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Autore: Nyuu_    05/08/2011    0 recensioni
Suzume Takamura ha una doppia personalità, ma nessuno, lui compreso, ne è a conoscenza. O almeno così si crede.
Cosa sono dunque quegli incubi ricorrenti? Chi sono le persone uccise? Chi è veramente Lily?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1. Incontro
 
Punto la pistola senza pensare. Senza pensare al dolore, alla famiglia,al volto dell'uomo contorto sul pavimento bagnato dal suo stesso sangue.
Gocce di sangue scorrono come lacrime sul suo viso. La sua espressione è una macabra preghiera di vendetta.
Ciò che ha fatto non mi riguarda. Non mi interessa. Il mio lavoro è la morte. Non sono io che decido chi la merita o no.
L'unica cosa che so è che la mia vittima non troverà rifugio quando sarò io a braccarla. Non fallirò. 
Lascerò alle mie spalle un corpo che diventerà freddo quando me ne sarò andato. Senza vita.
Senza futuro.

Un ultimo sparo echeggia nello spazio occupato dalle grida dell'uomo, terminando la mia opera. La mia firma sulla tela della morte.
 
Suzume si alzò con uno scatto, ansimando, con il cuore che batteva furiosamente.
Un mormorio sfuggì dalle sue labbra, leggermente socchiuse, mentre sbatteva le palpebre, ancora assonnato dalla notte ormai passata.
Il sogno che aveva fatto era sembrato così reale... E questo lo spaventava. Il viso dell'uomo... Quell'espressione, la paura di morire nei suoi occhi, aveva un che di...familiare.
Rabbrividì e scosse la testa, scostando le lenzuola e sedendosi sul bordo del letto, mentre si passava una mano fra i capelli spettinati e lanciava un' occhiata veloce all'orologio.
"Eeeh?" Strabuzzò gli occhi alla vista dell'ora e saltò in piedi, vestendosi il più velocemente possibile e afferrando la borsa prima di precipitarsi giù dalle scale, urlando un veloce saluto a sua madre, che al momento si trovava in cucina.
"Suzume! Non dimenticare il tuo pranzo."
Ma lui non la stava ascoltando, non poteva perdere assolutamente l'autobus e arrivare tardi, non proprio il giorno del test di inglese per il quale erano mesi che si preparava. Se l'avesse passato l'anno seguente avrebbe potuto studiare in un'Università in Inghilterra, sposarsi con una ragazza carina e avere tanti bambini...Insomma, avrebbe avuto un futuro assicurato.
La vista dell'autobus che si allontanava lo ridestò dalle sue fantasticherie, riportandolo alla cruda realtà. Si chiuse la giacca e cominciò a correre, quando all'improvviso fu affiancato da una macchina grigia, piccola e un po' sporca. Una ragazza si affacciò al finestrino.
"Ehi, hai bisogno di un passaggio per andare a scuola?" Suzume la osservò e per prima cosa rimase colpito dalla sua bellezza; aveva lunghi capelli rossi e mossi e dei vivaci occhi verdi. 
"Su sali in fretta, stiamo intralciando!"Una volta salito in auto, lei si presentò. "Piacere, sono Lily Kaufmann, vengo dalla Russia, ma mio padre è austriaco. Frequento il terzo anno. Tu chi sei?" il tono con cui lo disse lasciò intendere che in realtà non fosse molto interessata a ricevere una risposta. "Suzume. Suzume Takamura." 
Il silenzio fu il protagonista del resto del tragitto e appena giunsero al parcheggio della scuola le loro strade si divisero quanto velocemente si erano congiunte.
 
Finito di dare l'esame di inglese, Suzume si avviò verso la mensa per i corridoi invasi dagli studenti, e subito fu raggiunto da Lily. "Scusa, ma questa scuola è così grande! Potresti accompagnarmi tu in giro?"
Suzume si limitò a scrollare le spalle e continuò a camminare.
"Non hai una bella cera, sai? Hai delle occhiaie terribili!"
"Ho dormito male." Non poteva negare che la ragazza stesse iniziando a innervosirlo.
Lei tacque e insieme continuarono a camminare.
"Brutti sogni..?" azzardò, dopo un paio di minuti di silenzio.
"Sì direi di sì." Lei sorrise affabilmente "Se ti può serivire puoi raccontarmeli, anche io quando ero sotto stress facevo incubi ricorrenti e.."
Suzume la interruppe bruscamente. "Perchè ti interessa tanto? Sto bene e non mi va di parlarne."
Finita la stressante giornata scolastica, Lily si offrì di riaccompagnarlo a casa a patto che lui le facesse fare un giro della città e le facesse anche conoscere dei suoi amici in modo da ambientarsi un po' meglio. 
Così troverà qualcun'altro da tormentare, magari. pensò Suzume.
 
Giunsero al negozio di biciclette in cui lavorava suo fratello e lo trovarono chino su un manubrio arrugginito. Suzume tossì per richiamare l'attenzione del ragazzo, che prontamente si raddrizzò e si voltò verso di lui. 
Suzume sorrise nel vedere le mani sporche di olio e i capelli arruffati dal lavoro.
"Mame." Esordì, accennando alla ragazza accanto a sè. "Lei è Lily Kauf.. Beh insomma, lei è Lily."
Per un attimo il ragazzo fece un espressione tra il sorpreso e lo scioccato, ma si riprese in fretta, pulendosi una mano sulla maglia e porgendola alla russa.
"Piacere io sono Keita Takamura e riparo biciclette."
La ragazza scoppiò a ridere e gli strinse la mano. 
"La porto a vedere la città." Spiegò Suzume, con tono stanco, prendendo Lily per un polso e trascinandola via.
Keita pensò che avesse qualcosa di familiare, ma rimase in silenzio, a fissarla con diffidenza, mentre lei e suo fratello si allontanavano.
Osservò Lily ridere ancora una volta e poi, prima di tornare alla bicicletta sulla quale stava lavorando, la vide voltarsi, fissarlo con grandi occhi verdi e portare un dito alle labbra, in segno di silenzio.
"Lily..." Sussurrò sottovoce, per poi girarsi nuovamente verso il negozio e riprendere in mano uno strofinaccio.
 
  
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