo così?» ti chiedo.

«Come se fossi a casa.»

 

The moonlight plays upon your skin ( Il chiaro di luna gioca sulla tua pelle )

A kiss that lingers takes me in ( Un bacio che indugia mi trascina dentro )

I fall asleep inside of you ( Mi addormento dentro di te )

There are no words ( Non ci sono parole )

There's only truth ( La verità è una sola )

Breathe in breathe out ( Inspirare, espirare )

There is no sound (Non c'è un suono )

We move together up and down ( Ci muoviamo insieme su e giù )

We levitate our bodies soar ( Facciamo levitare i nostri corpi, ci innalziamo )

Our feet don't even touch the floor ( I nostri piedi non toccano neppure il pavimento )

And nobody knows you like I do ( E nessuno ti conosce quanto me )

The world doesn't understand ( Il mondo non capisce )

But I grow stronger in your hands ( Ma io divento più forte nelle tue mani )

 

«Sembri trasparente alla luce della luna. Sembri brillare.»

Non ti ho sentito muoverti… sei di nuovo di fianco accanto a me dopo l’ennesimo amplesso, ma ti sei allontanato e stai sollevato su un avambraccio.

«Davvero?»

«Mh-mh… sembri una perla.»

Siamo quasi diventati fiochi a furia di parlare, gridare i nostri nomi durante l’amplesso… no, gli amplessi ma che sembro una perla non me lo aveva mai detto nessuno.

«Già che siamo a parlarne… come ti è venuta questa?»

Sono genuinamente curioso di capire come funziona il cervellino di un leader in contesti come questo.

«Ti stavo guardando e mi è venuto in mente che sembri una perla.»

Sorrido.

Ecco il tono di una mamma alle prese con il bimbo turbolento.

«Guarda che non stavo cercando scuse per prenderti in giro. Mi hai fatto un complimento.»

Ti sento muoverti, mi trovo la tua testa appoggiata sul torace, ti sei sdraiato a pancia in sù.

Le nostre mani si cercano e si intrecciano.

Mi hai detto che ti sono sempre piaciute le mie mani.

Ah, ecco cosa volevo dirti da qualche mese.

«Sai che mi piaci di più con i capelli lunghi?»

«Davvero?»

«Davvero. Sono stato contento quando ho visto che ti sei rimesso le extensions… certo non sono come quelle di prima, però…»

Ti sento ridere, «Ti accontenti??» chiedi incredulo.

Rido anche io.

«Sono noiose da mantenere Reita» ti lamenti… e io immagino quella bocca imbronciata. «Il tour è finito e…»

«Ti aiuto io…»

Silenzio.

«Ok, le tengo ancora un po’.»

«Grazie. Saprò ripagare il tuo sforzo.»

Ridiamo tutti e due.

Ti rigiri e cerchi la mia bocca.

Quando sento il mio corpo reagire sono il primo a non crederci.

Tu indugi con la lingua contro la mia.

Mi scivoli addosso approfondendo il bacio. «Ti scoccia stare sotto stavolta?» soffi.

Apro bocca ma ho perso il dono della parola.

Sono di nuovo pronto. Non ci credo.

Semplicemente, non ci credo.

Scuoto la testa, sperando che tu capisca.

«Ottimo… perché non so da quanto ma sei sempre tu sopra… così ti riposi un po’…»

Rido.

Rido perché non ci credo.

Non credo che tu sia davvero qui con me da non so quanto a fare l’amore, a parlare, a circondarmi con tutto quello che mi mancava e non capivo cosa fosse.

Ti ho sciolto la coda praticamente subito e, ringraziando di averlo già fatto, affondo le mani fra i tuoi capelli e ti tiro giù per baciarti.

Mi chiedo se potrò mai dire di essere sazio.

Non mi sono mai sentito così… forte.

