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Autore: Silvia_sic    04/08/2011    8 recensioni
[Tony/Pepper]
In fine quel bacio c'era stato! E non era stato strano... per niente strano.
Adesso erano insieme...
...la notte insieme e la mattina... di nuovo insieme...
Una domanda che sarà la prova del loro amore...
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! Eccomi tornata con una nuova one-shot!

Dunque è ambientata dopo la serata della Stark Expo... dove Tony e Pepper si sono finalmente baciati! Non so voi, ma ho aspettato così tanto quel bacio che stavo per impazzire!!! Ci hanno fatto aspettare due film interi!

Preciso che l'ispirazione per la trama di questa storia è stata una pubblicità di crema nivea! Una sera ero tranquillamente seduta sul divano, quando mi mandano quella pubblicità e mi son venute idee una dietro l'altra! (mi sn agitata così tanto che dopo nn riuscivo a prendere sonno! XD) Bando alle ciance... eccovi la storia!

E buon Agosto a tutti!!!

Baci by Sic! (lasciatemi qualche commentuccio per sapere se vi è piaciuta! ;D)


La domanda più difficile


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Dopo quel bacio cambiò tutto... Finalmente sul tetto dell'alto grattacielo sotto il cielo coperto di stelle si erano dichiarati. Era ora! Anche se lo scambio del bacio era stato un po' improvviso e insolito; diciamocelo: due che litigano e subito dopo si baciano non sono normali!


Peccato che Rhody era intervenuto, interrompendoli...

Rhody ormai l'aveva capito ancor prima di loro: quei due si piacevano! Eccome se si piacevano! Erano fatti per stare insieme!


Malibu. Ore 10 del mattino. La casa di Tony incombeva nel silenzio, escludendo il rumore della televisione accesa, che descriveva la serata esplosiva della Stark Expo! Esplosiva nel vero senso della parola!


Ogni canale parlava di Iron Man e Ivan Vanko. Tony continuava a fare zapping, non dando troppa importanza alle notizie su se stesso. Era disteso nel letto avvolto nel leggero lenzuolo bianco e abbracciata a lui c'era Pepper.


-Guarda, sono su ogni canale della tv! Che cosa snervante!-


-Non hanno alcuna documentazione di quello che è successo ieri e sono già partiti con i titoli in prima pagina! Patetici!- proferì Pepper, guardando le immagini che si susseguivano sull'ampio schermo.


Tony spense il televisore.


-Bene! Signorina Potts, oggi cosa propone di fare?- chiese ridendo.


-Sig. Stark, oggi deve andare allo stabilimento della Stark Industries a firmare il delegato da presidente e poi l'appuntamento col comandante Fury!- rispose lei, stando al gioco.


-Avrei preferito un'altra risposta...- le sussurrò all'orecchio, per poi sovrastarla col suo corpo.


-Mi piacerebbe anche a me stare qui nel letto tutto il giorno, ma...-


-Facciamolo! È deciso! Annulliamo gli appuntamenti e oggi lo dedichiamo a noi! Ce ne stiamo qua, io e te, soli...- le disse con voce suadente, cominciando a baciarle il collo.


-Fermo, fermo! Non anche adesso... e poi dobbiamo alzarci e andare subito alle Stark Industries!- esclamò bloccandolo, facendolo tornare al suo posto.


Lui sbuffò. -Non avrai mica il coraggio di affrontare tutti i giornalisti, che hanno messo tenda fuori dal mio immenso edificio?!-


-Oddio! È vero! I giornalisti!- disse tirandosi su col busto e guardando Tony, che osservava un punto indefinito del soffitto bianco con le braccia dietro la testa.


-Allora?- chiese lui attendendo risposta.


Pepper ci pensò un po' su, mentre Tony la fissava aspettando il consenso per restarsene ad oziare. Era illuminata dal raggio di sole che entrava dalla finestra, Tony si mise a pensare che era davvero bella, riusciva sempre ad ammaliarlo.


-Al diavolo! Per una volta non succederà niente!- rispose rimettendosi sdraiata vicino a lui, che la cinse con un braccio, avvicinandola a sé, soddisfatto della vittoria ottenuta.


-Jarvis!- enunciò Tony richiamando il fidato computer.


-Mi dica, signore.-


-Cancella tutti gli appuntamenti che sono nell'agenda di oggi- gli ordinò.


-Sarà fatto.- rispose Jarvis, senza interessarsi al motivo di quella scelta.


