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Autore: herms    03/08/2011    3 recensioni
Rose e Scorpius non ricordano nulla di cosa sia successo quella notte, e i rapporti tra loro cominciano a incrinarsi.Ci vorranno degli attacchi interni alla Scuola a riavvicinarli. Ma se i colpevoli non fossero Mangiamorte o Slytherin questa volta?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Allora, questo è un tentativo malato di una storia su questa coppia. Questo primo capitolo da l'impressione di una ff molto leggera, ma presto arriverano problemi ad Hogwarts. Per ora nella mia testa, la storia si aggirerà sui 10 capitoli, ma è ancora tutto da vedere.

 

 

Titolo: Aconito.

 

Blame it on the goose
Got you feeling loose
Blame it on Patron
Got you in the zone
Blame it on the alcohol.

 

Blame it on the alcohol, Jamie Foxx.

 

 

 

CAPITOLO PRIMO: Blame it on the alcohol.

 

 

 

 

Rose Weasley non era il tipo di adolescente che beve alcolici giusto per il gusto di ubriacarsi. Certamente non era astemia, questo no, ma nemmeno una bevitrice incallita. Fatto sta che quella sera aveva mandato giù un drink di troppo. O forse un paio di drink di troppo.
Per questo, quando si svegliò la mattina seguente mezza svestita e abbracciata al suo migliore amico, a sua volta ben poco vestito, fu sul punto di morire d'infarto.
Merda.

 

 

***

 

Tutto ciò era assolutamente impossibile e ben più che inaccettabile, e almeno su questo punto i due ragazzi sembravano essere d'accordo. D'altra parte Rose e Scorpius erano amici da sei anni e non avevano mai considerato la possibilità di un simile accadimento.
Erano i due mezzi di un trio, con l'aggiunta di Albus Potter, e la loro amicizia gli andava bene così com'era.
Perciò dopo una serie di balbettii imbarazzati i due convenirono che certamente non era successo nulla tra loro la sera precedente, sebbene non la ricordassero, e che l'aver dormito assieme non poteva essere considerato un problema, visto che era già capitato più volte in passato che passassero la notte nello stesso letto, spesso anche con Albus.
Se solo non si fossero risvegliati nella classe di Incantesimi, su un giaciglio formato dai cuscini utilizzati durante le lezioni e coperti dal mantello di Scorpius, si sarebbero entrambi veramente convinti di quella che si potrebbe definire la versione ufficiale dell'accaduto.
- Ci vediamo nel pomeriggio? - domandò Rose senza nemmeno guardarlo negli occhi, mentre si accingeva a uscire di fretta dalla classe.
- D'accordo – rispose Scorpius fissando con estremo interesse le venature rossastre delle pareti – in Biblioteca dopo pranzo? -
- Sì – concluse lei fuggendo dalla classe e dirigendosi a passo di marcia verso i suoi alloggi nella torre Griffindor.
Rose era stata Smistata a Gryffindor sei anni prima, con estrema gioia di Ron, gioia svanita però nel venire a conoscenza della sua amicizia con Scorpius Malfoy, Slytherin e compagno di dormitorio di Albus, pecora nera dei Potter a detta di James.
I corridoi della Scuola erano ancora deserti e i quadri alle pareti dormivano beati senza accorgersi della presenza della giovane che serpeggiava tra loro pregando di non incontrare nessuno.
Raggiunse la sua stanza di corsa, con ancora indosso i vestiti della sera prima, rinvenuti in diversi punti della classe giusto qualche minuto prima.
Erano sì e no le sei di mattina e le sue compagne dormivano ancora, apparentemente inconsce dell'assenza dell'amica.
Si tolse di dosso i vestiti con un gesto stizzito e si infilò sotto le coperte, sperando di risvegliarsi e scoprire che quella mattinata era stata solo un sogno.