 

We never sleep we're always holdin' hands ( Non dormiamo mai sempre a tenerci per mano )

Kissin' for hours talkin' makin' plans ( Baciandoci per ore, parlando, facendo progetti )

I feel like a better man ( Mi sento un uomo migliore )

Just being in the same room (Semplicemente stando nella stessa stanza )

We never sleep there's just so much to do ( Non dormiamo mai c'è troppo da fare )

Too much to say ( Troppo da dire )

Can't close my eyes when I'm with you ( Non posso chiudere gli occhi quando sono con te )

Insatiable the way I'm loving you ( Insaziabile il modo in cui ti amo )

 

Forse ho capito: non dormiamo perché abbiamo paura del risveglio.

Di non trovarci qui.

Siamo crollati addormentati solo una volta, da che ricordo, relativamente ancora vicino alla fine del concerto e del ciclone emotivo che ne è scaturito… ma il risveglio mi ha assolutamente convinto che avevo Reita vicino.

Quanto abbiamo dormito? Da quanto non mangiamo?? Da quanto siamo qui, coscientemente reclusi e testardamente ignoranti del mondo?

Sono domande che si stanno facendo rimbombanti.

La luce dell’alba mi sorprende.

Sono abbarbicato addosso a Reita.

«Kai, sei sveglio?»

«Sì… sto cominciando a pensare che abbiamo paura di dormire.»

«Potresti aver ragione. Credo sia il caso di chiudere la finestra.»

«Mh, non so quanto tempo fa ma è venuto in mente anche a me di chiuderla… poi però mi sono distratto e non ho trovato più una motivazione valida.»

«Senti questa: fa freddo.»

Rimango di sasso!

Siamo a dicembre, maledizione, ecco perché volevo chiudere la finestra‼

Balzo in piedi senza pensare e corro a chiuderla.

Se Reita si ammalasse non me lo perdonerei mai!

«Sono le 5.00.»

Reita nel frattempo è arrivato ad un orologio.

Ok.

«Senti, cambio il letto, ci facciamo una doccia e preparo la colazione?» propongo.

A questo punto sono preoccupato che Reita non abbia mangiato a sufficienza vista tutta l’attività fisica. Diciamo pure che sono certo che non abbia mangiato abbastanza.

«Ti aiuto. Alla fine dovremmo anche riuscire a stabilire che giorno è» mi fa presente.

Sorrido. «E’ vero.»

Faccio in tempo ad andargli vicino che mi trovo avvolto e stretto a lui.

«Riaprire le porte al mondo non cambierà le cose Kai. Ciò che ci siamo detti e ciò che ci diremo non è che l’inizio. Intesi?»

Annuisco riconoscente. «Intesi.»

Ci scambiamo il bacio del buongiorno.

In pochi minuti mi aiuta a disfare il letto e andiamo in bagno.

Reita entra sotto la doccia mentre carico la lavatrice, lo raggiungo e tanto per non smentire le ultime affermazioni del mio ragazzo facciamo l’amore.

Usciamo rigenerati, so che sembra assurdo perché dovremmo ottimisticamente strisciare in terra, e faccio partire la lavatrice.

Presto a Reita dei boxer, una maglietta e il sotto di una tuta e ci dirigiamo in cucina, mano nella mano.

Ci teniamo sempre per mano e il pensiero quasi mi fa librare in aria.

Essere innamorati è bellissimo… ma essere innamorati e ricambiati…

Il mio sguardo incontra la sveglia accanto ai fornelli… e il cervello mi va in stasi.

 

Turn the lights down low ( Abbassa le luci )

Take it off ( Spegnile )

Let me show ( Lascia che ti mostri )

My love for you ( Ii mio amore per te )

Insatiable ( Insaziabile )

Turn me on ( Accendimi )

Never stop ( Non fermarti mai )

Wanna taste every drop ( Voglio assaporare ogni goccia )

My love for you ( Del mio amore per te )

Insatiable ( Insaziabile )

 

L’espressione di Kai si fa a dir poco sbalordita quando superiamo la soglia della cucina.

Non capisco come mai fino a quando non inquadro l’orologio digitale accanto al piano cottura… che ci informa che sono le 5.30 di mattina del 7 gennaio 2011.

Ci guardiamo senza parole.