-Adesso abbiamo tutta la giornata per noi!- esclamò Tony. -Scusa, ma non sento più la circolazione al braccio... potresti spostarti un pochino?- le chiese gentilmente, perchè Pepper poggiava con la testa sul suo arto.


-Oh, scusa! Non volevo!- disse scusandosi e sollevando il capo, mettendosi poi prona, sorreggendosi con i gomiti. -Sei ricoperto da lividi!- enunciò scrutando il suo corpo muscoloso.


-Per essere stato sbattuto a destra e a manca dentro un'armatura di ferro, ne sono uscito abbastanza integro! E poi ne è valsa la pena, per tutte le coccole che ho ricevuto!- esclamò Tony scherzando.


Pepper sorrise, percorrendo col dito una linea immaginaria sul suo bicipite.


-Allora?!? Che facciamo?- chiese lui, afferrando la mano di lei e intrecciando le dita con le sue.


-Mmm... fammi pensare un po'...- disse, alzando gli occhi azzurri a guardare il raggio di sole che colpiva il candido soffitto. -Trovato!- esclamò.


-Sentiamo...- disse Tony mettendosi seduto.


-Facciamo un gioco!- propose la rossa.


-Ma non eri stanca? Vabbè per me non ci sono problemi, iniziamo subito!- esclamò Tony, saltandole addosso e rotolando tra le lenzuola, tenendola stretta tra le braccia.


-Ma cosa hai capito!?! Stupido! Non intendevo quel gioco!- esclamò Pepper tra le risate.


Tony si bloccò sotto lo snello corpo della ragazza. -Davvero? Allora penso di aver capito male...- enunciò, guardandola dritto negli occhi.


-Il gioco si chiama: “Io ti faccio una domanda e tu mi rispondi!”-


-Interessante... spara! Tutte le domande che vuoi!-


Pepper si mise accoccolata accanto a lui, poggiandogli la testa su un pettorale. Sentiva il regolare suono del suo respiro e il ritmico battito del suo cuore. Chiuse gli occhi, cullata dall'armonia di quel tamburellare.


-Non sei obbligato a rispondere se non vuoi, non ti costringo...- disse con voce tranquilla.


-Allora è una cosa seria?!- chiese Tony, notando la serietà nella sua voce.


-Abbastanza...- rispose lei serenamente, continuando a tracciare linee immaginarie sul torace di Tony vicino al reattore con la lucina azzurra.


-Ok... vai, sono pronto!- esclamò accarezzandogli i capelli e giocando con una ciocca rossa della compagna.


Ci fu un attimo di silenzio, Pepper pensava alla giusta domanda da fargli.


-Guardando le azioni del tuo passato, ti è mai capitato di essere pentito per qualcosa che hai fatto?-


Era una domanda molto personale e importante. Quello non era proprio un gioco, bensì un modo per aprire il suo cuore a lei.


Tony sbatté ripetutamente le palpebre, non si aspettava una domanda simile, poteva fare a meno di risponderle, ma parlare con lei era una cosa speciale, lo faceva sentire meglio.


-Bhè... ieri portarti le fragole non è stata una cosa intelligente!- esclamò lui, scherzando. -Diciamo che mi sono confuso!-


-Una mossa davvero stupida! Scusa se te lo dico! Ma per quello ti ho perdonato- disse ridendo. -Comunque... dammi una risposta seria...-


Tony ci pensò per un paio di secondi.


-Guadagnarmi da vivere producendo armi... Quelle cose portavano morte e distruzione, e tutto era fatto per mano mia.-


-E perchè non hai smesso subito?- chiese Pepper.


-Ero solo un ragazzo quando ho preso in mano l'azienda, mi limitavo soltanto a fare quello che mi veniva chiesto... Mi sono veramente pentito di quello che facevo quando ho visto con i miei occhi la distruzione che portavano le mie armi...-


Pepper lo ascoltava attentamente, senza interromperlo. Quel Tony che c'era un volta, era sparito per sempre.


-Ho visto uccidere giovani americani da quelle stesse armi, che io ho creato per difenderli e proteggerli. Sono stato ferito da una stessa arma che avevo personalmente generato... Quando mi hanno rapito, mi sono svegliato con una calamita, collegata ad una batteria, nel petto e subito dopo degli uomini mi puntavano addosso mitra, fucili, pistole e tutte con il mio nome scritto sopra... Sono stato stupido perchè, accecato dalla fama di popolarità, non avevo visto Obadiah fare il doppio gioco.-


-Si può dire che la barbara prigionia in Afghanistan ha avuto, in parte, i suoi pregi!- esclamò la ragazza, prendendogli una mano.


