Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: AmhranNaFarraige    06/08/2011    0 recensioni
La dolce Himawari e' partida da Tokyo per frequentare l'universita' in Hokkaido, intenzionata a tornare solo in occasione del compleanno dell'amico Watanuki. La verita' e' che non vuole che i suoi amici stiano male a causa sua, ma e' stata una scelta molto dura e i vecchi ricordi le riaffiorano alla mente e lei lascia che se ne impossessano, intenzionata piu' che mai a tenerseli ben stretti. Cosi' inizia a scrivere una lettera, ancora indecisa se inviarla o tenerla per se.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Himawari Kunogi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il fischio del treno risuono' a gran voce per tutti i vagoni. La ragazza fece un sospiro e trattenne il fiato finche' le ruote non cominciarono a girare sulle rotaie. Allora penso' che non c'era piu' tempo: apri' in fretta e furia il finestrino e si sporse da esso, per poter dare un'ultimo sguardo alla grande Tokyo. Non sarebbe piu' tornata, se non una volta all'anno il primo di aprile. Cosi' aveva promesso a Kimihiro e cosi' aveva intenzione di fare, anche se le pesava cosi' tanto sul cuore. Infondo era la cosa migliore da fare a causa della natura triste della sua nascita che l'aveva condotta sempre con se. Eppure mai aveva pensato che qualcuno potesse accettarla anche conoscendo la sua sventurata sorte, ma era decisamente felice di essersi sbagliata! Kimihiro le era sempre rimasto accanto, nelle giornate di scuola e per i bui vicoli della sfortuna, e desiderava rimanerle accanto una volta saputo che gli avrebbe solo fatto male. Com'era cresciuto, quel ragazzo! Infine aveva compreso i sentimenti dell'amica ed aveva accettato il fatto che anzitutto, anche prima di volere il bene dei suoi amici, doveva desiderare il proprio. Cosi' l'aveva lasciata andare... Anche l'avvenente Shizuka era stato al loro fianco, intento piu' che chiunque a proteggerli. Ma era proprio da Himawari che si dovevano proteggere, cosi’ non aveva pronunciato parola contro la loro decisione. Tutti quei pensieri felici, ed al contempo ncredibilmente dolorosi, scaturirono ne suo corpo una serie di reazioni che si conclusero con qualche lacrima sul viso. Aveva voluto sembrare forte, lei, accettando le condizioni della sua partenza; aveva ben capito le giuste ragioni di tutti. L’unica sua richiesta era quella di non essere accompagnata alla stazione da nessuno, sapeva che non avrebbe retto. E cosi’ avvenne. Permise alle sue emozioni tremanti d’impossessarsi di quel fragile corpo dandole l’aspetto di chi non vede casa da anni... Ed era appena partita! Lentamente Kunogi affogo’ nei suoi pensieri.