Abbiamo saltato in blocco l’ultimo dell’anno.

Come è possibile che mia madre, mia nonna e mia sorella non mi abbiano cercato? Senza contare che anche Kai ha una madre e una nonna all’attivo. Senza contare Uruha, Aoi e Ruki.

Le nostre famiglie e i nostri amici non ci sentono da più di una settimana… diciamo quasi due.

Decidiamo senza parlare di rimandare la colazione.

Corriamo a recuperare i nostri cellulari.

Ovviamente si sono spenti, rimasti accesi per chissà quanto, e Kai ha staccato il telefono di casa… non pensavamo certo di… di… insomma, di riuscire ad andare avanti per tredici giorni‼!

Kai mi presta il suo carica batterie (perché abbiamo comprato il cellulare insieme e rigorosamente identico) e, appena lo accendo, si illumina come un albero di Natale.

Uruha, da quello che vedo, ha cominciato a cercarmi dopo due… no, quattro giorni.

«Oh Dio Reita, che disastro…» gemi.

«Ma figurati. Ascoltami. Se fosse successo qualcosa di grave sarebbero venuti alla porta a bussare.»

«Mia madre sarà sull’orlo del collasso! Non è mai successo che non mi sentisse per così tanto tempo!»

«Chiamala.»

L’occhio mi cade su un sms di Uruha, risale ad una settimana prima.

Ha detto tutto lui a mia madre, ovviamente sull’orlo di un esaurimento nervoso perché sono sparito… e anche a quella di Kai.

Porto il cellulare sotto il naso di Kai che legge e sbianca.

«A… a te va bene?» chiede in un pigolio.

«Cosa?»

«Che… beh, che tua madre sappia che…»

«… che ho finalmente iniziato una relazione stabile? Sicuro.»

Finalmente riacquista colore e sorride.

Me lo trovo appeso al collo.

«Ti amo. Reita, ti amo da morire.»

Gli rendo l’abbraccio e il mio stomaco si sveglia in quel momento, dando un borbottio degno della scala Mercalli.

Kai con un salto si stacca da me e mi fissa, «Lo vedi che hai fame??»

«L’avevo anche…» faccio due calcoli approssimativi, «ieri, probabilmente… ma sono fuori dal letto solo ora!»

«Io chiamo mia madre, tu pensa anche agli altri. Usa il cordless, non ho una batteria di riserva anche per te. Nel frattempo preparo una colazione sostanziosa, che tu finirai, intesi?» ordina mentre già si avvia verso la cucina.

L’istinto del leader è l’istinto del leader, non c’è verso.

Mi piace quando da ordini a destra e a sinistra.

«Sì amore.»

Lo vedo inchiodare e tornare indietro.

Mi schiaffa un altro bacio e sparisce in cucina.

Faccio partire la prima telefonata.

«Pronto?» risponde cauta mia nonna.

«Nonna, sono io.»

«Ryo, finalmente! Ora, va bene che tu e Yutaka dovevate stare un po’ da soli, ma non vi sembra di aver un po’ esagerato? Se non ci fosse stato Kouyou che ha spiattellato tutto…

Scoppio a ridere.

Sono fortunato, non ce n’è.

Parlo anche con mia madre e le giuro che le racconto tutto… ovviamente con le dita incrociate, ci tengo a questa donna‼

Entro in cucina che Kai sta coccolando sua madre.

Mi fermo a guardarlo, dimentico mia madre, la sua, Uruha, Ruki, Aoi… no, lo so già.

Io non sarò mai sazio di quest’uomo.

Kai mi vede, mi fa l’occhiolino e mi sorride.

No. Mai.

 

 

 

______________________________________________

 

NOTE:

 

Giusto per farvi sapere che sono qui, ci sono.

 

Fra poco sono in ferie, tranquille.

 

Dando un’occhiata al forum ho visto un sacco di nomi nuovi. Benvenute.

 

Questa l’ho scritta di getto, tanto l’insonnia regna sovrana e si sa che se non puoi vincere il tuo nemico… ti unisci a lui!

   
 
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