 

Meno di due ore dopo si stava sedendo al tavolo Gryffindor con le sue compagne di stanza, Crystal Finchel e Artemis Jinx, senza realmente ascoltare quello di cui le stavano parlando. Con qualche parola di scusa tirò fuori dalla borsa il libro di Pozioni e cominciò a ripassare la lezione del giorno, Veritaserum e altri filtri della verità. Peccato solo che il Veritaserum non fosse in grado di farle ricordare quello che le era successo la sera prima. I suoi ricordi erano una massa confusa di colori e sensazioni, e non aveva la minima idea di quello che avesse fatto dopo il terzo drink.
Rammentava di essere arrivata al quinto piano assieme ad Al e Scorpius, e assieme avevano varcato la soglia di una stanza trovata recentemente da un gruppo di intraprendenti Slytherin, che avevano lavorato per dei mesi – consultando i Ravenclaw per sicurezza – per renderla a prova di professore. L'ingresso era già coperto da un arazzo di una dama, e l'avevano lusingata finché lei non aveva raccontato loro tutte le particolarità del caso. A quanto pareva, quella stanza compariva un giorno solo alla settimana, secondo un calendario complesso che avevano faticosamente decifrato in quasi un mese di studi.
Erano arrivati a saper prevedere ogni apparizione della stanza per i due anni seguenti e avevano dato inizio a una serie di "incontri" che per il 90% delle volte si erano trasformati in feste a cui avevano partecipato tutti gli studenti degli ultimi anni.
Rose si era rifiutata di partecipare al progetto per rendere più protetto possibile quel luogo in quanto Prefetto, ma non aveva mancato di dare qualche dritta quando aveva visto i suoi compagni brancolare nel buio.
La sera precedente si era recata di malavoglia a quella festa, che le era stata presentata come una "tranquilla serata tra amici" da Albus Potter. Non che gli avesse realmente creduto, conoscendo la tendenza a minimizzare del suo migliore amico nonché cugino preferito, ma non si sarebbe mai immaginata quella conclusione di serata.
Ricordava di aver cominciato a bere senza pensarci assieme ai suoi amici e ad aver continuato quando si erano aggiunte a loro anche Artemis e Crystal Gli ultimi ricordi riguardavano Al che scompariva tra la folla assieme a Artemis e Crystal che si allontanava a sua volta con un Ravenclaw del settimo anno. Lei e Scorpius erano rimasti soli.
Da allora tutto era sfuocato.

 

Appoggiò la fronte contro il libro sotto lo sguardo perplesso delle due amiche che smisero di chiacchierare per guardarla.
- Tutto bene Ros? - chiese Artemis preoccupata. Non era da Rose quel comportamento, e ancor più strano era che non si abbuffasse a colazione, come stava facendo suo fratello Hugo qualche metro più in là.
Rose si raddrizzò – Voi fino a che ora siete rimaste ieri sera? - chiese, incerta sul voler realmente sapere la risposta.
- Non saprei con esattezza, comunque non più tardi dell'una – rispose Crystal.
- E per caso vi ricordate di avermi visto? -
- Sì, eri su un divanetto tra Albus e Malfoy – spiegò, - e avevate tutti e tre l'aria di aver bevuto un po' troppo, ma sai che Al regge bene l'alcol, per cui abbiamo pensato che fossi in buone mani. Dopotutto sono i tuoi migliori amici. -
Avete pensato male. Si disse Rose, liquidando la questione con un cenno del capo.
- Tu a che ora sei tornata? - chiese Artemis, fiutando qualcosa di anomalo nel comportamento della compagna.
- Non ricordo con esattezza, ma stavo meglio quando sono rientrata. Ora scusate ma voglio arrivare un po' prima in classe, devo controllare una cosa.-
E così dicendo si allontanò, scrutando il tavolo dei Slytherin e notando la mancanza di una testa bionda accanto al cugino che rideva allegramente coi suoi compagni.

 