Un possente tronco di cilegio s’ergeva accanto al fiume. Rosei rami stanchi si stagliavano contro di un cielo piu’ limpido dello stesso fiume. Fiori color pastello danzavano condotti dalla musica della lieve brezza su verso il blu del cielo, giu’ verso il blu dell’acqua, fino a ritrovarsi a galleggiare pacificamente al centro di una serie di cerchi di onde che man mano s’allontanavano, per incrociarsi con altre, creando cosi’ una composizione mozzafiato. Sicuramente Ko-No-Hana, gentile principessa della primavera, approvava con un sorriso smagliante, mentre gli occhi di una semplice ragazza cullata da un treno lo filtravano di malinconia. Himawari vedeva cio’ che nessun’altro sapeva: tre ragazzi spensierati sedevano accanto al rosso ponte. Il piu’ anziano continuava a bere senza tregua un liquore bianco, mentre ignorava bellamente gli strilli dell’altro che altro non faceva se non lamentarsi. La scena comica faceva ridere di gusto la fanciulla che li accompagnava, che sempre li aveva visti come grandi amici. Il petto di Himawari si riempi’ istantaneamente di un calore antico al ricordo di quel giorno di primavera, quando erano andati tutti assieme a festeggiare l’Hanami. Indimenticabile le parve quel giorno, e s’accorse che non voleva dimenticare assolutamente nulla della sua vita passata, di quella parte della sua esistenza che una ferrovia stava separando da quella futura. Tutto sarebbe cambiato e solo il ricordo la poteva tenere legata a quei suoi amici che tanto aveva amato. Ormai aveva smesso di piangere, non sarebbe servito a nulla, ma aveva deciso che avrebbe messo tutta se stessa nel suo futuro, e l’avrebbe fatto per loro, era quello che si aspettavano da lei. Si sarebbe laureata ed avrebbe trovato un lavoro soddisfacente, per poi innamorarsi e sposarsi con un bravo uomo, magari avere dei figli ed, infine, invecchiare felicemente. Tutto questo senza mai scordare un solo istante: non averebbe permesso ne al tempo ne tantomeno alla stanchezza di prendere possesso di cio’ che aveva illuminato la sua gioventu’ e l’aveva resa cosi’ speciale e piacevole. Decise pertanto di appuntarsi tutto quello che le si affacciava alla mente, avrebbe scritto e scritto fino al dolore, pur di aleviare un’altro dolore che pian piano si faceva avanti del petto, man mano che realizzava la sua sorte. Kimihiro le aveva lasciato l’indirizzo del negozio di desideri dell scomparsa signorina Yuko, assieme al suo numero di telefono. Kunogi avrebbe dunque scritto una lettera al suo nuovo gestore, a Watanuki.



Caro Kimihiro Watanuki,

Sono appena partita e non resisto alla tentazione di scriverti gia’. Io sto bene e non vedo l’ora di giungere a destinazione, sono cosi’ curiosa di sapere dove mi portera’ questo treno! M’immagino gia’ l’universita’ cosi’ grande e piena di studenti, sono solo un po’ preoccupata per il clima... Li’ fa davvero freddo, sai? Mi saranno molto utili i guanti che mi hai regalato. Il viaggio in treno si preaanuncia essere molto lungo, e con tutta questa impazienza temo possa sembrare infinito, avro’ il tempo di scriverti paginate e paginate di lettere. Arrivero’ stasera alle nove, cosi’ non avro’ il tempo di visitare la citta’, ma appena lo faccio ti dico com’e’. Ti raccontero’ ogni cosa, come facevamo quando vivevo a Tokyo. Gia’ mi sembra cosi’ lontana! Sara’ fantastico vedere qualcosa di nuovo e, visto che tu non puoi lasciare il negozio, saro’ io gli occhi per te. Saremo una gran squadra!

Ma che sto dicendo... Sembra che sono cosi’ contenta di partire... La bugia che ti ho detto, “sto bene”, non regge. Mentre i ricordi piu’ belli che possiedo mi danzano davanti agli occhi, altri ancora piu’ belli mi pugnalano alle spalle. Ti direi di seguire la scia di sangue che mi lascio dietro e di raggiungermi, ma so che non potresti farlo, nemmeno per quanto io lo desideri, per quanto tu lo desideri, ne per Shizuka o per Yuko. Vi sto lasciando tutti cosi’ tristemente! Non volevo sembrare tanto debole, ma la verita’ e’ che cambiera’ tutto. Trascorrendo i giorni senza di voi forse anche io diventero’ adulta, cosi’ come forse dimentichero’ tutto... E’ la cosa che temo piu’ in assoluto, non voglio perdervi! Non ora, non domani, ne mai! Vorrei tanto diventare una brava donna, ma temo che prima verro’ consumata dal dolore, o dalla follia. Continuo a chiedermi come sono potuta partire cosi’, senza salutarvi un’altra ultima volta, senza passare ancora qualche anno assieme, o almeno anche solo un Hanami in piu’. Ho cosi’ paura che in Hokkaido i fiori di ciliegio abbiano un colore diverso, uno strano profumo o qualcosa che m’impadisca di vederli come li vedevo prima. La primavera sta finendo e ne inziera’ una nuova, ma prima della primavera mi devo preparare ad affrontare l’impavido inverno che mi attende al capolinea del treno e che gia’ ha inghiottito la mia prossima citta’. I boccioli saranno chiusi e non vedro’ cosa mi aspetta. Ti dico ora sinceramente, senza nemmeno una bariera a parare i miei sentimenti, ti dico che ho paura. Non e’ tanto facile ammetterlo e spero comunque che tu non ti preoccupi. Trovero’ il modo di superare tutte le difficolta, con l’obiettivo costante di tornare al negozio il prossimo primo d’Aprile e festeggeremo ancora una volta tutti assieme il tuo compleanno.

