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Autore: _Bankai    04/08/2011    0 recensioni
Alla realizzazione della FanFic hanno gentilmente collaborato xXMattXx , Valeria , Jaqueline e Siffya. Grazie ragazzi!! °7°)/
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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“Aw.. Ti prego.. Lasciami!! Basta!!”
“Io ti desidero..Ti desidero..”
“Ti prego smettila.. No…NOOOOO!!”
Le grida di una prostituta non erano niente, in quella stanza dell’
“Ountorage”, un famoso night di Chicago (N.B. Il locale esiste veramente e si trova nell’Ontario St di Chicago).
“Freud..Sm..Smettila..Perchè mi fai questo così all’improvviso?! Di solito sei sempre il mio caro..”
Pianse.
“Siffya.. IO TI AMO” la violentò ripetutamente lasciandole gravi lesioni sul corpo.
“MA IO NON APPARTENGO A TE PEZZO DI MERDA!!!!”
I lunghi capelli neri della ragazza si scompigliarono.
“Da una bocca come la tua non dovrebbero essere sputate parole del genere..”
“PAZZO FIGLIO DI---!!”
“Me lo dici proprio tu? Fatti fare una foto, voglio immortalare questo momento così ironico..”
Siffya scalciava e gemeva. Poi nulla. BUIO.
Il giorno dopo si svegliò e Freud non c’era più. Quello che aveva fatto, invece, rimase come un orribile marchio sulla pelle, per sempre.

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Chicago, Illinois, stato federato del Midwest in America. La detective Franzy ed il suo collega, il detective Teo, stanno scendendo dal taxi. “Muoviti Teo, andiamo di fretta” disse la detective con tono deciso; aveva i capelli ricci e castani, tendenti al mosso, il ciuffo laterale liscio. L’aria da seria la faceva sembrare molto più professionale di quello che era. 23enne attenta ad i dettagli e riflessiva, si dirigeva verso la centrale stirandosi l’uniforme.
“Si, detective, solo un secondo.. Mi faccia prendere la borsa e arrivo”. Teo era un ragazzo 19enne alle prime armi, ma sembrava essere molto sveglio e si stava già facendo strada nel campo. Di aspetto molto fine e delicato, quasi fanciullesco, rispettava Franzy (N.B. Le da sempre del lei, al contrario della detective che è ad un livello più alto) e tutti i suoi superiori. Si passò una mano tra i capelli castani, un po’ lunghi.
“Teo, muoviti!!” urlò di nuovo da lontano la detective Franzy, senza voltarsi; lui la guardò un secondo e si mise a tirare la valigetta “E’ incastrata nel sedile!” replicò, ma l’altra non lo guardò neanche ed entrò in centrale.
Non ci voleva. La notte prima aveva fatto tardi per festeggiare il compleanno della madre e la mattina seguente non era riuscito ad alzarsi, quindi erano in ritardo per colpa sua, in più ci si metteva pure la valigetta.
Il tassista lo guardò male tramite lo specchietto retrovisore “Più di 9.000.000 abitanti in tutta Chicago e proprio questo doveva capitarmi?” sputò a voce bassa. Teo riuscì finalmente a far scivolare via la borsa dalla vettura imbarazzato e corse in centrale mettendosi una mano in testa.

“Detective Ramone”
“..Sergente Richardson, da quanto tempo; la prego, mi chiami per nome.”
I due si strinsero la mano come vecchi amici. “Bene, l’ho chiamat---“
“SCUSATE IL RITARDO, HO AVUTO UN PICCOLO PROBLEMA CON LA VALIGETTA, EHEH!!”.
Il detective Teo entrò di soprassalto. Aveva la divisa ed i capelli fuori posto. “Teo..” sussurrò la detective sottovoce, rossa in viso, un po’ per rabbia, un po’ per vergogna lanciandogli un’occhiataccia. Si girò verso Richardson per vedere la sua reazione.
Lui lo guardava stranito, Teo continuava a sorridere nervosamente come un cretino.
In quel momento arrivò l’agente Lee, un 23enne di origini giapponesi molto esperto nel campo. Guardò la detective Franzy per un attimo e strizzò gli occhi “..Detective Franzy?” lei lo guardò “Si. E lui è il detective Teo.” Lee sbarrò gli occhi prendendo le mani dei detective e stringendole “Non ci posso credere, siete proprio voi!!”
“Hey, calma. In fondo.. Siamo solo dei normali detective di Chicago” sorrise appena.
Il sergente mise una mano sulla spalla del ragazzo e lo presentò ai due. “Franzy, detective Teo, questo è Alexander Lee. Vi fornirà spiegazioni utili sul caso.”
Lee si schiarì la voce ed iniziò “Vi abbiamo mandato qui per risolvere un caso all’apparenza” sottolineò le parole con voce alta “semplice, ma noi della C.S. (Chicago Secret) pensiamo sia qualcosa di più grande: un omicidio. Le foto del posto e dei soggetti le avete già ricevute” Teo indicò la valigetta “No, non c’è bisogno di prenderle. Comunque..” si schiarì di nuovo la voce, quel giorno aveva mal di gola, probabilmente “Freud Nedirf è un 37enne apposto, con nessun precedente penale… Lavoro stabile.. Single… Insomma, è normalissimo che un ragazzo come lui ogni tanto abbia bisogno di un po’ di “svago” per rilassarsi; quella che mi preoccupa è Siffya Devangel, la prostituta che ha denunciato Freud. Dice che l’ha violentata più volte ed è scappato, ma in casa ci sono ancora i vestiti e soprattutto le chiavi di casa e la macchina.”
“Potrebbe essere scappato con.. Che ne so.. Un treno, oppure un taxi” suppose Teo. Gli venne di nuovo in mente l’incidente della valigetta ed arrossì.
“Probabile ma abbiamo esaminato il corpo di Siffya e, si, ha segni di violenza, ma non ci convincono.”
“Perché? Si ricordi che in questi casi tutto è lecito. Organizzazioni criminali, sette sataniche..”
“Si, detective Franzy, ma le ferite non ci convincono, ecco.”
“Hanno forme strane, come marchi? Lettere? Numeri?”
“No, ma non sospettiamo nessun tipo di accanimento oltre allo stupro, anche se la prostituta dice così.”
“Questo non lo potete decidere così.”
“…”
Si passò una mano sotto il mento.
“Non mi interessano le foto, che qualcuno mi porti sulla scena del delitto. Voglio vedere io stessa con i miei occhi.”
  
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