Near continuò a non muoversi. Non ne aveva neanche la forza. Sentiva in sé una grande stanchezza, e quel dolore…non era un male fisico, no. Era quel dolore che l’aveva spinto a stare sotto la pioggia battente per ore, gli occhi rivolti al cielo bianco e impassibile, come lui, ma che come lui piangeva in quella triste giornata di dicembre. Tristezza, ecco cosa provava, sin da quella mattina, e non faceva che aumentare con il passare del tempo, dei minuti, dei secondi, scandita dal suono lugubre delle campane che sunonavano in lontananza…
(La storia è collegata a quel che succede nell'episodio 25 dell'anime, visto dagli occhi di altri due ragazzi...)