Di’ a Shizuka di continuare a starti accanto, di esserti piu’ amico che mai, ora dovra’ fare anche la mia parte. Deve continuare a proteggerti da persone come me baciate dalla sfortuna. Tu hai un grande compito, non devi essere intralcato da nessuno. Quando riuscirai alla fine a incontrarla spero che me la saluterai, Yuko. E’ davvero un gran donna, spero di diventare almeno un po’ come lei! Invece a Maru e Moro devi dire di aiutarti col negozio, ne hai bisogno e non devi temere di chiedere aiuto a nessuno, i tuoi amici ci sono apposta per questo e non aspettano altro. Controlla che Mokona non beva piu’ tanto. Non so bene cosa sia, ma non so quanto gli faccia effettivamente bene continuare cosi’. Tuttavia ascolta sempre i suoi consigli. Nonostante sia un po’ stravagante conosce bene il mondo di Yuko, che ora e’ il tuo mondo. Infine vorrei fare qualche raccomandazione anche a te, particolarmente a te. Vedi, Kimihiro, tengo a te come nessun altro, ed e’ per questo che un po’ sono anche felice di partire, per il tuo bene. Penso di averti amato davvero tanto e so che questo sentimento rimmara’ avvolto dalla primavera ancora a lungo. Non rinuncero’ ad essere felice, mi sposero’ ed amero’ mio marito, ma sappi solo che amero’ anche te costantemente, sai, il primo amore non si dimentica mai. Per questo bene che ti voglio, per il mio amore, abbi sempre cura di te, sta attento a quello che fai e segui il cuore, ha sempre ragione e devi fidarti. Tienimi aggiornata su quello che fai, io in compenso ti chiamero’ e ti scrivero’, rimarremo in contatto come sempre. Una volta all’anno verro’ a trovarti e almeno un giorno sara’ come prima. Per ogni bisogno mandami Domeki, io non potro’ venire ne tu potrai venire da me.Sempre resterai nel mio cuore. Ti amo.

Continuo a sognare che un giorno staremo assieme, anche se impossibile e’ bello. Questo sogno svanira’ presto nel cielo blu, gia’ sta diventando flebile... Mentre m’incammino verso l’inverno.

Himawari Kunogi




La ragazza firmo’ la lettera e se la strinse al cuore. L’intenzione con cui l’aveva scritta era quella di inviarla a Kimihiro, ma ora non ne era piu’ tanto sicura. Quella racchiudeva tutti i suoi sentimenti, cio’ che mai era stata capace di dire. Sarebbe allora stata capace d’inviarla? Ma non era questo il punto. L’avrebbe tenuta volentieri per leggerla nei momenti di tristezza, quando non si sarebbe ricordata il motivo della sua partenza ed i sentimenti che l’accompagnavano. Sapeva che sarebbe stata utile. Pero’ anche ai suoi amici sarebbe potuta servire per lo stesso motivo. Un’altra scelta da fare, non difficile come quella precedente, ma l’aiuto’ a capire: mai ti sbarazzerai delle scelte scomode, e mai saprai quale e’ la migliore. Devi solo fidarti del tuo cuore e di chi ti vuole bene. Chiuse la lettera nella busta, la infilo’ nella borsa e torno’ a guardare i fiori che appassivano. Kunigi sapeva che l’anno seguente sarebbero rinati, forse d’un altro colore e con un’altro profumo, ma sempre sarebbero stati cosi’ belli.



  
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