Fumetti/Cartoni europei > I Puffi
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Autore: Nordlys    04/08/2011    2 recensioni
Alla notizia dell'arrivo in città di una nuova specie di radice di mandragora, il Grande Puffo e Quattrocchi si dirigono al villaggio degli umani per vederla con i loro occhi. Ma oltre alla radice, i due puffi scoprono che lord Balthazar ha aperto la stagione della caccia, determinato a collezionare animali vivi per i suoi esperimenti.
Tornato al villaggio, il Grande Puffo consulta il suo libro di incantesimi e giunge alla soluzione che l'unico modo per fermare i cacciatori è fare un incantesimo con la nuova radice, e l'unico modo per ottenere la radice è comprarla. Così il Grande Puffo propone ai puffi di raccogliere diamanti. La cosa disgusta parte del villaggio che si divide in tre fazioni: una seguirà il Grande Puffo nella raccolta di diamanti, una seguirà Selvaggio nella foresta, la terza fazione è Cattivus in solitario determinato a guadagnarci.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Gli spari nella foresta

I rinforzi

 

Il cielo imbruniva. I puffi, in gruppi su un quintetto di cicogne volava sopra la foresta.
Quattrocchi capitanava la fila, accanto a lui Stonato suonava una 'melodia' che ricordava solo vagamente la 'Cavalcata delle Valchirie'. Gli altri puffi, con il volto corrucciato, si coprivano le orecchie con le mani. 'Non abbiamo tempo da puffare, che è meglio!' disse Quattrocchi. Le cicogne aumentarono il battito d'ali, volando più veloci.
Raggiunsero il castello di Balthazar. Dalle finestre spente, ogni tanto si vedevano dei bagliori. Poi delle persone attraversarono di corsa il ponte levatoio, col sedere in fiamme, seguiti da diversi animali, tra questi un drago.
Quattrocchi si fece prendere da un attacco di fifa, così Stonato prese il comando e condusse le cicogne all'interno del castello. I puffi videro gli animali aggredire delle persone, e udirono le voci concitate venire dai piani superiori. Il Grande Puffo, che stava per raggiungere il ponte levatoio con Inventore e Forzuto, li vide e li richiamò. Facendo volare le cicogne rasoterra, i puffi afferrarono il loro capo e i loro compagni, facendoli salire sul dorso degli uccelli e si diressero ai piani superiori. Si nascosero sopra un cornicione. Gargamella era tra i cacciatori.

All'interno dell'appartamento, i servi spingevano i tavoli, gli armadi e le sedie per bloccare l'entrata.
Ma i cacciatori scardinarono la porta: 'C'è qualcosa che blocca l'entrata!'
'Spingiamo! E' solo mobilia.
I servi di Balthazar, in sei e dal fisico mingherlino, con un ultimo tentativo disperato portarono tutto il loro peso sui mobili. Ma sentirono i loro piedi scivolare sul pavimento. Dall'altra parte, oltre una ventina di cacciatori, incitati da un alchimista vestito di stracci, senza fatica stavano liberando il passaggio tra il muro e i mobili. Quando ci fu abbastanza spazio, ad uno ad uno entrarono nell'appartamento. Appena li videro, i servi di Lord Balthazar cercarono nascondigli. Ma avendo spostato tutti i mobili non ne trovarono. Furono abbrancati dai cacciatori che li bloccarono con le spalle al muro: 'Dov'è il vostro Lord? Parlate, o sarete defenestrati!'
Tremanti, i servi accennarono ad indicare una direzione, quando videro i mobili prendere fuoco.
'Che succede?' disse Gargamella
'Sono i draghi!' urlarono in coro i cacciatori. Lasciarono andare i servi e nel panico corsero in tutte le direzioni. I mobili in fiamme furono spinti a terra ed i draghi entrarono, seguiti da cani scheletrici. I presenti furono assaliti indistintamente.
'Puffi!' urlò il Grande Puffo sollevando il flauto davanti a loro. Ad uno ad uno, i puffi coprirono le orecchie con le mani. Le cicogne fecero altrettanto con le ali. L'anziano puffo annuì con la testa e suonò il flauto, i cacciatori, gli animali e Gargamella danzarono. A causa della denutrizione, gli animali si affaticarono subito. Il Grande Puffo smise di suonare quando fu sicuro che le bestie non erano più in grado di nuocere. Saltò in groppa a Bianca e volò verso gli uomini e Gargamella, indicò loro il corridoio addobbato con le teste degli animali uccisi negli anni precedenti: 'Balthazar si trova nella stanza alla fine del corridoio laggiù!'
Quando la sala fu sgomberata, gli altri puffi saltarono in groppa alle altre cicogne e svolazzarono in cerchio sopra gli animali. Stonato suonò la tromba attirando la loro attenzione. I cani cercarono a balzi di addentare le cicogne, che volavano troppo in alto per poter essere azzannate. I draghi si innervorisono ed iniziarono a sbuffare fumo dalle narici. Era fatta. I puffi portarono le cicogne verso le scale, assicurandosi che gli animali li seguissero. Raggiunsero i piani di sotto. Alcuni animali si unirono spontaneamente ai draghi e ai cani nell'inseguimento delle cicogne. Per gli altri, Stonato dovette strombazzare per attirarne l'attenzione.

