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Autore: Seele    04/08/2011    2 recensioni
[Another Code: R]
*Ashley Mizuki Robins*
*Matthew Crusoe*
Una piccola shot per spiegare meglio l'affetto che l'uno prova per l'altra, per far capire che per diventare amici basta anche un unico giorno.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che emozione! Questa è la mia prima storia su Another Code: R, sono così felice!

E questa è anche la prima shot che pubblico nella sezione “videogiochi”...

Che bello :)

Dedico la mia storia a tutti gli amanti di questa meravigliosa avventura “punta e clicca”, con la speranza che prima o poi verrà creata una sezione apposta per le storie su essa!

In questa shot ho voluto approfondire il rapporto tra Ashley e Matthew, che in un solo giorno sono diventati amici. La storia si può collocare dopo la fine del gioco, nel caso di Ashley non appena va via da Lake Juliet, per Matthew invece quando torna a casa da suo zio.

Buona lettura, e recensite, mi raccomando :)


                                                                 Ti Voglio Bene


Chiudendo gli occhi mentre posava la tempia contro il finestrino dell'autobus, Ashley si sentì improvvisamente vuota e sola.

Come se avesse lasciato una parte di sé a Lake Juliet, come se avesse abbandonato la sua mamma...

Ma non solo lei. Sentiva ancora di appartenere a quel luogo, e alle emozioni che aveva provato in quel luogo tredici anni prima come in quello stesso istante.

Sensazioni così simili a quelle provate da bambina...

Si era finalmente riavvicinata a suo padre, lo scienziato Richard Robins. E aveva incontrato anche tante altre persone: Elizabeth, Janet, Tommy, Samuel, Dan, Bob, Mrs.Graham, Gina, Mike, Ryan...e Matthew.

Matthew Crusoe, il suo compagno di avventura.

Com'era possibile affezionarsi così tanto a una persona in così poco tempo?

Tu mi ricordi il mio primo migliore amico, Matt. Così gli aveva detto; l'aveva paragonato a D., il fantasma del ragazzino incontrato sull'isola Blood Edward.

L'aveva considerato...un migliore amico. Sorrideva all'idea, non si pentiva delle sue parole. Matt era stato un compagno di avventure, un amico, un fratello. Ne sentiva già la mancanza. Quante ne avevano passate, seppur in un unico giorno? L'incontro con Mrs.Graham...la febbre di Matt curata con le erbe rosse e l'acqua pura...il discorso con Mrs.Graham, il scoprire in lei un'anziana donna dolce e premurosa...il campanile...la scatola musicale...l'entrata negli uffici della Crusoe Resort e il fantasma di Kelly...consolarsi e darsi forza a vicenda...non arrendersi mai...

Ashley era stata bene con Matthew. Si era divertita con lui, non si era mai sentita sola. Quel ragazzino con i capelli spettinati, cocciuto e testardo...anche coraggioso. Scappato di casa per trovare suo padre, viveva con suo zio poiché sua madre era morta, e sua sorella...anche.

Ashley aveva tante cose in comune con lui. Anche lei viveva con sua zia, Jessica, e anche lei era alla ricerca di ricordi e di indizi. Cercava la sua mamma, e l'aveva trovata. Aveva trovato dei ricordi che credeva perduti, e non solo. Aveva trovato degli amici. Aveva ritrovato suo padre, e con lui la voglia di starci assieme.

Nel momento in cui Richard era in pericolo, Ashley non aveva esitato un solo istante a cercare, in tutti i modi, la maniera di salvarlo. E, quando lui non l'aveva riconosciuta...il mondo sembrava esserle crollato addosso. Il suo papà era l'unica cosa che le rimaneva, assieme alla zia Jessica. Era il suo mondo, l'uomo che le aveva dato la vita assieme a sua madre, Sayoko Mizuki. A proposito: quando aveva sentito la voce della sua mamma, Ashley a stento aveva trattenuto le lacrime. Non aveva fatto altro che ripetere “mamma”, e sentirsi felice e commossa.

Così questa era la voce della mamma..., questo aveva pensato sentendo la voce dolce di sua madre registrata, ascoltandola tramite il TAS “evoluto”.

Ogni cosa la faceva sorridere. Un giorno sarebbe tornata a Lake Juliet, e avrebbe incontrato di nuovo Matt...magari con i capelli in ordine, per una volta.

Ti voglio bene, Matt”, sussurrò con un sorriso, un attimo prima di addormentarsi.


                                                                                     *****


Matthew era ritornato a casa, da suo zio. Dopo i rimproveri iniziali e le raccomandazioni, le promesse e gli abbracci, tutto sembrava essersi sistemato.

Un uomo identico a suo padre era stato visto in una lontana città, perciò Matt si sentiva felice e impaziente. Anche lui aveva diritto a essere felice, dopo la morte di sua madre e di sua sorella e la scomparsa di suo padre.

Somigliava molto ad Ashley...anche lei stava cercando qualcuno, sua madre. Anche lei cercava degli indizi sulla persona a cui voleva bene, anche lei viveva con sua zia.

Matt guardò fuori dalla finestra della sua stanza. Gli mancava il grande lago di Lake Juliet...o forse era un fiume?

Gli mancava correre fra i prati, gli mancava Principessa, gli mancava persino Elizabeth e la sua aria odiosa. Però, doveva riconoscerlo, anche Elizabeth non era cattiva, in fondo: un po' viziata ed egoista, certo, ma in fin dei conti buona.

Più di tutti, gli mancava Ashley. Quella sedicenne che si era presa cura di lui come una sorella maggiore, preoccupandosi anche per la sua situazione: un ragazzino scappato di casa per cercare suo padre non si incontra tutti i giorni, eppure lei era riuscita ad accettarlo e a diventare la sua compagna di avventura. Un giorno, uno solo per cercare indizi su suo padre, e poi sarebbe tornato da suo zio: gliel'aveva promesso, e aveva rispettato i patti. Ashley gli era rimasta accanto tutto il tempo, o almeno finché aveva potuto. Poi era entrata da sola nella sede della J.C.Valley, e lui l'aveva salutata raccomandandole di stare tranquilla.

Era andato da Mrs.Graham, quell'anziana donna che tutti credevano isterica e che, invece, alla fine si era dimostrata al pari di una nonna premurosa.

Poi aveva incontrato di nuovo la sua amica, Ashley: per nulla al mondo non l'avrebbe salutata prima che lei fosse partita.

Era un po' incerto sul da farsi, all'inizio: si chiedeva se fosse il caso di abbracciarla, ma poi si rese conto che non ce n'era bisogno: Ashley sapeva. Aveva capito che lui le voleva bene, e anche lei gliene voleva, non c'era bisogno di dimostrarlo.

Così si erano entrambi limitati a sorridere e salutarsi, con una promessa: un giorno sarebbero tornati a Lake Juliet, e stavolta non ci sarebbero stati misteri da risolvere, orologi di campanili da riattivare, scatole musicali da aprire o ricordi da ritrovare; avrebbero trascorso dei giorni felici, senza nessun problema, come due amici che si ritrovano dopo tanto tempo. E forse, in quel caso, un abbraccio sarebbe bastato come rivelazione di affetto, per esprimere tutta la gioia di ritrovarsi dopo tanto tempo!

Matthew sentiva il sole sul viso e, al tempo stesso, la fresca brezza estiva che gli scompigliava i capelli già in disordine. Posò il viso sulle braccia, che aveva poggiato sulla scrivania davanti alla finestra, e si rese improvvisamente conto di essere stanco e assonnato.

Ti voglio bene, Ash”, sorrise, chiudendo gli occhi.

  
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