-Quella delle armi è la prima cosa che mi pento di aver fatto. Possiamo dire che sono cambiato in meglio! E poi ha portato anche Iron Man ed infine noi due...- disse Tony dolcemente.


Pepper sorrise senza essere vista da Tony, quello che aveva detto era vero. Lei aveva veramente capito di amarlo quando era scomparso per quei duri e tremendi mesi.


-Vai con la prossima domanda!- esclamò Tony.


-A volte ti vedo triste... mi chiedevo se ti mancano i tuoi genitori?- Pepper sentì il battito del cuore di Tony accelerare leggermente, gli aveva chiesto di parlare di un argomento piuttosto fragile, lei non sapeva com'era stata l'infanzia di lui. Sentì l'abbraccio di Tony farsi un po' più forte, lei a sua volta gli cinse un braccio intorno alla vita stringendosi di più a lui.


-Questa sì, che è una signor domanda!- esclamò Tony. -A volte sì e a volte no! Devi sapere che anche se la mia famiglia era ricca e avevo tutto quello che un bambino poteva desiderare, mi mancava l'affetto di mio padre... Con lui parlavo solo ed esclusivamente di progetti e lavoro, per me era una figura assente. Col passare del tempo ci ho dato sempre meno importanza, ma da piccolo ci restavo male. Mi dispiace dirlo, ma io non conoscevo mio padre...- Pepper non avrebbe mai pensato una cosa simile, ora si sentiva in colpa per aver tirato in ballo quell'argomento.


-Scusa, non dovevo farti questa domanda... finiamola con questo gioco...- enunciò la ragazza, alzando la testa per guardarlo negli occhi.


-No, no! Non ti scusare, non potevi saperlo e poi mi fa bene parlarne con te.- rispose lui sinceramente, sorridendole.


-Come vuoi... Ma son certa che ti voleva bene! Magari non era bravo ad esprimere sentimenti, per molte persone è complicato!-


-Esatto, è proprio quello. Lo S.H.I.E.L.D. un paio di giorni fa mi ha portato dei documenti di mio padre e tra quelli c'era anche un filmato, che mi aveva lasciato, quello che mi ha detto lo terrò con me per sempre, non avevo mai sentito parlare mio padre in quel modo!- Un sorriso comparse sul suo volto, pensando al video in cui suo padre era riuscito a dirgli che gli voleva bene e che per lui era la cosa più importante.


-Hai visto?! Tutti i genitori vogliono bene ai propri figli, sono la loro più grande creazione!- Tony si stupì per quello che Pepper aveva appena detto, erano quasi le stesse parole che gli aveva detto Howard. Era davvero fantastica! -E poi come si fa a non voler bene ad un piccolo Tony Stark?!- disse scherzando.


Tony sorrise. -Guarda che da piccolo ero un soggetto pericoloso! Un teppista, sempre alla ricerca di guai!-


-Bhè, non sei cambiato molto! I guai li vai a cercare ancora adesso!- esclamò Pepper ridendo. -Bene, signor Stark, adesso è il momento dell'ultima domanda!- esclamò, mettendosi seduta sul materasso, guardando Tony negli occhi.


-E se rispondo bene, cosa ricevo in cambio?- chiese Tony, tirandosi su col busto.


-Un bel premio...- rispose lei maliziosamente, passandosi tra le dita una ciocca di capelli. -Questa però è la domanda più difficile...-


-Cercherò di impegnarmi e utilizzerò ogni possibilità a mia disposizione!- esclamò, attendendo il fatidico quesito.


-Mi ami?-


Tony a quella domanda sorrise. Si avvicinò a lei lentamente, avvicinando il suo volto a quello della ragazza, sfiorandole la guancia con la sua e le sussurrò all'orecchio la risposta. Scandendo perfettamente ogni parola e pronunciandole con calma.


-Ogni volta che mi perdo nel cielo dei tuoi occhi,

Ogni volta che ascolto il melodico suono della tua voce,

Ogni volta che avverto il tuo angelico tocco,

Ogni volta che sento il tuo dolce profumo e

Ogni volta che sei al centro dei miei pensieri...-


Pepper sorrise, era la risposta più bella che le avrebbe potuto dare.

-Anch'io ti amo!- esclamò per poi dargli un appassionato bacio.


Fine

   
 
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