Nella sua stanza, Lord Balthazar, appoggiato alla porta, asciugò il sudore causato dal ballo. Essendo grasso e poco avvezzo al moto, era più affaticato degli altri. Gettò uno sguardo alla stanza.
Pochi i mobili, tanti i suppellettili inutili. Pensare di barricarsi in camera era irrealistico.
Un colpo lo fece sussultare e cadere in avanti. I cacciatori, a turni prendevano a spallate la porta. Gargamella, con la coda dell'occhio, vide il Grande Puffo e Bianca sul cornicione.

Sul ponte levatoio, ormai illuminato dalla luna piena, un esercito di animali di varia razza e dimensione attraversò il ponte.
'Evviva! Li abbiamo liberati tutti!' urlarono i puffi.
'Non abbiamo ancora finito!' disse Quattrocchi con aria saputella e l'indice alzato 'Non devono puffare verso il villaggio, che è meglio!'
I puffi lo squadrarono con sguardo omicida, ma non lo mandarono in orbita a calci. Dopotutto aveva ragione. Stonato riprese a suonare la tromba, gli animali ringhiarono. Le cicogne volarono verso il bosco, scomparendo tra gli alberi, inseguite dagli animali.

* * *

> CRACK <

Il rumore agitò Lord Balthazar, si girò e vide la porta spezzata in due. Un ultimo colpo la forzò del tutto. I cacciatori si lanciarono sullo stregone e lo picchiarono.
'Basta, pietà!' urlò il Lord, ma i cacciatori non lo ascoltarono. Il Grande Puffo guardò il suo flauto e poi i cacciatori. Poi ancora il suo flauto. Aprì la bocca.
Gargamella doveva essersi assentato, il Grande Puffo lo vide correre nel corridoio reggendo una scala. Per la sorpresa dimenticò quello che stava facendo. L'alchimista si fermò a distanza di sicurezza dai cacciatori, contemplando la scena. Sorrise: 'Ben ti sta, stupido ammazzagatti!'
Poi fissò il cornicione. Il Grande Puffo lo guardava. L'alchimista appoggiò la scala al muro, ma il puffo scappò prima di esser raggiunto.
'Poco male! Vorrà dire che ti raggiungerò così!'
Gargamella si appese al cornicione con le mani e inseguì il puffo in quel modo. Il Grande Puffo mise le dita sui buchi del flauto e suonò il motivetto dei puffi, la 'Canzone della Gioia'.
Immediatamente i cacciatori smisero di picchiare Balthazar e ballarono. Anche Balthazar ballò, e così i servi del Lord. Gargamella mollò la presa e cadde, per il potere del flauto si alzò subito e danzò con gli altri, non potevano fermarsi nemmeno se lo volevano. Suo malgrado anche la cicogna Bianca finì sotto l'influsso del flauto. Ballarono fino a quando svennero dalla fatica.
Il Grande Puffo udì il suono di un oggetto di metallo cadere. Era una chiave, si trovava accanto a Gargamella.
L'anziano puffo, con uno spago, legò mani e piedi ai presenti, eccetto i servi di Balthazar e lasciò un biglietto:

Per motivi di sicurezza, siete pregati di non slegare nessuno,
fino a quando i cacciatori e l'uomo vestito di nero
non saranno portati fuori dal castello.

Grazie - il Grande Puffo.

Il Grande Puffo prese la chiave di Gargamella. La riconobbe, era la chiave della gabbia sospesa che si trovava nella sua catapecchia. Chiamò la sua cicogna: 'Bianca!'
Non la vide arrivare
'BIANCA!'

Ancora nulla.

Il Grande Puffo si guardò intorno. La vide per terra, distante dagli uomini. Le corse subito incontro e le diede degli schiaffi leggeri. La cicogna aprì lentamente gli occhi. Il puffo tirò un sospiro di sollievo, quando, seppur stordita, la vide alzarsi sulle zampe.

