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Autore: darkrin    05/08/2011    6 recensioni
Quando vedi Harry saltare e respirare, vorresti gridare di gioia - e forse lo fai, non ricordi – e poi vorresti gridare per lo sgomento, per la paura che ora muoia sul serio, sotto il tuo sguardo impotente.
(Harry/Hermione - Movieverse: Harry Potter e i Doni della morte Part II - tutta per Alex! :*)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Titolo: e (tra le macerie) il mio cuore gli restò sulle labbra
Personaggi/Pairing: Hermione Granger/Harry Potter, Ron Weasley
Avvertimenti: Introspezione a go-go, movie-verse, uso scriteriato della seconda persona
Disclaimers: Questa fanfiction non è a scopo di lucro, tutti i personaggi citati appartengono a J. K. Rowling e di chiunque ne detenga i diritti.
Note: - questa storia doveva essere pubblicata il 01 agosto, ma non ho avuto internet fino ad oggi, per cui, ecco, comunque è tutta di Alex: ogni minima sillaba (dalla più inadeguata alla meglio riuscita) è tua. Ti voglio bene. :*
- il titolo è una personale e pessima rivisitazione di un verso della canzone “Un malato di cuore” di De Andrè. <3
- avete mai letto una storia senza trama? Ecco: questa è assolutamente senza trama, non perdete tempo a cercarla: non c’è. È solo un flusso di pensieri, più o meno. Si basa sulla battaglia di Hogwarts rappresentata nel film Harry Potter e i Doni della Morte part II e senza la visione del film è piuttosto incomprensibile, sapevatelo <3.
- thanks to: Ire <3 che se l’è sorbita in anticipo (e può confermare che fosse pronta e impacchettata già dal 29 luglio!) e me l’ha betata, sei un angelo, fanciulla.

   
e (tra le macerie) il mio cuore gli restò sulle labbra

    

Harry Potter è lì tra le macerie che vi circondano, solo come non l’hai mai visto, e ti guarda e dice cose che solo tu puoi capire, che solo tu già sapevi: per sconfiggere Lord Voldemort, Harry Potter deve morire, e tu senti caderti il cuore, lì, tra le macerie – sotto le macerie, un cuore – e corri ad abbracciarlo per quella che sai essere l’ultima volta e vorresti impedirgli di andare, vorresti dirgli che deve esserci un altro modo, un’altra strada, ma lui non è già più tra le tue braccia, non è già più tra quelle macerie.

*
Harry Potter non c’è più: rimangono solo le macerie e il pensiero fisso, continuo: Hermione, tu occupati del serpente. Non ti chiedi a cosa serva occuparsi del serpente, se Harry non ci sarà più, ti aggrappi a quelle parole, a quel dovere, alla sua voce: tu occupati del serpente.

*
Harry è morto, tra le braccia di Hagrid, e ti sembra di poter sentire i pensieri, densi, pastosi di coloro che ti circondano: Harry Potter è morto. Come faremo a uccidere Tu-Sai-Chi, se Harry Potter è morto e vedi lo sconforto di chi ha perso un eroe. Tu che hai perso il tuo am- il tuo miglior amico, tu  che hai perso un mondo, non hai più pensieri, dietro agli occhi vitrei fissi sul niente che anima il corpo di Harry.

*
Quando vedi Harry saltare e respirare, vorresti gridare di gioia - e forse lo fai, non ricordi – e poi vorresti gridare per lo sgomento, per la paura che ora muoia sul serio, sotto il tuo sguardo impotente.

*
Quando Nagini attacca te e Ron, pensi per la prima volta alla tua morte e ti chiedi: Harry dove sarà? Harry, piangerà e non vuoi e vuoi vivere ancora, ancora, ancora - al suo fianco.

*
Harry è vivo!, pensi.
Solo dopo pensi anche: Lord Voldemort è morto, abbiamo vinto, è finita.
(Harry è vivo!)

*
Quando Harry spezza la bacchetta di Sambuco tu sorridi e pensi che sapevi che l’avrebbe fatto, che, come sempre, l’avevi capito prima di tutti e quando rimanete a fissare le macerie di Hogwarts, bagnate dal sole che sorge, pensi che vorresti abbracciarlo ancora, e poggiare la testa sul suo petto e sentire il suo cuore battere – e pensare ancora, ancora, ancora e per sempre: è vivo, è vivo, è vivo – e poi forse baciarlo, chissà, ma non fai nulla, rimani stretta tra lui e Ron, mentre i tuoi pensieri si fanno sempre più confusi e pastosi.

*
Quando tornate dentro a contare i morti e a curare i vivi, raccogli il tuo cuore, caduto tra le macerie e pensi che avresti voluto che Harry lo vedesse e lo prendesse tra le dita annerite e lo stringesse al petto, come ora stringe Ginny, mentre lei nasconde il volto contro la sua maglietta sporca e piange più morti di te, Hermione, e Harry nasconde il volto tra i capelli della tua amica e le bacia il capo e le accarezza la schiena e tu sei scossa da un brivido e il cuore ti cade di nuovo, tra le macerie e senti Ron stringerti e pensi che vorresti raccoglierlo, il cuore caduto, e porgerglielo, ma le tue membra, spossate dalla guerra, si rifiutano di obbedirti e pensi: glielo darò più tardi ora voglio chiudere gli occhi.

*
Gliel’hai più dato il tuo cuore, Hermione?

 

 

   
 
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