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                                              Sei felice, Fred? 

Caro Fred,
 
Ti scrivo perché ne sento il bisogno.
Lo so, avrei dovuto farlo prima, ma non me la sentivo.
Ho un sacco di cose da raccontarti, ma non so da dove iniziare.
Lo sai Fred, che abbiamo vinto? Voldemort se n’è andato, per sempre.
Se n’è andato come te. Come Tonks, Remus, Malocchio, Silente… come Piton.
Sai che era un grand’uomo? Sai che Silente aveva ragione? Harry ci ha raccontato tutto.
Ora sei lì, con loro.
Dimmi Fred, lo zio Bilius ti fa ridere qualche volta?
Dimmi Fred, la senti la mia mancanza?
Io sento la tua, in ogni momento.
Sento la mancanza delle tue battute, dei tuoi sorrisi; sento la mancanza dei nostri scherzi, dei nostri sguardi complici; sento la mancanza dei rimproveri di nostra madre e delle nostre risate.
Ogni giorno che passa mi sento sempre più vuoto, come se mi avessero strappato un pezzo di cuore.
È difficile andare avanti senza te.
Abbiamo fatto così tante cose insieme. E adesso è dura pensare che quell’insieme si sia rotto.
Mi sento solo, perso.
È difficile spiegare quello che sento.
Il dolore è così atroce che a volte faccio anche fatica a respirare.
Non so se una vita senza te sia possibile.
Oh Fred, voglio vederti, voglio sentirti, voglio sorriderti e voglio dirti che ti voglio bene, perché non l’ho mai fatto.
Spesso, ho provato il desiderio di raggiungerti. Se non sono lì con te è per la mamma.
Lei sta soffrendo molto, anche se non lo dà a vedere. L’altra volta l’ho beccata mentre piangeva stringendo una nostra foto tra le mani. Le ho detto che tu non ci hai abbandonati, che sei qui con noi. Perché è così. Vero? Io so che so che ci proteggi, ti sento.
Non posso provocarle altro dolore.
La mamma non è l’unica che piange di nascosto. Lo faccio anche io.
A volte penso che non dovrei farlo, perché sono sicuro che tu vuoi vedermi ridere. Però proprio non ci riesco a ridere.
Manca poco alla mezzanotte. Tra qualche minuto è Natale.
Verrò a trovarti, ti porterò questa lettera e il mio regalo, insieme a quello della mamma.
Lei non se la sente di venire.
Ti ha fatto il solito maglione, l’ho visto mentre si asciugava gli occhi con una manica.
Sono sicuro che ne ha fatto uno anche a me, gliel’ho chiesto io.
Questa volta però sarà diverso, non ci sarà una semplice  “ G “ a decorarlo, ma una “ F “.
Perché noi siamo Gred e Forge. Non è vero?
La mano comincia a farmi male, non ho mai scritto tanto in vita mia. Eppure, sono solo poche righe.
Ho davvero bisogno del tuo aiuto Fred.
Non so come devo comportarmi domani.
Non ho voglia di festeggiare, nessuno ce l’ha.
Non voglio trovarmi dinanzi a tutta quella gente, non voglio far finta di star bene o ridere.
Non senza te.
Ci sono tante cose che non voglio fare in questo periodo. A volte non mi va nemmeno di andare al negozio. Per fortuna Ron mi dà una mano. A proposito di Ron, lui non sta molto bene.
Non solo gli manchi, ma si sente in colpa. Perché lui e Hermione… be’… sono diventati una coppia, e lui sapeva che provavi qualcosa per lei.
Quella di Ron ed Hermione non è l’unica novità: anche Harry e la nostra piccola sorellina sono felici insieme; poi Percy è venuto a stare da noi. Mi ha raccontato tutto di quella sera.
Bene, è scoccata la mezzanotte.
Auguri fratello.
Sento dei rumori  provenire dalla cucina, sarà la mamma.
È ancora sveglia, come lo scorso anno, quando a quest’ora stava ancora armeggiando con mestoli e padelle per preparare un pranzo coi fiocchi.
L’anno scorso però era tutto diverso: eravamo insieme, e felici.
Sei felice, Fred?
Me lo chiedo da tanto ormai. Me lo chiedo ogni volta che vedo una nostra foto, me lo chiedo ogni volta che osservo il tuo nome inciso sulla fredda pietra della tua lapide, me lo chiedo prima di andare a dormire, me lo chiedo ogni volta che i ricordi di noi due raffiorano, me lo chiedo quando le lacrime mi rigano il viso, come in questo momento.
Sì Fred, voglio sapere se sei felice.        
                                                                                                                                                                                       
                                                                                                                   
                                                                                                               George.





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SPAZIO AUTRICE

Lo so, ci sono un sacco di lettere come questa in giro per EFP.
Purtroppo, io e la mia testardaggine abbiamo deciso di pubblicare lo stesso questa one-shot.

Perché?
Perché ho pianto mentre la scrivevo.
Perché amo Gred e Forge.
Perché ci sono altri mille motivi.


L'ho scritta in modo molto semplice, perché credo che George avrebbe fatto così.

Grazie a tutti quelli che leggeranno o recensiranno.

Buona lettura,

Phlox.