Quando la cicogna si riprese completamente, il puffo le salì in groppa: 'Alla catapecchia di Gargamella!'
La cicogna corse lungo il corridoio, verso la camera di Lord Balthazar. Con un battito d'ali prese il volo schivando i cacciatori dormienti ed uscendo dalla finestra aperta.
Facendosi trasportare dal vento si diresse alla catapecchia del nemico.

 

Bianca atterrò davanti alla porta della catapecchia.
Stringendo il flauto e la chiave, il Grande Puffo scese dal dorso dell'uccello e si avvicinò all'entrata con prudenza. La porta era accostata, probabilmente erano stati i gatti.
L'anziano puffo spinse la porta, lasciando lo spazio sufficiente per far passare Bianca in volo.
Nel buio intravide la gabbia. Al suo interno, Cattivus camminava in circolo, incurvato e con le mani dietro la schiena. Appena udì uno scricchiolio, il malefico puffo guardò di sotto e vide il Grande Puffo. Si prostrò a terra piagnucolando: 'Fammi puffare Grande Puffo! L'alchimista brutto e cattivo mi ha puffato qui dentro!'.
Il Grande Puffo alzò gli occhi al cielo e salì in groppa a Bianca. Con un battito d'ali, la cicogna si sollevò in aria e raggiunse la gabbia. Il Grande Puffo prese il lucchetto e infilò la chiave. Cattivus era in trepidante attesa. In quel momento entrò Birba. Solo il puffo Cattivus lo vide, ma non disse nulla.
Il lucchetto saltò e cadde davanti al famiglio rosso che, con una zampata, lo spinse lontano, poi guardò in alto, agitando la coda.
Il Grande Puffo aprì la porticina e aiutò Cattivus a salire sul dorso di Bianca. Appena si sentì al sicuro, il malvagio puffo spinse l'anziano facendolo cadere. Birba aprì le fauci. Bianca girò su se stessa facendo cadere anche Cattivus, poi volò in picchiata, salvando il Grande Puffo che cadde sulla sua groppa, infine con un testacoda raggiunse il puffo Cattivus e col becco lo prese per i pantaloni, poco prima che finisse nelle fauci del gatto. Birba miagolò e si lanciò all'inseguimento del volatile, che varcò la porta sollevandosi sopra la foresta, lasciando il gatto gnaulante a terra.

* * *

Gargamella sentì i vestiti umidi. Aprendo gli occhi vide dei fili d'erba.
Si sedette, le ossa erano doloranti. Si alzò massaggiandosi la schiena. Constatò di trovarsi nel prato davanti al castello di Lord Balthazar. Il ponte levatoio era abbassato, ma un cancello sbarrava l'entrata. Attorno a lui non c'era nessuno: 'Ma cosa diavolo è successo? Ah! Ora ricordo! Quell'orrendo flauto!'
Il forcone rubato era ancora in mezzo al prato. Gargamella lo prese e usandolo come stampella si incamminò verso il paese. In quel momento la gente si stava svegliando. I contadini uscivano dalle loro abitazioni già vestiti, camminando piano per non svegliare i famigliari.
'Ah dannazione, devo tornare alla mia casa!' Ringhiò Gargamella tra se, stringendo forte il forcone. Qualcuno lo sentì: 'Serve aiuto collega?'
Gargamella si girò. Vide un anziano contadino alla guida di un carro trainato da due giovani asinelli.
'Se non hai un carretto, ti accompagno!'
Lasciando cadere il forcone, Gargamella salì sul carro con una sveltezza che pareva avesse dimenticato il mal di schiena: 'Alla catapecchia ai bordi del bosco! Io abito li!'
'Hooo!' Il contadino fece partire gli asini, la carrozza prese una stradina che fiancheggiava la foresta.

Giunto a destinazione, Gargamella scese dal carretto senza neppure ringraziare il contadino. Quest'ultimo si limitò a sospirare e a far girare il carro per tornare indietro, mentre l'alchimista si dirigeva verso casa trionfante: 'Un bel puffetto m'aspetta immobile nella gabbia!'.
Notò la porta accostata, ma diede subito la colpa a Birba. Spalancò la porta. La luce del sole colpì la gabbia vuota, con la porticina aperta.
'Ma come...' frugò nella sua tasca. La chiave non c'era. Era per terra, sotto la gabbia
Si buttò per terra piagnucolando e picchiando i pugni per terra.

> Maledizione! Che stupido che sono stato! Devo aver posato la chiave sopra la gabbia e lui ne ha approfittato per scappare! Buuuhuhuhuhu! <

Nello stesso momento entrò in casa Birba. Quando vide il padrone disperato gli si sedette accanto, abbassò le orecchie e gnaulò.