La classe di Incantesimi era ancora vuota, mancava quasi mezz'ora all'inizio della lezione. Era quasi una beffa che dovesse ritrovarsi proprio in quella stanza dopo un paio di ore da quel risveglio traumatico, e condividere la prima lezione del giorno con gli Slytherin. La testa le doleva immensamente ma nonostante questo si ricordò di sistemare i cuscini che avevano usato lei e Scorpius per qualcosa di indefinito quella notte. Anche Scorpius doveva aver notato che quella mattina avevano scordato di rimetterli a posto, perché arrivò di corsa nella classe poco dopo Rose.
- Ah – dissero all'unisono guardandosi.
Cominciarono a parlare nello stesso istante, per poi interrompersi imbarazzati.
- Volevo sistemare i... -
- Mi sono ricordato che non avevamo, cioè dopo... -
Si fissarono per un secondo imbarazzati, scoppiando poi in un riso nervoso.
Rose scrutò l'amico che si passava la mano tra i capelli in un gesto che tradiva la sua agitazione.
Le piacevano i capelli di Malfoy. Erano di una tonalità di biondo più scura di quella del padre, quasi dorati, e all'inizio di quell'anno il ragazzo se li era finalmente tagliati liberandosi di quel ciuffo che aveva avuto per anni. La cosa che però le piaceva di più nel suo migliore amico erano senza dubbio gli occhi. Scorpius aveva ereditato dalla madre una tonalità leggera di verde chiaro, resa ancora più particolare dalle sfumature di ghiaccio prese dal padre. Rose adorava osservare come cambiava il colore dei suoi occhi a seconda della luce o delle emozioni che attraversavano il ragazzo, e col tempo aveva imparato a riconoscerne i segnali.
Ad esempio, il modo in cui si sfregava il braccio destro tradiva l'insicurezza che non sarebbe mai apparsa sul suo volto di marmo. I muscoli si tendevano visibilmente sotto la maglia leggera, e Rose si ritrovò per la prima volta dopo anni a trovare il suo migliore amico attraente.
Doveva essere il risultato di quella sveglia da seminudi che la stava influenzando, o almeno di ciò cercava di convincersi. Non c'era nulla di anormale nei bicipiti da giocatore di Quiddich dell'amico, e il suo viso non era più mascolino del solito. Era lei che aveva un problema: si era bevuta il cervello.
Con uno scatto brusco si sedette in prima fila, certa che lui non avrebbe mai scelto una simile postazione: aveva ragione. Scorpius prese posto con eleganza due file dietro di lei, dalla parte opposta della classe. Solo girandosi un minimo poteva intravedere il guizzare dei muscoli del suo braccio mentre scriveva qualcosa su un pezzo di pergamena.
Con ostinazione si mise a rileggere il saggio che doveva consegnare a Vitius quel giorno, senza veramente capire cosa stava leggendo.
Non c'era nulla di strano in quello che provava quel giorno, si diceva, era come quando si fa un sogno che per qualche ora influisce sulla percezione della realtà, ma che dopo un po' scompare. L'importante era capire quando sarebbe scomparso.


In breve la classe si riempì del vociare concitato degli altri studenti che stavano arrivando per la lezione.
Quando Vitius, miracolosamente ancora in grado di insegnare, cominciò la spiegazione, Rose cominciò a prendere appunti diligentemente, nel tentativo di svuotare la testa da ogni altro pensiero.
Rose non poteva essere definita una secchiona, come spesso era stata chiamata sua madre. Era indubbiamente una ragazza brillante e dall'intelligenza superiore alla media, ma non condivideva con la madre la passione per lo studio. A scuola otteneva ottimi risultati e studiava tutto quello che aveva da studiare, ma lo faceva soprattutto perché era più semplice così. Tanto valeva studiare piuttosto che prendere brutti voti e dover faticare il doppio per recuperare, si diceva. In più, oltre al fatto che l'idea di andare male non le andava a genio per niente, c'era una sorta di competizione tra lei e i suoi migliori amici sui risultati scolastici, e non voleva assolutamente essere superata da loro.

 

