Urla di dolore.

Un lampo di luce verde.

Una cicatrice.

Il Bambino che è Sopravvissuto.

“S-s-s-scusatemi... ma proprio non ce la faccio… Lily e James morti...”

Una porta.

Numero 4.

“Buona fortuna, Harry”

Una famiglia.

Un figlio viziato.

Un nipote denutrito.

L’unica cosa che a Harry piaceva del proprio aspetto era una cicatrice molto sottile sulla fronte, che aveva la forma di una saetta.

11 anni.

Una lettera sigillata che viene con forza strappata.

Signor H. Potter Ripostiglio del Sottoscala 4, Privet Drive Little Whinging Surrey

Un’altra lettera.

Circa un migliaio.

Una torre in mezzo al mare.

Un gigante.

Una rivelazione.

"Harry… Tu sei un mago"

"Che cosa sono, io?"

Un invito.

In un castello.

Un treno rosso scarlatto.

Un ragazzo dai capelli rossi.

"Quel posto è occupato? Il treno è pieno zeppo…"

Una bambina dai folti capelli e i denti davanti leggermente grandi.

"Qualcuno ha visto un rospo? Neville ha perso il suo"

Delle barche.

Un castello.

Una scuola.

Magia.

Una pietra.

L’elisir di lunga vita.

Uno specchio.

Il ritorno del male.

"Lo vedi che cosa sono diventato? Pura ombra e vapore…"

E la sconfitta.

O quasi.

12 anni.

Un elfo disastrato.

Una macchina volante.

Fuori dalla finestra c’era Ron Weasley.

Una famiglia dai capelli rossi.

Un libro nero.

Una pozione.

Un incantesimo di pietrificazione.

Una bambina posseduta.

Una spada.

Una fenice.

Un basilisco.

Un ricordo andato in pezzi.

Harry afferrò da terra la zanna del Basilisco e la conficcò nel cuore del libro.

Vero coraggio.

3° anno.

Una donna volante.

Un cane nero.

"C’era una cosa nera… come un cane… ma grosso… "

Un assassino in circolazione.

"Quell’uomo! Era al telegiornale dei Babbani!"

"Sirius Black? Ma dove vivi? Certo che era al telegiornale dei Babbani!"

Paura.

Paura di non poter tornare allegri.

Un telo nero.

Creature fluttuanti.

Un’insegnante.

Un innocente.

Il vero assassino.

Un lupo mannaro.

I quattro malandrini.

I Signori Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso, Consiglieri Alleati dei Magici Malfattori, sono fieri di presentarvi: LA MAPPA DEL MALANDRINO

Un padrino.

Un ippogrifo.

Un bacio ghiacciato.

Ritorno al passato.

Due salvataggi.

Una sensazione di sollievo.

14 anni.

Un marchio impresso nel cielo.

"Quello è il Marchio Nero…"

Un calice.

Una coppa.

"Il vincitore merita la gloria eterna… "

Tre nomi.

Più uno.

Il malocchio.

Tre prove.

Una vecchia cicatrice che brucia da morire.

La resurrezione.

"Io sono Lord Voldemort…"

Un omicidio.

Prior Incantatio.

Anime.

Un saluto.

"Per noi tutti arriverà il momento di scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile… "

15 anni.

Un cervo.

Un tribunale.

Un inquisitore.

Una scritta sulla mano.

Non devo dire bugie.

Un bacio.

"Com’è stato?"

" ...Umido."

Una profezia.

Una sala.

Una palla di vetro in mille pezzi.

Un velo nero.

Un padre che lo attraversa.

Il suo corpo si piegò con grazia e cadde all’indietro oltre il velo logoro appeso all’arco.

Ansia.

"SIRIUS!"

"Non puoi fare niente, Harry… "

"Fermalo… salvalo… è appena passato…!"

"… è troppo tardi, Harry"

"Possiamo ancora raggiungerlo… "

"Non puoi fare più niente, Harry… niente… se n’è andato"

Terrore.

Lacrime.

6° anno.

Una chiamata.

Un preside.

Un testamento.

Una visita.

"Bè, Harry, è ora di andare"

Un pensatoio.

Ricordi.

Horcrux.

Alla ricerca di questi.

Gli inferi.

Un ordine non eseguito.

E con questo, una vita che si disperde.

"Severus…"

Piton non rispose. Avanzò e spinse rudemente Malfoy di lato. I tre Mangiamorte si ritrassero senza una parola.

Piton scrutò per un attimo Silente, e incisi nei suoi duri lineamenti c’erano disgusto e odio.

"Severus… ti prego… "

Piton levò la bacchetta e la puntò contro Silente.

"Avada Kedavra!"

La perdita di qualcuno di grande.

Un funerale.

Una tomba bianca.

Il lamento di una fenice.

Da qualche parte, fuori, nella notte, una fenice cantava in un modo che Harry non aveva mai sentito prima: un doloroso lamento di terribile bellezza.

17 anni.

Non più vista familiare.

Non più conforto.

Terrore.

Buio.

Oscurità.

L’ultima sfida.

Una luce verde.

Una profezia che si avvera.

La sconfitta del male.

E del bene.

Un corpo ansante vicino ad un incendio.

Vicino a questo un ragazzo dai cappelli rossi e una ragazzina dai denti davanti leggermente grandi e folti capelli.

Una vecchia cicatrice che si impregna di sangue.

Visi familiari.

Harry Potter è in un letto comodo, con un guanciale morbido e profumato.

Si sveglia di soprassalto e si siede su di questo. Una donna dai capelli rossi e dagli occhi straordinariamente verdi apre la porta della sua camera.

L’unica fonte di luce è quella che viene dal corridoio. "Harry, tesoro mio… che hai?"

Intanto giunge un uomo dai capelli neri perennemente scompigliati e gli occhi marroni.

"No, mamma, non è successo niente… era… era solo un incubo. Eppure

La madre gli sorrise.

"’Notte…"

"’Notte mamma…"

"Buonanotte campione" gli rispose il padre. Harry ricambiò.

Dopo che se ne furono andati i suoi genitori, Harry sperimentò una cosa per vedere se era davvero stato un sogno. Quindi si tastò la fronte madida di sudore. Lo era stato davvero. Nessun segno di saetta. Nessun segno dell’anatema inflitto da Voldemort. Nessuna… sottile… cicatrice.

The end

Spero che vi sia piaciuta e ringrazio MoMo, Lisy91, La DamaLuthien e Suzako per avermi recensito! Vorrei dire una cosa a Suzako: questa ff non l'ho copiata da nessuno del forum, è uscita dalla mia testolina, e non tollero nessuno che copi le ff degli altri, figurati se lo farei io! Comunque grazie lo stesso!