* * *

In breve:

dopo il salvataggio degli animali e la lezione impartita ai cacciatori, i puffi godettero dei tre giorni di vacanza promessi dal Grande Puffo. Poi ripresero a lavorare come avevano sempre fatto. Il Grande Puffo notò, con piacere, i volti distesi dei suoi piccoli puffi, che, con picconi, vanghe e tronchi ricavati dai rami degli alberi si dirigevano alla diga. Prima dell'avventura in cui il villaggio si divise, in cui dovettero persino allearsi con Gargamella, l'atmosfera non era così serena. Era evidente che i puffi avessero bisogno di una vacanza, e, forse, di una lezione di vita. Il Grande Puffo stesso, seppur non più giovane, partecipò ai lavori per la manutenzione della diga.
Del puffo Cattivus si raccontò che, quando Bianca atterrò al villaggio dei puffi posandolo in terra, questo insultò pesantemente il Grande Puffo, poi entrò in casa sua, prese un fagotto e se ne andò senza salutare. I puffi non lo videro mai. Il puffo Cattivus viaggiò molto, usufruendo clandestinamente dei mezzi di trasporto degli umani, fino a giungere in un villaggio di gnomi banditi e fate esiliate dal loro regno a causa della cattiva condotta. Il malefico puffino fu sottoposto ad un test che costituiva nel rubare dell'oro ad una povera famiglia umana. Superò la prova e fu accolto. Ancora sogna la disfatta del Grande Puffo e la sua ascesa al villaggio come signorotto.
La gatta salvata da Gargamella e dai puffi guarì. Gargamella, accompagnato da Birba, la portò nel bosco per liberarla. Quando Gargamella e Birba tornarono a casa, la gatta fu sul punto di seguirli, ma vide passare un topino di campagna e si lanciò all'inseguimento di esso. L'inseguimento la portò nell'accampamento dove Cattivus ed i suoi nuovi amici avevano sede. I piccoli briganti furono inseguiti e per salvarsi dovettero abbandonare i loro tesori, in quanto troppo pesanti.

FINE


Ho terminato la mia FF... è la storia più lunga mai terminata in tutta la mia vita. Dodici capitoli.
Purtroppo su Word non riesco a vedere da quante pagine è composta questa FF perché mi da spesso 'errore', ma dovrebbero essere 35 o 40.
Gli ultimi capitoli sono stati completamente stravolti. Fino al capitolo sette ho rispettato il plot originale, con la dovuta cancellazione dei filler e l'aggiunta di alcune parti per dar forza alla storia. Le piccole trasformazioni nei capitoli precedenti mi hanno stravolto l'andamento degli ultimi capitoli. In origine, Lord Balthazar doveva agire in modo più stupido e il Grande Puffo avrebbe fronteggiato gli umani da solo, quasi senza intoppi poiché tutti impegnati a picchiarsi. Anche nella nuova versione i cacciatori preferiscono picchiare Lord Balthazar anziché pensare ai puffi, di cui hanno paura. Ho quindi preso in considerazione le barriere architettoniche e i pericoli costituiti dagli animali.
L'epilogo è stato riassunto. Sarebbe stato noioso da scrivere come una storia vera e propria, eppure c'erano ancora dei punti che andavano risolti, per esempio, cosa ne sarebbe stato della gattina selvatica? E del puffo Cattivus? Spero, nella prossima FF di riuscire a scrivere un finale ed un epilogo migliore. Per ora ho scritto la trama ed ho in mente un finale aperto, ma non ho ancora scritto nessuna scaletta e mi serve un pò di documentazione. Inoltre per un pò della prossima FF se ne farà poco, visto che ho intenzione di passare i miei prossimi due mesi a lavorare alla mia original, che, comunque non pubblicherò su EFP fino a quando non riuscirò ad avere almeno una storia inserita tra le scelte. Con questo non dico di proporre una mia storia ora in modo indiscriminato. Ci terrei che ad essere inserita tra le scelte sia una mia storia futura, qualitativamente migliore di queste quattro fan fictions pubblicate. Per me avere una storia inserita tra le scelte significherebbe che ho raggiunto un livello abbastanza buono da permettermi di riuscire a gestire meglio anche la mia storia originale senza dovermi preoccupare troppo. Comunque sono contenta di aver scritto questa fan fiction. Mi ha fatto sudare molto, ma esser riuscita a scrivere dodici capitoli per me è un grosso traguardo. Dubitavo che un giorno ci sarei riuscita.

Takk og ha det bra!

Ci rivedremo quanto prima quest'autunno con Metalocalypse - The caged rabbit (con gli sfiga-fandom si va alla grande), sperando di ritrovare gli episodi che sono stati cancellati, per evitare l'OoC (è una AU).

  
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