Vitius stava illustrando le utilità dell'incantesimo Aguamenti, quando Rose notò uno strano movimento alle sue spalle. Una sua compagna di casa, Marleine Woodland, a suo parere un'oca truccata come un panda, stava facendo dei segni verso gli Slytherin. Ma non verso degli Slytherin qualunque, ma ad Albus, che la guardava annoiato, e Scorpius, che sembrava ben più interessato a quello che lei gli stava dicendo. La ragazza doveva avergli fatto una qualche sorta di proposta, perché lui, appena prima di rispondere con un Sì scandito apertamente, lanciò un'occhiata enigmatica dalla parte di Rose.
La Gryffindor non era interessata minimamente a cosa avesse appena accettato il suo amico, o almeno cercava di convincersi di ciò. Dopotutto non era affar suo quello che Scorpius faceva o (preferibilmente) non faceva con Marleine.
La lezione le parve più lunga del solito, mentre cercava di sentire cosa si stavano dicendo Albus e Scorpius. Era strano per lei trovarsi in quella situazione, solitamente si sedevano in posti vicini quando avevano lezione insieme, così da poter parlare come più gli aggradava.
Al termine dell'ora aspettò Albus fuori dalla classe, anche se – ovviamente – era certa di non essere per nulla nervosa di sapere cosa si fossero detti.
- Ciao Rosie. Va tutto bene? - la salutò il cugino.
- Sì, perché Al? -
- Hai l'aria stanca, quasi come Scorp. Non indovinerai mai cosa gli ha chiesto la Woodland! -
- Soprattutto non credo mi interessi indovinarlo – commentò lei con fare scontroso.
- Gli ha chiesto di uscire al prossimo week end a Hogsmeade – continuò Albus del tutto insensibile ai malumori o alle risposte della cugina.
- E quindi? -
- Quindi dovresti essere felice per lui! È una vita che non esce con una ragazza, ero convinto avesse una storia con la sua Firebolt, il Verginello -
Rose ridacchiò del soprannome che da un po' i tempo a quella parte Al aveva affibbiato a Scorpius, pensando allo stesso tempo che non era certo un problema che non avesse una ragazza, anzi.
Ma cosa le prendeva quel giorno? Fino a poco prima l'aveva cercato di aiutare a trovarsi qualcuno, e in quel momento si ritrovava a sperare che Marleine – meglio conosciuta come la Mela Marcia - gli desse buca.
Il suo buon umore scomparve del tutto quando si rese conto che il soprannome affibbiato da Al a Scorpius, dopo la notte passata poteva non essere più molto veritiero.
Si congedò da Albus con una scusa che lui commentò con un sopracciglio alzato, e si diresse alla Torre Grifondoro. Aveva due ore buche prima di pranzo e anche se normalmente le avrebbe passate a studiare in Biblioteca, era sicura di non trovare Scorpius lassù.
Salì le scale veloce, salutando distrattamente i suoi compagni. Non aveva voglia di restare in Sala Comune, per cui si rifugiò nel suo dormitorio, certa che nessuno l'avrebbe disturbata: era una bella giornata d'autunno, una delle ultime temperate prima dell'arrivo dell'inverno, e sicuramente tutte e sue compagne di stanza sarebbero andate a passare in cortile quelle ore libere.
Per un'oretta o più, si dedicò a Pozioni, desiderosa di impressionare il nuovo insegnante di Pozioni – che avrebbe sostituito Lumacorno – che avrebbero conosciuto quel pomeriggio.
Quando scese in Sala Comune, per la seconda volta quel giorno, rischiò un infarto. Per quale strano gioco del destino, una testa bionda di sua conoscenza pareva aver preso residenza nella Torre Grifondoro? E, come se non bastasse, non era lì con Albus o con uno dei numerosi parenti di Rose, ma con la cara Marleine, che pareva sul punto di saltargli addosso.
- Rose, ciao! - la salutò l'ipocrita con un sorriso falso quanto lei sulle labbra.
Le due si erano parlate per la prima volta a ottobre del primo anno, e da allora non si erano nemmeno più salutate. Ci sono delle persone che si rivolgono la parola una volta sola e già non si sopportano. Bene, Marleine per Rose era di sicuro una di quelle. Perciò la ragazza non avrebbe avuto il benché minimo motivo di salutarla, per quanto Rose sospettasse che il motivo di quel saluto fosse il suo essere letteralmente sdraiata su Scorpius, che ebbe almeno il buon senso di mostrarsi imbarazzato.

- Ciao Marleine – la salutò con aria esageratamente zuccherosa – oh, ciao Malfoy - continuò calcando sul cognome dell'amico, - non ti avevo proprio visto. Comunque Albus mi ha detto di dirti che rivuole i suoi giornalini porno e di fargli il piacere di non portarteli in bagno per i tuoi... solitari – terminò con un sorriso ironico nei confronti di Malfoy.
Uscì dalla Torre ridacchiando nell'ascoltare le scuse balbettate di Malfoy.
E dire che non era nemmeno del tutto una bugia, vista la collezione che i due avevano nel loro dormitorio e che le avevano mostrato – sostenendo di concederle un grande onore.

 

 

***

 

 

Ed eccoci alla fine del primo capitolo. Il rapporto tra i due verrà analizzato più nel dettaglio nei prossimi capitoli, ovviamente. Si vedranno anche alcuni degli altri Weasley-Potter, ma non credo svilupperò le vite di tutti, se non si incroceranno con quelle dei nostri protagonisti.

Alla prossima!

Herms.

   
 
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